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“Mucca pazza”, nuovo caso a Ragusa
by vacca sacra Sunday, May. 16, 2004 at 3:30 PM mail:

E' rientrato ieri sera a Ispica (Ragusa) da Milano l'uomo di cinquant'anni affetto, secondo quanto diagnosticato da un centro specializzato lombardo, dalla sindrome di Creutzfeldt-Jakob, variante umana della malattia della mucca pazza. Questa mattina il sindaco di Ispica, Rosario Gugliotta, anche nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina, ha ricevuto la notifica della diagnosi dal medico curante ed ha ricevuto, dai parenti del paziente, il foglio di dimissioni stilato dai sanitari dell'ospedale di San Donato Milanese, dove l'uomo è stato ricoverato per due settimane, e che conferma la diagnosi. "Avevo allertato l'Azienda Usl 7 di Ragusa - dichiara il sindaco di Ispica, che è anche medico - già otto giorni fa. Purtroppo, adesso, è arrivata la conferma. Domani convocherò un vertice ad Ispica o nella sede dell'Ausl di Ragusa per fare il punto della situazione e per chiedere che, alla luce di quanto accaduto, vengano intensificati, se possibile, i controlli che, tuttavia, negli ultimi anni sono molto rigorosi". Gugliotta sottolinea che "il morbo ha una incubazione molto lenta e, quindi, è presumibile che la patologia risalga ad una decina di anni fa". Un invito a non creare allarmismi viene anche dal responsabile del servizio veterinario dell'Ausl 7 di Ragusa, Giuseppe Licitra "Sulla salute dei bovini in provincia di Ragusa bisogna stare tranquilli - dichiara Licitra - perché le macellazioni sono attentamente e continuamente monitorate dai servizi sanitari e gli animali vengono sottoposti a controlli rigorisissimi. Da quando è scattato l'allarme mucca pazza in Italia sono entrate in vigore severe normative in materia di sicurezza. L'esposizione alla malattia del paziente -sostiene Licitra- probabilmente è avvenuta prima dell'adozione delle misura attualmente in vigore su tutto il territorio nazionale. Possiamo dare garanzie sulle carni, che si trovano sui banconi delle macellerie e dei supermercati, solo relativamente agli ulimi quattro anni". La patologia sull'uomo di Ispica si è manifestata negli ultimi mesi con improvvise perdite di memoria che avevano fatto pensare al morbo di Alzheimer o al morbo di Parkinson. Erano state anche formulate le ipotesi di una sindrome dissociativa o di una ischemia cerebrale "ma - come spiega ancora il sindaco di Ispica - la Tac non aveva confermato le ipotesi formulate in un primo momento". L'uomo era stato ricoverato all'ospedale di Ragusa e al "Maggiore" di Modica da dove, dopo i primi accertamenti, era stato indirizzato a San Donato Milanese. "La diagnosi - dichiara il direttore sanitario dell'ospedale modicano, Piero Bonomo - viene formulata sulla base dei dati clinici strumentali e di laboratorio oggi eseguiti con la massima precisione, anche se, in ogni caso, bisogna ricordare che si può parlare, al momento, solo di sospetto di malattia. Purtroppo, la certezza assoluta si ha soltanto dopo il decesso con gli esami sulla materia cerebrale". Fino ad oggi i casi accertati nel mondo sono meno di centocinquanta. In Italia se n'è finora registrato soltanto uno, che ha causato la morte di una ragazza di Menfi, in provincia di Agrigento.

Dopo la conferma di un nuovo caso di variante umana della malattia della mucca pazza, diagnosticato di recente su un uomo di Ispica (Ragusa) e nove mesi dopo il decesso di una ragazza di Menfi (Agrigento), la LAV chiede alle competenti autorità locali e nazionali, Ministero della Salute in testa, di non abbassare la guardia e di garantire la massima severità nei controlli: anche se i test di positività per la Bse sui bovini sono in diminuzione, non si deve trascurare l’esistenza di un florido mercato clandestino della carne, che mette a rischio la salute dei consumatori.
“Il problema delle macellazioni clandestine è molto serio – dichiara Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio nazionale Zoomafia della LAV – esiste un forte legame fra gli allevamenti abusivi, l’abigeato, ovvero il reato del furto di animali, le truffe sui contributi UE e le macellazioni clandestine. Si tratta di attività illegali che non accennano a di diminuire e che nel 2003, come l’anno precedente, hanno mosso un giro d’affari stimato in 250 milioni di euro”.
"Questi drammatici fatti sono un'occasione in più per riflettere più in generale sulle nostre abitudini alimentari e pensare di adottare la scelta vegetariana o vegan: fa bene sia a noi che agli animali", dichiara Gianluca Felicetti, responsabile LAV settore Allevamenti.
Il settore della carne e della macellazione di animali, è sicuramente una delle attività illegali “silenziose” di maggior profitto per i sodalizi criminali. Il Rapporto 2004 della LAV sulla Zoomafia conferma, infatti, il preoccupante aumento dei reati relativi alla macellazione clandestina e al traffico di carne: la cosiddetta “Cupola del bestiame” è implicata in reati che vanno dalle truffe ai danni dell’Erario, dell’UE e dello Stato, al traffico illegale di medicinali, dal furto di bestiame, alla falsificazione di documenti sanitari, fino ai gravissimi reati di procurata epidemia e diffusione di malattie infettive, attraverso la commercializzazione di carni provenienti da animali malati, illeciti sempre più spesso perpetrati con l’aiuto di veterinari pubblici. Le maggiori inchieste della Magistratura relativamente a questi reati negli ultimi anni sono state condotte in Sicilia, Campania, Puglia, Calabria, ma anche in Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio e Abruzzo, segno che gli interessi criminali in questo settore sono estesi su tutto il territorio nazionale e spesso hanno ramificazioni anche all’estero, ad esempio nell’Europa dell’Est.
Una delle più vaste operazioni condotte negli ultimi mesi dal NAS dei Carabinieri per la prevenzione della Bse, l’operazione denominata “mucca d’oro”, ha portato al controllo di 550 allevamenti di bovini su tutto il territorio nazionale. Si è cercato di rintracciare oltre 3.000 bovini registrati come macellati presso un’azienda apuana, ma risultanti alla banca dati nazionale bovina, come vivi presso altri allevamenti della penisola o più volte macellati. Sono state accertate una serie di infrazioni alla normativa comunitaria sul sistema di identificazione e registrazione dei bovini: anomalie nella compilazione dei passaporti, dei modelli 4 attestanti le movimentazioni dei bovini e nell’applicazione dei marchi auricolari in moltissimi casi mancanti. Il NAS ha così scoperto un sistema illegale, da tempo rodato, messo in atto da addetti ai macelli e allevatori per la riscossione di premi in denaro e per l’immissione in commercio dei bovini senza il rispetto della normativa, anche grazie alla compiacenza di alcuni veterinari.
Proprio nella regione dove si sono verificati i due casi di variante umana della Bse, nel 2003 i Carabinieri hanno scoperto un'azienda zootecnica collegata al mercato della macellazione clandestina nel messinese; i controlli svolti hanno portato alla luce un macello clandestino a Trappeto (Palermo) e un allevamento clandestino composto da animali malati, fra Cinisi e Carini. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme sull’aumento dei casi di brucellosi animale (trasmissibile anche all’uomo e difficile da diagnosticare) a Palermo: in crescita del 4% nel 2002-2003; in aumento a Palermo anche la Tbc animale.
“Secondo alcuni, la scoperta di allevamenti e macelli clandestini è la prova che i controlli funzionano – conclude Ciro Troiano - Ma è proprio vero il contrario: significa che qualcosa sfugge nel sistema dei controlli e che la sicurezza non è certa. Non a caso la Procura nazionale Antimafia ha istituito un’apposita sezione per indagare sui traffici illeciti nel settore zootecnico e agricolo”.

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non equivochiamo
by pecorino ragusano Sunday, May. 16, 2004 at 3:39 PM mail:

sindrome di Creutzfeldt-Jakob, variante umana, vuol dire una malattia umana rara che è sempre esistita, non c'entra con le mucche. Non postiamo notizie equivoche tanto per fare allarmismo

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