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Argentina: la polizia viola i diritti umani
by tro Thursday, Apr. 17, 2003 at 12:34 PM mail:

Comunicato dell'Agencia de Noticias Red-Acción (ANRed)

Denunciamo con profonda preoccupazione, di fronte alla stampa nazionale ed estera e di fronte alle organizzazioni per i diritti umani, il quadro di impunità, nel quale opera la Polizia Federale Argentina nella città di Buenos Aires.
Il 14 Aprile, alcune truppe di questa forza, hanno messo in atto l'ennesimo sgombero di uno spazio recuperato da cittadini e lavoratori, organizzati in una Asamblea Popular, caricando contro i componenti dell'Asamblea di Lezama Sur e contro i nostri colleghi di Indymedia Argentina, nella Suárez 1244 del Barrio di La Boca, nella Capitale Federale.
Dopo aver recintato ogni angolo della strada, 50 truppe della fanteria impedivano l'accesso della stampa e degli avvocati.
In seguito sfondavano l'entrata, evacuavano gli occupanti e sequestravano il materiale.

Questa denuncia pubblica per informare sull'impunità con cui agisce la Policía Federal Argentina nella città di Buenos Aires, il cui operato viola sistematicamente i diritti umani. Tra i costanti soprusi, durante gli ultimi sgomberi, le truppe federali hanno commesso i seguenti procedimenti illegali:

-Il 12 ottobre 2002, effettivi della federale sparano a bruciapelo sul fotografo Alberto Recanatini Méndez e sul reporter Tomás Eliaschev di Indymedia Argentina. I due giovani dopo essere stati minacciati, nonostante le loro referenze di giornalisti, vengono colpiti con proiettili di gomma: tre per il fotografo e sei per il reporter, sparati a soli 15 metri di distanza.
Tutto questo durante una repressione in una protesta pacifica di Greenpeace, sulle scalinate del Congresso Nazionale.

-Il 25 febbraio 2003, il Governo della città di Bs As decide di evacuare 50 famiglie nell'edificio del Patronato dell'infanzia (PADELAI).
Le truppe di polizia isolano il posto, recintandolo, per agire indisturbati e a loro discrezione.
13 feriti, 52 detenuti e almeno 20 bambini al di sotto dei 10 anni con spasmi provocati dai gas lacrimogeni, il bilancio dell'operativo.

- Il 15 marzo effettivi della sezione 26 della Polizia Federale sgomberano 15 famiglie in uno stabile di Suárez, al 1600.
Senza alcun tentativo di mediazione, i poliziotti intervengono, reprimendo gli abitanti del posto, gli asambleistas e i membri del Movimiento Territorial de Liberación (MTL), arrestando 2 membri del MTL e 3 integrantes dell'Asamblea di Lezama Sur di 20, 24 e 27 anni.
I tre asambleistas, privati della loro libertà, vengono duramente colpiti all'interno del commissariato.
A causa delle ferite riportate, uno di loro verrà trasportato all'Ospedale Argerich de La Boca per essere curato, ed in seguito trasferito nella cella della sezione 26.

-Il 23 marzo due carri di assalto e 40 effettivi della fanteria entrano nella proprietà recuperata dal Movimiento de Trabajadores Desocupados di San Telmo di Buenos Aires, una componente del M.T.D. Aníbal Verón.
Dopo aver minacciato i disoccupati con i mitra e dopo aver distrutto ogni cosa, arrestano 4 persone

-11 aprile: un gruppo di cartoneros (raccoglitori di immondizia), che stava bloccando per protesta il Puente de La Noria, viene duramente represso da un plotone di fanteria che li circonda e li disperde.
La televisione trasmette le immagini di un manifestante, che, nonostante cerchi di ritirarsi dal ponte, viene ferocemente aggredito da un agente.
Bloccate le redini del suo cavallo, lo prende a calci e bastonate, per poi ammanettarlo.
Nostante questo,la polizia dichiara che durante l'operazione non ci sono stati arresti.

-14 aprile: sempre la Federale, i cui agenti non sono stati sicuramente mai interrogati sulle violenze perpetrate, torna a reprimere le iniziative democratiche e cittadine, che cercano di trovare soluzioni collettive ai problemi della comunità.

Questi cinque casi, quando ancora non è trascorso un anno dagli omicidi di Ezequiel Demonty e Roque Sebastián Villagra di 19 e 21 anni.
Il 14 Settembre 2002, effettivi della sezione 34 e 12 della Federale fermano i due giovani. Il primo muore affogato nel Riachuelo, vicino al quartiere porteño di Pompeya, dopo essere stato costretto dalla polizia a nuotare nel fiume, insieme ad altri due, che riescono a raggiungere l'altra sponda e salvarsi.
Villagra viene invece assassinato con uno sparo alla nuca, dopo essere stato picchiato selvaggiamente, a pochi metri da casa sua.

Nonostante per il caso Demonty nove membri della Polizia Federale siano sotto processo per "tortura seguita da morte", nè il Governo Nazionale, nè quello di Bs As hanno preso misure affinchè gli effettivi della Federale rispettino i diritti umani, e le sue pattuglie e le sue truppe continuano a commettere atrocità.
Non solo il governo di Aníbal Ibarra non fa nulla per far rispettare i diritti civili di chiunque si organizzi in questa città, ma al contrario, non offre nessun tipo di protezione di fronte alle forze di polizia, che non sono controllate dal Governo della città.
Un'attitudine questa che permette di supporre, come minimo, il poco interesse della sua amministrazione negli incipienti processi cittadini che si sviluppano nelle Asambleas Populares.

I mandati della polizia, tutelati da un ordine giudiziario di sgombero, operano quasi come se esistesse un documento che permette loro di violare tutte le garanzie costituzionali. A questa pratica antidemocratica si somma l'indifferenza del Governo Nazionale e l'ìmpassibile attitudine del Governo della città, che non inquisisce la polizia, non difende i diritti dei cittadini colpiti, nè tutela i processi di organizzazione collettiva.

Allertiamo i nostri colleghi dei mezzi di stampa argentini ed esteri di fronte a questa situazione troppe volte avvertita

"Diffondi quest'informazione, per la soddisfazione morale di un atto di libertà"

I lavoratori dell'Agencia de Noticias RedAcción (ANRed)

Buenos Aires, 14/04/03

http://www.rebelion.org/argentina/030416anred.htm

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