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Prostituzione e mondiali
by mfla Wednesday, Jun. 21, 2006 at 8:01 PM mail:

Dal 9 giugno al 9 luglio 2006, 12 città tedesche ospiteranno i Mondiali di calcio; approssimativamente ci saranno 3 milioni di tifosi, la maggior parte uomini, che seguiranno l’evento. Si è stimato che circa 40.000 donne saranno “importate” dal centro e dall’Est Europa in Germania per svolgere “servizi sessuali” agli uomini che verranno ad assistere all’evento sportivo. La Germania ha legalizzato la prostituzione e l’industria sessuale nel 2002. Comunque, si dice che le zone rosse legali saranno troppo piccole per i turisti sportivi/sessuali che parteciperanno. Per far fronte a questo flusso di persone, l’industria sessuale della Germania ha eretto un grande complesso per la prostituzione previsto durante i giochi mondiali. “Il calcio e il sesso vanno insieme”, dichiara il giudice del nuovo mega-bordello di oltre 3000 metri situato a Berlino, costruito in una zona adiacente allo stadio principale dei Mondiali di calcio e che può accogliere 650 clienti. Le “casette sessuali” in legno, chiamate “cabine di prestazione”, simili ai bagni, sono state costruite in una zona recintata della stessa larghezza del campo di calcio e sono “accessoriate” con i preservativi, gli spogliatoi e i parcheggi per i clienti e tutta l’organizzazione presta una particolare attenzione nel proteggere il loro “anonimato”.

Il mese scorso si è tenuta in Germania un'assemblea di donne e lesbiche e donne, lesbiche e transgender, che si incontrano e lavorano insieme da circa tre anni e che hanno costruito vari percorsi politici. Il tema dell'incontro erano i Mondiali di calcio, evento che quest'anno ha luogo in Germania, ci siamo quindi confrontate per elaborare una posizione femminista sui Mondiali.

Innanzitutto abbiamo analizzato le diverse ragioni per cui è importante che questo evento sia in Germania. A parte le evidenti ragioni economiche, c'è anche il prestigio, la possibilità per la Germania di presentarsi come un paese molto aperto e tollerante. Infatti lo slogan dei Mondiali dice "il mondo verrà ospitato da amici".

Mentre la situazione reale è molto differente: in Germania negli ultimi anni c'è stato un aumento di attacchi razzisti e antisemiti contro cui non c'è mai nessuna reazione, né dei mass-media che non mostrano alcun interesse, né delle istituzioni. Anzi la politica applicata in Germania fortifica i risentimenti, il razzismo, perchè è una politica in continuità con quella europea di rafforzamento delle barriere verso l'esterno, una politica decisa da alcuni paesi che hanno il potere di stabilire chi può entrare e chi se ne deve andare (e tra questi paesi c'è la Germania).

Negli ultimi mesi, invece, la situazione è apparentemente cambiata, per esempio, c'è stato un attacco razzista a Postdam in aprile che ha scaturito dibattito sui giornali ed una reazione delle istituzioni politiche: è stato chiaro che c'era un forte interesse a reagire prima dei Mondiali, per rifarsi la facciata e presentarsi bene, per dire che la Germania è un paese tollerante e che condanna ogni attacco razzista.

In questo momento, in Germania si respira un'atmosfera veramente piena di violenza. Anche la pubblicità che gioca con questo evento è molto aggressiva. Anche se gli slogan usano parole quali "amicizia" ed "ospitalità", le immagini che vengono utilizzate portano in sé una grande aggressività, non sono di amicizia, e spingono ad identificarsi con un gruppo. Il nazionalismo è un punto sul quale abbiamo molto discusso: questo evento è l'occasione per molti di identificarsi con un gruppo, con una nazione e questo rinforza il nazionalismo (che non è cominciato con la riunificazione della Germania dell'est e dell'ovest, ma che è iniziato molto prima, dopo la guerra, dopo in nazi-fascismo, da quando cercano di ricostituire una Germania nazione).

Abbiamo espresso anche delle critiche contro i gruppi di sinistra, sostenendo che il calcio unisce gli uomini. Nei gruppi misti di sinistra non c'è stata alcuna discussione sui Mondiali, né sugli effetti e sugli eccessi che questo porta con sé. Mentre d'abitudine quando c'è un avvenimento di questo tipo, come i giochi olimpici, le esposizioni universali, etc., vengono organizzate sempre delle campagne di protesta e delle discussioni sulle conseguenze nella società, per esempio che la vita diventa più cara, che le città vengono "ripulite" dalle persone che non appartengono all'immagine di normalità, che negli ultimi anni sono state emanate leggi sulla sicurezza e sul controllo, etc. Quest’anno invece abbiamo assistito ad un silenzio generalizzato dei gruppi di sinistra.

Inoltre, in Germania c'è stata una grande discussione sulla prostituzione forzata e sulla tratta. Ci sono alcuni gruppi di femministe istituzionali, che lavorano con dei progetti contro la prostituzione forzata che hanno iniziato una campagna per chiedere più tolleranza per le situazioni di prostituzione forzata. Campagna che si indirizza soprattutto agli uomini, ai clienti delle donne prostituite. Ma non dice nulla sulla situazione delle donne che sono costrette a prostituirsi, nulla sulle prospettive politiche che si potrebbero adottare. La campagna è volta a sensibilizzare i clienti e ad invitarli a mettersi in contatto con la polizia in caso incontrino delle donne che sono state forzate a prostituirsi: che altro possono fare i clienti? solamente chiamare la polizia e le donne verranno deportate, non viene proposta altra soluzione, né altro tipo di intervento. Perchè non c'è nessun'altra soluzione politica per questo fenomeno. Inoltre queste campagne sono fatte in modo che sembri che si stia domandando più rispetto e dignità per le donne prostituite, invece in realtà sottendono una mancanza generale di rispetto verso le donne, perchè questo è un elemento strutturale del patriarcato, inerente a questa società.

In questi giorni, vengono mostrate dappertutto, alla televisione e sui giornali, delle donne che raccontano storie di prostituzione forzata, "mi hanno costretto a prostituirmi", etc. con un atteggiamento quasi voyeristico e senza alcuna discussione sul perchè gli uomini comprano le donne. Il compreare il sesso è qualcosa che non viene mai messo in questione e non gioca alcun ruolo nelle discussioni, non se ne parla per niente. E questo perchè è chiaro che in un avvenimento come i Mondiali è lo Stato stesso a procurare le prostitute per gli uomini che vanno allo stadio. E la situazione a cui assistiamo è allucinante: nelle città dove ci saranno le partite, accanto agli stadi ci sono delle "cabine chiuse" cosicché gli uomini uscendo dagli stadi possano avere subito un servizio sessuale. Sì, si dice “servizio sessuale”, ma noi critichiamo anche l'uso di questa terminologia.

Abbiamo anche discusso del fatto che in Svezia la prostituzione non è legalizzata e che gli uomini vengono puniti quando comprano dei servizi sessuali. In Germania, la prostituzione è legalizzata e con questa legalizzazione la condizione delle donne prostituite non è migliorata, le condizioni di lavoro non sono migliorate, e la discriminazione non è cambiata, ma la possibilità di fare del profitto sono aumentate. E per noi lesbiche e femministe la questione è sempre: a chi vanno i profitti? Sappiamo che non sono le donne che lavorano nella prostituzione che profittano di qusto "miglioramento", ma sono altre persone che ne approfittano.

Quindi assistiamo anche alla ricostruzione patriarcale di una sessualità maschile e alla legittimizzazione del vecchio mito che c'è qualcosa di istintivo nella sessualità maschile, che l'uomo per natura ha bisogno di sesso e non importa come, non importa dove, perchè non si può controllare. Ma noi sappiamo che la sessualità maschile è qualcosa che è socialmente, culturalmente ed economicamente costruito, fatto a posta per opprimere le donne.

Allo stesso tempo, con la situazione delle cabine accanto agli stadi, viene suggerita l'idea che ciò impedisca una escalation della violenza, ma sappiamo bene che questo non è vero, perchè gli uomini anche se sono andati nelle cabine, poi rientrano a casa, e nelle case sono le donne a subire le violenze.

Noi sosteniamo che né la legalizzazione delle prostituzione, né tutte le leggi e i piani d’intervento contro la violenza alle donne (per esempio, l’allontanamento da casa di un uomo violento) non hanno cambiato nulla delle relazioni di potere tra gli uomini e le donne. Per le donne e le lesbiche ci sono sempre le stesse condizioni, sessismo dappertutto, in tutte le professioni, salari differenti e mediocri, lesbofobia, c'è sempre violenza fisica e psicologica contro le donne e le bambine e soprattutto ci sono sempre donne e bambine che vengono uccise. Le violenze sessiste non sono state toccate da queste leggi, perchè nulla è cambiato nel sistema.

Inoltre ogni donna, ogni bambina, è circondata da strutture di violenza, che stia a casa, che vada a scuola, che vada a lavorare, che sia disoccupata, che sia immigrata, che sia non importa di quale classe sociale. Tutto ciò non vuol dire che non soffra e subisca delle violenze.

Non siamo d'accordo con l'argomentazione che viene sostenuta in Germania, ma anche in Francia e in Italia, che le donne vogliono lavorare volontariamente nella prostituzione: con la legalizzazione si ha ora l'impressione che sia una libera scelta, ma noi non siamo d'accordo con questo. No, non è una libera scelta, perchè ci sono delle possibilità che vengono date dal sistema ed il sistema è un sistema partiarcale ed economicamente globalizzato, il che significa che per le donne le possibilità di scelta sono molto più ridotte.

La politica della prostituzione è condotta in questo modo perchè è inserita all'interno di un'economia globalizzata (abbiamo nominato tutte le strutture economiche , FMI, BM, etc., tutti i monopoli, le multinazionali, coca cola, adidas, le birre) e il calcio è un buon esempio per mostrare come politica, sport ed economia sono legati e come il nazionalismo ed il controllo servano per costruire un contesto e creare una scenografia per esercitare delle strategie di repressione contro la popolazione.

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sex worker a testa alta
by mmm Saturday, Jun. 24, 2006 at 5:40 PM mail:

"...Non siamo d'accordo con l'argomentazione che viene sostenuta in Germania, ma anche in Francia e in Italia, che le donne vogliono lavorare volontariamente nella prostituzione..."

++++

Comprendo anche se non condivido l'analisi dell'articolo che avete postato, ma una cosa non riesco proprio a capirla: perchè quando si parla di prostitute, se ne parla senza tener conto della loro voce?

Sostenere che ci sono donne che per scelta fanno le prostitute non è un'argomentazione sostenuta da chissà chi, ma è un dato di fatto sostenuto dalle stesse donne che *scelgono* di prostituirsi.

Sostenere che la prostituzione non può essere una libera scelta significa porsi un pò come un prete, sul genere "io toi salverò" un pò come Don Benzi che *salva* le donne dalla prostituzione per poi proporgli una vita da colf.

Quindi perchè mettere in dubbio le dichiarazioni delle sex worker? Sono donne per metà? La loro parola vale meno? Non sanno quello che dicono? Hanno bisogno di essere protette perchè da sole sono incapaci di ragionare?

Anche le prostitute conoscono (forse anche meglio di chiunque altro) il patriarcato. E ragionano e pensate un pò scrivono anche dei manifesti politici! Lottano contro la tratta. Lottano per la libertà di scelta e l'autodeterminazione delle donne. A casa mia chi sostiene queste lotte si chiama femminista.

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