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Roma: F22 dichiarazione presidente ANPI sulla RAI
by CanDiDaInDy Saturday, Feb. 22, 2003 at 2:51 PM mail:

Questa mattina di fronte alla sede amministrativa della Rai di viale Mazzini, si e' svolta una iniziativa per celebrare la nascita di diverse telestreet in tutta Italia. Fra gli altri era presente Massimo Rendina, presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

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Apprezzatissima al presidio la presenza di Massimo Rendina, presidente dell'ANPI.
Una testimonianza di rilievo, dal momento che Rendina ha diretto il primo telegiornale della RAI e ne e' stato dirigente per decine di anni.
A seguire altre clip realizzate a viale Mazzini nella mattinata.

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d-day a roma
by spegnilaTv Saturday, Feb. 22, 2003 at 5:13 PM mail:

In concomitanza con altre decine di antenne libere sparse in tutta Italia, la tv di strada di Primavalle SpegnilaTv ha organizzato questa mattina davanti alla sede Rai di Viale Mazzini, un’azione dimostrativa per il lancio della campagna nazionale Telestreet. Obiettivo: restituire telecomandi e abbonamenti al mittente; non una protesta contro il servizio pubblico, ma un atto di dissenso verso il sistema televisivo tutto, a cui hanno aderito le altre tvstreet romane Candida Tv e Teleaut.
Alle 11, una trentina di teleattivisti si sono presentati a Viale Mazzini, piazzando un’antenna di due metri e uno striscione (Azzera l’audience. SpegnilaTV) di fronte all’ingresso. Nel frattempo volantini e telecomandi in polistirolo venivano attaccati lungo tutta la cancellata del palazzo. Due i momenti topici della mattinata: il primo quando simbolicamente è stato dato fuoco ai cedolini dell’abbonamento Rai, il secondo quando una pioggia di telecomandi (questa volta veri) sono stati lanciati oltre il cancello, alla volta del cavallo di bronzo.

Qui di seguito il volantino dell’iniziativa




AZZERA L’AUDIENCE


Oggi è un grande giorno!!! Decine di antenne libere in tutta Italia si levano al cielo per lanciare la sfida al dominio televisivo nella giornata del D-day.
Obiettivo? Conquistare l’etere quartiere dopo quartiere, attivare il network Telestreet (http://www.telestreet.it), attraverso una fitta rete di antenne a basso costo,
che entrino nel circuito della vita quotidiana per raccontarla


Una tv fai-da-te e costruita dal basso, a partire dalla realtà di tutti i giorni, per sperimentare democrazia e disobbedire nei campi della comunicazione, del sapere, dell'innovazione tecnica e dell'azione sociale. L’attivismo mediatico è un virus che prolifera ovunque, riproducendo punti di enunciazione pronti a stravolgere le nostre vite, così come le abbiamo sempre viste. Non una tv più giusta o più bella, ma la fine del sistema televisivo in quanto tale


Polverizziamo il medium! Da oggi viaggiamo liberi nell’etere, occupando i coni d’ombra per trasmettere, e a nessuno permettiamo di porre ostacoli al nostro desiderio di esistere.
Non odiamo la televisione, abbiamo iniziato a farla per non subirla, noia e nausea ci hanno costretti a spegnerla. Nel pensare globale/agire locale, la nostra è una tattica di partecipazione alla realtà, attraverso cui da spettatore passivo ciascuno possa trasformarsi in soggetto attivo di comunicazione e di maturazione politica


La società dell’informazione è un inganno, la libertà di scelta tra due poli o tra 99 canali fasulla, la distinzione tra pubblico e privato inesistente. Un unico gruppo economico manovra dall’alto il consenso, misurando il proprio dominio in base all’indice di ascolto. Noi siamo quelli che stanno dall’altra parte, e di fronte all’Auditel come metro di giudizio, rispondiamo zero in termini di confronto. Non vogliamo una tv di quantità né contenuti generalisti , non rincorriamo statistiche ed ascolti. Fare tv di strada è l’unico modo per sottrarre audience alle tv di sistema


Partecipiamo alla giornata del D-day delle Telestreet italiane, restituendo alla Rai i nostri telecomandi e abbonamenti. Non una protesta contro il servizio pubblico, ma un atto di dissenso verso il sistema televisivo tutto. Tra Rai e Mediaset non cambia poi molto, tocca a noi far crescere differenza e conflitto nell’omologazione





spegnilatv@spegnilatv.it

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