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A Roma in piazza i senza diritti
by liberazione Saturday, Apr. 01, 2006 at 4:14 PM mail:

da Liberazione di oggi Primo Aprile 2006

«Basta precarietà»: in piazza i senza diritti
di Roberto Farneti
A Roma in 3mila sfilano con i Cobas, presidi Rdb in 22 città a difesa del lavoro pubblico.
Visita la galleria fotografica.
http://www.rifondazionelazio.it/media/index.php?action=showgal&cat=44




Chiedono dignità e diritti, contro una politica che li vuole sfruttati, malpagati e senza prospettive per il futuro. Mentre sui giornali e in televisione imperversa lo scontro sulle tasse tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, irrompe nella campagna elettorale la voce dei precari, che ieri hanno risposto all’appello dei sindacati di base scendendo in piazza numerosi.
A Roma in circa 3mila hanno sfilato sotto le bandiere dei Cobas, mentre sono migliaia i dipendenti pubblici che hanno partecipato ai presìdi organizzati dalla RdB/Cub in 22 città nell’ambito della “giornata di mobilitazione a difesa del lavoro pubblico”.
Un importante contributo alla riuscita della manifestazione dei Cobas, aperta dallo striscione unitario “Contro la precarietà per l’unità delle lotte sociali”, è venuto dalla presenza nel corteo di lavoratori e lavoratrici protagonisti di lotte importanti: dai dipendenti delle Cooperative sociali ai precari delle Poste, dai ricercatori universitari a diversi collettivi autorganizzati, tra cui quello di Atesia. In piazza anche i precari dell’ospedale Sant’Andrea, che proprio di recente sono riusciti a strappare alla Regione Lazio un importante risultato: un emendamento che, riferiscono, «prevede il monitoraggio e poi il superamento di tutte le situazioni di lavoro precario, atipico e derivanti da processi di esternalizzazione attuati nella sanità».
Marina Biggiero (Cobas Telecom) riassume i temi della manifestazione: «Chiediamo la fine dell’applicazione di tutte le forme di precarietà, dal pacchetto Treu alla legge 30; diritto al reddito diretto e indiretto; il reintegro di tutti i lavoratori e le lavoratrici licenziati in questo periodo: dai 5 del collettivo di Atesia alle lavoratrici di XCos (ex Aci informatica) messe in mobilità a seguito della perdita dell’appalto».
Di questi tempi neanche chi ha un contratto a tempo indeterminato può sentirsi garantito. Ne sanno qualcosa i 76 lavoratori Telecom del settore dei radio marittimi, improvvisamente ceduti alla società Its spa, con sede a Torre del Greco. «L’esperienza di questi anni - accusa Marina Biggiero - ci insegna che queste operazioni si concludono con la messa in cassa integrazione della maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici scorporate». Per questo i Cobas hanno indetto uno sciopero dell’intera giornata di tutti i lavoratori della Telecom per lunedì prossimo.
Preoccupante la situazione del pubblico impiego, dove sono oltre 350mila lavoratori precari che, secondo la Rdb/Cub, «dovranno essere necessariamente stabilizzati», se si vogliono garantire i servizi ai cittadini. Da qui i tre punti principali della piattaforma elaborata dalla confederazione di base: rilancio della pubblica amministrazione; valorizzazione del ruolo dei dipendenti pubblici; no allo smantellamento e alla privatizzazione del settore. C’è poi la questione del salario: «Grande consenso - riferisce la RdB/Cub - è stato espresso alla Proposta di legge d’iniziativa popolare per “Una nuova scala mobile” con centinaia di firme raccolte tra i lavoratori». A Roma, la manifestazione si è tenuta a piazza SS. Apostoli con la partecipazione di 500 lavoratori pubblici e una delegazione RdB/Cub è stata ricevuta dall’Unione.
«E’ positivo - commenta Paolo Ferrero, della segreteria di Rifondazione - che il sindacalismo di base ponga alla politica il tema della precarietà. Il Prc è impegnato a trovare soluzioni a questo problema a partire dal superamento della vergognosa situazione che si è venuta a creare nella pubblica amministrazione». Per il Prc «è necessario non solo superare la legge 30 - precisa Ferrero - ma porre fine al blocco delle assunzioni nel pubblico impiego e andare all’assorbimento nelle piante organiche di larghissima parte di quei precari che sono indispensabili per far funzionare i servizi, avendo oltretutto acquisito negli anni competenze e saperi».

Liberazione, 1 aprile 2006

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Stabilità del lavoro e domanda interna
by Massimo Marnetto Saturday, Apr. 01, 2006 at 7:06 PM mail:

L'area del precariato va ridotta, perché questa overdose di co.co.pro. "a oltranza" frena lo sviluppo.
Occorre avviare una forte azione di conversione dei contratti verso forme progressive di stabilità, fino all'assunzione a tempo indeterminato.
Infatti, quando un lavoratore esce dal suo posto di lavoro, diventa un consumatore ed è tanto più contratto nei consumi, quanto più è insicuro del suo reddito.
La stabilità del lavoro è alla base della pianificazione dei consumi e quindi presenta un alto indice di correlazione con la crescita della domanda interna.
Ma spesso questa "circolarità" di status lavoratore-consumatore è poco analizzata.

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