Il controllo dell'informazione nell'era berlusconiana
LA FABBRICA DEL CONSENSO BERLUSCONIANO
Per cinque anni abbiamo vissuto in un paese "controllato", in cui l'informazione, soprattutto quella televisiva, veniva manipolata per fabbricare consenso intorno al Governo Berlusconi. Le ultime notizie sui servizi o "servigi" di Pollari e compagni, ahimč mai troppo pubblicizzate, sembrano confermarlo. http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/sismi-mancini-7 /pollari-ritratto/pollari-ritratto.html C'era tutto un tutto un sistema che camminava insieme per fabbricare consenso e manipolare la gente. Ecco come funzionava:
1. Fabbricazione di notizie false o creazione di eventi, in momenti particolari per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica da altre notizie, per esempio manifestazioni antigovernative, o per portarla verso le proprie "idee"... pericolo islamico .. estremismo... Creazione di dossier falsi contro l'opposizione, vedi Telekom Serbia e altro.
2. Telegiornali pronti a rilanciare notizie o eventi.. Qualche volta in buona fede. Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto non informavano ma facevano politica. Tg2 e Tg mediaset continuano a farlo. 3. Giornalisti o "esperti", come il vicedirettore di Libero Renato Farina o come il direttore del Giornale Maurizio Belpietro, (l'uno stipendiato dai servizi segreti, l'altro da Berlusconi), pronti a ribadire queste veritą negli studi tv, dove erano sempre presenti, e sui loro giornali. Opinionisti che si spingevano anche nei programmi di intrattenimento.
4. Dichiarazioni dei politici su un terreno gią "arato" a conferma delle loro veritą. La maggiore parte dei rappresentanti del centro-destra ribadivano uno stesso concetto con frasi semplici, in modo che il messaggio arrivi a tutti. I tg le rilanciano ancora.
5: Il pranzo č servito...... l'opposizione č stritolata!!!!
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