Manifestazione contro la repressione a Ginevra sabato 14 giugno.
Martin Shaw vs Svizzera: dopo la polizia, tocca alla
sanita'.
Come annunciato ieri, il conflitto tra movimento e autorita' non e' finito con il G8. La ministra della giustizia cantonale ha prolungato a tempo indeterminato il divieto di manifestazione, mentre i bottegai riaprono le vetrine al luccicante tran tran ginevrino.
Ieri sera, per reagire al divieto e per protestare contro il comportamento
della polizia durante il G8, il Forum Sociale Lemanico (FSL) aveva
convocato un presidio alla spianata di Plainpalais alle 18.
L'appuntamento era fissato nei pressi della pietra che commemora
la sanguinosa repressione del 1932.
Subito intervenuta, la polizia ha minacciato di disperdere
il presidio, ma non ha usato la forza nonostante fossero state
dispiegate una volta ancora le unita' antisommossa. Alle 18.25,
il presidio di circa 400 persone diventava corteo e si dirigeva
verso la Salle du Faubourg dove, riunita l'assemblea, e' stata
convocata una nuova manifestazione per sabato 14 giugno.
Nel frattempo, a Losanna continua l'odissea di Martin Shaw
(l'attivista gettato dal viadotto di Aubonne dalla polizia)
nel sistema sanitario svizzero, che cura solo chi paga.
Pochi giorni di ricovero possono costare migliaia di euro.
E Martin, sopravvissuto per miracolo, ha subito tre operazioni,
e' stato trasportato in eliambulanza, e
dovra' andare in aereo a Barcellona, in cui abita.
Tutto cio' costera' molti soldi, che la polizia colpevole
della caduta cerchera' di non pagare. Un rischio troppo alto,
per il bilancio del CHUV (il principale ospedale di Losanna).
Per questo, l'amministrazione dell'ospedale sta cercando di
liberarsene e rimpatriarlo a Barcellona.
Ci hanno provato mercoledi (a tre giorni dal
volo di venti metri) e ancora venerdi, ma le proteste di Martin
e dei suoi lo hanno impedito. Ora vorrebbero rimpatriarlo
martedi prossimo 10 giugno, nonostante tubi e drenaggi sconsiglino
viaggi.
L'ospedale ovviamente motiva tanta fretta con la necessita' di
porre Martin in un contesto a lui piu' favorevole, "dove
possa parlare con i dottori nella loro lingua" (sentito con le
mie orecchie dalla responsabile della comunicazione - sic -
dell'ospedale). Peccato che Martin Shaw sia famoso a Barcellona
per viverci da due anni senza aver mai imparato una parola di
spagnolo.
Di fronte a tanto cinismo, i compagni di Martin
stanno raccogliendo soldi per ogni evenienza e a breve
diffonderanno un appello con le modalita' per le donazioni
(occhio al newswire!), ma solo mettendo
polizia e sanita' svizzera di fronte alle loro responsabilita'
politiche Martin potra' essere curato come merita. Speriamo possa
difendersi presto anche da solo, che sa farlo meglio di
tutti ;)
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