«Via quel gazebo» Assalto no global agli studenti di An
Per mezz'ora buona, ieri mattina, esponenti di An e no-global si sono fronteggiati in piazza Verdi. E sono volati insulti, lanci di uova, sputi, spintoni e accuse varie. Da una parte, una decina di studenti di Azione universitaria (organizzazione di An) — arroccati a difesa di un banchetto, un gazebo e qualche bandiera — che volevano distribuire materiale informativo. Dall'altra, un nutrito gruppo di Disobbedienti — una cinquantina, secondo fonti di An — in piazza per lanciare una nuova sigla ('Invisibili') che lotta contro le case di edilizia pubblica sfitte, e si occupa del diritto al reddito e alla casa. Nessuna provocazione. E' bastata la presenza dei militanti di An per dare fuoco alla miccia e scatenare i tafferugli. «E' stata un'azione spontanea», ammette Domenico Mucignat, noto esponente del movimento. Insomma, «la piazza ha deciso di non accettare la presenza del gazebo di An. Abbiamo visto il banchetto e lo abbiamo rovesciato». Racconta Galeazzo Bignami, capogruppo di An in Comune, che è stato centrato da alcune uova: «I ragazzi stavano montando il banchetto. Subito sono arrivati i Disobbedienti, hanno preso a calci gli scatoloni, cercando di portare via bandiere e il materiale informativo che volevamo distribuire». An ha difeso la postazione, riuscendo a recuperare il materiale. Fra insulti e spintoni, i Disobbedienti hanno quindi cominciato a bersagliare con uova i giovani di An, per farli allontanare da piazza Verdi. «Aizzati al megafono da un dirigente del Tpo, che incitava alla lotta contro i fascisti», commenta Bignami. Se poi «si scopre che si tratta dei soliti noti, gli stessi dirigenti dei Tpo che poi si siedono in Comune per ottenere finanziamenti e sedi, servirà una valutazione politica della cosa». Bignami, in ogni caso, si dice preoccupato, «perché c'è ancora chi ritiene la violenza strumento di lotta politica. Se pensano di trascinarci sullo stesso livello si sbagliano». Poi il capogruppo di An aggiunge: «Questi parlano di diritti sociali, poi negano il diritto fondante della democrazia, che è la libertà di pensiero». L'immediato arrivo di pattuglie della polizia e di uomini del Nucleo sicurezza dei vigili urbani — che hanno tenuto separate le parti — ha evitato che i tafferugli si facessero pericolosi. «Sono stati bravi — commenta Bignami — e hanno evitato che la situazione degenerasse». In merito all'intervento delle forze dell'ordine, Mucignat segnala però un «fatto grave e pericoloso in un momento di parapiglia». Una poliziotta ha estratto la pistola dalla fondina per metterla nei pantaloni. «La poliziotta non puntato l'arma», ammette Mucignat. «Ma noi abbiamo protestato, e i suoi stessi colleghi l'hanno allontanata». Sul caso, il deputato dei Verdi Paolo Cento ha però presentato un'interrogazione parlamentare, definendo il fatto «allarmante» e chiedendo l'intervento del ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. Di tutt'altro tenore l'intervento di Filippo Berselli, sottosegretario alla Difesa e coordinatore regionale di An, che esprime solidarietà «alle vittime di un'aggressione da parte di 'pacifisti' di estrema sinistra». Berselli — che parla di «intolleranza politica estremamente pericolosa» — ha subito telefonato a questore e prefetto, e si dice «certo che nei confronti degli aggressori la procura procederà rapidamente». Solidarietà agli aggrediti viene anche da Azione giovani. Il responsabile, Riccardo Marchioni, condanna «chi si nasconde dietro la violenza per evitare il confronto politico». Per Forza Italia, il commissario cittadino e provinciale Luigi Villani parla di «violenza e intolleranza che cova nei gruppuscoli e movimenti della sinistra più radicale». Ben più duro un altro azzurro, Angelo Scavone: «E' evidente — commenta il consigliere comunale — che nella sinistra estrema c'è chi svolge un ruolo di contiguità oggettiva alle Br, con iniziative volte a creare terreno di cultura per l'estremismo violento di sinistra». Una tesi definita «qualunquista e antistorica» dai Disobbedienti. «Siamo sempre stati lontani dalle idee del terrorismo, e anche in piazza Verdi abbiamo agito a viso scoperto, senza nasconderci», afferma Mucignat. I Disobbedienti vengono bollati come «pericolosi delinquenti, che hanno superato ogni limite» da Niccolò Rocco di Torrepadula, consigliere comunale indipendente di centrodestra. Che si augura «che il Comune riveda ora i rapporti col Tpo e la concessione della nuova sede». Butta invece acqua sul fuoco Maurizio Cevenini, diessino, vicepresidente del consiglio comunale: «Condanno ogni forma di violenza e credo che occorra abbassare i toni dello scontro politico», afferma. E precisa: «Respingo però il teorema di contiguità di episodi isolati come questo con fenomeni ben più gravi».
di Luca Orsi
ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/24/6:4913345:/2003/11/06
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