Ieri grande protesta in piazza, per domani il sindacato ha indetto il consiglio di fabbrica.

Perugia - Oggi, mercoledì 21 gennaio, sul fronte sindacale si decideranno modi e tempi della mobilitazione. Si pensa ad un sit-in davanti allo stabilimento e alla Regione, oltre che a scioperi continuativi.
Sempre più lontano il piano di rilancio industriale che prevedeva, fra l'altro, la fusione in una piattaforma intemodale, con la ferrovia centrale Umbra (FCU).
Salta anche l'ipotesi di acquisto di stabilimentivicini all'azienda che la proprietà aveva annunciato.Il clima si fa pesante.
Il segretario regionale della Filt Cgil -Benito Rosati - ricorda che prima di Natale era stata garantita ai dipendenti almeno la tredicesima, ma, dopo un tira e molla di promesse non mantenute, ai 250 dipendenti che da quattro mesi non ricevono lo stipendio, la tredicesima è stata retribuita solo per metà.
L'entrata in campo delle istituzioni, testimonia l'importanza e la gravità della vicenda Rasimelli-Coletti.
Stamattina, la Filt Cgil riunirà i lavoratori per decidere come muoversi: Rosati sottolinea quanto questi siano stanchi di aspettare.
"Neanche noi riusciamo a capire cosa sta succedendo" dichiara Rosati, "stiamo valutando ogni tipo di azione".
Il sindaco di Perugia, invita all'impegno tutti i soggetti economici locali.

Problemi soprattutto per le famiglie con un solo reddito.

I dipendenti della Rasimelli-Coletti vivono con disagio crescente la difficile situazione dell'azienda. Diventa sempre più problematico arrivare alla fine del mese in attesa di ricevere lo stipendio. I lavoratori interpellati, che preferiscono per ovvi motivi rimanere nell'ombra, criticano la condotta dell'azienda:"La mia famiglia non dipende solo dal mio stipendio - afferma la signora T.I., 48 anni e due figli di cui uno a carico - ma ora sopravviviamo a stento. Tasse e Ici vanno pagate, non si può rimandare come fa l'aziena da 4 mesi". Persino peggiore la situazione delle famiglie con un unico reddito, come quella di D.A., donna di 50 anni:"Ho lo scoperto sul conto corrente, le banche mi negano un prestito e sono costretta a rivolgermi a parenti ed amici. La gestione quotidiana è diventata insostenibile: fare la spesa, spostarsi con l'automobile, pagare le bollette, il mutuo, tutto quello che prima era "scontato" ora è diventato un problema insormontabile".

Non basta il comunicato stampa del presidente Mancini per fermare lo sciopero.

Questa mattina i dipendenti dell'azienda dei trasporti Rasimelli - Coletti hanno dato il via alla protesta, estenuati dalla situazione di incertezza e soprattutto dal mancato pagamento degli stipendi e della tredicesima negli ultimi 4 mesi."Sarà una forma di sciopero che andrà avanti ad oltranza almeno fin tanto che - dicono dall'azienda - non avremo segnali concreti dell'impegno della proprietà."
Intanto ieri il presidente Luciano Mancini ha inviato nelle redazioni il seguente comunicato:"Si è riunito il Cda della Rasimelli-Coletti, per l'analisi delle prospettive industriali e della situazione economico - finanziaria dell'azienda. Il Cda ha preso atto dei risultati ottenuti nel primo esercizio della nuova gestione nonostante la gravità della situazione ereditata e delle connesse difficoltà finanziarie. Valutate anche le notevoli potenzialità aziendali illustrate dalla relazione dell'Ad, il consiglio ha deliberato di dar corso alla decisione già assunta dall'assemblea del 1 dicembre 2003, procedendo ad un ulteriore aumento di capitale di 3 milioni di euro in opzione ai soci.Il capitale della società ammonterà quindi ad 8,5 milioni di euro."Il presidente Mancini sottolinea inoltre l'importanza della collaborazione delle entità finanziarie e istituzionali della regione Umbria e alle rappresentanze dei lavoratori. L'azienda sembra così offrire uno spiraglio ai dipendenti e chiede ancora un attimo di pazienza, un attimo però che si è protratto per oltre 4 mesi, caratterizzati dall'incertezza e dalla mancanza di notizie vere ed esaurienti.Ora si parla di ricapitolizzazione, ma i dipendenti poco sanno sulle trattative in corso, quindi lo sciopero andrà avanti nell'attesa di certezze.

siamo spiacenti per i dipendenti della Rasimelli e Coletti, na anche noi Padroncini ci troviamo nella solita situazione, forse peggiore in cuanto siamo costretti a chiudere le nostre piccole ditte , perché impossibilitati di andare avanti perchè le banche non ci danno piu credito e stanno avviando le procedure per fallimento,considerando che ogni padroncino avanza un credito di 20.euro.

Ringraziamo la Rasimelli& Coletti per averci rovinato, e i direttori di filiali di averci fatto tante promesse mai mantenute.

no

e una vergogna che ancora oggi 25 marzo nessuno sappia dirci qualcosa sul futuro della rasimelli & coletti anche se e ovvio che è prossima al fallimento. sono uno dei tanti padroncini che avanza 4 mesi di fatturato circa 13000 lordi,ormai indebitato con le banche e prossimo al fallimento.anche se attualmente lavoro presso un altro coriere,la prima fattura la incasserò circa fra 60 giorni!Ringrazio anchio la rasimelli&coletti di averci rovinato e di averci presi per il culo per questi mesi e ringrazio lo stato italiano che permette con le sue leggi a queste cosidette aziende di fare quello che vogliono senza intervenire.Non dimentichiamoci che in caso di fallimento noi cosidetti piccoli creditori forse non vedremo piu un euro di quello che ci devono.esprimo la mia totale solidarieta verso tutti i dipendenti sperando che almeno loro beneficeranno della cassa integrazione e che siano piu tutelati di noi paroncini.

Lavoravo per la RaCo come Agenzia di Trasporti ed in due anni ho rimesso circa 70.000 euro ( da me pagati ai miei fornitori) e non ricevuti dalla RaCo ( sul pagamento del
2002/2003 mi hanno trattenuto il 25% e hanno pagato solo a genn.2004 fortunatamente.Ora ho ancora un credito ( ? )DI
circa 24000 euro per fatture da Ottobre a Febb.
Sono senza liquidità, ho scoperto in banca,ho dovuto ridurre
all'estremo il fatturato e non so fino a quando potrò resistere.Da notare che ad Ottobre il Sig.de Luca mi aveva chiesto di aumentare il lavoro promettendomi puntualità nei pagamenti.Fortunatamente ho invece ridotto il mio impegno.
Ho 62 anni e la mia famiglia ha da 19 anni vissuto con il mio guadagno.Ringrazio chi ha rilevato questa Azienda, nella quale avevo appreso, dal 68 al 81, tuttociò che so di questo lavoro, ed è riuscito a distruggerla in un solo anno ,trascinando "nella disperazione" tante famiglie oneste.Domanda "la loro onestà dove sta ?????????????????
Sarò ingenuo ???

GRAZIE PER AVERMI FATTO FALLIRE ,HO PERSO TUTTO, CASA,MACCHINA, COMION PRATICAMENTE TUTTO.

xx

nonostante tutto siamo al 22 giugno, ed ancora non sappiamo se almeno ci verra' concessa la cassa integrazione; se qualcunoi dei dipendenti o collabnoratori ha qualche informazione in piu' e' pregato di contattare la mail in indirizzo, perche' la presa in giro ho paura che non sia completamente finita

da alcuni mesi non sappiamo nulla su come finira' la telenovela della Rasimelli & Coletti, come altri hanno fatto ci tengo a ringraziare il management per averci ridotto in braghe di tela dopo anni di onesta professionalita', ci fosse qualcuno che avesse altre cose da aggiungere, almeno potremmo sapere che destino abbiamo di fronte. Considerato che al 9 di luglio ancora non sappiamo se entrera' invigore la CIGS, e dopo 9 mesi che noi dipendenti non vediamo una lira; come credono che potremo ancora sfamarci e dopo una bagtosta del genere ritrovare un lavoro almeno dignitoso??????????????????

Oggi hanno miracolosamente riaperto i battenti, dopo varie settimane, i magazzini della Rasimelli. Cazzo succede ??? Allora è vero che dentro sono rimasti i migliori e che ce la fanno a ripartire !!!

Mio padre deve prendere ancora più di 20.000 euro, è veramente uno schifo! Lo stato italiano pretende che su questi soldi lui ci paghi le tasse!!! La dirigenza della Rasimelli e Coletti dovrebbe stare in galera, si parla tanto di Parmalat, Fiat, Alitalia ma di noi?? E mio padre continua a pagare l'avvocato!!!!!!!

GRAZZIE PER AVERCI FATTO PERDERE TUTTO , IN PARTICOLARE AL RE DEI BUGIARDI CHE A SEMPRE GARANTITO CHE NON AVREMO PERSO MIENTE , GRAZZIE BALLERINI G. PER AVERCI PRESO PER IL CULO.

CC

Manca circa 1 mese al secondo anniversario (1 aprile 2004)
giono di cessazione ufficiale del lavoro in azienda (inizio cassa integrazione),ed ancora ad oggi non riesco ad accettare che possa essere finito tutto.
Si finita la tranquillità familiare, perche' nel caso mio
dopo 18 anni di lavoro, e ritrovandomi a 40 anni di età, vi
assicuro che non è per niente facile ritrovare un lavoro, ben retribuito per l'esperienza che hai maturato fino ad adesso.
Specialmente nella città in cui vivo, Palermo, lavoro non se ne trova.
Mi auguro soltanto che questa gente, dopo aver fatto del male a tanti lavoratori possa pentinrsi, insieme al nostro amato ex presidente Ezio Rasimelli.
In bocca al lupo a tutti, e non arrendiamoci.