Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2003/10/395147.php Nascondi i commenti.

Sabato come sconfitta. Un punto di partenza per dei pensieri.
by blicero Monday, Oct. 06, 2003 at 1:26 PM mail:

Cerco di riordinare un poco le idee dopo il corteo e le azioni di sabato. IL bilancio e' decisamente negativo, pero' come sempre da un punto di partenza negativo puo' nascere una critica che ci faccia muovere.

Sia le azioni che il corteo di sabato segnano in maniera abbastanza evidente lo stato di crisi di partecipazione, di rapporti di forza, di forme innovative del conflitto, di progettualita' politica dei movimenti.

Lo sapevamo gia', pero' vedere tutto questo dispiegarsi in maniera cosi' lapalissiana e' parecchio deprimente. Soprattutto perche' alla fine di tutto, sembra esserci un clima di totale assenza di autocritica, di totale inconsapevolezza di non aver portato a casa nient'altro se non reiterazione di cose gia' viste (belle o brutte che fossero, condivisibili o meno).

Dalle riflessioni per ora lette in giro traggo due strane sensazioni: da un lato le riflessioni meglio articolate non sono oggetto di commenti, mentre quelle che piu' ripetono gli schemi gia' visti del movimento disobbediente, piuttosto che di quelli che li detestano, con discussioni abbastanza trite e anche parecchio noiose alla fine, sono piene dei soliti battibecchi.

Il comunicato dei disobbedienti e' molto piu- interessante dei loro festeggiamenti seriamente fastidiosi sabato sera, e sembra mostrare un atteggiamento piu' aperto al ragionamento sui limiti di alcune cose (per lo meno potenzialmente) anche se lo trovo cmq intriso di una valutazione positiva di sabato che non sento appartenermi.
L'articolo con l'intervista sul manifesto a due partecipanti all'azione dell'Adecco contiene spunti di riflessione sulle prospettive di progettualita' politica che sento molto vicine alle mie; anche questa intervista pero' non ha nulla a che fare con l'azione a cui si riferisce. A parte questo e' largamente condivisibile :))

In generale mi pare che i commenti piu' scomposti parlino di ieri ma in maniera poco ricca di prospettive, mentre i documenti con piu' prospettiva non partano da una valutazione di ieri, ma da un riferimento tutto "interiore" ai punti da cui si era partiti per pensare le azioni di sabato.

Sabato si e' dato di fatto lo scenario in cui gli unici perdenti siamo noi: la polizia e' riuscita a tenere la piazza in maniera eccellente non lasciando il fianco a possibili attacchi (nb non vuol dire che non siano attaccabili, solo che sono stati furbi). Il governo risana in parte Genova. La sinistra istituzionale puo' prendere le distanze e rimettersi in carreggiata sull'asse "sinistre unite contro il cattivone" che tanto volevano sia centro/sinistra che rifcom. I settori moderati del movimento possono fare i loro distinguo. Chi voleva rialzare il conflitto per raccogliervi i sentori di "movimenti sociali" che stanno crescendo non e' riuscito a coinvolgere ne' a parlare a questi sentori, ne' a presentare opzioni piu' interessanti che non la cooptazione a ripetere.

La scelta di accettare il corteo all'EUR rendeva inevitabile il risultato di cui siamo stati testimoni. I blocchi e le azioni mattutine gia' erano un'idea che ci garantiva maggiore respiro, ma anche essi sono stati preda di una incapacita' organizzativa abbastanza grave. Insomma, disfatta su tutti i fronti.

Da questo panorama dobbiamo uscire con un idea piu' chiara di come costruire un radicamento piu' forte, che a mio parere deve renderci in grado di non essere movimenti politici (nel senso piu' deleterio dell'autonomia anche movimentista del politico) ma di essere individualita', reti, movimenti sociali, con un legame forte con le rivendicazioni di base che ci circondano e che richiedono di essere affrontate, con la capacita' di spingere sempre in avanti la soddisfazione dei nostri sogni e dei nostri desideri, disarticolando un pensiero forte che sta di fatto spopstando a destra l-asse culturale e antropologico in cui ci muoviamo, fino a far sembrare normale e auspicabile un esercito di 10000 uomini come deterrente alla volonta di esprimere un progettualita- radicalmente altra.

Surfare sull'onda di risacca e' faticoso, ma in alcune fasi non ci rimane molto altro da fare. Probabilmente non e' cosi' distante un sommovimento del fondale.

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comunismo o barbarie
by Ercole Ercoli Monday, Oct. 06, 2003 at 1:53 PM mail:

Caro depresso,
non puoi fare tutto questo bel discorso e poi non proporre un progetto, un'alternativa un percorso politico che sia valido. E' pur vero che siamo in una fase di aridità politica che è emersa anche dalle manifestazioni di sabato, le quali vanno analizzate con questi interrogativi: dove erano i lavoratori, i disoccupati i precari, i migranti e i tanti soggetti deboli che da più parti si ha la pretesa di rappresentare? Il solo soggetto politico che può dare voce agli sfruttati ed agli oppressi di questa nostra società ingiusta perchè capitalista, è un grande partito comunista, autenticamente internazionalista, europeo. Ci vogliono progetti concreti a media e lunga scadenza, credibili, praticabili. Il movimento è effimero perchè si muove: una volta che le vetrine sono state spaccate i figli di papà tornano a casa o vanno a divertirsi da qualche parte, ma i disoccupati, i precari e i migranti continuano a soffrire quotidianamente i loro disagi di soggetti emarginati. Bisogna che alla ribalta tornino loro, non quelle teste di cazzo fasciste vestite di quell'orribile e inquietante nero che sfasciano tutto perchè depressi o frustrati.
W IL COMUNISMO E LA CIVILTA'
W I ROSSI - ABBASSO I NERI.
W IL PARTITO COMUNISTA

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fire
by alcole Monday, Oct. 06, 2003 at 2:14 PM mail:

DATTI FUOCO!!!

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mah..
by enemy at the gates Monday, Oct. 06, 2003 at 2:15 PM mail:


>disarticolando un pensiero forte che sta di fatto >spopstando a destra l-asse culturale e antropologico in >cui ci muoviamo

sai che in questo senso una feature foibe non ci starebbe affatto male ? Saper maneggiare la storia come storici quando c'è chi la manovra per motivi di propaganda politica è una prova di maturità per qualsiasi media vecchio e nuovo.

Ho letto con attenzione quello che scrivi. Credo sia ormai assodato che le manifestazioni non producono radicamento sociale. E che nessuno dei gruppi menzionati abbia la più pallida idea del problema..interessa solo la gestione della piazza come rito di sopravvivenza.
Solo gli operatori dei media (quelli politicizzati) dovrebbero conoscere le strategie di radicamento..almeno suggerirle..visto che hanno a che fare direttamente o indirettamente con il mezzo radicato sul territorio per eccellenza ovvero la televisione.
Quello che oggi si presenta come ceto politico è solo gestione malaccorta della piazza e di cordate di corridoio.

Mi rifaccio sentire sulle list (anche per quella cosa sulle foibe) ho dovuto cambiare casella..peccato per quella cosa su Schwarzennegger ma ci sono giorni che a volte che dovrebbero durare 26 ore..




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concrete
by ellroy Monday, Oct. 06, 2003 at 2:31 PM mail:

ho guardato il tutto in TV, il corteo dei sindacati mi è sembrato dalle interviste ai partecipanti molto più concreto e vicino alla gente che le sceneggiate viste e riviste del movimento.

anche nella feature di indymedia sono privilegiate le azioni e i comportamenti mentre manca l'analisi politica presente (per quanto moderata) solo nel link al corteo dei sindacati... anche questo è significativo dei limiti del movimento...

un link per approfondire il discorso: http://italy.indymedia.org/news/2003/09/378854.php

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'zzo Ellroy
by enemy at the gates Monday, Oct. 06, 2003 at 2:55 PM mail:


o non hai mai visto prima d'ora un corteo sindacale o fumi roba buonissima :-)

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spero presto arrivi il nuovo
by bomboklaat979 Monday, Oct. 06, 2003 at 3:01 PM mail:

bè ragazzi miei io credo nell'anarkia e questo va detto a scanso di equivoci e possibilità di interpretare strumentalmente il mio filo di pensiero io non credo alla possibilità di crescita di un movimento che raccoglie sbarbatelli con crisi d'identità o di ragazzi di cui qualcuno sì magari lotta per ciò cui crede ma la maggior parte si aggrega a certe manifestazioni per cazzeggiare per drogarsi o divertirsi o quel che cazzo vi pare e poi cmq andranno a finire nella massa di ebeti (me compreso) che lavorano per uno scopo (tsk come si può perdere tempo nel lavorare per poter poi raggiungere uno scopo che magari come dicono tanti è "sentirsi realizzati" mi sembra un controsenso cmq penso che tutti siano liberi di pensarla come vogliono tanto la vita è nulla di più che ciò che vogliamo farne)ma credo nella dissonanza che può creare nella maggioranza della popolazione intelligente dico è chiaro il resto del popolo rintronato di offerte unieuro e pannolini a 30 centesimi si possono pure fottere cioè l'esprimersi e l'ascoltare la diversità come forza che incita al ripensarsi al rimettersi in gioco al capire che la vita non si può rovinare con le gabbie mentali che chi ci governa rinforza ogni giorno per avere sempre gli stessi benefici a discapito della "massa" TENIAMO IN BILICO IL NOSTRO PENSIERO E NON LASCIAMOLO STERILIZZARE DAL "POLITICAMENTE CORRETTO" LA TERZA VIA NON ESISTE VIVA L'ANARKIA!!ah che questo sia o non sia utile ai fini del progetto indymedia nommenefrega un cazzo!mi sono espresso e questo è tutto ciò che mi interessa!

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spero presto arrivi il nuovo
by bomboklaat979 Monday, Oct. 06, 2003 at 3:19 PM mail:

bè ragazzi miei io credo nell'anarkia e questo va detto a scanso di equivoci e possibilità di interpretare strumentalmente il mio filo di pensiero io non credo alla possibilità di crescita di un movimento che raccoglie sbarbatelli con crisi d'identità o di ragazzi di cui qualcuno sì magari lotta per ciò cui crede ma la maggior parte si aggrega a certe manifestazioni per cazzeggiare per drogarsi o divertirsi o quel che cazzo vi pare e poi cmq andranno a finire nella massa di ebeti (me compreso) che lavorano per uno scopo (tsk come si può perdere tempo nel lavorare per poter poi raggiungere uno scopo che magari come dicono tanti è "sentirsi realizzati" mi sembra un controsenso cmq penso che tutti siano liberi di pensarla come vogliono tanto la vita è nulla di più che ciò che vogliamo farne)ma credo nella dissonanza che può creare nella maggioranza della popolazione intelligente dico è chiaro il resto del popolo rintronato di offerte unieuro e pannolini a 30 centesimi si possono pure fottere cioè l'esprimersi e l'ascoltare la diversità come forza che incita al ripensarsi al rimettersi in gioco al capire che la vita non si può rovinare con le gabbie mentali che chi ci governa rinforza ogni giorno per avere sempre gli stessi benefici a discapito della "massa" TENIAMO IN BILICO IL NOSTRO PENSIERO E NON LASCIAMOLO STERILIZZARE DAL "POLITICAMENTE CORRETTO" LA TERZA VIA NON ESISTE VIVA L'ANARKIA!!ah che questo sia o non sia utile ai fini del progetto indymedia nommenefrega un cazzo!mi sono espresso e questo è tutto ciò che mi interessa!

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bomboklaat979
by Accademia della Crusca Monday, Oct. 06, 2003 at 3:23 PM mail:

Ti sarai anche espresso, ma non si capisce un cazzo lo stesso: qualche punto e qualche virgola al posto giusto potrebbero essere d'aiuto...

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sante parole
by fan club Monday, Oct. 06, 2003 at 3:58 PM mail:

finalmente un ragionamento sensato, vediamo se riesce a produrre qualcosa, speriamo e incrociamo le dita: un grazie a Blicero per la lucidità d'analisi!

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Lo scontro come rappresentazione
by Sbancor Monday, Oct. 06, 2003 at 4:03 PM mail:

Assolutamente d'accordo con Blicero. Io questa volta ho voluto seguire la giornata solo attraverso i media. Non per ignavia, ma perchè volevo vederne la rappresentazione. Ho aperto tutti i canali di informazione: da La 7, a radogap, ad indymedia a Carta ecc. ecc.. Il risultato è stato che le azioni più interessanti (dal letame alla carta igenica, ai blocchi a Marconi) sono risultate di fatto quasi invisibili, Mentre l'Eur ha catalizzato l'attenzione. Bene per chi lo vedeva comodamente assiso in divano, all'Eur non c'erano scontri, ma la rappresentazione dello scontro. Fino al punto di non riuscire a capire perchè la polizia non abbia "chiuso" la tenaglia e "gabbiato" quella manica di incompetenti. Forse perchè aveva già vinto e gli bastava così. E d'altra parte per chiunqua conosca la psicogeografia di Roma, l'Eur è un'area assolutamente impraticabile per movimenti che non siano almeno composti da qualche milione di persone.
E allora dove sta l'errore?
A mio avviso nel fatto che sulla Costituzione Europea non è stata costruita nessuna campagna. Lo lamentava addirittura Rossana Rossanda qualche giorno fa sul Manifesto. Eppure i temi non mancavano. E la costituzione più liberista e più illibertaria che si sia mai vista sulla faccia della terra. Redatta da un ex presidente francese Valery Giscard D'Estaing passato alla storia per regalie di diamanti fatti da quel campione della democrazia mondiale che rispondeva al nome di Bokassa. Chi ha sdoganato D'Estaing e perchè? Perchè nessuno, se non Santa Romana Chiesa è entrato nel merito del dettato costituente? Perchè non se ne trova neanche una copia commentata e annotata sulla rete? Perchè nessuno, tranne Bossi, ha posto il tema di una commissione europea pensata come tecnocrazia oligarchica?
Perchè nella contestazione alla Costituzione non si è saldata la rete che in altre occasioni, da Genova alle manifestazioni contro la guerra in Iraq, aveva portato in piazza centinaia di migliaia di persone?
Da spettatore mediatico, smpre assiso sul mio divano, tutti gli schermi mi rimandavano la stessa immagine: una giornata politica, con un'opposizione in piazza anch'essa sconsolatamente "politica". C'è una non tanto sottile differenza fra portare in piazza le proprie diverse identità e la "pratica gruppettara". Sabato si era molto più vicini alla seconda che alla prima. E allora? Da dove ripartire? probabilmente da ciò che ci è più vicino. Tempo fa Naomi Klein sosteneva che non ci sarebbe mai stato il grande movimento contro la guerra se non ci fossero stati i tanti piccoli movimenti contro il neo-liberismo, la distruzione dei sistemi di sicurezza sociale, l'aggressione folle all'ambiente. Qui si rischia di perdere proprio quando è di fronte agli occhi di tutti l'idiozia imperialista di Bush, la crisi del modello di produzione industriale, i cambiamenti climatici e quant'altro si voglia chiamare a testimonianza del fatto che questo non è proprio il migliore dei mondi possibili. Ciò che ci si chiede è solamente di abbandonare la "rappresentazione" dello scontro", la sua "spettacolarità", per tornare invece alla sua specificità. Cioè alla sua realtà.

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problemini e problemoni
by mazzetta Monday, Oct. 06, 2003 at 4:37 PM mail:

Camminando verso il centro congressi la sensazione era quella della trappola, oltre 2 km di traverse al lato del percorso "blindate" da schiere compatte di forze dell'ordine, viali ampli, adatti a sminuire qualsiasi numero, circa 20.000 persone sembravano un gruppetto in gita scolastica, palpabile il timore tra i dimostranti, poco rumore, destinato a disperdersi in viali larghi 50 metri, nessuna via di fuga, un rapporto polizia/dimostranti 1/2 o 1/3, dopo i minuscoli tafferugli infatti, Rifondazione ed Arci girano i tacchi ed intimoriti (mi vien da dire giustamente), abbandonano il corteo, la ritirata tra 2 ali di poliziotti, Gdf e carabinieri sempre più vicini, allegria smorzata, sound systems impotenti.

Alla prossima occasione occorrerà chiedersi, se sia il caso di accettare "regole" sottointese, luogo, modalità etc., o piuttosto "rompere" un copione scritto da altri, e manifestare in luoghi diversi.

Che libertà sarà mai adeguarsi a modelli e luoghi di manifestazione decisi dal potere?

Più fantasia, mobilità e soprattutto maggior "impatto" rompicoglioni, basta ai teatrini concordati, scriviamo da soli il copione del dissenso!
Anche se tutto ha funzionato, mi pare di poter dire che 20.000 persone x Roma avrebbero paralizzato la città, 20.000 persone all'Eur non hanno inciso su nulla, la visibilità era prossima allo zero, il "messaggio" non ha bucato nessun media nazionale, possiamo fare di più!


cmq avremo mdo di dilungarci, abbiamo già una decina di forums aperti ;-)

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l' arma di distruzione di massa
by pixel Monday, Oct. 06, 2003 at 4:45 PM mail:

uno dei punti che si continua ad ignorare l' arma (di distruzione di massa).

il media è l' arma che inghiotte e digerisce la rappresentazione dello scontro o della guerra .
E' agendo sull' arma che si fa la differenza.

non scimiottando l' arma (le varie tv, global etc) ma AGENDO DIRETTAMENTE SUGLI ORGANI D'INFORMAZIONE UFFICIALI piuttosto che contro l' arma dei carabinieri.

sono i media che ci FOTTONO, non i caramba.

è lì che bisogna portare lo "scontro" creativo.


agire "SPORTIVAMENTE" sui media ufficiali.

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un commento diretto
by anubi, un disobbediente Monday, Oct. 06, 2003 at 5:28 PM mail:

Ho trovato utile quest'articolo di Blicero, per quanto riguarda qualche spunto di riflessione sulla reale "natura delle cose" di sabato; ossia, sulla valutazione obiettiva fatta un po' da fuori del buco di culo delle riflessioni "interiori", come giustamente annota.
Spunti utili, forse, anche per la discussione a venire delle e dei disobbedienti, al di là di chi li firma e degli scazzi cumulati.
Solo questo, per ora. Per il resto, lasciamo almeno un po' di suspence a certi particolari "lettori" della newswire: e intendo anche giornali come "il giornale" di oggi...
Per quanto possa contare, questo mi sentivo di aggiungere.

anubi

p.s.: questa non è una fake. per quanto possa contare...

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D'accordo al 100% con blicero
by uno che c'era Monday, Oct. 06, 2003 at 6:01 PM mail:

Non posso che dirmi d'accordo con blicero.
Incollo un post che mi era parso interessante sui fatti del 4 a Roma:

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Qualche idea buttata lì sulla giornata di "luci ed ombre" ieri a Roma.


"Anche oggi abbiamo vinto noi". Questa frase pronunciata da un celerino all'interno di una caserma e sentita da una compagna in stato di fermo riassume meglio di mille ragionamenti l'esito della giornata di ieri. Le Forze dell'Ordine escono sicuramente vincenti dal 4 Ottobre, ma poteva andare in modo diverso? Vediamo un po'.

Ieri ci sono stati tre momenti significativi: l'azione a Palazzo Chigi dei Disobbedienti, il blocco del precariato in Via Marconi e gli scontri del pomeriggio all'EUR.
Analizziamoli uno ad uno.

1) L'azione dei Disobbedienti a Palazzo Chigi.
"Dopo aver cagato si usa la carta igienica....".
Si tratta di un'azione sicuramente riuscita.
In una città super-blindata alcune centinaia di persone si sono riunite all'improvviso davanti ai palazzi del potere di Roma. La Polizia è rimasta talmente spiazzata che ha dovuto fare una carica di alleggerimento assolutamente idiota e scomposta. Tra l'altro a presidiare Palazzo Chigi c'era un drappello di sbirri "normali" e non di celerini.
Se si fosse solo voluto si sarebbe potuto fare ben altro macello. Si è deciso per il lancio di carta igienica (appropriata sia per Berlusconi che per gli uomini in divisa) e così è andata.
Le Forze dell'Ordine ci hanno messo più di mezz'ora per circondare il blocco stradale in Via del Corso.
In una giornata in cui 7.000 sbirri erano concentrati all'EUR un azione delocalizzata ha creato serio imbarazzo ai cervelloni del Viminale.
Un'iniziativa perfettamente riuscita che avrebbe dovuto insegnare qualcosa e invece....vedremo poi.

2) Il blocco del precariato sociale a San Paolo.
Idea molto valida soprattutto per il tema trattato.
Presenza assolutamente eterogenea (ottima cosa).
Le azioni alle agenzie di lavoro interinale sono state giustissime, ma dopo una cosa del genere come minimo ci si doveva attendere un arrivo in forze degli uomini in divisa.
Quando la Guardia di Finanza (!!!) ha caricato invece ha prevalso il panico ed un po' di impreparazione.
Di fatto la carica ha spinto verso la metropolitana, ma lì non tutti sono riusciti a mettersi in salvo e sono rimasti dramamticamente imbottigliati.
Questo ha portato al fermo di una trentina di persone che su un blocco di 300 è veramente un risultato drammatico.
Da segnalare anche le enormi difficoltà di comunicazione tra i compagni nei vari punti della città così che ci è voluto un bel po' a capire cosa fosse successo vicino ad Acrobax.

3) Gli scontri del pomeriggio.
Già a metà corteo appariva chiaro l'immenso dispiegamento di Forze dell'Ordine nelle vie dell'EUR.
I compagni più sgamati si rendevano conto di un'altra drammatica situazione: la totale mancanza di vie di fuga.
Davanti al Palazzo dei Congressi sono stati commessi diversi gravi errori.
I Disobbedienti si sono incaponiti nel voler forzare il blocco senza badare a quello che stava succedendo alla loro destra ed alla loro sinistra.
Il tentativo di sfondamento è stato attuato in un punto pericolosissimo perchè a monte degli scontri c'erano ancora centinaia di agenti (e decine di mezzi) su entrambi i lati
della strada. Se solo avessero voluto avrebbero chiuso ogni via di fuga (verso Nord) e sarebbe successo un macello come a Napoli.
Il Blocco Nero dopo aver superato i Disobbedienti invece di avanzare verso Nord e magari combinare qualcosa di interessante lì si è intestardito a stuzzicare gli ultimi due schieramenti di Forze dell'Ordine con un lancio di oggetti. Lancio di oggetti che ha dato il pretesto ai funzionari di piazza di muoversi da entrambi i lati ed andare a chiudere ogni via di fuga ai Disobbedienti.
In quel momento il corteo era spezzato in tre e i compagni che stavano in mezzo erano accerchiati.
La carica che ha fatto desistere la Disobbedienza dallo sfondamento l'ha anche spezzata in due ed è un miracolo che i reduci da questa azione siano riusciti a pasare/sfondare i blocchi della Polizia per poi ricongiungersi agli spezzoni in fuga.
A questo punto due grossi schieramenti di PS hanno "ripulito" l'EUR respingendo uno spezzone verso il concentramento e l'altro verso Corso Marconi (con fitto lancio di lacrimogeni). A questo punto ogni resistenza era inutile.
Di fatto si è consentito alla Polizia di manovrare in maniera militare in un quartiere espressamente costruito per evitare disordini di piazza....
E dal punto di vista militare siamo sempre (o quasi) perdenti.


Da chiarire qualche altro episodio:
- Le strane "ronde" Digos-fasci dopo le cariche della mattina.
- La presenza di inquietanti coppie di motociclisti in giro per l'EUR (sbirri al 100%). Almeno quattro moto enduro.
- Il demenziale carosello di una volante dei Carabinieri e di un'autocivetta della Digos contro lo spezzone in fuga verso Corso Marconi.
- La carica dei celerini in metropolitana.




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cher anubi
by mazzetta Monday, Oct. 06, 2003 at 6:02 PM mail:

che ne dite di uscire dalla logica "Noi siamo i disubbidienti e gli altri facciano come vogliono" E PROVARE A CONFRONTARVI CON IL RESTO DEL MONDO? ops, soprattutto quando in piazza non siete soli?

non c'era più visibilità per il movimento quando i disobbedienti si "vedevano" di meno?

.....qualcuno ha sbagliato qualcosa?

rispettosamente ;-)

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che ne dico...
by anubi Monday, Oct. 06, 2003 at 6:12 PM mail:

... se sei intelligente lo capisci dal post di cui sopra. comq non mi pare conti quel che penso io (in molti sensi: in generale, e in questa circostanza in particolare; in senso lato, ma anche in senso specifico). importante è il dibattito generale e diffuso, il pronunciamento delle reti e delle singolarità, una qualche elaborazione politica "molecolare". que séra, séra.

bye bye
(beato chi sorride...)

a.

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ai Generali
by Zapata Monday, Oct. 06, 2003 at 6:24 PM mail:

Non essendo uno stratega militare vi risparmio i commenti sull'azione al palzzo dei congressi, illustri generali stanno già dando il meglio di sè per capire come mai non abbiamo preso Hamburger Hill.
Non so se sia vero il commento uscito su un giornale di destra, attribuito a Casarini: "Le abbiamo prese, ma ne valeva la pena"; fosse vero sembrerebbe il commento dell'allenatore di una provinciale, tipo la Scafatese, che dopo una sonora sconfitta (un bel 4 a 0) contro la Juventus dice "Abbiamo perso ma la squadra c'è! Con questo gruppo possiamo puntare alla salvezza...".
Personalmente, leggendo attentamente Blicero mi trovo con alcuni spunti.
Bisognerebbe analizzare, separandole, le azioni della "Merda" e della "Cartaigienica", dai movimenti dell'armata sul campo di battaglia.
Forse sarebbe utile anche far diventare il movimento dei disobbedienti un movimento serio e democratico, con gruppi locali che si confrontano e discutono...
Un elemento di riflessione potrebbe farci ritornare a riflettere sul movimento contro la guerra dell'anno scorso, da Firenza al Trainstopping, passando per Camp Derby, fino i cortei romani...

Vediamo un pò...il 23 saremmo a Catanzaro per-la-solidarietà-ai-compagni-denunciati, ma il 24 c'è (forse?) lo sciopero generale...sabato c'è la Perugia Assisi, è ci dovrebbe, forse, essere anche una manifestazione sulla Bossi-Fini...Madonna, dobbiamo fare presto!!!
Mentre si discute di startegia militare c'è qualcosa che si muove...
Vuoi vedere che è l'esercito che manca a voi Generalissimi pieni di lustrini???

Un compagno che alle manifestazioni c'è sempre...

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anubi giù le mani dagli argomenti seri
by nbk Monday, Oct. 06, 2003 at 6:52 PM mail:


hai la tendenza ad impoverire i dibattiti. Privo di un linguaggio chiaro ma in compenso di tanta boria quando ti manifesti contribuisci a trasformare tutto in banalità.
Svanisci

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caro amico del sole
by anubi Monday, Oct. 06, 2003 at 7:18 PM mail:

svanito mi sembri piuttosto tu.
non so chi sei e tanto meno mi interessano adesso le tue considerazioni estetiche. m'interessa, appunto, la serietà della situazione.
hai un tono un po' perentorio per usarlo nell'anonimato, non ti pare? (ti ringrazio comunque, a proposito di grammatica, d'avermi riconosciuto d'essere privo di boria...)

a.

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sindacato sociale
by lucignolo Monday, Oct. 06, 2003 at 11:13 PM mail:




Ripartire.

Forse e' venuto il tempo che la si finisca di rincorrere summit, salvifiche marce pacifiste( di quella nuova burocrazia della societa' civile- ong, volontari,volontaristi... ben integrata nel mercato mondiale); che la si finisca con le "guerriglie mediatiche", il "conflitto sociale a costo zero"

I processi di aggregazione del movimento finora si sono fondati prevalentemente su processi di "proiezione mediatica" piuttosto che in reali e quotidiani processi di aggregazione materiale.Di aggregazione su bisogni materiali/reali/quotidiani: Casa, reddito, guerra al ricatto della sopravvivenza sul teritorio e nel quotidiano...[E non mi sto' riferendo alla "difesa dello stato sociale", ma alla creazione di una rete sociale capace di riprendersi sul territorio spazi, quote di ricchezza reale...]

La linea di confine Nord/Sud e' ormai interna ad ogni paese e la miseria materiale e immateriale cresce...e non tutti si possono permettere un'identita' cosmopolita...

La destra, anzi le destre stanno da anni portando avanti un'offensica sociale/culturale di stampo neoconservatrice tendenti a "spoliticizzare "le questioni economiche e a farle rifluire nella sfera del privato: non sono dettagli le "buttiglionate" sull'aborto, le fascistissime volonta' di "riportare le donne in casa" e ridare alla "famiglia"(con condimenti di pubblica beneficienza) il suo ruolo "naturale "di ammortizzatore sociale...per non parlare della rivalutazione in grande stile del sentimento patriottico,religioso..della "moralita' " e delle battaglie contro il "permissivismo sociale"..

Il movimento in contrapposizione non mi sembra sia stato animato dalla volonta di ri-disegnare una risposta credibile, cioe' attuabile nel quotidiano...al piu' si e' fatto del "folklore antagonista"...
Alla fine dopo i vari eventi torniamo tutti ognuno al suo ruolo particolare, dentro la sua "categoria" e il suo "gruppo socilae"...

Una simile situazione una volta si chiamava impasse.......

Intanto la destra, le destre-non-conformi avanzano e s'impadroniscono di quella capacita' sociale di attribuzione di senso che era patrimonio della sinistra.
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Prima di Genova molti social forum si pensavano e agivano nei limiti delle loro forze come organismi sociali ancorati al territorio- (almeno nelle realta' medio-piccole) poi sono arrivati i soliti "padre pio dell'antagonismo" coi loro messaggi politici totalizzanti...la repressione e tutto e' finito nelle estenuanti beghe che tutti/e conosciamo.

Credo che la sconfitta del movimento sia cominciata in quel momento.
Forse e' il caso di ripartire da li'; pensare meno in politichese piu' in termini di radicamento sociale quotidiano teritoriale....materiale...





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Impastiamoli!
by luther Thursday, Oct. 09, 2003 at 4:49 PM mail:

Impastiamoli!...
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Contro lo sciacallaggio delle individualità!
Scegli la faccia da infilare sotto la torta!!!
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lotte sociali!
by blakkloud Friday, Oct. 10, 2003 at 1:58 PM mail:

la realtà sociale e la repressione dimostrano che non è più tempo di mettere in scena la rappresentazione del conflitto ma di operare un reale cambiamento delle nostre vite dal basso, assecondando bisogni e desideri (blicero).
Da una parte infatti sfilare, manifestare, dissentire richiedono tanto tempo che forse neanche più il militante possiede di fronte all'avanzare reale e reticolare del neoliberismo.
Dall'altra il teatrino del conflitto, concordato, stabilito, opera ad un livello di conflitto culturale con il suo significato, certo, ma quale? forse anche la gente più progressista che guarda e legge i media comincia a chiedersi se gommoni e bastoni di fronte alle guardie siano il modo di far passare i propri contenuti. credo davvero che per animare un conflitto culturale sia molto più efficace allora la pratica della sfilata alla lilliput, striscioni e volantini. altrimenti perchè farsi pestare e denunciare? per una manifestazione...per 100 metri di strada in più? ma scherziamo...
Mi sento allora di rifiutare la spettacolarizzazione del conflitto, il messaggio che un conflitto PUO' esistere, ma che ora per l'appunto non c'è, che confliggere è possibile, ma non ora. sembra di andare a teatro e assistere ad un'antica tragedia. ci si impersona ma si sa, nel profondo, che quei tempi non possono tornare.
Questo meccanismo è però ricercato dal movimento stesso: accettare il piano di dialogo delle forze dell'ordine, dei media, significa accettare un palcoscenico sul quale da un momento all'altro LORO hanno il potere di calare improvvisamente un sipario nero. e nell'oscurità creata... botte da orbi.
La lotta sociale invece non è solo un contenuto. è materia di modificazione reale delle vite di chi lotta. per questo chi la agisce non ha il bisogno stretto di farla passare in un certo modo sui giornali. per questo anche quando finisce sul giornale, cmq venga presentata, la lotta sociale lancia il suo comunicato. le persone guardano e si fidano dei media, ma credono anche a quello che vedono nel quotidiano: chi mi dice che un individuo che abbia sentito dell'azione all'adecco non abbia goduto nell'intimo alla notizia, nonostante firmata "black bloc"? magari ha sentito si trattva di un corteo di precari, ed allora comincerà a valutare di guardarsi attorno per vedere cosa si muove. magari sente che quei precari dicevano "casa e reddito" sugli striscioni e negli slogan e potrebbe insinuarsi in lui la percezione di un diritto negato e di volerselo riprendere.
insomma la realtà è molteplice. non resta che sperimentare. a patto che si parli di sè e non dell'universo intergalattico.
Meglio una vita da roditori che un giorno da leoni (che le scajano pure...)

"e il senso non dev'essere rischiare,
ma forse non poter più sopportare...
...vedere cosa si prova a liberare
la fiducia nelle proprie tentazioni
allontanare gli intrusi
dalle nostre emozioni..."

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