Cerchiamo di vedere le cose in maniera obbiettiva, dato che la bacchetta magica della pace e della prosperita' immediata non esiste
La cecenia e' territorio russo da 400 anni.
I confini sono internazionalmente riconosciuti, la regione in questione, che se fosse lasciata dai russi diventerebbe un covo di wahabbiti, non ha alcuna possibilita' di sviluppo senza l'appoggio russo, esattamente come la gran parte del caucaso. elettricita', gas, etc.. sono direttamente controllati da mosca, che li assicura nonostante spesso non vengano pagati. Se l'esercito se ne andasse, in nome dell'autodeterminazione dei popoli, i russi che abitano la regione e i ceceni filorussi (ebbene si ce ne sono e parecchi) sarebbero ridotti al pari di schiavi in una repubblica che non avrebbe la minima apparenza di democrazia. Mashkadov e zakayev, non rappresentano nulla, le bande rivali si ammazzano anche tra di loro, non esiste una sola persona che possa rappresentare il popolo ceceno in un eventuale trattativa e che possa garantire di rimanere in vita abbastanza a lungo da vederne la fine. Gente come Shamil Basayev, uno dei maggiori warlord, e' piena di soldi sauditi ed anche occidentali, vengono dalle lobby petrolifere che hanno interesse allla destabilizzazione della regione, per bypassare la russia che altrimenti costituirebbe la rotta piu' sicura per gli oleodotti del caspio.
Tutti questi "patrioti" hanno interesse che la guerra vada avanti all'infinito, dato che in tempo di pace non guadagnerebbero tanto, e non avrebbero tali poteri.
Esiste un grande problema di diritti umani, sia da parte russa che cecena (i sig. uccidono tutte le famiglie che appoggiano matrimoni misti russo-ceceni), ma questo avviene ormai in tute le guerre e/o operazioni di polizia intenazionali: kosovo, Afaganistan, colombia, turchia, somalia ( do u remember ilari alpi?).
Dolore e rispetto per tutti i morti.
