Il 20 aprile tedeschi e fascisti sferrano un'offensiva nella zona di Nocera Umbra e 50 giovani partigiani vengono trucidati.

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L'Umbria



L'Umbria ha pagato un tributo di 500 caduti alla lotta di liberazione, che in quella regione riuscì a mobilitare quasi 4 mila partigiani combattenti a Spoleto, Foligno, Gualdo Tadino, nella vallata del Nera e sui monti di Todi. Alla formazione dei primi distaccamenti e poi brigate sui monti dell'Umbria contribuirono per primi gli operai di Terni che iniziarono a salire sui colli più alti insieme ai montenegrini prigionieri nel campo di Colfiorito o nella Rocca di Spoleto.

All'inizio del 1944 l'offensiva partigiana aumenta e il 23 gennaio Colfiorito è occupata dai partigiani che, a costo di gravi perdite, costringono il nemico alla fuga. Il 20 aprile tedeschi e fascisti sferrano un'offensiva nella zona di Nocera Umbra e 50 giovani partigiani vengono trucidati.

Durante i rastrellamenti nazifascisti del marzo '44 caddero alcuni tra i promotori e comandanti delle formazioni partigiane. In particolare il nemico si accanì a Cascia, dove era stata costituita una zona libera. I rastrellamenti si ripeterono nel maggio per colpire i patrioti che agivano nell'alto Perugino, riuscendo a prevalere a Montone e Città di Castello. Sembrò che avessero partita vinta, ma liberata Roma il 4 giugno, l'attività partigiana riprese e i tedeschi in ripiegamento oltre la valle del Paglia, compirono distruzioni ed eccidi fino alla liberazione di Perugia da parte delle forze alleate, che avvenne il 20 giugno 1944.

Terni era invece già stata liberata dai garibaldini che il 13 giugno entrarono in città poche ore prima degli alleati, dopo aspri scontri con i tedeschi a Salto del Cieco e a Valle Piana di Arrone.