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La Cgil: Bloccheremo i porti
by e vai Sunday, Feb. 23, 2003 at 10:51 AM mail:

"Tutte le armi rimarranno a terra" "Quasi il 90 per cento del personale è iscritto al nostro sindacato"

IL SEGRETARIO FILT: ANCHE I FERROVIERI SONO IN AGITAZIONE, QUALCUNO HA GIA´ SUGGERITO L´OBIEZIONE DI COSCIENZA
La Cgil: "Bloccheremo i porti
Tutte le armi rimarranno a terra" "Quasi il 90 per cento del personale è iscritto al nostro sindacato"

23/2/2003

ROMA

NESSUNA illegalità, nessuna iniziativa clamorosa ma non legittima "alla Casarini". Ma il risultato potrebbe essere ben più pesante ai fini della pianificazione militare del Pentagono. "Nessuna nave commerciale carica di armi o materiale bellico destinata al conflitto con l'Iraq - spiega Guido Abbadessa, segretario generale del sindacato di categoria dei trasporti della Cgil, la Filt - partirà dai porti civili italiani". Un vero e proprio boicottaggio, immediatamente operativo.


Innanzitutto: che rapporto c'è tra questa protesta e quella dei Disubbidienti?

Nessuno. Tutto nasce con la decisione del governo italiano, con la lettera del ministro della Difesa Antonio Martino ai presidenti delle Commissioni Difesa di Camera e Senato, di "mettere a disposizione" per le azioni militari la rete infrastrutturale del paese. Subito come sindacati dei trasporti di Cgil-Cisl-Uil abbiamo unitariamente scritto al governo per avere chiarimenti e sollevare una serie di problemi, ma non abbiamo avuto risposta.

E i treni da Vicenza?

I nostri delegati della divisione cargo ci hanno informato, ma come sindacato Cgil dei lavoratori delle ferrovie non abbiamo preso alcuna iniziativa. Sarebbe molto meglio che i ferrovieri potessero trasportare solo merci o passeggeri, ma sappiamo bene che le FS ha una convenzione col ministero della Difesa che prevede anche il trasporto di materiale militare e truppe. Qualche nostro iscritto ci ha posto il problema dell'obiezione di coscienza: noi vogliamo che i lavoratori non siano coinvolti con il trasporto di armi, ci sono varie scuole di pensiero tra i giuristi, ma come dirigente sindacale che deve tutelare l'interesse degli iscritti e il rispetto della legge voglio dire che c'è un rischio di licenziamento per chi non accettasse di svolgere determinate mansioni. Credo comunque che nelle prossime ore il personale civile sarà sostituito per questo tipo di attività con personale del genio militare.

Dunque, tutto risolto...

Niente affatto. Io credo che i ferrovieri (civili e militari) abbiano il diritto di sapere che cosa trasportano: un conto è portare casse di birra, un conto missili. E' evidente che ci sono elementari problemi di sicurezza: questi treni con carichi militari non meglio precisati viaggiano dietro e davanti a treni passeggeri, visto che non si possono certo chiudere le tratte ferroviarie. E Dio non voglia, dovesse succedere un incidente... E comunque, ci sono altri metodi per boicottare il trasporto di armi. Nei porti.

Ovvero?

Queste armi appena giunte da Vicenza a Livorno devono partire per la Turchia? La Filt-Cgil ha deciso che i lavoratori portuali di Livorno o di ogni altro porto italiano boicotteranno l´imbarco o lo sbarco di armi attraverso lo strumento dello sciopero.

In che modo?

Nei porti non si applica la legge 146 che stabilisce regole e tempi per la proclamazione dello sciopero nei pubblici servizi. Sono i portuali italiani a svolgere normalmente le operazioni di carico delle navi commerciali: se si tratta di imbarcare armi su di una nave, proclamiamo lo sciopero. E le armi restano a terra.

Ma il Pentagono o il governo italiano possono sempre utilizzare navi cargo militari...

Non cambierebbe nulla. Se una nave militare entra in un porto civile, la gestione delle banchine spetta ai terminalisti italiani, e siamo da capo. L´unica alternativa è utilizzare un porto militare, per esempio La Spezia: ma anche questa è un´alternativa che non può funzionare. I porti militari non hanno le strutture adatte, e non è un caso che in questi casi quasi sempre si ricorre alla flotta commerciale. Oppure il governo potrebbe fare come ai tempi del G8 di Genova - ma solo per qualche giorno - cioè emanare un decreto ad hoc. Che però se prolungato porterebbe un danno per le compagnie marittime e gli armatori insostenibile.

Ma siete davvero in grado di bloccare effettivamente il traffico nei porti?

Assolutamente sì: è iscritto alla Filt-Cgil l´87% dell´intero personale portuale.

Ma il governo non sapeva che "mettere a disposizione" degli alleati l´intera rete infrastrutturale del paese avrebbe scatenato tutti questi problemi politici e tecnici?

Io direi che forse c´è qualcuno, nel governo, che ha voluto dimostrare senza troppo riflettere il suo zelo nei confronti degli Stati Uniti. Non è un caso se Cgil-Cisl-Uil hanno chiesto al governo un tavolo per discutere di una scelta che crea infiniti problemi giuridici, sindacali, di sicurezza del trasporto e delle popolazioni. Ipotizziamo che un bel giorno il Pentagono intenda utilizzare l´autostrada Brennero-Verona per un trasporto militare. Non si può certo pensare di far circolare anche il traffico civile: è chiaro che per un giorno quell'arteria va bloccata. E i cittadini? E i lavoratori, che fanno quel giorno? Chi li paga? Si mettono in ferie, li paga il datore di lavoro, lo Stato? E´ un problema che si pone per tutte le infrastrutture: vie aeree, porti, aeroporti, autostrade, ferrovie. E infine, c´è un problema di sicurezza per la collettività. Presupponiamo che una parte dei 26 treni militari in programma verrà dotato di una scorta militare di marines statunitensi. Che cosa mai trasporteranno?.





http://www.lastampa.it/edicola/sitoweb/Int...nterni/art5.asp

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anche al Viminale
by si preoccupano Sunday, Feb. 23, 2003 at 10:52 AM mail:


AL MINISTERO TEMONO CHE LA PROTESTA SI ESTENDA
Il Viminale: i convogli Usa arriveranno a destinazione


ROMA. A sera, sbotta una fonte del ministero dell´Interno: «Era prevedibile ma non previsto». Non si aspettavano al Viminale e a palazzo Chigi, anche se era nei fatti annunciata, la protesta dei Disobbedienti, della Cgil, delle associazioni pacifiste, dei Verdi, di Rifondazione, dei Comunisti italiani, per il passaggio dei convogli militari diretti alla base americana di Camp Darby, tra Pisa e Livorno. La maggioranza non si aspettava che l´opposizione, i segretari di Cisl e Cgil, Pezzotta ed Epifani, i sindaci di Pisa e Livorno, gli amministratori della Toscana chiedessero al governo un incontro per bloccare il passaggio di questi treni, per conoscere quali materiali trasportano, se sono offensivi e pericolosi anche per i ferrovieri e i cittadini.






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avanti popolo labronico
by livornese Sunday, Feb. 23, 2003 at 10:58 AM mail:


te che hai sempre fermato l'invasor

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sostegno iniziative
by massimo zesi Sunday, Feb. 23, 2003 at 12:46 PM mail: zesgur@virgilio.it

ciao, su queste cose bisogna organizzare la resistenza legale e un fondo di sostegno per i lavoratori coinvolti.
adelante!

Massimo

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Se non sbaglio...
by Un Comunista Sunday, Feb. 23, 2003 at 1:48 PM mail:

Non so quanto possa essere interessante, ma ultimamente lessi che da Genova sarebbero partite navi prese a nolo dal governo inglese alla compagnia privata italiana...cazzo se solo riuscissi a ricordami il nome! Costa,Lauro...insomma l'articolo era sul manifesto di qualche settimana fa. Scusatemi ma proprio non ricordo il nome, magari qualcun'altro ha letto l'articolo. Beh credo che queste navi debbano partire per forza da uno scalo commerciale e magari i membri dell'equipaggio sono sindacalizzati, non sono daccordo con questa guerra...si potrebbe cercare di contattarli. Contattare le organizzazioni sindacali di categoria...
Mannaggia che figura! ma proprio non ricordo il nome della compagnia...

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portuali no war
by lele Sunday, Feb. 23, 2003 at 2:14 PM mail:

Ciao gli articoli in questione sono qui

http://italy.indymedia.org/news/2003/02/181251.php

http://italy.indymedia.org/news/2003/02/171977.php

da genova no pasaran....

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resistenza!!!
by dodo Sunday, Feb. 23, 2003 at 10:40 PM mail:

Resistenza, sempre, ovunque....

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mangiapane a tradimento
by agnoletto Monday, Feb. 24, 2003 at 9:00 AM mail:

Casarini in galera! Rivoluzionario del c..... perchè sa di non correre rischi in una democrazia troppo lassista

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Stamattina mi son svegliat* ed ho trovato l'INVASOR !!!
by Marco Monday, Feb. 24, 2003 at 9:16 AM mail:

Al pari delle bandiere della Pace che continuano a spuntare alle finestre di Genova, spero questa citta` si mobiliti nel bloccare, come nel '60, i fascisti amerikani e inglesi che tenteranno di usare la nostra citta` per i loro fini guerrafondai...

Non un uomo, non una base, non un porto, non un aereoporto per questa sporca guerra !!!!

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GRAZIEEEEEEEE!!!!
by FIDES Monday, Feb. 24, 2003 at 12:17 PM mail: fideszabot@libero.it

GRAZIEEEEEE!!! per quello che fate e COME lo fate.
Grazie per la vostra fresca giovinezza spesa per un ideale così grande, e grazie, di permettermi di esserci almeno con il cuore. Sono stata a Roma il 15 u.s. e mi muoverò ancora se me lo chiederete. Ciao

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evviva i portuali!
by repubblicaonline Monday, Feb. 24, 2003 at 12:39 PM mail:

Sì allo sciopero della Cgil. E torna il ricordo
della bandiera vietnamita su una nave americana
Livorno, i portuali in trincea
"Per la guerra non lavoreremo"
dal nostro inviato FABRIZIO RAVELLI

LIVORNO - Quella volta arrivò addirittura una medaglia al valore. I portuali livornesi che issarono una bandiera vietnamita sul pennone di una nave americana vennero decorati come eroici combattenti, per mano dei delegati di Hanoi che stavano trattando a Parigi la pace. Stavolta, dovesse succedere di nuovo, nessuno si augura un'onorificenza da Saddam Hussein. Ma qui al porto, stavolta, quello che si annuncia non è un gesto dimostrativo. Sarà, se ci si arriverà davvero, uno sciopero in grado di boicottare l'imbarco di mezzi militari americani verso la guerra all'Iraq.

Annuncia Roberto Piccini, presidente della Compagnia portuali: "Non presteremo il nostro personale, né le nostre strutture, e ci opporremo anche alla richiesta di utilizzo delle banchine delle quali siamo concessionari". Richieste di supporto da parte dei militari Usa ancora non ne sono arrivate. "Ma noi - continua - siamo comunque al fianco del sindacato che ha proclamato lo sciopero, e saremo i primi a sostenerlo, qualora si verificasse questa eventualità".

Sergio Cofferati ha già dato la sua benedizione: "Sono efficaci e unificanti decisioni, come quella dei lavoratori portuali, di non caricare le armi sulle navi in partenza. Lo si fece già ai tempi del Vietnam". I treni con i mezzi militari Usa ancora devono arrivare alla base di Camp Darby: solo 5 hanno raggiunto con qualche difficoltà e ritardo la destinazione. Si può immaginare che, nonostante le proteste e le occupazioni che i pacifisti annunciano ancora, alla fine ce la faranno. Poi dovranno essere imbarcati verso la Turchia. Camp Darby comunica direttamente col porto tramite il canale mediceo dei Navicelli.

E quando verrà il giorno, sciopero, boicottaggio eccetera come per il Vietnam? Anche i sindacati promettono battaglia. Ha detto Guido Abbadessa, segretario dei trasporti Cgil: "Nessuna nave commerciale carica di armi o materiale bellico destinata ai conflitto con l'Iraq partirà dai porti civili italiani". Insomma, siamo nei pressi dei tardi anni Sessanta. Colonna sonora possibile: "Buttiamo a mare le basi americane/ smettiamo di fare da spada agli assassini", musica e parole di Rudy Assuntino.

Ma, a guardar bene, di sicuro c'è solo che i livornesi non vogliono dare alcun aiuto, nemmeno indiretto, alle operazioni militari. Che le autorità locali chiedono di essere informate sulla natura delle merci trasportate, e sulla loro pericolosità per la popolazione. Che il sindacato maggioritario fra i portuali (la Cgil ha circa l'87 per cento di iscritti) si mette di traverso. Che la stessa Compagnia appoggia l'eventuale sciopero. Tutto questo, però, non garantisce che il materiale bellico Usa venga davvero bloccato.

Roberto Piccini della Compagnia spiega che "ci sono vari operatori alle banchine, e ce n'è anche una libera, pubblica, anche se non mi sembra adatta a questo tipo di operazioni". Altra possibilità: "Le aree commerciali, su provvedimento del ministero, potrebbero essere momentaneamente tolte dalla potestà dei concessionari". Il provvedimento bloccherebbe di fatto il porto, anche se magari per un solo giorno.

Ultima ipotesi: i militari americani potrebbero fare per conto proprio. "Sì - ammette Piccini - potrebbero usare anche navi Ro-ro, navi traghetto. Questo se il materiale che devono imbarcare è semovente, se non servono le gru, se non ci sono particolari esigenze di stivaggio".

E, in effetti, i treni che finora hanno raggiunto Camp Darby trasportavano - a quel che era dato vedere - essenzialmente fuoristrada, camion, bulldozer. C'è anche un precedente. Alla fine della guerra del Golfo il porto di Livorno venne usato per far rientrare i mezzi destinati a Vicenza: "Quella volta lavorarono solo i militari, e ci misero meno di una giornata".

Per non parlare di tutte le volte che gli stessi portuali scaricarono e caricarono armi senza alcuna protesta: "C'era qualcuno che faceva obiezione di coscienza, e non lavorava - racconta uno che ricorda la storia del porto -. E qualcuno, dopo aver lavorato, si purgava di quella colpa mandando il suo guadagno agli orfani palestinesi". Vedremo come andrà a finire questa volta.

Certo quell'altra volta, quella della protesta contro la guerra del Vietnam, se la ricordano ancora tutti. Una prima pattuglia di portuali montò di nascosto sulla nave da guerra Jodett, a calata Assab. Ammainarono la bandiera americana e issarono quella vietnamita. Scoppiò un pandemonio: vennero bloccati, armi alla mano, dagli ufficiali. Il leggendario Italo Piccini (il padre di Roberto), per quasi 30 anni console della Compagnia, andò sottobordo e intimò agli americani: "Avete tre possibilità. Prima: li liberate, e li fate tornare al lavoro. Seconda: li liberate e li lasciate andare a casa. Terza: fra un quarto d'ora torno con altri mille portuali qua sotto". Li liberarono.

Peccato che i due compagni incaricati di documentare il gesto con una foto pasticciarono, e la foto non venne. Toccò rifarlo. Questa volta montarono sulla nave mercantile Export Commerce, e si portarono un fotografo professionista. Riuscirono ad andarsene senza farsi prendere, e la foto venne pubblicata da Paese Sera.

La delegazione vietnamita venne da Parigi a Livorno, alla Festa dell'Unità. Volle incontrare, all'Hotel Palazzo, i portuali autori del gesto. Consegnarono una medaglia al valore, forgiata con il metallo di un aereo americano abbattuto su Hanoi. I vietnamiti si misero sull'attenti, davanti ai portuali.

(24 febbraio 2003)

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grande grazie cgil
by guido Monday, Feb. 24, 2003 at 4:15 PM mail:

sono grato ai lavoratori e alle lavoratrici che si impegnano in questa lotta nonviolenta contro la guerra è un grande momento di formazione civile. grazie cgil.

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ADNK (CRO) -
by K Monday, Feb. 24, 2003 at 4:34 PM mail:

ADNK (CRO) - 24/02/2003 - 16.22.00
16:28 IRAQ: TRENI ARMI, PORTUALI CGIL LIVORNO PRONTI A FERMARSI SUBITO

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16:28 IRAQ: TRENI ARMI, PORTUALI CGIL LIVORNO PRONTI A FERMARSI SUBITO Roma, 24 feb. (Adnkronos) - I portuali della Filt Cgil del porto di Livorno sono ''pronti a fermare subito il lavoro, non appena un treno con materiale bellico dovesse arrivare al porto''. Lo conferma il segretario generale del sindacato, Guido Abbadessa, ribadendo quanto dichiarato nei giorni scorsi. ''I portuali incroceranno le braccia, ma solo per 'quelle' merci e 'quella' nave -spiega Abbadessa-. Il resto del porto sara' operativo: noi boicottiamo quelle merci, non il resto. L'utenza deve essere salvaguardata, non ci saranno problemi ne' per le persone ne' i beni commerciali''. (Pab/Gs/Adnkronos) 24-FEB-03 16:28

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E' CHIARO
by boycotthewar Monday, Feb. 24, 2003 at 4:50 PM mail:

E' chiaro: l'unico posto sicuro da dove possono partire le armi per la Turchia sono i 4 aereoporti militari di Aviano, Camp Derby, Gioia del Colle e Sigonella ed eventualmente altri con presidi NATO (come quello di Falconara).

PER UNA NOUVA SOLIDARIETA' GLOBALE

STOP THAT TRAIN

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CI SARO'
by un obiettore Monday, Feb. 24, 2003 at 4:57 PM mail:

Condivido l'idea di interpretare i blocchi come un'azione di obiezione di coscenza all'odirne militare e per la ricostituzione della giustizia; per questo da obiettore sarò nelle stazioni dove transiteranno i treni di guerra che trasportano strumenti di morte. Da obiettore ripudio ogni uso della violenza e ogni politica militare e pertanto parteciperò alle azioni dal basso che impediranno il transito della merce della coercizione globale; anche a costo di conseguenze penali... all'inizio gli obiettori finivano in carcere, ma poi hanno vinto!

A PRESTO... e spero di non essere il solo!

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No war!
by not-in-my-name Monday, Feb. 24, 2003 at 7:54 PM mail:

Mi auguro che si riesca ad effettuare una raccolta di fondi in favore della Compagnia Portuali di Livorno. Qualunque organismo (sindacato, rete dei movimenti no-global, radio libere di informazione alternativa) sia in grado di organizzare questo si faccia avanti: MASSIMA SOLIDARIETA' AI COMPAGNI IN LOTTA PER LA PACE!

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PAGHEREMO CARO
by ERWIN Monday, Feb. 24, 2003 at 8:21 PM mail:

pagheremo caro questo atteggiamento da zapatisti con la pancia piena, andatelo a raccontare quando non saremo più in grado di garantire la sicurezza ai nostri figli e il terrore rosso trionferà

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americano di merda devi morire
by bin ladem Monday, Feb. 24, 2003 at 9:11 PM mail:

gli americani sono un popolo di merda vorrebbero tutto per loro, è ora di finirla....scatenano le guerre poi mandano avanti gli altri mancava l'appoggio dell'altra faccia di merda di berlusconi cosi la frittata è fatta, perchè berlusconoi non si porta in irak i suoi alleati di governo, è comodo fare gli americani!!!!!!!!!!!!

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