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Ospedale Spallanzani: la repressione continua!
by cobas spallanzani Sunday, Jan. 25, 2004 at 12:36 PM mail:

LA REPRESSIONE CONTINUA!

Il Cobas Spallanzani denuncia l’ennesimo provvedimento punitivo a carico di Edoardo Fofi, nostro rappresentante sindacale e infermiere della IV DIV.
Alle h. 21.00 del 12.01.04 Edoardo che si apprestava a prendere servizio, ha ricevuto al timbro la lettera con la quale si dispone, dal giorno successivo, il suo trasferimento nel reparto di post- acuzie.
La persecuzione di cui è fatto oggetto il nostro collega e la nostra organizzazione è ormai chiara a tutti, così come chiaro è il motivo e l’obiettivo di essa: l’isolamento e il licenziamento di chi in questa struttura non solo non accenna ad abbassare la testa, ma continua a denunciare con fermezza le scelte scellerate della nostra dirigenza e la politica di lacrime e sangue che essa con la complicità interessata di zelanti servitori porta avanti sulla pelle di lavoratori e malati cui vengono negati sempre più diritti e dignità.
Strumento consapevole di questa persecuzione è ancora una volta il Capo Dipartimento Clinico, quel dott. Antinori che non più di un mese fa riteneva il nostro collega talmente pericoloso da chiedere il suo allontanamento da tutti i reparti e il confinamento in servizi in cui non fosse a contatto con l’utenza. Ora, invece, egli individua in quel soggetto, in base a quali criteri non ci è dato sapere, la persona con le capacità idonee a prestare servizio nell’unico reparto in cui al momento, ulteriore incongruenza evidentemente trascurabile, l’organico è al completo!
Ma forse la contraddizione del dott. Antinori non è poi così difficile da comprendere! Forse, molto semplicemente, la solidarietà espressa ad Edoardo ha costretto chi è stato tanto spudoratamente smascherato ad un, ugualmente sporco, cambiamento di tattica !
Ma ogni cosa ha il suo risvolto positivo: ancora una volta i lavoratori onesti dello Spallanzani hanno potuto sperimentare la protervia di personaggi che si ritengono così intoccabili da violare quotidianamente la legge e compiere quotidianamente ogni sorta di abuso, ma che chiedono in cambio il rispetto di tutte le norme, l’educazione e la correttezza, che secondo noi spetta invece solo a chi è pronto a riconoscerci pari dignità! Così chi si riunisce in un reparto diverso dal proprio che però obbligatoriamente diventa anche nostro quando a questi signori serve di “tappare i buchi”, viene invitato ad andarsene con l’ausilio delle forze dell’ordine e di vigilantes costretti ad espletare funzioni che non competono loro; così dirigenti pagati per rispondere di precise responsabilità si sottraggono ad esse , scappano o mostrano tutto il loro disprezzo per lavoratori che pretendono di essere ricevuti ed ascoltati.
Si rinchiudono nei loro lussuosi uffici, che vorrebbero interdirci, ci mostrano la loro tracotanza, anteponendo a noi priorità che consistono sicuramente nello studiare i modi per sfruttarci ancor meglio nell’interesse della scienza e del profitto! Ma noi a questi signori rispondiamo entrando nei reparti, in tutti i reparti; negli uffici; difendendo i nostri spazi perché lo Spallanzani è ancora il nostro ospedale, è un ospedale che appartiene ancora a tutti coloro che vi lavorano, a tutti i malati, e alla popolazione tutta !
Non esiste ancora una “REPUBBLICA SPALLANZANI” e continueremo a lottare per difendere quei diritti e quelle conquiste che tanti lavoratori prima di noi hanno strappato, anche a costo della propria vita, agli aguzzini della nostra classe!

Solidarietà ad Edoardo!
Per il ritiro immediato del trasferimento!
Contro ogni abuso!
Per la difesa di una sanità pubblica!
Roma 16.01.04
Cobas Spallanzani.

REPRESSIONE ALLO SPALLANZANI

Lo Spallanzani è da tempo l’emblema dell’ingiustizia sociale, della corruzione e del sopruso! Giovedì 13 alle h.21 hanno comunicato l’applicazione dell’ennesima sanzione disciplinare ad uno dei nostri militanti più attivi e scomodi: 7 giorni di sospensione dal servizio senza retribuzione per l’infermiere Edoardo Fofi. Sappiamo tutti che tale sanzione è ingiusta. Sappiamo che il modo e la fretta con cui la sanzione è applicata e la presenza di un’ulteriore procedimento, già pronto, a carico di Edoardo, preludono alla volontà di arrivare ad un licenziamento politico!
A ciò si aggiungono gli innumerevoli provvedimenti disciplinari contro, guarda caso, altri lavoratori Cobas per motivi futili o inesistenti come quelli in corso contro Lorenzo Fanelli e Orfeo Bruzzi e altri precedentemente archiviati poiché immotivati.

Quanta discriminazione rispetto ai sindacalisti compiacenti e qualche volta utilizzati come “picchiatori”…

Denunciamo pubblicamente e con forza l’acuirsi del clima di repressione interna esistente nell’ospedale L. Spallanzani. La repressione non è un fatto nuovo nella nostra struttura in particolare per l’organizzazione sindacale Cobas qui presente, di cui è stata fatta più volte oggetto per l’opposizione che essa ha da sempre opposto alle scelte scellerate delle varie amministrazioni che si sono succedute, battendosi per la difesa dei diritti e della dignità di lavoratori e pazienti. Ma sullo Spallanzani, oggi più di ieri si incentrano interessi enormi, enormi speculazioni; interessi delle multinazionali farmaceutiche ed interessi di una ricerca militare libera da ogni forma di controllo pubblico. Il destino dell’IRCCS L. Spallanzani, oggi struttura d’eccellenza della sanità pubblica italiana, è ancora sospeso tra la trasformazione in Fondazione, come parrebbe dal decreto legge già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale o la trasformazione in Istituzione dedita alla salvaguardia della Difesa Militare Nazionale secondo le mire di pescecani interni ed esterni alla struttura che ancora continuano a lavorare in questa direzione.

La struttura ha intanto subito cambiamenti radicali, ed altri ne subirà, cambiamenti che in pochi abbiamo capito da subito essere in relazione a tali infausti disegni. Sotto la direzione del megalomane e fascistoide Commissario Straordinario Perrone Donnorso, del Direttore Sanitario S. Squarcione e dell’onnipresente, ma invisibile eminenza grigia il Direttore Scientifico G. Ippolito, l’ospedale è stato trasformato in un presidio militarizzato: un muro (con tanto di cartelli con la scritta limite invalicabile) ha chiuso definitivamente il passaggio interno prima esistente con il S. Camillo; l’ingresso principale di Via Portuense, da cui può accedere ora solo il “grande dittatore” è stato sostituito da quello, pericolosissimo, sito nella via laterale G. Folchi; telecamere sono state piazzate ovunque; i laboratori sono divenuti impraticabili, spazi che prima erano ad uso dei lavoratori sono stati loro sottratti (la bellissima e grande aula magna è ora l’ufficio personale del Commissario Straordinario). In più “vergogna delle vergogne” è stato soppresso l’unico reparto di malattie infettive pediatriche di Roma. In difesa di questo reparto e contro la militarizzazione dello Spallanzani e la sua trasformazione in Fondazione, il Cobas Spallanzani insieme con “il Coordinamento per la Salute Pubblica”, hanno condotto un’estenuante lotta che si è esplicitata in una raccolta di oltre 6000 firme, in due scioperi, in proteste presso le varie sedi istituzionali, in assemblee pubbliche, nell’occupazione del reparto e interrogazioni parlamentari sollevate da parte di vari esponenti politici , che hanno posto lo Spallanzani sotto l’occhio dei riflettori per una battaglia di civiltà, e che sicuramente ha costituito un freno per i criminali progetti sulla struttura.


In tutto questo tempo abbiamo ascoltato le scandalose e mendaci risposte date a vari livelli sulle questioni poste, fino ad arrivare all’ultima in ordine di tempo del Ministro della Salute G. Sirchia. Ancora, abbiamo denunciato pubblicamente la falsità di quanto veniva propagandato a livello nazionale sulla presunta preparazione dello Spallanzani e dei suoi operatori sulla capacità di assistenza, cura e diagnosi di malattie altamente contagiose come il virus Ebola o la SARS. Tutti gli infermieri conoscono la situazione di scarsa sicurezza , relative a mancata formazione e assenza di percorsi idonei, in cui sono stati accolti i casi di presunte SARS tanto è vero che solo oggi si sta lavorando a creare le condizioni idonee.

A tutto ciò ha corrisposto un controllo sempre più massiccio sui lavoratori, cui vengono negati sempre più diritti e dignità. Si impediscono riunioni di reparto, si intimidiscono i lavoratori affinché non partecipino ad assemblee in orario di servizio; solerti primari, servi di questa amministrazione fascista, impediscono a rappresentanti sindacali, di sigle non compiacenti, di trasmettere informative chiamando i carabinieri e millantando addirittura risse. Si programmano ferie d’ufficio per tutti, si costringe il personale a lavorare in sott’organico e spesso a prolungare il proprio turno di lavoro con ordini di servizio che poi illegalmente non vengono retribuiti. Gli stipendi restano fermi per tutti con esclusione di quei pochi personaggi, di cui l’amministrazione si serve per portare avanti la sua politica di lacrime e sangue.
Questo con l’appoggio delle RSU, che RSU non sono più per l’estromissione di fatto di tutte le sigle sindacali ad eccezione delle locali CGIL e RdB, e per il fatto che i loro rappresentanti, M. Viviani e M. Trimarchi, esprimono il loro massimo impegno nell’appoggiare e difendere pienamente la controparte e strumentalizzare i lavoratori per facilitare i progetti di cui si fanno garanti.
In tutto ciò l’organizzazione Cobas, evidentemente, è di troppo: se la si elimina , si rompono gli argini a processi di trasformazione radicale e selvaggia. Siamo stati additati da sempre come terroristi, poiché alcuni tra gli esponenti più attivi del Cobas Spallanzani oltre ad essere dei sindacalisti scomodi sono anche comunisti, ma noi questo ai lavoratori non lo abbiamo mai nascosto!

L’ ufficio provvedimenti disciplinari ha lavorato e continua a lavorare a pieno ritmo quasi esclusivamente contro i Cobas, e quando entriamo in quell’ufficio sappiamo che non c’è democrazia che tenga! Pensiamo che questo non debba essere permesso e chiediamo a tutti coloro che combattono contro ogni forma di repressione, a tutte le forze di movimento impegnate nella difesa delle avanguardie sindacali e politiche, ai lavoratori dello Spallanzani e a tutti i cittadini cui sta a cuore la democrazia e il diritto ad una salute pubblica e dignitosa di sostenerci concretamente in questa battaglia di civiltà! Invitiamo tutti sin da subito ad una mobilitazione di massa contro l’amministrazione fascista di questo ospedale e gli interessi che essa incarna!

Contro la repressione delle avanguardie politiche e sindacali!

Difendiamo il diritto ad una salute pubblica!

Uniti si vince!


Cobas L. Spallanzani
Roma, 16.11.2003







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