apprezzo molto il tuo sforzo nel mettere in guardia i neofiti autoproduttori dalle lusinghe/inesattezze di negozianti e produttori, quando non addirittura di "guru" dell'ultima ora.
tuttavia, alcune tue indicazioni espresse nell'articolo non mi convincono più di tanto e temo che anche tu - in assoluta buona fede - ti stia collocando nella schiera di coloro di cui diffidare.
Una per tutte la differenza di qualità tra un prodotto ottenuto con l'idroponia e quello "biologico" (organico sarebbe più esatto) in terra. Quanto affermi è solo un'opinione, peraltro mai dimostrata (nonostante gli esasperanti test condotti da "veri guru" dela canapa).
Nessuno al mondo è in grado di distinguere un prodotto idro da un altro "bio"!!!
Semmai, eventuali differenze di sapore possono aversi tra una pianta coltivata in breve tempo come in idroponica/indoor (max 3 mesi) ed un'altra coltivata in terra all'aperto secondo il ciclo naturale, ovvero 5-6 mesi. Differenza dovuta quindi più ad una migliore (più lenta) trasformazione del complesso aromatico della pianta piuttosto che alla tecnica di coltivazione.
Quanto all'uso delle HPS in vegetativa, si tratta di un equivoco dovuto a tecniche intensive olandesi con le talee (in vegetativa per 1-2 settimane) piuttosto che con piante da seme.
Ciò che conta davvero è che nel substrato e nei concimi utilizzati non siano presenti metalli pesanti. Il resto è smania di perfezionismo.
Ciò che però vorrei fosse chiaro a tutti è che la coltivazione è un'arte che, come anche tu sottolinei, si impara per prove ed errori e affinando la propria sensibilità osservando/odorando/amando l'oggetto di tanta attenzione e aspettativa.
Molti consumatori che - per non consumare schifezze del mercato nero e non arricchire le mafie - hanno fatto la scelta (sacrosanta) dell'autoproduzione hanno imparato a ri-conoscere il mistero della vita anche in una semplice piantina e se ne sono innamorati, diventando dipendenti non dalla canapa ma forse della sua coltivazione, amabile attività ricreativa e terapeutica (anche per i rilassanti aromi occasionalmente inalati).
E' la loro sensibilità che deve essere arricchita, non il loro tecnicismo.
... e a proposito di aromi. Una delle lacune a mio avviso più gravi nelle pubblicazioni/informazioni sul pianeta autoproduzione riguarda "la cura" del prodotto finito. Che non è "finito" appena secco ma richiede un certo tempo di "concia" per poter esprimere tutto il suo potenziale aromatico ed espellere completamente la clorofilla (dannosa alla salute). La canapa ha un patrimonio aromatico infinitamente più ampio del vino, peccato non venga valorizzato. il piacere di fumare non sta solo nel tenore di THC.
Filo, nulla di personale e nessuna vena polemica, solo per una informazione più completa. Che vedo sta a cuore anche a te.
Con stima e simpatia, come sempre.
Saluti verdissimi e profumati a tutti
a volte la disobbedienza è un dovere.
Roberto (Ortomagico-Semiseri)
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