dal libro: Berlusconi - Inchiesta sul signor TV - cap6.3
Corruzione a Olbia 2
Tra le iniziative intraprese o progettate in Sardegna dal duo Carboni-Berlusconi, la più ambiziosa è quella denominata Olbia 2. Vi si ipotizza la costruzione di un enorme insediamento turistico del tipo "casa più barca". Carboni, che culla il sogno di diventare, al pari dell'Aga Khan, l'artefice del più grosso centro turistico dell'isola, nell'estate 1979 effettua un giro di consultazioni presso la Regione Sardegna, il Comune di Olbia, e presso le principali forze politiche isolane: trova incoraggiamenti, e promesse di appoggio. «Nel marzo 1980», si legge nel "memoriale Pellicani", «Carboni ha già raccolto molto materiale e indicazioni dei gruppi politici... perciò invita Romano Comincioli e gli illustra il programma che si potrebbe sviluppare nell'area a nord e a sud di Olbia... Entusiasta da quanto esposto da Carboni, Comincioli ne riferisce immediatamente a Berlusconi. A metà marzo 1980, al Grand Hotel di Roma si incontrano Carboni Comincioli e Berlusconi. Da questa riunione scaturì l'iniziativa di Olbia 2, che prevedeva un primo investimento di circa 7 miliardi... Si programmò anche una visita in Sardegna. Il viaggio avvenne verso la fine di marzo, e fummo accompagnati da Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, dal rag. De Martini, dall'arch. Ragazzi, e da altri di cui non ricordo il nome. Il 30 marzo avvenne il primo finanziamento da parte di Berlusconi per un miliardo di lire». Si è visto come i primi terreni acquistati per il progetto Olbia 2 siano quelli della società Nova Nuraghe, controllata dalla Nova Nuraghe Etablissement di Vaduz (Liechtenstein); con ulteriori acquisizioni, i terreni disponibili hanno ormai un'estensione complessiva di ben mille ettari. «Durante tutto il 1980», precisa Pellicani nel suo memoriale, «Carboni si adopera, anche attraverso i mediatori olbiesi, ad accaparrare terreni... Alla fine dell'anno, tra acquisti effettuati e preliminari per accaparramento, Carboni, Comincioli e Berlusconi avevano acquistato nelle zone di Olbia sud e di Olbia nord circa 1000Pellicani, "erano stati ettari di terreno..."; tali terreni, prosegue intestati a due società, la Avilla e un'altra di cui non rammento il nome effettiva proprietà al 50 [si tratta della socictà Aprisella srl, NdA], società che erano di per cento ciascuno, del Carboni e del Berlusconi, anche se i due non figuravano direttamente ma tramite loro collaboratori. Per la verità la proprietà delle due società era per il 45 per cento del Carboni, per il 45 per cento del Berlusconi, e per il restante 10 per cento del signor Romano Comincioli...". Olbia 2 è un progetto molto ambizioso, secondo qualcuno fino alla megalomania. Mentre Porto Cervo dispone di circa 800 posti barca, qui se ne prevedono 3.000; si ipotizza di edificare per 2 milioni 185 mila metri cubi, il che consentirebbe di ottenere oltre 4.000 villette - una città... E tanto più grossa appare l'iniziativa, tanto maggiori sono gli interessi da conciliare e le resistenze da rimuovere. Carboni non si accontenta più delle generiche disponibilità manifestategli dai politici fin dall'estate del 1979: ora ha bisogno di appoggi più concreti. Così prende contatti con le varie componenti politiche di Olbia. "Partecipavano tutti, c'erano tutti. Ho trattato con le forze politiche, dai comunisti ai socialisti ai democristiani. Anzi, feci venire Berlusconi di persona e ci furono delle sedute ufficiali". A livello regionale, il principale interlocutore è il repubblicano Armando Corona, futuro Gran maestro della massoneria. "Il rapporto di Carboni con Corona", dichiara Pellicani, "nasce in occasione dell'operazione Olbia 2, oggi Costa Turchese, sorta con la connessione tra Berlusconi e Carboni. Allora Corona era presidente della Giunta regionale: [Carboni] gli fu presentato da Angelo Roich e dal prof. Gianni Mereu e lì ebbe inizio il rapporto perché l'on. Corona doveva portare avanti la famosa operazione Olbia 2" per "rapporto", Pellicani intende elargizione di somme, e infatti così prosegue: "Il periodo in cui Corona inizia a prendere dei soldi da Carboni parte dal 1980, quando lui era ancora presidente della Regione sarda. In quella occasione credo che abbia avuto da parte di Carboni dei finanziamenti provenienti dal gruppo Berlusconi per l'operazione Olbia 2 [...]. In quell'occasione Carboni mi disse di aver già "bonificato" varie persone della Sardegna, tra cui l'onorevole Corona, per circa 300 milioni, 200 dati all'on. Corona, e altri ad altre persone... Lo so, perché ci furono addebitati 500 milioni che furono portati da Fedele Confalonien tutti in contanti a Cagliari mentre Carboni, Berlusconi e Corona erano a Cagliari. Confalonieri [portòj 500 milioni in contanti dentro una valigetta ventiquattr'ore" . Secondo il braccio destro di Carboni, anche 150 milioni (prelevati il 14 maggio 1981 dalla Banca del Cimino) servono a corrompere i politici: stavolta ne avrebbero beneficiato la segreteria del presidente della Regione Angelo Roicli per "l'operazione SardegnaBerlusconi", e altri "politici sardi sempre in relazione alla famosa operazione". Complessivamente, conclude Pellicani, "Carboni aveva stabilito con Berlusconi 7 miliardi di spese politiche. Era il costo politico dell'operazione". Nel 1982, il sostituto procuratore Dell'Osso interroga a Milano Armando Corona, già presidente dell'Assemblea regionale sarda e Gran maestro della massoneria; come risulta dal verbale di istruzione sommaria, Corona dichiara: "Conobbi il Carboni nel gennaio 1981 allorché il predetto mi fu presentato dall'on. Angelo Roich. All'epoca io ero presidente dell'Assemblea regionale sarda. Il Roich mi presentò il Carboni come un operatore locale imprenditore che si interessava di costruzioni e di insediamenti turistici. Il Carboni mi parlò appunto di questa sua attività e mi disse che intendeva presentarmi il signor Berlusconi Silvio, imprenditore milanese, che aveva interessi con lui e che era orientato ad operare in Sardegna. In effetti successivamente il Carboni venne con il predetto Berlusconi ed entrambi mi dissero che a-vevano dei grossi progetti per la Sardegna. Preciso che dai termini con i quali si esprimevano traspariva chiaramente una comunanza di interessi, nel senso che apparivano soci nel progetto del quale parlavano. Dissero in particolare che avrebbero voluto costruire una seconda Olbia, Olbia 2".
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