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Minatori minacciano di occupare le miniere del Goni


La Prensa y El Potosí.- I cooperativisti minatori di Huanuni, a 50 km da Oruro, hanno minacciato ieri di occupare le miniere che appartengono alla Compagnia Mineraria del Sur (Comsur), della famiglia Sánchez de Lozada e di marciare fino a La Paz a difesa delle risorse naturali.

A questa mobilitazione hanno partecipato circa 3mila cooperativisti, che hanno marciato gridando slogan anti governo "Goni... ándate a Washington", "el gas no se vende carajo".

Potosí

Da parte sua, l'esecutivo della COB di Potosí, Freddy Gutiérrez, ha annunciato he la lotta dei lavoratori boliviani permetterà allo Stato di recuperare le miniere che attualmente sono nelle mani del presidente Gonzalo
Sánchez de Lozada.

Ha affermato che, tramite la sua impresa, Sánchez de Lozada è riuscito ad entrare in possesso delle miniere di Porco, Colquiri e Bolívar, cosi come per l'affitto degli stabilimenti di Vinto, pagando prezzi infimi

Attraverso la modificazione delle leggi, i minatori vogliono annullare i contratti che permetto a Gonzalo Sánchez de Lozada di avere i menzionati centri produttivi.

I minatori vogliono che un nuovo governo riveda questi contratti che si faccia in modo che lo Stato boliviano obblighi le imprese a far si che tutti i boliviani possano godere dei benefici del commercio.


Gutierrez ha detto che si sta cercando anche di far assumere ai minatori la conduzione delle altre miniere di Goni, dato che attualmente i guadagni rafforzano l’industria mineraria che esporta la ricchezza all’estero lasciando a Potosi solo le esenzioni sulle miniere.
Il presidente boliviano vuole investire sulle miniere di Colquechaquita, San Lorenzo e Huari Huari, oltre a tenere in qualita' di affitto il centro minerario di Porco.

Disconoscono i dirigenti

Dall’altro lato, l’esecutivo della Federazione Regionale delle Cooperative di Huanuni, Dionisio Villca, ha detto che i lavoratori di questa regione hanno deciso di non riconoscere i dirigenti della Federazione Nazionale delle Cooperative, rei di aver firmato un accordo di riattivazione mentre i lavoratori di El Alto venivano massacrati. E’ un’allusione agli ultimi conflitti registratisi nella zona: scontri nati tra la popolazione e le forze dell’ordine e che hanno causato decine di vittime
Il citato dirigente, in un’intervista rilasciata a Radio Horizontes di Huanuni, ha assicurato che la mobilitazione a La Paz andra’ avanti senza preavviso, per evitare scontri con le forze dell’ordine.
Le cooperative esigono dal Governo il ritiro di forze armate e polizia dalle strade per evitare altri morti e feriti.