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(Cosenza) Assemblea meridionale di movimento
by .. Wednesday, Nov. 01, 2006 at 5:37 PM mail:

REsoconto , parziale, della assemblea di movimento meridionale tenutasi a Cosenza, Università della Calabria, il 28 e 29 ottobre 2006.

Forniamo un resoconto parziale della discussione svoltasi durante l’assemblea meridionale di movimento http://italy.indymedia.org/news/2006/10/1167351.php tenutasi all’Università della Calabria la settimana scorsa. http://italy.indymedia.org/news/2006/10/1172344.php Ricordiamo che prima dell’assemblea si è tenuta presentazione di Renato Curcio del libro Azienda Totale;. l’autore racconta di come il lavoro sia nato quattro anni fa a partire da una riflessione circa i processi di desindacalizazione vissuti da certe aziende italiane. Il caso dell’azienda della grande distribuzione esselunga, che vive un processo di globalizzazione, è alquanto sintomatico. Come noto, l’azienda è guidata dal suo ottantenne fondatore che gestisce l’azienda con metodi tipici del vecchio capitalismo italiano che potremmo definire di stampo ‘patriarcale’. La domandano a cui cerca di dare risposta questo studio è come cambiano i modelli di organizzazione del lavoro. Nell’attuale panorama del mondo del lavoro è venuto meno quello che Curcio chiama ‘scambio simbolico’ ossia è venuto a mancare tutto un sistema di salvaguardia del lavoro che era stato pensato in un sistema dove il lavoro era di tipo indeterminato. Attualmente le grandi aziende globali si fanno portatrici di un diverso ‘scambio simbolico’ che così si può brevemente riassumere: le aziende chiedono, al lavoratore disponibilità alla permanenza temporanea; per evitare il sorgere di contestazione esse danno vita ad una cornice, una illusione di lavoro determinato che poi dovrebbe dare lo sbocco al lavoro indeterminato. Tramite questo determinato periodo di lavoro l’azienda stabilisce se il lavoratore fa a caso dell’azienda o meno. In definitiva si è assistito ad un fondamentale passaggio che, dal rapporto fra azienda e lavoratori è passato ad un rapporto fra azienda e singolo. In altri termini si è passati dal diritto al privilegio che consiste, per l’appunto, alla singolarizzazione del rapporto lavorativo. La precarizzazione ormai trova ampia diffusione, si calcola che l’ottanta per cento dei contratti di lavoro stipulati in un anno a Milano, sono di tipo precario mentre la figura del cittadino è soppiantata da quella del consumatore. È dunque in atto una precarizzazione che non riguarda solo il lavoro ma investe tutta l’esistenza. Un’altra forma di precariato è quella che possiamo dire ‘storica’ che proviene, soprattutto, si concentra al Sud si tratta di un esercito di precari ossia una potenziale massa di elettori che si può agevolmente controllare col voto di scambio. Un altro tipo di precariato è quello perseguito da una nuova tipologia di azienda, cioè le nuove cooperative che hanno la possibilità di determinarsi le proprie modalità lavorative, si immagina creativamente una soluzione alternativa che mostra come sia possibile vivere al di là dei grossi circuiti di distribuzione. Non si tratta di lamentarsi perché si è fuori dal circuito ma si tratta di una consapevole scelta che intende sottolineare la propria alterità rispetto ai grossi circuiti. La conoscenza nasce dal basso, secondo la visione di queste nuove cooperative, e non nei luoghi predisposti istituzionalmente alla conoscenza.
Nell’assemblea che è seguita sono stati affrontati i diversi temi. In primo luogo è stata affrontata l’analisi della attuale situazione del movimento antagonista. Questo si è un poco arrestato innanzi all’azione repressiva e forse anche per l’incapacità di far seguire un percorso unitario alle lotte. Con questa assemblea si ritorna a parlare del Sud ma in una fase delicata . Il governo Berlusconi è caduto ma non bisogna dimenticare che durante questo periodo si è avuto il ben visibile movimento no global caratterizzato da importanti battaglie come Scanzano, Acerra, il ponte sullo stretto di Messina, ma a fronte di tutte queste iniziative il movimento non ha creato opportunità di iniziative stabili e per questo che oggi viviamo un momento di reflusso mentre l’attuale governo non ha effettuato uno sperato cambiamento di rotta. Nel frattempo cresce la disoccupazione e, dopo la devastazione industriale stiamo assistendo ad una pericolosa distruzione ambientale. E’ da due anni che non ci si è fermati a riflettere e capire , questa assemblea offre tale possibilità, perché a volte è necessario fermarsi per capire come affrontare la questione meridionale. Negli anni ’70 non vi era, a sud, una copertura politica come vi è oggi. Attualmente vi è l’esigenza di rompere con un modo di fare politica che impedisce di dar vita ad un progetto politico capace di radicarsi nel territorio senza poi contare che vi è stata una azione preventiva di repressione, nei confronti del sud. Oggi vi è una presenza politica capillare nel sud pertanto non bisogna lasciar sfuggire tale occasione e come passo essenziale è necessario individuare il collante del movimento antagonista del sud. Un esempio di unitarietà di azione è rappresentato da quanto sta accadendo a Palermo dove la lotta per la casa è sfociata nell’occupazione della cattedrale, questo movimento per il diritto alla casa vuole, in realtà, spezzare il meccanismo consociativo . Il problema della casa è anche un meccanismo di controllo sociale , è necessario bloccare il sistema consociativo anche grazie al meccanismo della solidarietà della lotta e rispondere, agli attacchi repressivi, con la comunicazione fra le diverse realtà in lotta. Altro esempio di comunicazione di solidarietà è il collegamento avvenuto fra la lotta contro il ponte sullo stretto di Messina e il movimento no TAV tuttavia troppo spesso si registrano problemi di comunicazione fra le varie realtà.. una concreta azione è quella di unire, dunque, le varie lotte che si sviluppano sul territorio con tutte le particolari storie ma facendo leva su proposte forti e unitarie.

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giusto per dirlo ai lettori
by compagno Wednesday, Nov. 01, 2006 at 9:19 PM mail:

questo comunicato non si tratta di un "documento" o simile uscito dall'assemblea, è solamente un report personale di qualcuno. così, giusto per dirlo.

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giusto
by x dire Wednesday, Nov. 01, 2006 at 9:41 PM mail:

questo resoconto, manco si può dire report, non è firmato - come chiaramente appare - inoltre si specifica che è anche parziale. Fatto sta che fornisce la panoramica circa le tematiche affrontate nel corso dell'assemblea.

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resoconto?!?!?!?!????
by Filippo Garofalo Thursday, Nov. 02, 2006 at 12:02 PM mail: filigaro@libero.it

Se questo non è il resoconto, per sapere cosa si è deciso a chi bisogna rivolgersi??
Fra l'altro durante il primo giorno di assemblea la presidenza (quelli dietro la cattedra) ha fatto circolare fra il pubblico un foglietto per raccogliere gli indirizzi e-mail di tutti, mi aspettavo una mailing-list informativa ma anche questa volta niente. Se proprio avete deciso ti fare la rivoluzione cercate almeno di appropriarvi dei mezzi per farla. Se poi c'è la paura che le nostre missive siano controllate dalla DIGOS, non so, proviamo con i segnali di fumo.
Saluti anarchici e/o comunisti e/o situazionisti e/o canescioltisti e/o fancazzisti ecc. ecc. ecc.

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....un pò buffoni!!!!
by uno che c'è passato Thursday, Nov. 02, 2006 at 12:55 PM mail:

scusate ma...

1)Come fate a dire che questo sia un resoconto?
2)Non è stato un incontro tra le realtà del Sud ma solo di alcune ed anche poche.
3)L'assenza di TUTTE le strutture (e perfino di quasi tutti i compagni) cosentine la dice lunga su come sia stata costruita e percepita tutta l'iniziativa dalla città.
4)L'annunciato concerto di sabato c'è stato? Non doveva servire per le spese legali dei compagni del Sud ribelle processati)? Bilanci???
5)Rispetto comunque a chi prova a smuovere qualcosa anche se con metodi (secondo me) poco condivisibili.

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