Roma: partita la marcia della pace.
ROMA - Alle 14,05 è partito da piazza della Repubblica il corteo nazionale della pace. Alla testa, che si trova già a via Barberini, uno striscione giallo con su scritto in nero: "No alla guerra infinita". Subito dietro le bandiere della Cgil, dei Cobas e il gonfalone del Comune di Campo Bisenzio.
A seguire risalendo il corteo l’Arci di Torre Annunziata ("Prendi il petrolio e scappa", recita lo striscione su cui campeggiano i ritratti di Bush, Blair e Berlusconi), il Val d’Arno Social Forum ("Pace preventiva"), il sindacato Pensionati italiani, un Ponte per Baghdad, la Cgil (in mezzo alle cui fila spiccano in maggioranza bandiere della pace) le Acli ("No alla guerra"), gli Statunitensi contro la Guerra ("Not in our name"), Emergency, i Marxisti-Leninisti ("Per strappare l’Italia dalla guerra buttiamolo giù", con l’immagine di Berlusconi con l’elmetto che si affaccia dal balcone di piazza Venezia), Rifondazione Comunista ("Fermiamoli", con una fila di teschi che indossano un caso con su scritto Us Army), i Comunisti italiani, i Verdi, i Disobbedienti.
NUOVO PERCORSO - Tra polemiche e incertezze è stato deciso un nuovo percorso per la manifestazione pacifista che parte sabato 12 aprile, alle ore 14, da piazza dei Cinquecento a Roma. I manifestanti eviteranno di passare davanti all'ambasciata britannica. Ecco il nuovo tragitto della manifestazione: da piazza dei Cinquecento e piazza della Repubblica al Circo Massimo passando per via Vittorio Emanuele Orlando, largo Santa Susanna, via Barberini, dove c'è la sede dell'ambasciata Usa, piazza Barberini, via Quattro Fontane per passare sotto il Quirinale, via Nazionale, via IV Novembre, poi piazza Venezia, via del Teatro Marcello, via Petroselli, via dei Cerchi e conclusione al Circo Massimo.
RINUNCE - La nuova situazione creata dalla caduta del regime di Saddam Hussein porta anche nuove prospettive nei vari gruppi che avevano aderito alla manifestazione. Il fronte appare variegato anche tra le presonalità che avevano dato l'adesione. «È giusto, opportuno ed indispensabile marciare sabato prossimo per la pace: c'è da scongiurare altre guerre sempre possibili nell'area del Golfo» dice per esempio l'astrofisica Margherita Hack. «Tocca ai promotori prendere atto della situazione che è cambiata - dice invece Rutelli -. Abbiamo sempre rispettato i movimenti e avuto nei loro confronti un atteggiamento amichevole, aperto, di fronte a tutte le iniziative di piazza a favore della pace. L'atteggiamento rimane, però tocca ai promotori tenere conto della nuova situazione».
