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UN CRIMINALE IMPRENDIBILE.
by non comprate per un giorno Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:02 PM mail:

E' da sette anni che,soprattutto nelle zone di confine tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia,che"Unabomber"colpisce con ordigni lasciati in ogni dove.

UN CRIMINALE IMPREND...
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UN CRIMINALE IMPRENDIBILE.
E' da sette anni che, soprattutto nelle zone di confine tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, che "Unabomber" colpisce con ordigni lasciati in ogni dove. Tubi esplosi o inesplosi sono stati trovati ovunque. Per il momento gli episodi accertati sono 23 dal 1993 ad oggi, e tutti nelle province di Prodenone (11 casi), Venezia (7 casi) e Udine
(5 casi). Un modus operandi che lo caratterizza: maniacale perfezionamento dell'ordigno, nessuna impronta digitale, colpisce sempre 2 volte nello stesso luogo. Il soprannome "Unabomber" deriva dall'appellativo dato al prof. Theodor John Kaczynski che dal 1978 al 1995 ha mutilato almeno una ventina di persone e ne ha uccise 3 mandando pacchi bomba per posta. E' condannato attualmente a 4 ergastoli.


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tubetto esplosivo
by contro i global market Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:04 PM mail:

>> Unabomber, buio sul tubetto esplosivo
CORDIGNANO Consegnate dai carabinieri del Ris di Parma le analisi tecniche, nessuna traccia che possa portare all’identificazione del colpevole. Negativi i test del Dna su 5 indagati, Nadia Ros era rimasta ferita mentre preparava il sugo per la cena. - da Il Gazzettino del 18/08/2001

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Le analisi dei carabinieri del Ris, il Raggruppamento investigazioni scientifiche di Parma, non hanno portato risultati utili per restringere il campo della ricerca di Unabomber , ossia della persona che ha confezionato il tubetto di salsa esplosiva che la sera del 6 novembre dell'anno scorso ha ferito a una mano Nadia Ros, trentottenne di Cordignano. La donna era in casa e stava preparando il sugo per lo spezzatino della cena quando il tubetto di salsa che stava aprendo è esploso: il botto fu assordante e il colpo le provocò l'amputazione del pollice sinistro. Il tubetto era stato comprato in un ipermercato di Portogruaro, al quale la donna ha annunciato di voler far causa per ottenere un risarcimento dei danni. Nello stesso ipermercato era stato acquistato anche l'uovo all'esplosivo di qualche giorno prima.
Su quell'uovo sono state trovate tracce biologiche, analizzate dai carabinieri della Scientifica (comandati dal tenente colonnello Luciano Garofano) e comparate con quelle di 5 sospettati, ma quei confronti hanno dato esito negativo. Il Dna non corrispondeva e gli indizi nei confronti dei 5 si sono affievoliti. La relazione sul tubetto trevigiano, dopo che il sostituto procuratore Luisa Napolitano aveva affidato l'incarico agli stessi esperti, è arrivata molto più tardi; un ritardo inspiegabile, stando almeno ai risultati, che sono stati assolutamente privi di rilievo per le indagini. Sul tubetto non è stato trovato nulla che potesse aiutare gli investigatori a privilegiare una delle tante piste che sono state aperte per stringere il cerchio intorno all'attentatore.

E così le indagini, in attesa di altri riscontri in corso e dei risultati delle inchieste aperte dalle Procure di Treviso, Venezia, Udine e Pordenone, sono in una situazione di stallo. Unabomber , tuttavia, potrebbe non poter dormire sonni tranquilli molto a lungo. Gli investigatori delle quattro province interessate alle inchieste si stanno infatti tenendo in costante contatto e si stanno scambiando dati, sia oggettivi (i risultati delle indagini) sia soggettivi (ossia sulla personalità del cosiddetto Unabomber ).

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camposanto: donna ferita gravemente,giá pronta per la sua FO$$A
by unabomber casareccio Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:08 PM mail:

NOI seguiamo ed uccidiamo chi affitta filmini porno nei blockBusters o fa la spesa negli ipermercati a stellestrisce in tutto il mondo:siete avvisati e mezzi ...schioppati ! hahaha

Unabomber al camposanto: donna ferita
TREVISO Un misterioso criminale ha nascosto un ordigno esplosivo in un cero rosso al cimitero di Motta di Livenza. Lo scoppio le ha provocato la perdita dell’occhio destro, l’amputazione di tre dita e ustioni al volto e alle braccia. Di Giancarlo D'Agostino e Tiziano Graziottin - su Il Gazzettino del 03/11/2001
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Un anno.
Un anno senza più rimettersi in gioco, facendosi beffe di chi, da quasi un decennio, gli sta dando la caccia. Unabomber è tornato in azione, ieri pomeriggio. Con effetti ancora devastanti. Per colpire, questa volta, ha scelto il cimitero di Motta di Livenza (Treviso). Nel giorno dei Morti. L'ordigno, lo aveva nascosto in un cero finito casualmente nelle mani di una devota, e scoppiato all'istante. La donna, Anita Buosi, 63 anni del luogo, da ieri sera si trova ricoverata nel Centro di Chirurgia plastica di Padova, dopo che in un primo momento era stata trasportata con l'elicottero del Suem all'ospedale Ca' Foncello di Treviso per essere curata nella Rianimazione del Pronto soccorso. Lo scoppio le aveva provocato infatti la perdita dell'occhio destro, l'amputazione di due dita della mano sinistra e quella parziale del pollice della mano destra, oltre ad ustioni al volto e alle braccia. I medici si sono riservati la prognosi, anche se al Pronto soccorso Anita Buosi era perfettamente cosciente ed in grado di ricordare quanto le era appena accaduto.

«Mi trovavo in una cappella del cimitero per mettere un po' di ordine - così la donna ha lucidamente ricordato le fasi dello scoppio, immediatamente dopo essere stata trasportata al pronto soccorso con l'elicottero del Suem - ed ho visto in una nicchia un cero spento, più grosso degli altri, di colore rosso. Pensavo che qualcuno lo avesse dimenticato. L'ho preso e mi è scoppiato in mano». Le dichiarazioni sono state immediatamente registrate da carabinieri e Digos; per gli inquirenti, nessun dubbio: Unabomber era ritornato in azione, dopo un anno di silenzio. Da quando, era il 6 novembre, un tubetto di conserva acquistato in un centro commerciale di Portogruaro era esploso nelle mani di una giovane donna di Cordignano.La donna, una pensionata nubile tornata a Motta dopo gli anni di lavoro a Milano, ha pagato cara proprio la sua bontà d'animo e il suo spirito di servizio: da sempre cura le tombe dei frati del Santuario della Madonna (anche ieri mattina aveva partecipato alla Messa in basilica leggendo uno dei salmi) ma tiene in ordine anche quelle che vede disadorne. Ieri in una cappella vicina, di un'antica famiglia di Motta, ha visto il cero rosso e forse ha tentato di accenderlo. Un giallo da dove arrivi quel cero: di certo non faceva parte di quelli che la signora aveva ricevuto dai frati mercoledì, tutti bianchi. Il botto è stato talmente forte che si è sentito anche all'esterno del cimitero. «Erano circa le 16 - racconta colui che ha soccorso la signora Anita- quando ho udito uno scoppio tremendo. Ho intravisto una donna in una nuvola di fumo bianco, ho sentito le urla: "è una bomba, è una bomba, portatemi all'ospedale". Era all'interno di una tomba di famiglia, di quelle aperte, senza un cancello. Subito le sono corso appresso, era a pochi metri da me. Aveva le dita di una mano mozzate, si vedevano le punte per terra. Il sangue le usciva copioso dalle ferite. Era ferita anche al volto, vicino ad un occhio. Continua a gridare ed a gemere, è una bomba, portatemi all'ospedale. L'ho accompagnata fuori, aiutandola come potevo».

Anche tra le persone presenti in cimitero il pensiero è corso subito a Unabomber: i testimoni accorsi sul posto hanno notato una batteria per terra, ora in mano alla Polizia Scientifica, nonchè pezzi di metallo (qualcuno parla anche di chiodi) tutt'intorno. Già nella tarda serata di ieri è arrivato l'ordinanza del sindaco di Motta Graziano Panighel di chiusura del cimitero: l'area dovrà essere bonificata in quanto evidentemente non può essere esclusa la presenza di altri ceri od oggetti a rischio. Scosso lo stesso sindaco mottense: nel giro di tre settimane prima è arrivata la notizia che a Motta operava una cellula islamica legata a Bin Laden, poi è stata lanciata una bomba carta contro un esponente religioso della comunità musulmana locale, infine il terribile episodio di ieri.

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LA BOMBA IN CIMITERO:salti e cadi nella FOSSA
by firma Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:10 PM mail:

>> Una batteria la "firma" di Unabomber
LA BOMBA IN CIMITERO Gli artificieri hanno bonificato l’area raccogliendo tutti i lumini. Confermato il ritrovamento . Una lunga scia di sangue dal luogo dell’esplosione a quello dove è stata condotta Anita Buosi in attesa dei soccorsi. Di Annalisa Fregonese - su Il Gazzettino del 04/11/2001

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Un furgone degli artificieri sosta davanti al cimitero di San Giovanni. Fra le lapidi passano Carabinieri e uomini della Digos. Spostano i fiori, guardano nei vasi, raccolgono i lumini. C'è un'ordinanza del sindaco Panighel: rimuovere i lumini, grandi o piccoli, rossi o bianchi che siano. Gli uomini in divisa setacciano le lapidi, quei lumini, collocati con fede, con una preghiera, da mani affettuose sulla tomba dei loro cari, spariscono dentro i sacchi neri della spazzatura. Non si può scherzare, è un problema di sicurezza collettiva, guai se ci fosse un altro, micidiale ordigno, come quello che ha colpito Anita Buosi, la donna che venerdì è rimasta gravemente ferita dallo scoppio di una bomba cammuffata da lumino. Al cimitero di San Giovanni un via vai simile di uomini in divisa non s'era mai visto. Un po' più avanti, sulla Provinciale che conduce a Motta, c'è un posto di blocco della Stradale. Lampeggiano le luci blu, precedono l'arrivo degli investigatori. Un uomo va spedito verso l' ingresso, porta un aspirapolvere. Servirà per raccogliere, sul luogo dello scoppio, i resti dell'ordigno. Le parti più evidenti, dalla batteria che lo alimentava (il ritrovamento, anticipato dalGazzettino, è stato confermato), a pezzetti di ferro, sono già state portate via. «Per fortuna - racconta Severino Furlan che venerdì era al cimitero - in quel momento c'era mio cognato, che è un ex poliziotto. Egli ha allontanato le persone, in modo che le tracce non venissero danneggiate». «Mentre l'aiutavo - annota Luciano Donadon, il primo soccorritore - Anita Buosi mi ha spiegato che aveva visto quel lumino, di grandi dimensioni, collocato sulla nicchia sinistra della tomba. Le è sembrato fuori posto (pare non fosse in verticale, ndr), le è scoppiato non appena l'ha preso in mano». Tenendo i nervi saldi, Donadon ha fatto appello a tutte le sue forze, portando a braccia la donna fuori dal cimitero, attraverso l'uscita laterale. Il sangue ha lasciato una impressionante scia sul sagrato della chiesa, diventando poi pozza nel parcheggio dove Anita Buosi ha atteso l'ambulanza. In chiesa intanto il parroco don Roberto Tubiana celebrava la Messa. Tutti hanno udito lo scoppio. «Pensavamo fosse un grosso petardo» dicono i chierichetti.

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fate schifo
by fate schifo Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:14 PM mail:

cos'è 'sto schifo?

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il micidiale ordigno
by Tiziano Graziottin Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:16 PM mail:

il micidiale ordigno...
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>> Probabilmente il micidiale ordigno è stato piazzato nella notte di giovedì.

Una grande macchia rossa sull'asfalto, nel piazzale tra la chiesa e il cimitero, e risalendo a ritroso una lunga scia di sangue che corre davanti all'edificio religioso e porta, da un accesso laterale del camposanto, al luogo dell'esplosione di venerdì pomeriggio.

Come sempre è una via di sangue e di sofferenza quella che porta a Unabomber , lo psicopatico che sta terrorizzando il Nordest e la Marca. «E come sempre - confida un inquirente davanti al monumentale cimitero di San Giovanni - non voleva uccidere ma fare molto male. È uno di qua, vive tra Veneto e Friuli, e non sopporta di stare troppo lontano dalla luce dei riflettori». Già, tutta quella pubblicità sulla cellula islamica a Motta, tutti quei titoli per una bomba carta ai danni di un leader religioso islamico nella stessa città, devono averlo convinto che il luogo dal quale rilanciare la sfida era proprio il centro liventino.

Portare un messaggio di morte nel giorno dei Morti; ecco quel che deve aver fatto scattare ancora la molla della follia. Di molle e congegni, del resto, lui se ne intende: probabilmente proprio giovedì notte ha piazzato il micidiale ordigno che ha squarciato la mano di Anita Buosi e il residuo di serenità di tanti mottensi.

La signora ferita ha spiegato agli inquirenti che quel cero fuori posto giovedì non c'era, che lei lì davanti c'era passata e non l'aveva visto; venerdì pomeriggio invece l'ha notato, fuori posto (o forse appoggiato per terra), lo ha preso per rimetterlo in ordine, e poi è stato solo rumore e dolore. A terra sono rimasti pezzi di metallo e, come avevano raccontato i primi testimoni ai nostri cronisti, la batteria che alimentava il dannato congegno; chiodi, secondo quel che trapela, non ne sono stati trovati.

Ieri è stata giornata pesante per gli artificieri, che hanno "bonificato", come dicono loro, il cimitero: un incredibile lavoro di screening e raccolta di tutti i ceri collocati nel camposanto. Fuori, la gente annichilita: fin dalla prima mattinata una processione di persone e tra qualche curioso anche tanti anziani, giunti per portare un fiore ai defunti e respinti con garbo e fermezza all'accesso. «È come se avessero messo una bomba in chiesa», mormora uno di loro scuotendo la testa.

Il sindaco di Motta, Graziano Panighel, che in venti giorni si è trovato tre volte sbattuto in prima pagina e sui Tg nazionali assieme alla sua comunità, si sforza di apparire tranquillo: «La bomba carta e l'ordigno del cimitero non sono collegati, solo casualità. La gente deve stare tranquilla, l'incolumità dei nostri concittadini non è in discussione». Magari Anita Buosi la pensa diversamente, ma ieri con ammirevole spirito la 63enne signora ha mandato dall'ospedale di Padova un messaggio di pace al folle che ha messo il cero-bomba in cimitero, Unabomber o chiunque esso sia: «Mettiti una mano sulla coscienza, altri hanno sofferto per te, non farlo più». Anita Buosi a causa dell'esplosione ha perso il mignolo della mano sinistra, la falange di un dito della destra e solo tra qualche settimana i medici potranno valutare la funzionalità del pollice destro che le è stato riattaccato; non è detto che riacquisti la vista dall'occhio destro. Nel mare di angoscia e preoccupazione che l'ultima azione di Unabomber ha destato le sue parole sono una piccola scialuppa di salvataggio: «Se potessi glielo chiederei in ginocchio di non farlo più».

c.c.c.c.c.

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by togliete questo post Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:19 PM mail:

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ciarlatani
by linobestia Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:26 PM mail:





UNABOMBER DEL NORD-EST
Secondo agenti dell’FBI il pericoloso bombarolo potrebbe essere un militare, italiano o di un paese della NATO.
L’ipotesi – avanzata verso la metà degli anni Novanta quando un manipolo di agenti federali americani venne spedito dagli USA nel Nordest d’Italia per collaborare con i nostri investigatori – sta ora tornando d’attualità. Soprattutto sulla base dell’identikit del pericoloso attentatore, tracciato da periti psichiatrici e criminologi, ma anche su un’attenta analisi della corrispondenza tra i luoghi degli attentati e la presenza di caserme dell’esercito e di basi della NATO.


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by togliete questo post Wednesday, Dec. 18, 2002 at 9:28 PM mail:

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c.c.c.c.c.?
by pacifista Wednesday, Dec. 18, 2002 at 10:37 PM mail:

Potete dirmi cosa vi ha fatto Valentino Rossi? Lui non ha un contratto con la Repsol, ma con la Honda. E' quest'ultima ke ha un contratto di sponsorship con la Repsol.

La violenza porta solo ad altra violenza. So ke è difficile pensare ad una soluzione rapida e pacifica, ma non è con le minacce ke si raccolgono consensi, casomai si perdono!!!

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TOGLIETE QUESTI POST DEL CAZZO
by TOGLIETE QUESTI POST DEL CAZZO Wednesday, Dec. 18, 2002 at 10:51 PM mail:

TOGLIETE QUESTI POST DEL CAZZO

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provocatori
by °° Thursday, Dec. 19, 2002 at 1:20 AM mail:

merda, siamo alla frutta....o all'amaro.
e quell'altro...:cosa c'entra che tiri fuori il motociclista?

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vai a fare il tuo lavoro
by m Thursday, Dec. 19, 2002 at 2:15 AM mail:

vai a fare il tuo lavoro, cretino
nè informazione nè provocazione la
tua è pura idiozia.

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