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Milano: gli ospedalieri ricostruiscono con precisione la mattanza del San Paolo (grazie!!)
by info Friday, Mar. 21, 2003 at 2:01 PM mail:

A poco tempo di distanza si chiarisce un quadro preciso sui fatti occorsi nel Pronto Soccorso del S. Paolo la mattina del 17 marzo. La violenza gratuita, la versione della Direzione Sanitaria e le menzogne giornalistiche sono il frutto della politica di un governo di guerra, lo stesso che dai fatti di Genova muove i manganelli della polizia.

UN DISSANGUATO STESO PER TERRA, LE VOLANTI OSTACOLANO I SOCCORSI

Occorre innanzitutto far sapere al pubblico che sul luogo
dell'accoltellamento dei giovani del Centro Sociale ORSo non sono giunte subito le ambulanze, ma, bensì ingenti forze di polizia che, tra le altre cose, hanno rallentato l'accesso dei mezzi di soccorso diretti verso il
teatro dell'agguato. Questo fatto ha impedito il soccorso immediato nei confronti di chi poteva aver salva la vita invece di morire dissanguato! Per questi motivi si sono verificate tensioni nei confronti dei soccorritori.
Dalle registrazioni televisive amatoriali risulta chiaramente che chi si trovava vicino ai ragazzi feriti o agonizzanti non poteva capire il perché del ritardo nei soccorsi. Gli amici del ragazzo sgozzato dalle coltellate hanno ovviamente seguito l'ambulanza diretta verso il S. Paolo, la polizia a
sirene spiegate ha fatto altrettanto. Giunti all'ospedale i ragazzi che seguivano l'ambulanza hanno subito saputo della morte del loro amico, la reazione che ne è seguita è rimasta confinata nei limiti di quello che generalmente viene definita essere la normalità. Rispetto a questo fatto
risulta del tutto fasullo che qualcuno, come ha scritto la Direzione Sanitaria, si sia lasciato andare ad "Atteggiamenti inusuali anche per il pronto soccorso di un grande ospedale". Sugli atteggiamenti tenuti invece dalla polizia la Direzione Sanitaria, non a caso, tace...

COME È AVVENUTA LA MATTANZA IN OSPEDALE

Un primo gruppo di agenti già schierato all'interno dell'Ospedale si è mosso all'inizio dall'area di osservazione (DEA) dirigendosi verso le sale dell'adiacente Pronto Soccorso battendo sonoramente gli anfibi al suolo
nella marcia e percuotendo con i manganelli gli scudi antisommossa per incutere terrore fra i presenti, ovvero: pazienti del DEA e accompagnatori, Personale medico/infermieristico. Una signora accompagnatrice con una
bambina al seguito ha subito per questo motivo uno spasmo respiratorio, ambedue sono state nascoste dal nostro personale in una sala del PS. Proprio in quegli istanti in un'altra sala del PS si trovava in osservazione un
paziente con una probabile angina pectoris in corso.
Mentre tutto questo accadeva nella zona d'osservazione dei ricoverati, nel vialetto di accesso dell'ingresso del Pronto Soccorso si erano già verificati pestaggi indiscriminati. Nel frattempo un'altra falange di poliziotti che doveva ricongiungersi con la prima, marciava esattamente come
i loro colleghi provenienti dal lato opposto stringendo tutto il pubblico del PS e i giovani presenti nella sala d'aspetto in una morsa militare spaccando la testa a tutti. Chi ha potuto si è difeso. Per nulla chiaro è il ruolo avuto dalle guardie armate di stanza nel PS...
I valori in campo del massacro scaturito dalla manovra d'assalto sono stati i seguenti: una ventina di ragazze/i presenti nella sala d'attesa del PS e due drappelli di manganellatori operanti a tenaglia con le modalità
canoniche dello scontro di piazza.

All'esterno del PS l'ingente quantità di poliziotti accorsi con le volanti e con altri mezzi si occupava invece di
scatenare una feroce caccia all'uomo nei confronti dei giovani che avevano preferito tenersi all'esterno dell'ospedale in attesa di ricevere notizie relative alle condizioni cliniche degli accoltellati; e non - come è stato
scritto da certi giornali - per esigere il cadavere dell'ucciso.
Quanto è stato genericamente comunicato dalla direzione Sanitaria in merito gli incidenti è frutto delle stesse ideazioni che hanno portato alla colossale disinformazione di massa apparsa sui giornali la mattina stessa delle violenze della polizia. Il comunicato emesso, capace di nascondere
persino l'interruzione di pubblico servizio che si è registrata in seguito all'iniziativa poliziesca, è stato certamente ben accolto da un questore che ha avuto persino il coraggio di dire che "un po' le si danno e un po' le si
prendono...", allo stadio come in un ospedale, aggiungiamo noi!

CERTA STAMPA BASTARDA!
Un Corriere della Sera degno delle veline dei tempi della P2 e un massa di televisioni da bar in mano alle destre hanno vomitato su questi sanguinosi fatti una valanga di balle e di manipolazioni: prove generali di guerra.
Falsa la notizia di scontri tra Punkabbestia; falsa la notizia di giovani che pretendevano di ottenere cadaveri; falsa la notizia di ubriachi da stadio.

Disperati per l'assassinio di un amico e massacrati dalla polizia, questa la verità conosciuta dai giovani accorsi al S. Paolo. Qualcuno, il giorno dopo, ha cominciato a correggere il tiro giornalistico rettificando
come se nulla fosse le menzogne raccontate in precedenza!


SINDACATO AUTOGESTITO OSPEDALE SAN PAOLO
UNIONE SINDACALE ITALIANA SANITÀ
USI-S, V.le Bligny 22 MILANO telefax 02/58304940 e mail usis@libero.it

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Un'altra ricostruzione uguale
by da ecn.org Friday, Mar. 21, 2003 at 2:05 PM mail:

Le fasi al San Paolo:

1° momento
-Volanti di carabinieri e poliziotti.
Carabinieri con giubotti antiproiettile, manganelli ed estensibili in
acciaio. Presenti uno o due funzionari in borghese di bassissimo rango (di
cui si conoscono i nomi).
-Dopo averli insultati caricano i compagni/e all'interno dell'ospedale e
vengono respinti.

2° momento
-Arrivano anche dei celerini che entrano all'interno dell'ospedale (2
camionette?)
-Quelli delle volanti menano e fermano alcuni compagni che non avevano fatto
nulla al di fuori dell'ospedale (solite scene di 5 contro 1).
-Animalesca caccia all'uomo dentro l'ospedale compiuta da gruppi frammisti di
poliziotti, carabinieri e celerini. Compare almeno una mazza da baseball nera
in mano ad un CC. Pestaggi violentissimi anche contro le ragazze.
-Intervento dei medici che "salvano" alcuni compagni.
-Scene di alcuni poliziotti lucidi che alzano le mani contro i carabinieri
che sono i più allucinati.

3° momento
-All'ospedale iniziano ad arrivare molti compagni ed alcuni compagni più "in
vista" (almeno 300 persone): gli sbirri iniziano a cagarsi in mano.
-Caroselli di camionette e volanti che tentano di investire i compagni (da
una spunta una pistola).

4° momento
-Rendendosi conto della cazzata fatta (anche dopo possibilissime telefonate
con la Questura e con Roma) inizia il rilascio dei compagni (alcuni
rilasciati in aperta campagna).
-Alcuni compagni conciati malissimo vengono medicati al pronto soccorso.

5° momento
-Arriva la DIGOS che si dice all'oscuro di tutto.
-I CC vengono cacciati in malo modo dal San Paolo dai funzionari.
-Col passare delle ore la presenza delle Forze dell'Ordine si fa sempre più
discreta.

Le veline della Questura sul presunto attacco alle autoambulanze e sulla
volontà dei compagni di impossessarsi della salma sono ignobili cazzate che
persino un mentecatto avrebbe la lucidità di scartare (solo i giornalisti
infatti ci credono....). La Questura fa disinformazione coscientemente.
Lancia un sasso che crea un'onda, poco importa se un'eventuale verifica
smentirà le affermazioni.
L'importante è manipolare subito.

Tutto è nato dall'arrogante presenza di sbirri all'interno di un ospedale
dove dei compagni piangevano la morte di uno di loro. Una presenza arrogante
ed inutile che si è spinta all'insulto verso il ragazzo ucciso (ed i suoi
compagni) e verso una prima carica immotivata "per sfogarsi".


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NO nazi!
by not-in-my-name Friday, Mar. 21, 2003 at 5:34 PM mail:

Quando metteranno dentro questi bastardi di squadristi?
Non è che, se uno ha una divisa, può far tutto quello che vuole! Al contrario, dovrebbero essere motivo di esempio e non di vergogna per il Paese!
O viene fatta pulizia all'interno di CC e Polizia con una netta presa di distanza e l'allontanamento di questi sporchi figuri, o, inevitabilmente, tutte le forze di (in)sicurezza non possono che venire screditate.
E i signori dell'Ulivo cosa aspettano ad emettere una mozione di condanna? Si decidono a scendere dalla nuvoletta?

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