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18 anni di Occupazione e autogestione - 21 Festa del Non Lavoro | ||
by csoa Forte Prenestino Wednesday, Apr. 28, 2004 at 11:28 AM | mail: forte@ecn.org | |
Venerdi 30 aprile e sabato 1 maggio 2004 il csoa Forte Prenestino festeggia
18 anni di occupazione - 21° festa del Non LavoroC'era una volta un
mondo grigio di muri gabbie e scatole chiuse, un mondo di merci e di loro schiavi.
L'unico colore in quel pianeta erano le etichette delle confezioni delle merci
e il sangue che scorreva per il loro possesso. Nel mondo di cemento non c'è posto per i bambini in carne ed ossa pieni
di sangue ed emozioni, confinati nell'angusto parco giochi recintato da filo
spinato, e vuoto: l'unico gioco permesso è quello della guerra (e il
gioco della sottomissione e dello sfruttamento). I bambini demolitori (alcuni provengono da una lunga storia di ribelli, altri,
a dire il vero hanno anche una certa età) attraversano il mondo in un
vecchio forte che era stato abbandonato: sanno che non si può vivere
sempre nella propria scatola né custodirla gelosamente a colpi di fucile
giocattolo; e ne aprono le porte. Nel suo viaggio la tribù nomade di bambini demolitori che architettano
sogni, con i rottami che semina inventa nuovi giochi con cui nutrire la propria
mente; con briciole tecnologiche architetta porte da aprire su nuove realtà
possibili, cabla il suo corpo, che i padroni dei giocattoli volevano inscatolato
e muto, e inventa percorsi e linguaggi per connettersi con la nuova realtà
che ha scoperto: come maglie di una rete immensa, migliaia di tribù di
bambini che architettano sogni percorrono il pianeta, sotto il fuoco spietato
dei padroni dei giocattoli; riconoscendosi, intrecciano i loro destini, contaminano
i loro percorsi, stringono le maglie della rete, ritrovandosi ogni tanto in
confusissimi appuntamenti mondiali. Passano diciotto anni, forse si diventa maggiorenni, e i pugni nello stomaco
segnano il cammino della crew nomade: a genova i proiettili in faccia, nel tempo
i sogni che si infrangono, i progetti che si sgretolano contro muri altissimi,
alcuni giocattoli autoprodotti finiscono in pezzi, tanti bambini se ne vanno
seguendo le loro strade, qualcuno perde la testa, qualcun altro si incammina
verso le stelle, in equilibrio sul filo del dolore e del desiderio. C'era una volta un mondo grigio di muri gabbie e scatole chiuse, un mondo di merci e di loro schiavi. Questo mondo esiste ancora, per alcuni aspetti è anche peggiorato: alcune scatole sono più difficili da smontare e i robot-giocattolo sono più violenti e inaciditi. Non sappiamo se riusciremo a demolire tutte le gabbie, ma proveremo ancora
a gettare scompiglio nel parco giochi, anche coltivando e fumando erbette divertenti
contro chi vorrebbe imporre il proibizionismo nel grigio mondo dei giocattoli.
Continueremo il nostro viaggio condividendo percorsi e progetti con le altre
tribù di bambini demolitori, disertando ancora e sempre le guerre dei buon diciottesimo compleanno a tutt* contro chi la guerra ce l'ha dentro...DISERZIONE!!!
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