Quale è stato il ruolo personale di Hitler nella parabola nazista dal trionfo alla catastrofe? È una domanda che appassiona non solo gli storici, ma anche l'uomo della strada. Le risposte variano in una gamma che va dalla convinzione che senza il suo Führer il nazismo sarebbe stato ben diverso, all'asserzione che qualunque gerarca avrebbe potuto svolgere la sua funzione. A conclusione di una rigorosa puntualizzazione di questi aspetti, lo storico Klaus Hildebrand osserva: "Si può dire che il pendolo oscilli tra il polo rappresentato dalla tesi della "centralità di Hitler" a quello rappresentato dalla teoria del fascismo, tra l'accusa di personalizzazione e l'inclinazione alla spersonalizzazione della storia, tra demonizzazione e sottovalutazione della politica di Hitler e del Terzo Reich. Che la personalità del dittatore comunque non possa essere considerata intercambiabile, è una tesi che trova largo consenso nella ricerca. Alla domanda insistentemente riproposta circa la grandezza storica di Hitler, si può in certa misura rispondere, per quanto possiamo valutare oggi le cose, con le parole di Karl Dietrich Erdmann: "Si può attribuire una grandezza a un uomo che considerava la coscienza una invenzione degli ebrei?... La grandezza storica di Hitler, che disorientò le menti per poi mettere il mondo a ferro e a fuoco dopo pochi anni di ascesa vertiginosa del suo potere e trascinare il suo popolo nel proprio tracollo, è diabolica".1 Si notino i termini "demonizzazione" e "diabolica", che si collegano a questa valutazione: " La forza d'urto specifica del Terzo Reich... trova in fondo il suo movente e la sua direzione, la sua misura (o meglio dismisura) e il suo obiettivo nella mentalità da desesperado di Hitler (da una parte catturato dagli influssi del suo tempo, dall'altro proteso alla loro radicalizzazione), quella mentalità sfuggente sulla quale in tempi relativamente precoci già Alfred Weber aveva acutamente attirato l'attenzione ".2 In realtà la mentalità qui definita da "desesperado" o " sfuggente " trova la sua spiegazione nella cultura che abbiamo descritto. Hitler ritiene che le ragioni della sua azione stiano in un passato lontano, in una saggezza magica da recuperare e nella quale sta la chiave del futuro. Se si stabilisce con chiarezza questo punto, le sue azioni appaiono coerenti. Egli si ritiene il depositario di doti particolari, il protagonista di un destino senza pari. L'approccio qui proposto non intende stabilire un rapporto tra questa personalità e l'intero partito o l'intera società tedesca, ma tra di essa e il gruppo di intellettuali di cui è stato descritto il processo formativo. È in questa cerchia ristretta e sulla base di questa cultura che dal 1933 vengono prese decisioni fatali per la Germania e per l'Europa. Gli obiettivi sono quelli indicati dal Mein Kampf: la creazione di un'Eurasia dai confini orientali indefiniti; una intesa con l'Inghilterra per il condominio mondiale, in competizione con gli Stati Uniti e forse con un'Asia orientale a egemonia giapponese; la Germania è la base di questa sistemazione del globo, che deve preludere alla creazione di una nuova civiltà " ariana " e di un uomo nuovo che recuperi antiche e perdute virtù; gli ebrei che contrappongono a questa prospettiva il loro sogno di dominio mondiale vanno emarginati (tesi fino al 1941) e poi puniti per aver mobilitato l'alleanza antiariana (tesi dal 1941 in poi). Rosenberg e Frank, del gruppo della Thule, avranno ruoli decisivi in questa marcia verso l'Est, il primo come responsabile nel 1941 dei territori russi occupati e il secondo già dal 1939 come governatore della Polonia. Hess e i due Haushofer collaboreranno a questa strategia con un intreccio di geopolitica e astrologia. Himmler vuol trasformare le Ss in un ordine nel quale l'iniziazione si intreccia con la spietatezza. Anche coloro che al vertice nazista hanno una diversa formazione culturale, sono influenzati da quella di origine occultista. Gòring, pragmatico, ha qualche condiscendenza per la teoria della terra cava degli emuli di Horbiger. Goebbels, espressione del nazismo "sociale" di Rohm e de" fratelli Strasser, si interessa di Nostradamus e degli astrologi. Persi-nò il gelido von Ribbentrop si abbandona a fantasticherie a proposito del duca di Windsor. Questo gruppo è però anche caratterizzato dal realismo politico. È concorde nel distruggere i concorrenti esterni e anche interni (il 20 giugno '34) sulla base di calcoli precisi (per esempio l'idea di Ròhm di fare delle Sa la base di un esercito " popolare " in antitesi alla Reichswehr avrebbe fatto perdere al Nsdap il suo appoggio, ancora decisivo all'epoca). Imposta una politica economica che, grazie a Hjalmar Schacht (che sarà poi emarginato), assume a metà anni Trenta alcune caratteristiche keynesiane, con la spesa pubblica usata per sconfiggere l'occupazione non solo in funzione del riarmo, ma anche con investimenti civili (le autostrade, i quartieri cittadini) e il miglioramento del livello di vita (fino alla Volkswagen). Il realismo politico si intreccia però con il perseguimento dei fini ultimi, non accantonati con la trasformazione delle sette occultiste nel grande partito. E si delinea quindi prima lo scontro tra i nazisti e i gruppi conservatori che li hanno portati al potere per fini più limitati (la grande industria, i proprietari terrieri dell'Est, l'esercito) e poi un dissenso nella stessa ristretta cerchia di vertice sui fini e sui modi della politica mondiale. Il problema è quello che Hitler ha esposto nel Meiri Kampf e che travaglierà la Germania nazista sino ai suoi ultimi giorni: come assicurarsi il consenso dell'Inghilterra alla creazione dell'Eurasia (che MacKinder identificava con il declino dell'impero britannico), garantendole un grande futuro su una base di parità col Terzo Reich? Hitler vuol bruciare i tempi. La tranquilla rimilitarizzazione della Renania e le imprese del Giappone in Manciuria e in Cina e di Mussolini in Etiopia gli fanno supporre che le grandi democrazie siano imbelli. Alla fine del 1937 - come si vedrà - informa gli alti quadri militari dei suoi progetti che possono comportare un conflitto (di dimensioni ancora imprecisate) negli anni a venire. Incontra resistenze che supera con i cambi al vertice all'inizio del 1938 e con l'assunzione diretta della carica di "comandante supremo delle forze armate ". Ma prima di analizzare la situazione che si determina nella cerchia ristretta del vertice nazista, è opportuno qualche cenno sulle personalità la cui formazione culturale sarà determinante nel processo decisionale. Di Hess già si è detto. Il fatto che sia il numero due del partito, il successore designato alla sua guida se Hitler dovesse mancare e alla guida della Germania, terzo nella successione dopo Goring, dice molto sull'importanza rivestita dai mèmbri della Thule. La designazione di Goring al momento della dichiarazione di guerra si spiega probabilmente col fatto che occorreva fornire garanzie che non tutto il potere e tutto il futuro fossero nelle mani degli " occultisti ". Hildebrand ricorda il maresciallo come punto di riferimento di forti gruppi conservatori che " nella seconda metà degli anni Trenta [pensavano] a un nazionalsocialismo moderato con caratteristiche "normalfasciste" [sullo stile del modello italiano] eventualmente affidato a Goring ".3 Già si è accennato ai rapporti tra Hitler e Rosenberg (che tra l'altro aveva studiato architettura, disciplina assai amata dal Führer). Alfred Rosenberg guida il partito in difficoltà mentre Hitler e Hess sono incarcerati. Nel 1930, anno del decollo del partito, pubblica con // mito del XX secolo (che riecheggia Houston Stewart Chamberlain), il solo testo ideologico del nazismo (col Mein Kampf) rimastoci, sul quale Hitler sembra avanzare riserve, affermando di non averlo mai letto completamente (il che è poco probabile). Rosenberg sembra meno preoccupato di Hess riguardo alla necessità di neutralizzare l'Inghilterra prima del "Drang nach Osten" e pare dell'opinione che gli slavi, una volta distrutto il potere sovietico, possano avere un ruolo subordinato ma con qualche dignità nell'ordine nuovo hitleriano. Dopotutto gli slavi erano di razza bianca. Un'eco di questa impostazione - all'opposto della quale si colloca Himmler - si trova in una spiegazione fornita da Hitler del patto russo-tedesco dell'agosto 1039. L'8 marzo 1940 egli scrive a Mussolini: La Russia, dalla vittoria definitiva di Stalin, sta subendo senza dubbio una trasformazione dei principi bolscevichi nella direzione di una forma di vita nazionale russa. Coloro che hanno fatto del nazionalsocialismo il più mortale nemico del comunismo sono stati quelli che sotto una guida giudaico-internazionale hanno lo scopo fondamentale di annientare i popoli non ebrei, o meglio le loro forze guida. Ma se il bolscevismo si sviluppa in un'ideologia di Stato nazionale russo e in un'idea economica, esso rappresenta allora una realtà contro la quale non abbiamo nè interesse nè una ragione di combattere.4 In realta la creazione dell'Eurasia era compatibile con l'esistenza di uno "Stato nazionale russo" subalterno alla Germania, ma non con l'esistenza dell'Urss del 1939-41. Quando Hitler inizia la guerra all'Est, la questione si ripropone: Hitler affidò l'organizzazione in senso strettamente politico del territorio sovietico da conquistare ad Alfred Rosenberg che il 2 aprile (1941) ricevette l'incarico di costituire "l'ufficio politico centrale per il lavoro in oriente " e il 20 aprile fu nominato " incaricato per la risoluzione centralizzata delle questioni dell'Est europeo " (che si sarebbe trasformato in ministero per i territori occupati con Rosenberg Reichminister, N.d.R.). Per eseguire il suo compito nello stile di Hitler gli mancava l'energica brutalità. Essendo viceversa di natura un po' contorta, egli lo concepì soprattutto nel senso di considerazioni teoriche preliminari ed espose a Hitler in parecchi memorandum le caratteristiche di una suddivisione del territorio orientale. Il 20 giugno dichiarò m un discorso programmatico ai suoi più stretti collaboratori - sicuramente senza rendersi conto delle estreme conseguenze delle sue parole, se interpretate secondo la concezione di Hitler - che per quanto riguardava l'imminente guerra a Oriente non si trattava di una "crociata contro il bolscevismo", bensì di "promuovere una politica mondiale e rafforzare il Reich ". Il nemico non era solo Stalin ma l'intero "popolo della grande Russia ".5 Che Rosenberg abbia pronunciato la frase tra virgolette è poco probabile,6 stante il suo progetto come poi viene descritto e il suo comportamento successivo. Per quanto riguarda il primo: " II programma di Rosenberg che prevedeva una [limitata] assistenza agli ucraini e agli altri popoli dell'Unione Sovietica non grandi russi, aveva le stesse scarse possibilità di successo presso i russi quante ne avevano coloro che sostenevano la tesi contraria - che l'obiettivo della politica tedesca in oriente doveva essere quello di accattivarsi i "grandi russi". Per Hitler "i russi" erano semplicemente un'unica grande massa slava, che per ragioni di pura politica di potenza dovevano essere raccolti in diverse "entità statali" ".7 Un altro storico così descrive il progetto di Rosenberg: " II piano era di separare dalla Russia le nazionalità che facevano parte dell'Urss come minoranze a cominciare dall'Ucraina e tendeva perciò a stimolare in quelle popolazioni sentimenti nazionali separatisti, mentre il commissario del Reich per l'Ucraina, Koch, mirava semplicemente a condurvi una politica di sfruttamento di tipo coloniale secondo le idee di Göring e Bormann. Da ciò le divergenze. Hitler approvò sostanzialmente i concetti di Koch e proibì a Rosenberg l'impiego di "appartenenti a razze straniere" nei suoi uffici. Vi si trovavano infatti numerosi emigrati russi, con i quali Rosenberg era rimasto in contatto sin dal 1919 ".8 È notissimo che la campagna tedesca all'Est si tradusse comunque in una guerra di sterminio, che costò all'Urss venti milioni di morti. Questo stile di guerra è connesso alla cultura che qui si sta descrivendo. Ma appunto per valutarne la portata è necessario precisarne i connotati. Il vertice nazista discute progetti maturati sin dal dopoguerra. Da esso Rosenberg deriva un'idea della struttura gerarchica del nuovo ordine che è in parte analoga a quella dell'Hitler 1940 e diversa da quella di Hitler che decide la guerra all'Est e vi si trova impegnato con difficoltà sempre maggiori (la scelta di Hitler a favore di Koch segue un incontro dell'8 giugno 1943). Rosenberg pensa dunque di potenziare le formazioni russe del generale Vlasov formate da prigionieri e farne una sorta di armata nazionale (in contrasto con la citata affermazione del "popolo della grande Russia" come nemico). La Russia, senza ucraini e nazionalità non russe, sarebbe stata una delle "entità statali" subordinate alla Germania. Ma Hitler diffida perché Rosenberg tiene " nel suo carrozzone "9 (cioè nel ministero) emigrati russi e dice: Già nel 1921 ho avuto in proposito una discussione con Rosenberg e gli ho detto: Rosenberg, gli emigrati non servono a nulla, mettetevi in testa che le rivoluzioni vengono fatte solo da gente che è nel paese. Tutto questo mi sono sforzato di spiegare a Rosenberg e tuttavia egli ha ancora, da quella volta, quel carico nel suo carrozzone. Ma c'è dell'altro. È vero che Rosenberg è uno dei più acuti pensatori di tutti i problemi ideologici. Ma proprio l'occuparsi di questioni così vaste ha fatto sì, devo dirlo, che egli abbia assai pochi contatti con i comuni problemi della vita di ogni giorno. Koch disse chiaramente in faccia a Rosenberg: " Camerata Rosenberg, è molto semplice ciò che voi dite, ma dovete ammettere che la politica che volete intraprendere, come l'istituzione di scuole superiori, la formazione di comitati nazionali e così via, potrò attuarla solo se darò a questa gente anche un'occupazione. Perché se non do loro la possibilità di essere attivi in qualche campo, tutto questo lavoro che voi fate non porterà ad altro che ad accumulare un'energia rivoluzionaria che un giorno finirà per scatenarsi contro di noi. Voi volete istituire scuole superiori e medie per poter costituire qui lo Stato nazionale ucraino, il quale dovrebbe un giorno scendere in campo contro la Russia. Ma io non sono in grado di far aggiustare gli stivali dei lavoratori che devono lavorare sul posto perché qui non c'è nessun artigiano, perché 500 mila ebrei sono stati allontanati. Che cosa è allora più importante: che faccia imparare agli ucraini ad aggiustare gli stivali o che li mandi alle scuole superiori, per metterli in grado di costruire lo Stato ucraino?" Rosenberg non sapeva che cosa rispondere.10 " II bravo Koch",11 come lo definisce Hitler, ricorda i suoi guai con un altro leader della Thule, Frank, governatore generale della Polonia: Ho avuto un'esperienza di questo genere nel Governatorato generale. Non c'è un'economia ordinata. Frank mi fa rilevare che ha solo 11 mila poliziotti in un paese di 147.000 chilometri quadrati, con più di 16.500.000 abitanti. I poliziotti li deve adoperare tutti per mantenere l'ordine a Cracovia, a Varsavia e negli altri centri. Come potrebbe controllare le questioni del mercato, dei viveri e così via? Sono problemi che non si sa come risolvere.12 È uno squarcio che getta luce sugli uomini della Thule proiettati alla conquista del mondo e ai quali Koch segnala i problemi quotidiani. Rosenberg non sa cosa rispondere a un funzionario che interpretava le sue gerarchie globali come un mezzo per far combattere i russi contro gli ucraini. Ma è tenace nei suoi progetti di proporre a Hitler sempre nuove iniziative; e il Führer osserva: Mi fido solo dei musulmani e di nessun altro. Veri turcomanni sono i musulmani. I georgiani non sono un popolo turcomanno, bensì una razza tipicamente caucasica, probabilmente addirittura con qualche infiltrazione di sangue nordico. Perciò, nonostante tutti i chiarimenti sia di Rosenberg che dei militari, non mi fido neanche degli armeni. Considero le unità armene altrettanto infide e pericolose. Gli unici fidati sono i maomettani puri.13 Anche Keitel è preoccupato per la propaganda del " comitato nazionale " di Vlasov: " Ho già posto la questione esplicitamente a Rosenberg: che cosa vi proponete in realtà di fare con i comitati nazionali? Rispose che era d'accordo che si mettessero insieme questi volontari ausiliari (così li chiamava) e gli appartenenti alle unità di combattimento - le chiamava così - russe, ucraine, caucasiche, tartare e così via con la denominazione di "armata di liberazione russo-ucraina"".14 Hitler sostiene che " ciò che conta non è tanto che ci siano queste unità, quanto il fatto che non dobbiamo lasciar adito a nessuna illusione sulla misura di ciò che essi possono attendersi o che noi possiamo concedere, il fatto cioè che non si deve formare un orientamento in seguito al quale ormai bisogna fare uno Stato politico, come nel 1916 fu costituito lo Stato polacco. Ludendorff dovette poi ammettere l'errore".15 Keitel quindi conclude: "Informerò dunque il ministro Rosenberg che in base alle vostre decisioni il suo piano non viene preso in considerazione, che non lasceremo più agire il signor Vlasov tra i russi di qua delle linee".16 Si noti come ricompaiono, nel periodo più tragico della campagna all'Est, i nomi del periodo "occultista": Frank, Ludendorff, Rosenberg. E per concludere con quest'ultimo, il biografo di Hitler sintetizza il suo pensiero così: Si interessava di Schopenhauer e di dottrine filosofiche indiane. La tesi dell'identità tra comunismo e giudaismo internazionale ha costituito il contributo principale dell'ideologo principe della Nsdap, che considerava i suoi postulati ideologici quali verità di fede e prese a elaborare incredibili miscugli di sistemi ideologici, grandiosi nella loro assurdità.17 Il percorso dalla filosofia indiana e dalle dottrine segrete alla macrostoria e alle cosmogonie può dar luogo a convinzioni tanto forti da indurre Rosenberg a progettare con l'ataman ucraino Paul Skoropadskij una rivoluzione in Russia, nel 1921, quando il giovane architetto di Riga guida una piccola formazione politica a Monaco.18 Vent'anni dopo le armate con la svastica di allora hanno conquistato l'intera Ucraina. Rosenberg vuol garantire agli slavi un ruolo nel nuovo ordine. Hitler rifiuta. Ma nell'ora della sconfitta tornerà all'idea del 1939 e vedrà nello Stato grande-russo degli slavi il dominatore del futuro. Dice il 18 marzo 1945 ad Albert Speer, ora ministro per gli armamenti e che ha sempre goduto la sua particolare fiducia: " Se la guerra sarà perduta, anche il popolo sarà perduto. Non è assolutamente necessario preoccuparsi di salvare quanto occorre perché il popolo tedesco sopravviva. Il nostro popolo ha dimostrato di essere il più debole; l'avvenire appartiene esclusivamente al popolo dell'Est, che è il più forte".19 Nello stesso periodo, redigendo il suo testamento politico, Hitler sosterrà di aver sperato " per un anno intero " in una intesa con una Russia nazionale nella quale Stalin avesse distrutto l'influenza giudaica.20 Poiché nel testamento si continua a presentare gli ebrei come responsabili della guerra e nemici dell'umanità, affermando che l'avvenire appartiene "al popolo dell'Est" Hitler sembra implicitamente ritenere, nella sua logica, che esso si è sottratto a tale influenza e che Stalin sia l'erede di Pietro il grande, al quale il Führer fa esplicito riferimento. In sostanza, nei " grandiosi sistemi ideologici " di Hitler e Rosenberg si oscilla tra la convinzione che l'Eurasia sarà edificata dalla Germania, coi russi in posizione subalterna, la vocazione per la guerra di sterminio e la convinzione finale che ha vinto il più forte e che forse l'Eurasia avrà un'impronta slava. Si tratta di interpretazioni sempre nel quadro degli anni della Thule e di Horbiger, per cui " è significativo il fatto che Hitler abbia lodato la capacità di Rosenberg di "vedere tutto in dimensioni grandiose". Numerosi sono i passi del Mein Kampfin cui egli conferisce alle sue immaginazioni un carattere universale, coinvolgendo l'intero cosmo. Egli implicava, nell'evento drammatico, le "stelle", i "pianeti", "il creatore del mondo", i "milioni di anni".21 Questi " postulati grandiosi nella loro assurdità " sono alla base della formazione dell'uomo che, forse più ancora di Hitler, è visto come il genio del male, l'uomo al quale alcuni storici attribuiscono la decisione del genocidio ebraico, che dal 1929, anno che segna con la crisi economica il preludio dell'ascesa nazista, guida le Ss: Heinrich Himmler. Anch'egli è collocato da Fest nella categoria dell'assurdo, un uomo " che è giunto a insolita potenza e quindi nella condizione di poter realizzare sanguinosamente le sue folli idee ".22. Ma non si può spiegare un periodo politico con le categorie dell'assurdo e della follia. Himmler realizza con l'aimpero delle Ss " i progetti elaborati nell'ambito della cultura occultista. Le sue idee sulla creazione biologica di una nuova razza derivano direttamente da Lanz von Liebenfels. Adotta cure omeopatiche (come Hess) e coltiva l'erboristeria non per "singolari interessi",23 ma per la tradizione di Schlegel e Wagner di un peccato originario che ha sedotto gli Arii e dal quale occorre riscattarsi. Se Hitler a trent'anni non è in prima linea contro la Repubblica bavarese dei consigli, il diciannovenne Himmler è nei corpi franchi che l'abbattono. Nel putsch del 9 novembre '23 è l'alfiere della bandiera del partito. Coi suoi militi nero-teschiati che portano sulle mostrine le magiche rune di von List, distrugge il 30 giugno '34 il nazismo populista di Rohm e di Strasser in nome di un nazismo iniziatico per cui "Joachim Gunthe scrive in una rivista tedesca che "l'idea vitale che animava le Sa fu vinta da un'idea puramente satanica, quella delle Ss" ".24 La cultura di destra considera invece le Ss "l'ultimo grande baluardo conosciuto del pensiero esoterico occidentale "25 anche se la componente iniziatica non vi si afferma definitivamente contro quella tecnocratica. A sua volta, un intellettuale cattolico di grande autorevolezza, don Giuseppe Dossétti, prende lo spunto dalle stragi compiute dalle Ss sull'Appennino tosco-emiliano per una valutazione che ricorda il libro di Schlegel Sulla lingua e la sapienza degli indiani e il fatto che " chi vada in India non può non rimanere impressionato lungo tutto il corso del Gange dalla moltitudine di templi con la svastica", ma giunge alla conclusione che quelli dell'organizzazione di Himmler sono " delitti castali " derivati " da un rituale solenne e meticoloso da cerimonia demoniaca [per] l'infiltrarsi profondo nel razzismo, specie nelle Ss, della "magia" e del "demoniaco" sviluppatesi anche sulla base della dottrina nazionalsocialista del diritto e dello Stato elaborata non in modo segreto ed episodico, ma in modo pubblico e sistematico, in modo formale e accademico, come frutto maturo di antecedenti ben noti della filosofia tedesca e soprattutto hegeliana [che] nel presupposto dell'ineguale distribuzione dello "Spirito obiettivo" fra i singoli individui [giustifica] le imprese più criminose [per] i massimi portatori dello "Spirito obiettivo", mentre in sintesi "le stragi hanno una loro connotazione che evidenzia il rituale e il sacrificio: certamente nelle intenzioni degli autori e anche in una certa consapevolezza delle vittime [cattoliche], di "scatenamenti" delle Potenze spirituali negative che i più ancora non vogliono denominare per un falso pudore ormai ben costruito [che consentono] folli e spietate aberrazioni".26 Si ripropone così, con una impostazione teologica, ben diversa da quella laica del Mattino dei maghi, la tesi dei " Superiori sconosciuti ", delle " Potenze spirituali negative ", di Satana che ispirerebbe Himmler. In realtà dietro di lui come dietro alle altre personalità descritte sta la dottrina segreta nel senso di una storia da ritrovare e da ricostruire attraverso l'Ahnanerbe erede del Vril, la ricostruzione in chiave aria delle leggende del Graal e dei Templari, il ritorno alle sorgenti indo-tibetane della sapienza antica. Va dunque ricordato che "Ordo Templi Orientis" è la società tedesca collegata a quella inglese omonima di Crowley. I cavalieri del Tempio e del Graal (i primi accusati tra l'altro anche di cripto islamismo, l'Isiam apprezzato da von Sebottendorff, da Hitler, da Hess) rivivono nelle " fantasie di un gigantesco impero che si estendesse fino agli Urali, nell'e-sorbitare delle concezioni geopolitiche in spazi dilatati e in divisioni del mondo, nelle visioni eugenetiche comportanti il genocidio di interi popoli e razze, nei sogni superiori e nelle fantasmagorie di purezza del sangue e Santo Graal [con] rigorismo inflessibile che non arretrava di fronte a nessuna conseguenza".27 Così Hans Frank partiva da Nietzsche per proporre come meta finale " il bando di tutto ciò che si ricollega a Stati, guerra, politica e via dicendo per posporli all'alto ideale dell'attività culturale".28 Ma intanto i cavalieri del Graal dovevano combattere e Himmler salda guerra ed eugenetica con la proposta di concedere un secondo matrimonio accanto al primo come "alto riconoscimento concesso agli eroi della guerra, agli insigniti della croce tedesca in oro e della croce di cavaliere", poi estensibile " agli insigniti di croce di ferro di prima classe, oltre che agli insigniti di borchie d'oro per il combattimento all'arma bianca ", sulla base del concetto espresso da Hitler nel Mein Kampf: "Al miglior combattente spetta la donna più bella. Se l'uomo tedesco deve essere pronto, come soldato, a morire incondizionatamente, deve avere anche la libertà di amare incondizionatamente ".29 In questo clima culturale si forma attorno a Himmler una cerchia di personaggi fantasiosi e spieiati, le cui biografie andrebbero attentamente ricostruite, a partire da quella di Reinhard Heydrich, il numero due delle Ss, plenipotenziario nel protettorato di Boemia e Moravia, il solo importante leader nazista che gli inglesi si prefiggono di uccidere inviando un commando collegato con la resistenza cecoslovacca. Nascono leggende come quella di Rudolf Rahn, stretto collaboratore del plenipotenziario Ss in Italia Karl Wolff, che sarebbe in realtà Otto Rahn, autore di testi dell'esoterismo nazista come Crociata contro il Graal (pubblicato all'inizio del potere nazista) e La corte di Lucifero in Europa (1937, anno del gran rapporto di Hitler ai quadri delle forze armate in vista di una possibile guerra). In questi testi si sostiene che la repressione contro i catari mirava anche a distruggere i cercatori del Graal. Nel 1939 Otto Rahn muore durante una spedizione alpinistica, Wolff stende il suo necrologio, ma in realtà si trasformerebbe in Rudolf.30 Wolfram Sievers, allievo di Friedrich Hielscher, fondatore dell'Ahnanerbe, ne diviene amministratore generale come colonnello delle Ss, quando la società si trasforma in istituzione ufficiale dell'organizzazione di Himmler, con lo scopo di "ricercare la localizzazione, lo spirito, gli atti, l'eredità della razza indo-germanica ",31 per cui vengono compiute numerose spedizioni sino nel Tibet, ma anche per ricostruire la vicenda del Graal. Himmler stesso si circonda di studiosi dell'occulto come Hess che si interessava di astrologia e vive un rapporto particolare con Enrico l'Uccellatore che per Bracher è un "culto"32 e per // mattino dei maghi la convinzione di esserne "la reincarnazione".33 Questo primo re dei Germani è oggetto di ammirazione anche per Rosenberg, al punto che lo definisce "l'Unico".34 Per Mosse " Himmler è un credente nelle forze spiritualistiche, credeva nel "Karma" ed era convinto di essere l'incarnazione di Enrico detto l'Uccellatore: anzi tutta la sua mentalità era satura di quel misticismo della natura di cui abbiamo avuto occasione di parlare. Nè ne andava immune lo stesso Hitler, che nutriva una vera passione per opere quali quelle del mistico della natura Edgar Daque. Questi parlava di "sonnambulismo naturale", riteneva che le magi-che forze della natura erompessero dai sogni, per quanto la cultura le avesse sublimate e falsate; unica valida introduzione al cosmo era proprio questo contatto con la forza vitale scaturente dalla natura ".35 Mosse aggiunge: Nel Mein Kampf Hitler aveva rivolto aspre critiche ai "riformatori religiosi" di estrazione nazional-patriottica e, per chi abbia presente il misticismo naturistico e l'esoterismo della " scienza segreta " di Hitler, ciò potrà sembrare contraddittorio, laddove invece le ragioni che inducevano il futuro Fiihrer a tali critiche sono illuminanti: in sostanza erano di incapacità di fare degli ebrei il fuoco della propria ideologia e ciò ci riporta ancora una volta alla nostra tesi, aver Hitler trasformato la rivoluzione tedesca sognata dai seguaci del Volk in una rivoluzione antigiudaica. I .concetti spiritualistici e teosofici venivano così a essere relegati sullo sfondo e i loro assertori messi a tacere o ignorati. Nonostante preminenti personalità del partito, da Himmler a Rosenberg, a Darre a Hitler stesso, in privato facessero propria questa o quella versione di tali idee, in generale il partito ufficialmente appoggiava soltanto il risvolto antiebraico dei culti spiritualisti.36 Si può discutere la tesi che riduce il nazismo a una rivoluzione antigiudaica. Forse questa è una componente della più ampia "dottrina segreta" nella quale la lotta contro gli ebrei fa parte del recupero di una antica sapienza. In ogni caso antisemitismo e occultismo si fondono perfettamente nella personalità di Himmler, così come la fusione tra il concetto di "Karma" e il culto di Enrico l'Uccellatore, che è il sovrano che nel mito wagneriano accoglie Lohengrin, figlio di Parsifal, sfortunato cercatore del Graal. Walter Schellenberg, alto ufficiale delle Ss, capo dell'ufficio esteri della polizia di sicurezza (Sichereitsdienst), stretto collaboratore di Himmler, così ce lo presenta in un momento particolarmente significativo: Dopo il 25 luglio 1943 Hitler impartì istruzioni per l'Operazione Quercia per liberare Mussolini. Ma non si sapeva dove si trovasse il Duce. In quella situazione, Himmler sfruttò ancora una volta la sua passione per l'occultismo e non senza un certo successo. Raccolse alcuni rappresentanti delle scienze occulte arrestati dopo la fuga di Hess in Inghilterra e li chiuse tutti insieme in una villa sul Wannsee. Veggenti, astrologi e radiestesisti ebbero l'ordine di tirar fuori dal cappello il Duce scomparso. Dopo un po' un maestro del pensiero annunciò che Mussolini si trovava su un'isola a ovest di Napoli. Effettivamente il Duce era stato portato in un primo momento a Ponza. Bisogna dire, in tutta giustizia, che quell'uomo, a quel tempo, non aveva nessun contatto con l'esterno.37 Quell'uomo " non è altri che Wilhelm Wulff, che lavorò all'Istituto del Pendolo, costituito a Berlino nella primavera del 1942; un gruppetto di persone si radunava ogni giorno in casa dell'ammiraglio von Schroederstrasse, nei pressi del Tirpiz Ufer. Molti di loro erano stati arrestati al tempo dell'"Aktion Hess" e successivamente rilasciati, ma adesso partecipavano tutti a un'attività occultistica che si svolgeva sotto gli auspici dell'autorità. Wulff era stato introdotto nell'istituto dal dottor Wilhelm Hartmann, un astronomo di Norimberga, vagamente interessato all'astrologia. Si ritrovò in compagnia di uno stretto gruppetto di spiritisti, medium, radiestesisti, astrologi, astronomi e matematici. Non aveva potuto fare a meno di ridere, soprattutto perché lo Stato si proponeva adesso di sfruttare proprio quelle persone che aveva di recente perseguitato ".38 L'espressione "fuga" (di Hess) è impropria. Si trattò di un viaggio dopo un dibattito e forse uno scontro all'interno del vertice nazista. E gli sviluppi del dibattito (o scontro) permettono di capire perché parte degli arrestati venne rilasciata e riutilizzata dopo un anno. Di ciò si parlerà nel capitolo nono. Qui è importante stabilire la componente occultista del pensiero di Himmler e il suo ruolo forse di maggior protettore dei maestri dell'occulto dopo la missione di Hess. Il pensiero esoterico della ristretta cerchia al vertice nazista rimane "sullo sfondo", come sostiene Mosse, perché in primo piano vengono presentati aspetti più semplici e " popolari" del programma, tra cui appunto la "rivoluzione antigiudaica". Che essa sia l'essenza - e non una componente per quanto fondamentale - può essere oggetto di riflessioni ulteriori. È certamente l'aspetto del programma che è condiviso anche da chi non accetta le convinzioni esoteriche ma ne è in qualche misura influenzato, come avviene, nel vertice, per personalità quali Gòring e Goebbels. Il creatore della Luftwaffe e dittatore dell'economia del piano quadriennale rappresenta l'ala conservatrice e " moderata" del regime, in buoni rapporti con le classi superiori. Ma anche se non si occupa dell'occulto, aiuta nelle ricerche un eroe dell'aviazione tedesca nella prima guerra mondiale, Karl E. Neupert, sostenitore della teoria del mondo cavo. Gli studiosi tradizionalisti che contestano, come si è detto, la versione del Mattino dei maghi sull'occultismo nazista e ne correggono imprecisioni anche a proposito del "mondo cavo", rilevano però che "nel 1942 Hermann Gòring, che aveva stima per l'ormai settantenne Neupert in quanto eroe dell'aviazione germanica, per verificarne la teoria fece organizzare, con l'assenso di Adolf Hitler e Heinrich Himmler, una spedizione scientifica segreta nell'isola di Rugen sul Baltico ".39 Gòring intendeva soltanto aiutare una persona che stimava, ma certamente sapeva che presso Hitler e Himmler ogni progetto che mettesse in discussione la scienza acquisita (sovente definita ebraica) a favore di concezioni che in qualche modo potessero essere presentate come "ariane" aveva una pronta accoglienza. E Neupert aveva al suo attivo due libri che, pur presentando una cosmologia opposta a quella di Horbiger, si collocavano nel clima culturale della seconda metà degli anni Venti che preludono al trionfo nazista. I due libri (La nostra conoscenza dell'Essere scritto insieme a Jo-hannes Lang; e La battaglia contro la concezione copernicana del mondo) pubblicati nel 1926 e nel 1928 vendettero circa 20.000 copie. La concezione della terra cava ha origine con la moderna astronomia, allorché il secondo astronomo reale d'Inghilterra, Edmund Halley, avanza la tesi che la Terra contenga al suo interno tré pianeti dalle dimensioni approssimative di Venere, Marte e Mercurio. Se si ricorda che troviamo astronomi nella Golden Dawn, se ne può dedurre la continuità di tradizioni culturali alternative alla scienza che conosciamo. Il matematico Leonard Euler accettò l'ipotesi di una Terra cava, sostituendo però i tré pianeti con un piccolo sole centrale. Un altro matematico, lo scozzese John Leslie, parlò invece di due soli. Queste tesi trovarono un fervente sostenitore in un personaggio fondamentale della cultura del Massachusetts, Cotton Mather, molto noto per il ruolo che ebbe nella persecuzione delle streghe di Salem, che ne parlò nel suo libro Le meraviglie del mondo invisibile.40 Fu attraverso Mather che la teoria tornò in Inghilterra, affascinando il capitano John Cleves Symmes, un cui discepolo pubblicò nel 1926 La teoria delle sfere concentriche di Symmes che avrebbero costituito l'interno della Terra. Tra le opere letterarie che ipotizzano il mondo cavo, oltre al celebre Viaggio al centro della Terra di Jules Verne, si può annoverare il citato libro di Bulwer Lytton sulla razza futura, elemento di collegamento tra queste teorie e l'occultismo anglotedesco. Dopo alcuni decenni di oblio, la teoria della Terra cava venne ripresa ne La cosmogonia cellulare (1870), dallo statunitense Cyrus Reed Teed che in tré decenni fondò un movimento con duemila seguaci e una casa editrice (The Guiding Star Publishing House), che pubblicava la rivista "The Flamming Sword" (la spada fiammeggiante). Nel 1908 Reed Teed rimase ucciso in uno scontro con la polizia. Fu attraverso alcuni fascicoli della rivista rinvenuti durante la prigionia in Francia che Neupert scoprì la teoria della Terra cava, che diffuse in Germania sino al punto di interessare il vertice nazista. La spedizione all'isola di Rùgen, guidata da uno specialista in radiazioni a microonde e infrarossi, Heinz Fischer, aveva lo scopo immediato di verificare la teoria di Neupert attraverso la localizzazione precisa della flotta inglese a Scapa Flow. Ma dopo cinque giorni di tentativi la spedizione venne smobilitata. Neupert finì in un campo'di concentramento "in seguito a circostanze che non abbiamo chiare",41 ma che possono rientrare nel periodico dibattito "occultistico " nel vertice nazista, nel quale era dominante la concezione horbigeriana. La teoria della Terra cava venne accantonata e con essa l'occasionale presenza di Gòring in una vicenda connessa alla componente occultista della cultura nazista. Più complessa la posizione di Joseph Goebbels, il ministro della propaganda che Bracher presenta come "il razionalista in una cerchia di fanatici ideologi o di rozzi irrazionalisti",42 definizione sommaria per il vertice nazista con componenti occultiste. E il solo non appartenente al gruppo di Monaco (come Gòring) e della Thule che avrà ruoli di primo piano nel Terzo Reich (oltre a von Ribbentrop giunto al nazismo solo al momento della vittoria, che però sembra piuttosto un supposto esperto di settore che appartenente alla ristretta cerchia che prende decisioni globali: uno Schacht della politica estera senza la preparazione di Schacht). I rapporti di Goebbels con Hitler negli " anni della lotta " hanno fasi alterne. Vi è esaltazione per il comportamento al processo: " Quello che ha detto in quell'occasione costituisce il catechismo di una nuova fede politica. Ha saputo rendere con parole salvifiche il nostro tormento ".43 Si delinea poi un contrasto dopo la liberazione di Hitler e al congresso di Hannover (novembre '25). L'ala "settentrionale" e "sociale" del partito di cui è leader Gregor Strasser ha in Goebbels un portavoce che giungerebbe a chiedere di " espellere dal partito nazionalsocialista il piccolo borghese Adolf Hitler ",44 che avrebbe accantonato la componente anticapitalista del programma. Poi Goebbels lascia Strasser per Hitler, che gli affida l'organizzazione del partito a Berlino, ove è debole: ancora nelle ultime elezioni prima della conquista del potere - novembre '32 - la Nsdap vi ha il 18% dei voti, contro il 32 a livello nazionale; socialisti e comunisti hanno ancora la metà dei suffragi. È comunque con Goebbels che il partito si insedia stabilmente nella capitale e i suoi rapporti col Führer si fanno strettissimi sino agli ultimi giorni della Cancelleria, dove il ministro della propaganda si suiciderà con la famiglia, in una situazione che Dossetti così descrive ricordando una frase del 1935: " Hitler solo non ha mai ingannato. Egli solo ha sempre avuto ragione. Adempì come un servo di Dio la legge che gli era stata data e fu così, nel senso migliore, fedele alla sua storica missione. " Chi aveva scritto queste parole, dopo il suicidio del " servo di Dio ", adempì al suo dovere castale uccidendo se stesso, la moglie e sei figli. Non poteva essere altro che questa la fine di colui che con intelligenza luciferina aveva manipolato non solo le opinioni, ma anche le coscienze di molte decine di milioni di uomini.45 Il riferimento al dovere castale e all'intelligenza luciferina ci fa riflettere sulla possibilità che negli ultimi anni Goebbels si sia avvicinato, nei suoi sempre più stretti rapporti con Hitler, a quella concezione da "dottrina segreta" del nazismo che non aveva mai conosciuto e che aveva osteggiato quando appariva in piena luce, come nella vicenda Hess che lo disorientò, come appare dal suo diario: Uno sciocco come questo era il sostituto del Führer. È quasi inconcepibile. Le sue lettere sono cosparse di teorie dell'occultismo mal digerite. Il professor Haushofer e la moglie di Hess sono stati la mente diabolica di tutta questa faccenda. Essi hanno spinto il loro grand'uomo a fare la sua parte. Presumibilmente Hess si è fatto fare oroscopi, aveva avuto visioni e roba del genere. Idiozie. E questo è uno dei governanti della Germania. Si può far risalire tutta la storia alla sua ossessione mistica sulla vita sana e tutte quelle sciocchezze sul mangiare grassi. Completamente pazzo. Mi piacerebbe bastonare di santa ragione quella sua moglie, i suoi aiutanti, i suoi dottori.46 Questo diario ci aiuterà a capire, in altre parti, il senso vero del viaggio di Hess, che Goebbels ignorava. Non ignorava invece l'interesse di vertice per l'occulto, che pensava però marginale mentre era fondamentale. Quando lo riteneva marginale, ne tenne conto nella impostazione della sua propaganda. Forse avvertì dopo il 20 luglio 1944 e negli ultimi mesi, quanto importante fosse la dottrina segreta e negli ultimi giorni - come si vedrà - si dedicò con Hitler allo studio di oroscopi astrologici. Ma all'inizio della guerra si occupa dell'utilizzazione delle profezie di Nostradamus. E qui si imbatte in quella cultura astrologica che poi deplorerà in Hess. La sua storia si intreccia con quella tragica dello svizzero Karl Ernst Krafft. Si tratta di una personalità tra le più rilevanti dell'astrologia tra le due guerre,47 le cui ricerche interessarono Jung48 col quale ebbe rapporti, che alla vigilia del conflitto aveva pubblicato un Trattato di astrobiologia e che era anche uno studioso di Nostradamus, veste sotto la quale venne chiamato a collaborare al ministero della propaganda del Terzo Reich. Troviamo in proposito due scarne notazioni nel diario di Goebbels: "Organizzo un comitato di esperti che si occupi di Nostradamus e di astrologia. Fornirà il materiale necessario per la mia propaganda ".49 E: " Discussi a fondo i versi di Nostradamus in collaborazione col servizio segreto per usarli in Francia e nei paesi neutrali ".50 E la sintesi di una vicenda più complessa. Da un lato Krafft era già noto alla Gestapo. Dall'altra l'utilizzazione di Nostradamus era suggerita da varie parti. Uno degli amici e sostenitori di Krafft era l'astrologo F.G. Gòrner, di Mannheim, dove lo svizzero tenne conferenze nel corso del 1935, quando la posizione del nazismo verso gli astrologi oscillava tra la diffidenza e l'alta considerazione al punto da farne dei funzionar! di una scienza di regime. Krafft pubblicava allora bollettini economici su base astrologica (i Wirthschaftsberichte). Tra gli abbonati vi era Eduard Hofweber " intimo amico di Rudolf Hess al quale mandava i bollettini. I rapporti tra Hofweber e Krafft interessarono la Gestapo. [Durante una conferenza] di Krafft due individui chiaramente spie della Gestapo comparvero in sala e rimasero ad ascoltare per Un po' ".51 Quando Goebbels invitò Krafft in Germania tra i suoi esperti, dato il riferimento esplicito del suo diario ai servizi segreti, sapeva dunque di chi si trattasse e del collegamento con Hess, per cui il suo stupore del maggio '41 appare eccessivo e forzato. E se il " razionalista " ministro della propaganda si interessava di Nostradamus e di astrologia, era perché sapeva che questo tipo di cultura aveva prestigio nel vertice nazista, anche se egli ignorava quanto fosse profondo il suo coinvolgimento con la " dottrina segreta ". L'origine della fortuna di Nostradamus tra i nazisti risale alla pubblicazione ad opera di un funzionario delle poste di Berlino, C. Loog, nel 1921 de Le profezie di Nostradamus che ebbe diverse edizioni sino alla quinta nel 1940. Loog sosteneva, ovviamente come altri, di aver trovato una particolare chiave interpretativa. In base a essa sosteneva che "Nostradamus indica chiaramente che nel 1939 ci sarà una crisi nel resuscitato stato di Polonia contemporaneamente all'ultima e più grande crisi britannica"52 di una sequenza di sette crisi iniziate nel 1649 (decapitazione di Carlo I Stuart). Un altro amico di Krafft, "il dottor H.H. Kritzinger, nel suo libro Misteri del sole e dell'anima (uscito nel 1922 ma ancora in circolazione nel 1939), citava l'interpretazione di Loog. Il libro venne letto dalla signora Goebbels poco dopo lo scoppio della guerra, che lo segnalò al marito al quale più o meno nello stesso periodo almeno quattro persone avevano mandato una copia del libro col brano che si riferiva alla predizione del 1939"," indice chiaro di che tipo di pubblicazioni costituisse una lettura comune nel vertice nazista. Racconta Kritzinger: II colonnello von Herwath che lavorava al ministero della propaganda, mi avvertì che il dottor Goebbels voleva parlarmi. Restai con lui quindici minuti dalle 12,50 alle 13,05 del 4 dicembre 1939. Era stato il modo in cui la profezia di Loog si era avverata a impressionare Goebbels e altri personaggi del ministero della propaganda. Intravedevano infinite possibilità per la guerra psicologica e credevano chiaramente che ogni esperto di Nostradamus fosse in grado di sfornare altri sbalorditivi esempi del genere a uso della propaganda a favore della Germania. "Cosa hanno da dire i suoi amici astrologi a proposito della situazione attuale?" mi domandò. Gli riferii che Daladier, il primo ministro francese, si sarebbe presto ritirato dalla politica. " In base a che cosa ha fatto questa profezia?" mi domandò. Gli spiegai che si basava su un confronto tra l'oroscopo di Daladier, quello di Churchill e di altri leader alleati. Allora Goebbels disse: " Voglio che qualcuno lavori per me su Nostradamus. Se ne può occupare lei? ".54 Kritzinger rifiutò. Propose Loog. Neanch'egli accettò. Kritzinger suggerì allora a Goebbels il nome di Krafft, che ammirava la Germania nazista, accettò e ai primi di gennaio del 1940 giunse a Berlino. Era stato preceduto da una previsione sull'attentato a Hitler organizzato alla Burgerraukeller di Monaco 1'8 novembre '39, in occasione della celebrazione dell'anniversario del putsch del 1923. Riprenderemo il tema a proposito dei vari tentativi di uccidere il Führer. Per intanto stiamo al tema dell'atteggiamento di Goebbels: II [suo] interessamento per l'astrologia e le finte profezie ai fini della propaganda è nei verbali delle riunioni segrete che si tenevano quotidianamente al ministero della propaganda. Una mezza dozzina di minute fatte in un periodo di sei settimane (30 ottobre-13 dicembre 1939) [lo] indicano. Il 30 ottobre Goebbels chiese un rapporto immediato sul contenuto dei periodici astrologici e degli almanacchi. Il 2 novembre, in seguito a certe voci le cui origini si potevano far risalire a indovini, veggenti, astrologi, gli uffici del partito ebbero ordine di vigilare. Il 10 novembre Goebbels ordinò che le pubblicazioni astrologiche fossero attentamente esaminate per trovarvi tutto ciò che potesse venire interpretato come predizione dell'attentato a Hitler. Il 22 novembre decise di bandire tutte le pubblicazioni astrologiche. In quella stessa riunione si stabilì di procedere alla preparazione di un volantino su Nostradamus. Il 5 dicembre il dottor Karl Bómer ebbe l'ordine di abbozzarne il testo col colonnello von Herwath. L'11 dicembre il ministro chiese copia di tutti gli almanacchi astrologici per il 1940. Il giorno dopo ne fu proibita la vendita. Il 13 dicembre parlò della propaganda basata su materiale astrologico e lodò il volantino su Nostradamus. Nelle minute non ci sono altri cenni all'astrologia e a Nostradamus fino al 27 marzo 1940.55 Si può supporre che nel novembre '39 fosse in corso una consultazione nel vertice nazista circa le prospettive di pace con l'Inghilterra e, come variante, l'inizio della campagna in Occidente che la prudenza dei generali fece rinviare per ben ventinove volte sino al maggio '40, espressione del perdurante contrasto tra Hitler e parte degli alti ufficiali. L'attentato e le previsioni astrologiche si intrecciavano in un quadro nel quale, sulla base della cultura occultista, il vertice soppesava i fattori favorevoli e quelli contrari. Il quadro degli incontri di Hitler ricostruito da Hillgruber, sebbene incompleto,56 permette di registrare, in un periodo nel quale il Führer vedeva soprattutto militari, quattro incontri con Rosenberg tra il 1° novembre e l'11 dicembre, di cui uno anche con Hess (3 dicembre). È il periodo nel quale anche Goebbels si interessa degli astrologi, che hanno col nazismo il rapporto già descritto. La messa al bando delle pubblicazioni segna il prevalere della diffidenza di Hitler sulla fiducia di Hess, che ad ogni modo continua a intrattenere i suoi rapporti. Krafft viene comunque chiamato a Berlino per essere utilizzato come interprete di Nostradamus.57 Ma poiché era noto soprattutto come astrologo, forse Hess pensava di utilizzarlo come tale in seguito. Il suo arrivo contribuì a far supporre che anche Hitler volesse utilizzare gli oroscopi. Il tipo di dibattito che si sviluppò nel vertice nazista (e che forse coinvolse alcune decine di persone a conoscenza della " dottrina segreta ") richiede un approfondimento al quale è dedicato il prossimo capitolo. I tratti culturali di Hitler, Himmler, Rosenberg, Frank, Hess, Haushofer qui tracciati valgono a confermare la cultura comune di un gruppo passato dalle letture e dai piccoli gruppi esoterici sino all'esperienza della Thule, alla costruzione del partito, alla conquista del potere e alla gestione del Terzo Reich per la preparazione della grande guerra ariana. Quando essa divenne una prospettiva concreta a partire dal novembre 1937, i gruppi conservatori cominciarono a preoccuparsi, nel timore che al realismo sino ad allora dimostrato da Hitler sia in politica interna (col quasi-keynesismo descritto) sia in politica estera (con l'obiettivo dichiarato della mera riparazione delle " ingiustizie " del trattato di Versaglia) stesse per sostituirsi il messianismo visionario di cui il Mein Kampf era il documento più evidente, ma del quale non mancavano altri indizi. Ma lo stesso vertice nazista era diviso sulla possibilità di non dover combattere una guerra su due fronti, contro i franco-inglesi a ovest e i russi a est. Hitler nel suo libro garantiva che l'avrebbe evitata a ogni costo. Ma era possibile neutralizzare l'Inghilterra in vista del Drang nach Osten? Quali lumi poteva dare la cultura esoterica e quale rapporto con analoghe culture in Inghilterra poteva essere instaurato? Per ricostruire questi eventi e questo dibattito è necessario utilizzare una serie di indizi solitamente trascurati dagli storici. Il significato che assumono l'esilio di Thyssen e di Rauschning, gli scritti di grandi intellettuali del regime come Jùnger e Schmitt, vanno esaminati alla luce di quanto appare sin qui sufficientemente documentato: che le decisioni di Hitler e di una parte ragguardevole del vertice nazista erano ispirate, oltre che da normali considerazioni attinenti alle "categorie del politico"58 (per usare la terminologia di Carl Schmitt) a una dottrina segreta basata sulla convinzione che i suoi cultori potessero padroneggiare forze e doti particolari e che fossero disponibili canali per un rapporto privilegiato con omologhi nella società inglese. L'infondatezza di questi presupposti ha esercitato una influenza che non va sottovalutata nel processo decisionale del vertice nazista nell'adozione delle due scelte che gli risultarono fatali: la guerra del 1939 e l'attacco all'Urss del 1941.
NOTE
1. Klaus Hildebrand, // Terzo Reich, Laterza, Roma-Bari 1983, pagg. 186-187. La citazione di Erdmann è dal libro L'età delle guerre mondiali, in tedesco, Stoccarda 1976, pagg. 340-341).
2. Ibidem, pag. 176. La citazione di A. Weber è nel libro // terzo o il quarto uomo. Sul senso dell'esistenza storica, in tedesco, Monaco 1953,pag.43.
3. Ibidem, pag. 177.
4. Ora in: Andreas Hillgruber, La strategia militare di Hitler, Rizzoli, Milano 1986, pag. 83.
5. Ibidem, pag. 552.
6. La fonte è indicata in Tribunale Militare Internazionale, Voi. XXVI, Doc. Ps. 1058 (cfr. Hillgruber, op.cit., pag. 595). Il testo andrebbe controllato alla fonte.
7. Andreas Hillgruber, op. cit., pagg. 552-553.
8. Helmuth Heiber, curatore di Hitler stratega. Verbali di conversazioni al Quartier generale di Hitler, Mondadori, Milano 1966, pagg. 164-165.
9. Ibidem, pag. 164.
10. Ibidem, pagg. 166-168.
11. Ibidem, pag. 167.
12. Ibidem.
13. Ibidem, pagg. 55-56.
14. Ibidem, pag. 171.
15. Ibidem, pagg. 170-171.
16. Ibidem, pag. 178.
17. Joachim Fest, Hitler, cit., pagg. 165-166.
18. Cfr. Helmuth Heiber, op.cit., pag. 165.
19. Albert Speer, Memorie del Terzo Reich, Mondadori, Milano 1971, pagg. 566-567.
20. Cfr. Le testement politique de Hitler. Notes recueillies par Martin Bormann, prefazione di Trevor-Roper, Paris 1959, pag. 137.
21. Joachim Fest, op.cit., pag. 255.
22. Joachim Fest, // volto del Terzo Reich. Profili degli uomini chiave della Germania nazista, Mursia, Milano 1970, pag. 157.
23. Karl D. Bracher, La dittatura tedesca, cit., pag. 381.
24. Cfr. Louis Pauwels e Jacques Bergier, // mattino dei maghi, cit., pag. 366.
25. Marco Battarra, Andrea Bedetti, Daniele Candellieri, in "Orion", giugno '85.
26. Giuseppe Dossetti, introduzione a: Luciano Gherardi, Le querce di Monte Sole, Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno, II Mulino, Bologna 1986, pagg. XVII-XXVIII.
27. Joachim Fest, op.cit., pag. 473.
28. Ibidem. La citazione è tratta dalla biografia di Hans Frank di Christopher Klessmman, Stoccarda 1971. Ivi la citazione del diario in datai O febbraio 1937; "Se Cristo apparisse oggi, sarebbe tedesco. Noi siamo strumenti di Dio per la distruzione del Male". (Cit. ibidem, pag. 477). Di Frank si hanno anche poesie giovanili.
29. Joachim Fest, op. cit., pag. 838.
30. Cfr. Christian Neradac, Le Mystère Otto Rahn (le Gradi et Monsegur) - Du Catharisme au nazismo, Paris 1980.
31. Cfr. Louis Pauwels e Jacques Bergier, op. cit., pag. 372.
32. Karl D. Bracher, op. cit., pag. 381.
33. Louis Pauwels e Jacques Bergier, op.cit., pag. 365.
34. Karl D. Bracher, op. cit., pag. 351.
35. George L. Mosse, Le origini culturali del Terzo Reich, cit., pag. 453. L'asserzione è anticipata a pag. 125 ("II nazionalsocialismo conteneva in sé una buona dose d'occultismo. Così, ad esempio, Heinrich Himmler credeva nel "Karma" e si riteneva la reincarnazione di Enrico l'Uccellatore"). La fonte è il medico personale di Himmler. Cfr. The Memoirs of Doctor Felix Kersten, New York 1946,pag. 151.
36. George L. Mosse, op. cit., pag. 454-455. L'opera di Daque è Urwelt, Sage una Menschheite venne pubblicata nel 1928 da Diederichs, uno dei maggiori editori nazional-patriottici. Daque è di Monaco, culla non solo del nazismo ma della sua componente occultista. Walter Darre è il ministro dell'agricoltura che condivide alcune posizioni " naturiste " dei Wandervogel che saranno in parte riprese dagli ecologisti.
37. Le memorie di Walter Schellenberg, Longanesi, Milano 1967, pag. 137.
38. Ellic Howe, Gli astrologi del nazismo, cit; pag. 226. La ricostruzione è in parte opera dello stesso Wulff.
39. Roberto Fondi, Nascita, morte e palingenesi della concezione del mondo cavo, in "Arthos", n. 29, pag. 197. Vi si ricorda che ne // mattino dei maghi " il nome di Neupert non viene neppure menzionato. In cambio vi si parla di un certo Bender, che evidentemente altri non può essere se non Neupert" (ibidem, pag. 196). Il testo è utilizzato per le notizie che seguono.
40. Per la concezione e il ruolo di Cotton Mather rimando al citato Occidente misterioso.
41. Roberto Fondi, op. cit., pag. 198. Ivi si ricorda la registrazione dei fatti in Willy Ley (Pseudoscienza in paese nazista) già segnalatore della società del Vril oltre che le note in proposito di Heinz Fischer. Si registra poi la ripresa e la modifica della teoria ad opera di Paolo Emilio Amico-Róxas, del quale viene fornita una bibliografia.
42. Karl D. Bracher, op. cit., pag. 379.
43. Citato in Joachim Fest, op. cit., pag. 246.
44. Ibidem, pag. 285. Confrontando le testimonianze l'autore conclude che la frase sarebbe stata pronunciata in colloqui informali e non alla tribuna come asserito da Otto Strasser.
45. Giuseppe Dossetti, introduzione cit., pagg. XXI-XXII.
46. 1diari di Goebbels 1939-41 a cura di Fred Taylor, Sperling & Kupfer, Milano 1984, pag. 438, alla data del 14 maggio 1941.
47. Cfr. la biografia in Ellic Howe, op. cit., in particolare il cap. VI, " L'origine di un'ossessione " e il cap. VII, " Una carriera di astrologo ".
48. Jung cita gli studi di Krafft in La sincronicità, Boringhieri, Torino 1980,pag. 57.
49. / diari di Goebbels, cit., pag. 115, alla data del 9 gennaio 1940.
50. Ibidem, pag. 122, alla data del 16 gennaio 1940.
51. Ellic Howe, op. cit., pag. 113.
52. Ibidem, pag. 127.
53. Ibidem, pagg. 128-129.
54. Citato ibidem, pagg. 129-130.
55. Ellic Howe, op. cit., pagg. 131-132.
56. Cfr. Andreas Hillgruber, op. cit, pagg. 675 e segg., "Itinerario di Hitler dal 1" settembre 1939 al 31 dicembre 1941 ", ricostruito secondo una serie di fonti ivi citate, con la precisazione che " Qui vengono ricordati tutti i colloqui di Hitler per i quali esiste almeno un riferimento certo. Non sono indicati i normali colloqui giornalieri con i suoi più stretti collaboratori aiutanti, vertici dell'Okw [alto comando Wermacht, N.d.R.], rappresentanti del partito e degli uffici statali al Quartier Generale del Führer.
57. Ellic Howe ricorda al primo posto per l'interesse suscitato la famosa quartina interpretata come predizione dell'arresto di Luigi XVI a Varennes. A riprova dell'attenzione della cultura tradizionale per l'argomento, Georges Dumézil vi ha dedicato uno dei suoi ultimi scritti:... Il monaco nero in grigio dentro Varennes, Adelphi, Milano 1'987.
58. Le categorie del politico è il titolo della maggior raccolta di scritti di Carl Schmitt in lingua italiana, II Mulino, Bologna 1972.
www.geocities.com/palingenesi2001/nazimagi/06.htm
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