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IMMIGRATI: SENZACONFINE: QUATTRO DOMANDE A MANTOVANO
by dino frisullo Wednesday, May. 07, 2003 at 4:54 PM mail: dinofrisullo@libero.it

Persecuzioni, negazione del diritto d'asilo e di altri diritti fondamentali, violenze nei centri di permanenza temporanea, riclandestinizzazione e ritardi abnormi; le "piccole" dimenticanze di Mantovano

SENZACONFINE - ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ANTIRAZZISTA E LUOGO D’INCONTRO MULTICULTURALE


IMMIGRATI: SENZACONFINE: QUATTRO DOMANDE A MANTOVANO

CHIUDERE I CPT, IL CENTROSINISTRA FACCIA AUTOCRITICA



Per l’associazione Senzaconfine, Dino Frisullo così commenta il dibattito di ieri fra il sottosegretario Mantovano e l’ex ministro Turco:



“Fra i dati sciorinati ieri in parlamento dal sottosegretario Mantovano, ne mancano quattro.

Quanti dei respinti alle frontiere fuggivano guerre e persecuzioni e si sono visti negare l’asilo ed ogni protezione? Quanti degli espulsi, rimpatriati e non, avevano un permesso non rinnovato per temporanea disoccupazione, come ieri a Pordenone per tre immigrati in possesso di “carta di soggiorno”? Quanti annegati in più hanno corrisposto alla militarizzazione dei mari e al calo degli sbarchi, peraltro legato al blocco degli imbarchi per motivi bellici? E quante persecuzioni e torture costeranno i nuovi accordi di riammissione con i dieci paesi citati da Mantovano, oltre metà dei quali retti da regimi autoritari?

Per quanto riguarda i centri di detenzione, l’Italia contende alla Gran Bretagna il record europeo di morti violente, evasioni ed atti di autolesionismo in questi reclusori incostituzionali. Negli ultimi giorni si registrano rivolte a Lecce e Lamezia, mentre è fresca la piazzata dei parlamentari emiliani del Polo insieme agli agenti del Sap contro la loro incriminazione per violenze sugli immigrati reclusi. Su questo il governo tace, mentre destina ai Cpt vecchi e nuovi l’intera somma che sarebbe destinata dalla legge all’integrazione, all’accoglienza, al monitoraggio del razzismo. Non si vuole controllare i controllori.

Questi fenomeni, dalla riclandestinizzazione dei regolari alla reclusione dei clandestini e alla militarizzazione delle frontiere, sono stati avviati dal centrosinistra e perfezionati dal centrodestra. Sarebbe ora che l’attuale opposizione facesse una radicale autocritica e rivendicasse con noi la chiusura dei centri di detenzione e una politica dell’immigrazione e dell’asilo non centrata sul rifiuto e l’espulsione, invece di inseguire la destra sul suo terreno.

Non resta infine altro termine che “infame” per la decisione di negare il rimpatrio, anche temporaneo, a centinaia di migliaia di regolarizzandi” che solo in sogno esauriranno le loro pratiche per dicembre, tant’è che l’apposito ufficio del Viminale da mesi non rilascia dati. Se la ricevuta postale non basta, sarebbe bastata, almeno in caso di lutti o emergenze familiari, una foto con timbro. Ma le questure erano troppo occupate a prendere e archiviare inutili e discriminanti impronte digitali”.

Roma, 7.5.2003


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