Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2004/05/550737.php Nascondi i commenti.

La sagoma della tortura israeliana
by Wayne Madsen Tuesday, May. 18, 2004 at 12:05 AM mail:

Con la prova sempre più evidente della presenza di un piccolo gruppo di ex militari ed agenti dello Shin Bet israeliani in grado di parlare e comprendere l'arabo ai brutali interrogatori dei prigionieri iracheni ad Abu Ghraib - gli israeliani erano stati assunti con una sorta di sotto-contratto dal Pentagono, e la loro presenza era strettamente segreta - c'e' solo da esaminare il record di abusi dei prigionieri palestinesi e libanesi per mano di Israele per capire ciò che Donald Rumsfeld intendeva, quando parlò di "foto e video ancora segreti, ma che, se resi pubblici, peggioreranno sensibilmente le cose".

Secondo un funzionario politico dell'amministrazione Bush e secondo fonti dell'intelligence USA, gli interrogatori ad Abu Ghraib includevano un certo numero di israeliani in grado di parlare in arabo, i quali aiutarono i carcerieri USA a sviluppare le cosiddette "tecniche R2I" (resistenza all'interrogatorio). Molti metodi di tortura sono stati inventati dagli israeliani nei lunghi anni di interrogatori ai detenuti arabi nella Cisgiordania occupata ed all'interno dello stesso Israele.

Le tracce di foto e video peggiori di quelli già noti possono essere trovate negli archivi israeliani, nella forma di abusi similari perpetrati ai danni di prigionieri palestinesi ed arabi. Nel marzo 2000, l'avvocato di un prigioniero libanese sequestrato dagli israeliani in Libano nel 1994, dichiarò che il suo cliente era stato sottoposto a torture, incluso lo stupro. Il tipo di ricompensa offerto da Rumsfeld nella sua testimonianza ha le radici nei casi delle torture inflitte da Israele. Nel caso del prigioniero libanese, stuprato dai suoi sequestratori, l'avvocato chiese un risarcimento di 1,47 milioni di dollari. La Commissione Pubblica contro la tortura in Israele documentò i tipi di sevizie inflitti ai prigionieri arabi. Molte coincidono con quelle denunciate nel rapporto Taguba, come le percosse e lunghi periodi di tempo trascorso con le mani legate allo schienale di sedie. In un articolo pubblicato nel 1998 da The Progressive, il rabbino Lynn Gottlieb riportò del trattamento subito da un 23enne palestinese durante un periodo di "detenzione amministrativa". " Il prigioniero veniva legato dietro ad una sedia 17 ore al giorno, per 120 giorni ... la sue testa veniva coperta con un sacchetto, spesso imbevuto in urina o feci. Le guardie gli mettevano all'orecchio musica ad altissimo volume e lo tormentavano con minacce di violenze fisiche o sessuali". Se foto e video aggiuntivi dovessero documentare queste pratiche, l'amministrazione Bush può essere certa che "il pubblico americano non ha ancora visto nulla".

Nonostante sia ancora incerto se qualcuno dei "contractors" citati dal rapporto Taguba sia associato ai servizi segreti israeliani, e' da notare che uno di essi, John Israel, che nel rapporto viene identificato come un impiegato del CACI di Arlington, Virginia, e della Titan Inc, di San Diego, potrebbe non essere un cittadino americano. Il rapporto Taguba stabilisce che Israel non aveva una autorizzazione della sicurezza, un documento che rendeva lecito il suo utilizzo come inquisitore per conto del CACI. Secondo il sito web del CACI, gli inquisitori del CACI in Iraq debbono possedere una Autorizzazione Top Secret e la cittadinanza americana. Inoltre, il CACI richiede che i suoi inquisitori abbiano un minimo di due anni di esperienza come poliziotti militari o simili impieghi in cui e' necessario utilizzare tecniche d'indagine.

A causa di tali clausole, ai cittadini israeliani non sarebbe permesso di ottenere un'autorizzazione del CACI, mentre ai cittadini in possesso di una doppia cittadinanza - inclusa quella americana - sì. Sebbene il rapporto Taguba faccia riferimento ad Israel come impiegato delle due ditte americane, esse prendono le distanze ed il CACI, in particolare, nega che egli sia, o sia stato mai, un suo dipendente.

In effetti, il rapporto fa riferimento alla presenza di cittadini "di paesi terzi" nel carcere di abu Ghraib, dichiarazione che preoccupa non poco il Pentagono a causa dei danni permanenti che essa potrebbe arrecare alle relazioni USA con il mondo arabo/islamico. Proprio per questo, il rapporto e' stato classificato, ed un funzionario dell'ufficio di Douglas Feith (uno degli ideologi dell'attacco all'Iraq) si e' affrettato a considerarlo "top secret", ed a proibirne la diffusione a mezzo stampa o TV.
Considerati gli stretti legami che Feith intrattiene con Israele, tale reazione da parte del suo dirigente al top e' comprensibile, ma non giustificabile, dal momento che le agenzie a cui sia lui che Feith fanno capo dovrebbero tenere a cuore il bene pubblico, non quello privato.

Il riferimento a "cittadini di paesi terzi" in un rapporto la cui diffusione e' ristretta ai partners della coalizione USA (Gran Bretagna, Polonia, Italia, etc) e' un altro indicatore del possibile coinvolgimento di israeliani negli interrogatori dei prigionieri iracheni. Tale fatto potrebbe severamente danneggiare la fragile "coalizione dei volenterosi" messa in piedi da Bush in Iraq. Le conclusioni del rapporto Taguba furono trasmesse al Comando delle Forze della Coalizione il 9 marzo 2004, appena sei giorni prima delle elezioni generali in Spagna, vinte poi dal candidato dell'opposizione socialista anti-guerra. In seguito, gli spagnoli hanno ritirato le loro truppe dall'Iraq. Durante la testimonianza di Rumsfeld di fronte alla Commissione delle Forze Armate del Senato, il senatore John McCain lo ha pressato con una serie di domande sul ruolo e sull'identità dei "contractors" impiegati negli interrogatori ad abu Ghraib.
All'imbarazzo di Rumsfeld ha messo una pezza il generale Lance Smith, il quale ha dichiarato che vi erano 37 contractors che agivano come inquisitori nel carcere della vergogna. Le due ditte citate, il CACI ed il Titan, hanno stretti legami con le comunità militari e tecniche israeliane.

Lo scorso 14 gennaio, il presidente del CACI, Jack London, era a Gerusalemme a ricevere, alla presenza dell'estremista del Likud Shaul Mofaz e del sindaco ultraortodosso Uri Lupolianski, il premio dello Jerusalem Fund of Aish HaTorah's Albert Einstein Technology. Stranamente, il CACI ha atteso fino al 2 febbraio prima di annunciare pubblicamente la notizia.

Anche il Titan ha strette connessioni con gli interessi israeliani. Dopo la fine del suo servizio come direttore della CIA, James Woolsey ha servito come direttore del Titan. Woolsey e' uno degli architetti della politica americana in Iraq ed il maggior sostenitore di Ahmed Chalabi, del Congresso Nazionale iracheno. Consigliere della Fondazione neo-conservatrice per la Difesa della Democrazia, dell'Istituto Ebraico per gli Affari di Sicurezza Nazionale, del Progetto per il Nuovo Secolo Americano e della Commissione per la Liberazione dell'Iraq, Woolsey e' un intimo di Stephen Cambone, sottosegretario alla Difesa per l'intelligence, l'individuo chiave nella catena di comando che non solo era a conoscenza delle tattiche di tortura usate dagli inquisitori americani ed israeliani in Iraq, ma le aveva addirittura approvate. Cambone e' un membro del Progetto per il Nuovo Secolo Americano ed e' considerato uno degli elementi della "cabala" neo-conservatrice di Rumsfeld all'interno del Pentagono.

Un'altra persona che, secondo gli insider del Pentagono, potrebbe essere stato a conoscenza del trattamento dei prigionieri iracheni e' il colonnello dell'esercito USA Steven Bucci, Berretto Verde ed assistente militare di Donald Rumsfeld. Secondo fonti del Pentagono, Bucci e' coinvolto nella direzione di "covert operations" speciali condotte da ex personale operativo che risponde al Pentagono, più che alla CIA ed al suo gruppo paramilitare. Il gruppo del Pentagono include madrelingua arabi ed ex membri dei Berretti Verdi e del Delta Force, che hanno operato copertamente in Iraq, Afghanistan, Iran, Pakistan ed Uzbekistan. Non e' noto se esista un legame tra le covert operations di Rumsfeld e quelle dei linguisti del Titan.

Wayne Madsen e' un giornalista investigativo di Washington. Ha servito nell'Agenzia di Sicurezza Nazionale durante l'amministrazione Reagan ed e' co-autore di "Un incubo americano: La presidenza di George Bush II".

http://www.guardian.co.uk/Iraq/Story/0%2C2763%2C1102940%2C00.html
http://www.detnews.com/2004/nation/0405/16/a04-154385.htm
http://rds.yahoo.com/S=2766679/K=israel+iraq+torture/v=2/SID=w/l=WS1/R=50/H=0/*-http://www.unhchr.ch/huricane/huricane.nsf/45ee90b46a08ca5a802565fd004e2473/57c9d0ff2f70b96580256746003528a8?OpenDocument

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

U.S. Marines select Israeli communication devices for forces in Iraq
by ISRAEL21c staff Tuesday, May. 18, 2004 at 12:17 AM mail:

An army is only as good as its field computers. That's the thinking of the U.S. Marines anyway, who have selected an Israeli-developed battle-reinforced handheld computer to distribute to its troops in Iraq and elsewhere.

Tadiran Communications said its Florida-based subsidiary Talla-Tech won two contracts worth a combined $11.5 million to supply the Tacter-31A Rugged Handheld Personal Digital Assistants (PDAs) to the US Marines. The contracts add to $15 million orders Talla-Tech had previously received for its rugged palm computers from the U.S. armed forces.

Tadiran says these orders, and others for thousands of tactical computers for supply to the U.S. and other armed forces, place Talla-Tech at the forefront in the ruggedized personal computers sphere. TheTacter-31A, the subject of the latest order, is a version of the PDA suitable for harsh ground conditions, with a tactical modem allowing communications via military communicators.

The navigation capacity of the PDAs, which weigh less than a kilogram, is based on an installed GPS receiver. The modem allows soldiers in the field to receive updated reports on the status of the battle and his own location, as well as the location of friendly and enemy forces. It also enables communications between the forces and the command echelon.


The Tacter is "basically a Compaq iPAQ on steroids," according to Talla-Tech spokesman Jim English. With the PDAs' modular design, hardware and software can be reconfigured for specific missions. The PDAs will be used for a variety of applications by end users in both the U.S. Marine Corps and U.S. Army. It's capable of providing situational awareness in a handheld or vehicle-mounted operation with use of the embedded military Global Positioning System (GPS) and tactical modems. The rugged computers will be delivered over a period of six months beginning in July.


Besides their internal battery, these rugged PDAs feature external military or commercial battery capability to provide over 30 hours of operation, which is quite an enviable standard for the civilian PDA user. The devices run Microsoft's Pocket PC 2002 operating system and feature commercial off-the-shelf technology for easy availability and cost containment.

Unlike conventional PDAs, however, they can survive a drop of up to six feet and resist water leakage down to one meter. The military devices allow even gloved soldiers in chemical or biological warfare suits to easily handle the units, and if capture is imminent, sensitive data can be quickly deleted.


"Thousands of our RPDAs have been supplied to U.S. and other armed forces throughout the world," Hezi Hermoni, president and CEO of Tadiran Communications, said in a statement. The awards are a result of the company's R&D investments and positioning worldwide as a prime supplier of rugged computers and communications terminals, he added.

The order for the Marines comes on the heels of a previous $12 million award to supply RPDAs to various branches of the U.S. military, the company said. The Israel Ministry of Defense (MoD) also recently awarded a tender for the supply of 1,000 rugged pocket-size computers, similar to the RPDAs ordered by the United States, along with accessories, it added.

RPDAs that can function in harsh field environments and withstand electro-magnetic and radio frequency interference can provide soldiers increased situational awareness and secure, immune communications, the company said. The pocket-sized computers offer navigation, tactical digital messaging, remote radio control, GPS, wireless local area network (LAN) and Bluetooth capabilities, it added.

The unit has a modular design that is suitable for use in bright daylight and can be modified for specific missions. The RPDA can be configured to provide pilots with flight data and pre-flight checklists, while enabling communications with ATE systems for pre-flight inspection tests.

According to PocketPC's Barry Shilmover, Talla-Tech is currently the leading supplier of Pocket PC-based Rugged PDAs for tactical military operations.

"Their success lies in the agility of its team in listening to a customer's unique needs and producing new solutions quickly. Since the R-PDA's introduction just over one year ago into military markets, Talla-Tech has produced five variants of the original model, has launched a commercial derivative of the unit and is preparing to introduce other models that build on the success of the first. Talla-Tech has introduced a multi-dimensional barcode scanner attachment, integrated spread-spectrum radios and other technologies in response to various customer demands."

Tadiran Communications Ltd., is recognized worldwide for its advanced, field proven integrated communications and computer solutions for the modern battlefield. Tadiran Communications' products address every echelon, from the individual fighting soldier through the squad and platoon up to the division and corps level. Its products deliver the reliability essential for the combat arena and are offered in every configuration demanded by battlefield units. More than three decades of experience support Tadiran's ranking as a leader in its field, with equipment and systems deployed in the Israel Defense Forces, the US Armed Forces and the armies of over 40 nations.

Tallahassee Technologies, Inc. (Talla-Tech). is a wholly owned subsidiary of Talla-Com, Tallahassee Communications Industries, Incorporated (Talla-Com) both of which are located in Tallahassee, Florida with more than 85,000 square feet of ultra-modern manufacturing and design facilities. Both companies are leaders in the design, development and production of military and commercial communications equipment, rugged military computers and rugged personal digital assistants.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.