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PRECARIATO - PRECARIO - PRECARIETA' -
by WINSTON Friday, Nov. 17, 2006 at 10:04 PM mail:

PRECARIATO,PRECARI,PRECARIETA':UNA DISCUSSIONE LUNGA UN DECENNIO,MA L'USO SCORRETTO DI QUESTE PAROLE CONTINUA A GENERARE CONFUSIONE.

PRECARIATO:sostantivo maschile -condizione di instabilità di chi non ha una garanzia di continuità economica e di inquadramento giuridico definitivo.
(Ndr.L'inquadramento giuridico definitivo per il lavoratore
è il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.)

PRECARIO:aggettivo maschile -che non è stabile,né duraturo;
di lavoratore:aggettivo sostantivato -assunto con contratto a termine.

PRECARIETA':sostantivo femminile inv. -qualità di ciò che è
precario.

http://www.vocabolario.it


Le leggi,che introducono contratti diversi dal contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato,istituiscono una CONDIZIONE GIURIDICA - il PRECARIATO -;
il lavoratore assunto con contratto a tempo determinato/a termine è un - PRECARIO -,che ha la qualità della - PRECARIETA' -, sensazione di instabilità economica,sociale,
esistenziale.

Una banalità,che deve essere evidenziata,è la connessione
logico-temporale tra i tre termini: l'introduzione produce precari che avvertono la precarietà.
Solo un'azione radicale sarebbe risolutiva,eliminando, alla radice della "catena logico-temporale", il "primo anello",il precariato: disapplicando e/o abrogando le leggi che hanno introdotto contratti diversi dal contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Agire sulla precarietà,"ultimo anello della catena",non sarebbe risolutivo,per quanto si possa cercare di ridurre la sensazione della precarietà,ovviamente solo fuori dall'ambito lavorativo, rimarrebero comunque inalterati gli altri due elementi :precariato e precari.
Chi propone di agire solo contro la precarietà propone dei palliativi.

A questo punto risulta chiaro che la proposta del reddito di cittadinanza è riformista,perché interverrebbe su un elemento,senza rimuovere alla radice l'origine del problema.

In astratto si tratta di una proposta riformista,in concreto è un diversivo che riprende dei temi della propaganda padronale:come la riforma degli "ammortizzatori sociali".

Se il nuovo "diritto del lavoro" è residuale,perché al contrario il nuovo Welfare dovrebbe essere migliore:
anche in questo caso basta ricordare che da un punto di vista storico-logico,il lavoro subordinato (ante litteram)
precede l'istituzione della previdenza sociale e del Welfare,
In concreto,se le imprese sostengono di non essere in grado di reggere la competizione internazionale senza un taglio della contribuzione previdenziale del 4%,al punto che lo hanno chiesto e ottenuto con la Finanziaria 2007
(Taglio del Cuneo Fiscale),mentre in realtà al contribuzione Inps,comprensiva dell'assicurazione dell'assicurazione per la disoccupazione involontaria ha un costo contenuto,non si comprende perché dovrebbero finanziare un dispendioso sistema di sostegno al reddito generalizzato.
Inoltre se per un'ipotesi improbabile,un sistema simile venisse introdotto, a prescindere dalle modalità di finanziamento,le imprese replicherebbero con l'aumento dei prezzi dei prodotti,innescando una spirale inflazionistica,che in passato costituì il pretesto per l'abolizione di un sistema analogo di adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori all'inflazione (Scala Mobile 1985).

Chi sostiene tale proposta argomenta: è l'economia a determinare il diritto anche del lavoro(si potrebbe banalmente obiettare, che la cittadinanza è comunque la condizione del cittadino,soggetto dei diritti),riprendendo un presunto argomento marxista: in realtà è l'egemonia del pensiero economico neoliberista,che ha spodestato l'egemonia del pensiero economico keynesiano, ad aver modellato un sistema economico e giuridico (le nuove tipologie contrattuali determinano nuove modalità e quantità dello scambio economico tra lavoratore e impresa), che comprime e azzera i diritti dei lavoratori e riduce al minimo l'intervento dello Stato nell'economia.
In concreto questo sistema si uniforma al modello economico
americano,non a caso il "santuario" del neoliberismo è l'Università di Chicago,dove studiano e hanno studiato molti economisti della Cina Popolare.
La globalizzazione non è altro che l'aromonizzazione e l'omologazione degli altri sistemi economici al sistema americano.

Per comprendere a che cosa potrebbero approdare in ultima istanza le controriforme del diritto del lavoro italiano,
non bisogna fare altro che leggere le poche leggi USA a riguardo.
Per fare un esempio,in Argentina la dollarizzazione e le privatizzazioni selvagge sono avvenute in contemporanea con la riduzione dei diritti dei lavoratori,già di per se minimi.


In conclusione proporre di agire contro la PRECARIETA' è in linea con gli interessi del padronato.
Non a caso il ministro Damiano(tanti come lui) sostiene di voler combattere la precarietà,lo ha ribadito in una recente intervista.
Mentre i lavoratori,gli studenti,il movimento se vogliono emanciparsi e uscire una volta per tutte dal circolo vizioso - precariato/precari/precarietà - devono concentrare i propri sforzi agendo contro il PRECARIATO:
iniziando a rivendicare prioritarimente la DISAPPLICAZIONE
CONTRATTUALE COLLETTIVA e/o l'ABROGAZIONE PARLAMENTARE della L.30-Dlgs 276/03.

Milioni di studenti,lavoratori e compagni francesi hanno impedito la promulgazione della legge che introduceva il
CPE -contratto primo impiego- per la banale,basilare ragione che era un finto contratto,perché prevedeva un "periodo di prova" di due anni.
Milioni persone che avevano la banale consapevolezza di dovere agire contro il precariato,per non doversi trovare tra qualche anno precari a soffrire la precarietà.
In Italia una tale consapevolezza appartiene solo ad una minoranza,per il momento,anche per questo ha facile presa
la propaganda filopadronale,che propone di agire contro la precarietà.

La propaganda filopadronale,sotto forma di lotta alla precarietà, disorienta indicando un obiettivo di comodo,marginale che non ha una propria consistenza;
inoltre attraverso l'uso deliberatamente distorto,scorretto,improprio dei termini in questione,genera confusione e malintesi,che contribuiscono all'interiorizzazione delle norme vessatorie, paracontrattuali e neoschiaviste neoliberiste da parte dei lavoratori,degli studenti e del movimento determinandone
la passività.
WINSTON 061117 /"La schiavitù è libertà"-Il Grande Fratello

La neolingua neoliberista,un ulteriore esempio concreto:
il LAVORO SUBORDINATO di fatto dei Cococo retribuito al lordo dell'Iva,come se si trattasse di una merce come le altre,punto estremo della mercificazione del lavoro,(illegale) equivalente italiano della (legale) Minimum Wage americana,diventava LAVORO AUTONOMO di seconda generazione: come da titolo del libro del 1997 "Il lavoro autonomo di seconda generazione" di S.B. e A.Fumagalli,
non a caso sostenitore della proposta del Rdc.

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"STOP CPE - Stop Contrat Par Esclavagistes"
Slogan degli studenti anti CPE (2006)

"La schiavitù non è un contratto" J.J.R -Il contratto sociale - (1762)

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breve integrazione al testo del post.
by WINSTON Friday, Nov. 17, 2006 at 10:28 PM mail:

Alla settima riga del testo va inserito < del precariato >:

"una banalità,che deve essere evidenziata,è la connessione
logico-temporale tra i tre termini:l'introduzione del precariato produce precari che avvertono la precarietà."
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N.B. a "Neolingua neoliberista" alla fine del post.

Cococo: collaboratore coordinato e continuato -definizione
impropria di lavoratore subordinato di fatto nascosto da una finta impresa individuale; figura atipica ovvero illegale,in parte sanata dalla L.30-Dlgs 276/03 con l'introduzione del Cocopro -Contratto di collaborazione a progetto-,solo in presenza di una "collaborazione" riguardante un progetto,che non coincide con l'oggetto sociale dell'impresa.
Si tratta di un assurdo giuridico!

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no alla propaganda filopadronale
by basta disinformazione -basta mazzetta Saturday, Nov. 18, 2006 at 12:28 PM mail:

basta ingannare i lavoratori precari!!!!!!!

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non si capisce niente
by ? Tuesday, Nov. 21, 2006 at 9:13 PM mail:

Secondo me sei troppo agitato, non si capisce niente di quello che hai scritto, davvero.

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Torre di Pisa
by amici miei 2006 Tuesday, Nov. 21, 2006 at 9:22 PM mail:

ma che vuoi capire tu...a quelli come te, i soliti noti...
della lotta alla precarietà...sarebbero stati capaci di portarli a puntellare la Torre di Pisa!!!

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