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Milano: Pezzotta, fischiato, interrompe il suo discorso
by dal corriere Friday, Apr. 25, 2003 at 8:06 PM mail:

Albertini: debitore a chi si è sacrificato per la libertà. Pezzotta, fischiato, interrompe il suo discorso. Migliaia di bandiere della pace alla manifestazione nazionale. Al corteo dei centri sociali distrutte vetrine e auto dei vigili.

Disordini al corteo dei centri sociali e il segretario nazionale della Cisl, Pezzotta, zittito dai fischi in piazza Duomo al termine della manifestazione nazionale. Questi alcuni dei momenti di tensione in una giornata che era dedicata al ricordo del 25 aprile a Milano.

I DISORDINI - Disordini al corteo dei centri sociali, partito alle 12 da piazzale Loreto: alcuni manifestanti hanno distrutto vetrine dei negozi, incendiato auto dei vigili urbani e bandiere americane davanti al consolato Usa.

CORTEO ARCOBALENO - Poco dopo le 15 è partita la
manifestazione nazionale del 25 Aprile. Aperto dai gonfaloni di Comuni premiati con la medaglia d'oro per la Resistenza, con in testa la tradizionale banda che esegue motivi partigiani. Ai gonfaloni dei Comuni, seguono gli striscioni dell'Anpi e delle associazioni combattentistiche, mentre tutto il corteo è caratterizzato da migliaia di bandiere arcobaleno con la scritta «pace». In corteo anche il capogruppo radicale nel consiglio regionale lombardo, Alessandro Litta Modignani, con una bandiera degli Stati Uniti.

Folta anche la partecipazione dei sindacati, con tante bandiere e striscioni di Cgil, Cisl e Uil, così come sono numerosi i manifesti che inneggiano al voto per il sì al referendum sull'estensione dell'art.18. Le associazioni di Partigiani e i Reduci dei campi di concentramento sfilano con cartelli neri con scritti in bianco i nomi dei campi, da Dachau a Auschwitz. Presenti, tra gli altri, Sergio Cofferati, Vittorio Agnoletto, Dario Fo.

FISCHI PER PEZZOTTA - Zittito dai fischi e assediato dai manifestanti il leader della Cisl Savino Pezzotta, che ha interrotto il suo discorso di chiusura in piazza Duomo.
«Con l'intolleranza tradiscono lo spirito del 25 aprile, si rifletta»: questa la reazione a caldo di Pezzotta appena smesso di parlare sul palco di piazza Duomo. Quanto avvenuto, sottolinea, «dimostra comunque che il 25 aprile ha portato la libertà in questo Paese e che tutti possono esprimerla. A chi gli faceva osservare che i contestatori venivano dalla parte in cui erano presenti i simpatizzanti dei centri sociali e di Rifondazione Comunista, Pezzotta ha replicato: «Io rappresento una organizzazione che ha 4 milioni di iscritti e non ho mai interrotto nessuno, non ho mai interrotto chi la pensa diversamente da me».

SPETTACOLI - Dopo il mancato discorso di Pezzotta, lo show dell'attriceOttavia Piccolo e alle 18 al Paolo Pini i «Comizi d'amore. Appunti partigiani».

STAMATTINA CORONE AI CADUTI - «Sono debitore verso chi si è sacrificato per darci questo spazio di libertà, questa società, questo modo di vivere e di pensare ordinato a cui dobbiamo guardare con attenzione perchè le minacce sono sempre presenti»: lo ha detto il sindaco di Milano Gabriele Albertini durante la cerimonia di commemorazione del 25 Aprile, all'uscita del sacrario dei caduti milanesi in piazza Sant'Ambrogio. Il sindaco ha ribadito il significato per Milano del 25 Aprile: «È il nostro momento di ripulsa della dittatura, della liberazione nazionale e degli elementi fondanti della nostra vita civile e della Costituzione repubblicana». Per Albertini «sarebbe bene che oltre a questo aspetto che ricorda il nostro passato e la nostra liberazione si ricordasse che siamo un'unica nazione con opinioni tutte ammissibili e tutte libere, proprio perchè siamo riusciti a superare gli eventi che hanno caratterizzato un momento in cui questo non era ammesso».

ACCOMPAGNATORE PER IL 2 NOVEMBRE - Il sindaco ha poi ribadito un altro auspicio, quello «di avere qualche altro accompagnatore magari proprio personalità dell'Anpi», il 2 novembre giornata in cui si celebrano i morti, quando «mi reco al campo 10 a rendere il segno della pietà a chi ha combattuto e perso una battaglia sbagliata». Albertini ha così ripetuto la sua richiesta «di essere accompagnato anche dalla parte che ha vinto e che la storia ha consacrato come la protagonista dei nostri eventi e degli eventi che hanno caratterizzato la nostra storia repubblicana, la Costituzione e la libertà in cui viviamo».

foto su:
http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/gallerie/galleria.html?speciali/centrisociali&1






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