Intervista a Leone Paserman, presidente della Comunità ebraica di Roma «Ora più facile il dialogo con la sinistra»
La notizia che il prefetto di Roma Achille Serra ha deciso di vietare tutte le manifestazioni previste per questo pomeriggio a Roma, cancellando così la possibilità che i sostenitori di Erich Priebke svolgessero la loro provocatoria iniziativa nel cuore della Capitale, arriva mentre già Leone Paserman sta rispondendo per telefono da Bruxelles alle domande di "Liberazione". «Sono davvero soddisfatto, accolgo questa decisione con un sospiro di sollievo - commenta il Presidente della Comunità ebraica romana - mi sembra che i responsabili dell'ordine pubblico abbiano preso coscienza del fatto che la manifestazione in favore della grazia a Priebke era ritenuta davvero inopportuna da una parte molto ampia della cittadinanza romana, come ha dimostrato l'ampia mobilitazione di questi giorni. La Prefettura ha recepito questa determinazione anche dopo il passo decisivo compiuto dal sindaco Veltroni che aveva vietato l'uso del suolo pubblico all'iniziativa».
La mobilitazione che ha coinvolto tutti gli antifascisti e le forze democratiche della città ha mostrato come la vicenda di Priebke non riguardi certo solo la Comunità ebraica. Si tratta di un segnale importante...
Sì, mi sembra molto importante che sia emerso come l'idea di considerare "il caso" Priebke e la tragedia della Fosse Ardeatine come qualcosa che toccasse solo gli ebrei, sia stata battuta nei fatti. Quella violenza, sessanta anni fa, è stata fatta a tutto il popolo romano, di cui gli ebrei fanno parte da ventidue secoli, ma anche all'intera umanità.
Nell'organizzazione dell'iniziativa in favore dell'ex ufficiale delle Ss sono emersi evidenti contatti tra la destra politica e i gruppi estremisti, cosa ne pensa?
Non tutti i promotori e gli aderenti all'iniziativa erano allineati sulle stesse posizioni. In particolare l'avvocato Taormina mi sembra si sia espresso sui termini giuridici della vicenda di Priebke, sostenendo come si tratti dell'unico responsabile delle Fosse Ardeatine che ancora sta scontando una pena, mentre gli altri sono tutti liberi. Ciò detto, questa mi sembra una lettura davvero particolare delle cose: visto che altri non hanno pagato per quella strage, sono rimasti impuniti, allora anche Priebke dovrebbe essere scarcerato. Mi sembra una posizione priva di ogni logica.
La mobilitazione di questi giorni, a difesa di valori comuni, sembra riaprire anche un confronto più sereno tra la sinistra e la Comunità ebraica. Come valuta questa possibilità?
Me lo auguro davvero. Abbiamo fatto tante battaglie comuni e per così tanti anni, che la frattura che si registra oggi tra la Comunità e la sinistra mi reca un vero dolore. Questa frattura che è originata dal conflitto del Medio Oriente può essere superata se si riesce a dare spazio, da entrambe le parti, ad un'analisi più serena dei fatti. E' questa la strada migliore per ricucire i nostri rapporti reciproci, una possibilità che la Comunità ebraica si augura sinceramente.
Gu. Ca.
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