UNA GRAN MASSA NEL CENTRO DELLA CITTA VA AL "cabildo abierto" - BOCCIATO IL REFERNDUM "CONSULTIVO" OFFERTO DAL PRESIDENTE
A file compatte stanno giungendo a La Paz, attorno al Palazzo del governo,colonne di manifestanti provenienti da El Alto ed altre località. Vogliono partecipare all'assemblea generale del movimento e decidere i prossimi passi. Già da ora si nota una partecipazione senza precedenti, e sono in molti a valutarla come la mobilitazione più grande degli ultimi 21 anni, cioè da quando cadde la dittatura.
E' chiaro che è caduta nel vuoto la concessione di un referendum "consultivo" sul gas, giudicato come l'ultimo espediente del "Gringo"-Presidente che si afferra disperatamente al potere.
Persino C. Calvo, capo del sindacato padronale, ha detto che l'offerta del referendum "è ininfluente" e non può cambiare il corso degli avvenimenti.
Il governo nel corso della notte ha lanciato una campagna di guerra psicologica nei quartieri poveri, e soprattutto a El Alto, dove sono innumureveoli le perquisizioni. Nessuno ha chiuso occhio perchè le truppe continuavano a mitragliare in aria e a far esplodere artefatti esplosivi, nel tentativo di terrorizzare gli indigeni.
A giudicare dalla quantità di gente in marcia verso il centro della città, questo tentativo ha ottenuto l'effetto contrario.
I militari hanno fatto sapere che non aggrediranno i manifesdtanti se questi non attaccheranno i loro reparti. Appare chiaro che l'insensato massacro di questi giorni, non ha intimidito nè frenato il movimento di lotta, che ha già raccolto le sue forze e si prepara a decidere in assemblea generale il programma di lotta dei prossimi giorni. L'obiettivo immediato è la cacciata del Presidente, e c'è una forte convergenza per chiamare ad una assemblea nazionale costituente.
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