Rassegna multimediale di informazione
7/8/9 Luglio Villaggio Globale ex mattatoio Testaccio
La rassegna "Azad, popoli in marcia" è stata ideata e curata da Villaggio Globale, associazione Azad, con la collaborazione del centro -socio culturale Ararat. L’idea nasce dal lavoro che Villaggio Globale e Azad hanno svolto insieme in questi anni nell’universo dei migranti, profughi e rifugiati. Parlare del Villaggio Globale è come parlare della storia recente dell’immigrazione e della trasformazione di Roma. Il nucleo promotore si formò infatti alla fine degli anni ’80, come redazione di un’omonima redazione radiofonica sull’immigrazione: la prima redazione "meticcia". L’esperienza crebbe e la redazione occupò un’ala del vecchio mattatoio in disuso. E’ seguito oltre un decennio di occupazione con autorganizazzione del lavoro, vertenze sociali, produzione culturale e di controinformazione, in un contesto sociale multietnico. L’associazione Azad è nata nel 1997 per unire le esperienze e gli sforzi degli "sparsi" pionieri della causa kurda in Italia. Non si propone solo di rompere il silenzio sul più grande popolo negato dal colonialismo e dal neocolonialismo, ma di sostenere i percorsi di liberazione dei popoli. Oggi Azad si confronta con uno scenario di guerra nel Medio Oriente della quale le prime vittime sono le popolazioni inermi, per questo propone la costituzione di un "Osservatorio permanente sul Medio Oriente" per ricostituire dai popoli una speranza di democrazia contro le vecchie e nuove gerarchie della guerra e del dominio. L’Ararat, vetta dell’Anatolia e del Caucaso, monte biblico dell’Arca, è anche la carretta del mare che nel ’98 approdò in Calabria stracarica di profughi kurdi, i quali insieme ad altre migliaia provenienti dall’Europa, digiunarono in piazza Celimontana per il diritto d’asilo del loro presidente Ocalan e per il diritto ad una pace giusta. Alcuni di loro restarono in italia e furono ospitati dal villaggio globale. Decisero di aprire un luogo di cultura e di accoglienza, e insieme al Villaggio Globale occuparono una palazzina vuota e diroccata dell’ex mattatoio. Nacque così Ararat, alloggio per profughi, ma ancge centro socio culturale con teatro, cinema, gruppi sportivi e folklorici assolutamente autofinanziato dal lavoro dei profughi stessi. Sulla base concreta di queste esperienze nasce l’idea di una rassegna multimediale, che quest’anno è alla sua prima edizione, con l’intento di dare continuità al lavoro di Dino Frisullo, il quale ha svolto un’importantissima opera di infornazione (anche se non era un pubblicista riconosciuto nel mainstream dell’informazione) rivolta al rafforzamento di una coscienza sociale più che mai estesa. Quest’anno, infatti, presenteremo l’archivio audiovisivo curato da lui e da tanta gente che lavora nelle associazioni che ha fondato, e articoleremo le giornate con momenti di dibattito, approfondimento e informazione così strutturati:
Primo giorno Incontro di presentazione della rassegna a cura di associazione Azad e VillaggioGlobale
secondo giorno dibattito: La Turchia, repressione interna e violazione dei diritti umani. Il ruolo della turchia sul piano internazionale. Intervengono: Domenico Gallo, Magistratura Democratica Mauro Palma, rapprenestante per l’Italia al consiglio d’Europa nel Comitato per la prevenzione della tortura Falco Accame, Commissione difesa alla Camera Carla Ronga, giornalista Rai 3 Anna Maria Costantini, freelance Uiki (Ufficio informazione Kurdistan)
Terzo giorno dibattito: La diaspora kurda, l’esodo e l’utopia del ritorno. Intervengono rappresentanti di: centro socio culturale Ararat, Medici contro la tortura
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