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Mobilitazione contro l'ALCA, Ecuador:: dalla Carovana Sud
by garabombo Tuesday, Oct. 29, 2002 at 8:01 PM mail:

indyemdia ecuador:

Come ha detto il deputato eletto Salvador Quishpe, « ricordiamoci che quando comincia a piovere nei nostri boschi dell’Amazzonia, ci accorgiamo che cadono le prime gocce, milioni di gocce, e che si trasformano in fiumi, e più in giù nel nostro Rio Zamora, il nostro Rio delle Amazzoni, diventano irrefrenabili e nonostante gli si presentino davanti enormi pietre ed enormi tronchi, il fiume trascina con sé tutto con grande forza. Per questo l’abbiamo detto a Zamora, non importa che siamo appena trenta gocce umane, nel cammino porteremo con noi altre milioni di gocce che si trasformeranno in un enorme fiume umano”.
All’arrivo a Riobamba c’erano più di 500 gocce umane che formavano un fiume in piena in direzione di Quito.


Siamo partiti da Cañar, e con tutta la Carovana Sud siamo passati per Chunchi, Alausí, Guamote, La Providencia, Cajabamba, fino a Riobamba, e il fiume si è ingrossato al passaggio in ogni pueblo, ripercorrendo tanti trascorsi storici e politici, così come spirituali. La Carovana Sud è composta dai dirigenti delle organizzazioni che vi partecipano (CONAIE, ECUARUNARI, CONFEUNASSC-CNC) e la base delle stesse; la maggioranza è costituita dalle donne.
In ogni comunità raggiunta le autorità locali e la popolazione del luogo ha omaggiato i partecipanti alla marcia. Come misura di informazione verso i popoli delle comunità gli uomini e le donne in marcia hanno invitato tutti a riflettere sull’applicazione delle misure previste dall’Area di Libero Commercio delle Americhe e sulle eventuali conseguenze d’impatto sulla vita delle comunità indigene.
Negli edifici municipali e negli spazi pubblici sono state realizzate assemblee e discussioni su: privatizzazione dell’acqua, della luce, della salute e dell’educazione; il saccheggio delle risorse naturali; la impossibilità, nelle condizioni attuali, di competere con gli agrumi prodotti da altri paesi.
Tutto ciò comporterebbe, nella mancanza di sovranità alimentare, più povertà e più fame; il deterioramento dell’idea di comunità, identità, rispetto della natura e del sacro, tutti elementi necessari per la crescita e lo sviluppo intergale di un popolo.
La marcia prevede delle soste, durante le quali sono consumati rituali sacri, come quello realizzato da due Yachacs di nazionalità Quichua Cañari nei pressi di Ingapirca, spazio sacro e di importanza storica per i popoli indigeni delle Ande.
Queste azioni mostrano la forza della resistenza indigena di fronte ai progetti di colonizzazione come l’ALCA.

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