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BR, Movimenti e Fantasmi di ieri e oggi
by Sin.Cobas Friday, Oct. 31, 2003 at 4:02 PM mail: sincobas@libero.it

A PROPOSITO DI BR, MOVIMENTI E FANTASMI DI IERI E DI OGGI

A PROPOSITO DI BR, MOVIMENTI E FANTASMI DI IERI E DI OGGI
di Luciano Muhlbauer (segr. naz. Sin.Cobas)

Con amarezza mi trovo a scrivere ancora della questione BR e movimenti.
Con inguaribile ottimismo speravo che il clamore si placasse. Lo stesso inguaribile ottimismo che due giorni fa mi aveva spinto, come forse tanti e tante di noi, a cercare nel testo dell’intervista smentita dei titoli; si sa, l’esigenza di scoop dei mass-media… Invece no, i titoli erano fedeli alle parole di Segio e lui non ha mai ritenuto di smentire alcunché, anzi.

Segio lamenta “insulti”, “volgarità” e “linciaggi”, riconferma la sua lettura dell’ieri e dell’oggi, pretende di aprire e chiudere, sempre lui, i dibattiti del e nel movimento, ma una cosa non l’ha mai fatta, né nell’intervista e tanto meno nelle tante lettere aperte e considerazioni con cui tiene banco in questi giorni in tante reti telematiche (e di conseguenza sui giornali…): un bilancio di che cosa hanno provocato le sue parole!

Non un cenno di riflessione, soltanto omissioni. C’è un vecchia arroganza in tutto ciò, quella di voler imporre con la forza, oggi per fortuna con l’uso delle sole parole, la propria verità, scomunicando e denigrando quanti non la pensano come lui. Sì, c’è una continuità con il passato in Segio.

Allora, mio malgrado, come uno dei responsabili nazionali del SinCobas, ma anche semplicemente come compagno che questo movimento l’ha vissuto giorno dopo giorno, da Genova fino ad oggi, non voglio e non posso stare zitto.

Non so dove voglia arrivare Segio. Lui sostiene che intende aprire unicamente un dibattito e che questo non c’è perché io e tanti altri avremmo la “testa sotto la sabbia”, quasi quasi siamo complici di…
Ma scusate? In mezzo ad un contesto dove la criminalizzazione di ogni opposizione sociale è una costante della politica governativa, dove il terrorismo e le BR vengono utilizzati a tal fine, ancora quel 24 ottobre scorso. Abbiamo detto già (con nostro comunicato stampa) e ribadisco ancora, come tanti e tante, che la coincidenza puzza. Così come preoccupa l’uso delle perquisizioni a tappeto in certi momenti e non in altri. Di esempi, tutti quanti, ne potremmo fare a volontà. E in questo contesto Segio pretende di aprire un dibattito nel movimento, parlando non in una riunione, in un’assemblea, scrivendo una lettera, facendo una proposta, ma “sparando” le sue parole da uno dei maggiori quotidiani italiani…?
Era prevedibile, ampiamente prevedibile, e lui non poteva non prevedere che sulle sue parole si sarebbe scatenato di tutto, tranne che un dibattito autentico e vero. Basta leggere i giornali anche di oggi. Le sue parole sono diventate addirittura conferma di contiguità per qualche magistrato, probabilmente messo alle strette dalla stampa.
La teoria del complotto non appartiene alla mia cultura politica. Non penso affatto che Segio sia un dipendente di Forza Italia e non so quale sia il gioco che Segio sta giocando. So che non mi piace e che produce soltanto danni.

Ma quello che non va in questo “dibattito”, che dibattito non è, non è solo il modo, la forma e il metodo. E’ anche il merito che ha imposto Segio con l’uso spregiudicato dei mass-media.

Il sindacalismo di base e il movimento sarebbero infiltrati. “La storia si ripete”. Queste sono le parole d’ordine con cui Segio pretende di costruire un dibattito.
Certo, c’è una continuità nella testa di quanti, pochissimi, oggi costituiscono le nuove BR o altre formazioni armate. Loro vorrebbero ripetere la storia, loro stanno anche nei luoghi del conflitto sociale, vogliono reclutare. Tutto vero, ma anche tutto banale.
La questione vera è un’altra. La questione è sapere se quelle posizioni politiche devastanti possono trovare ascolto, consenso e dunque incidere. E qui la storia non si ripete, no.
Segio non ha saputo leggere la realtà di ieri e non sa leggere quella di oggi. Ancora oggi, dopo tanto tempo è prigioniero dei suoi fantasmi di allora. Lo ha scritto ieri: “allora l’opzione armata era maggioritaria nel movimento”. No, non era maggioritaria. Era maggioritaria soltanto nella testa di coloro, Segio compreso, che hanno aperto il buco nero della lotta armata.
Quella che conta è che oggi chi sostiene il tragico delirio della violenza armata, dell’uccidere l’avversario politico, è iperminoritario, isolato e in questo senso un corpo estraneo.
Tutta la vicenda del movimento in Italia da Genova in poi lo ribadisce. Il rapporto con la violenza politica è profondamente diversa rispetto agli anni passati. E’ questo fa sì che ogni dibattito sulla violenza, sulle pratiche e sulle prospettive nel movimento possa essere affrontato in maniera diversa, con gli anticorpi dentro.
Quel dibattito c’è, va approfondito. Ma non c’è bisogno di inquinarlo. Segio lo ha fatto, forse perché prigioniero di fantasmi di ieri e di oggi o forse perché prigioniero di un modo di fare politica che questo movimento ha cercato di combattere sempre e in ogni momento. Non lo so, non mi interessa nemmeno e non pretendo di giudicare le persone.

Auspico che Segio lasci in pace i movimenti. Questo potrebbe essere il suo più prezioso contributo al dibattito.

Un saluto

Milano, 31 ottobre 2003




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a pensar male si fa peccato
by ma a volte s'azzecca Saturday, Nov. 01, 2003 at 5:11 AM mail:

Un pensierino. Tempo fa Repubblica aveva ricevuto diverse visite da parte delle forze dell'ordine, e le accuse da cui erano motivate erano piuttosto pesanti, mi sembra proprio di vicinanza con gruppi terroristi da parte di alcuni giornalisti. Non è che qualche giornale è sotto pressione e obbligato a pubblicare certa merda?

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