bush_vs_leones.jpg, image/jpeg, 150x90
Appello agli studenti, ai precari, ai senza casa, ai migranti
qui la guerra non passa
hic sunt leones
Il 4 giugno sarà a Roma quel criminale texano imbottito di Prozac, falco dei neo-cons, signore della Guerra infinita e preventiva, chi sta mettendo a rischio la vita di noi tutti alimentando uno scontro di civiltà senza precedenti, il torturatore sanguinario, insomma lui, George W. Bush. Attraverserà Roma assieme al più fedele dei sui vassalli, Berlusconi, e con una scorta di 20.000 robocops che la retorica giornalistica definisce impropriamente forze dell’ordine. La logica è semplice: “fermi tutti! arriva il liberatore di un tempo, il conquistatore che ha fermato la storia e che restituisce democrazia”. Questo schiamazzeranno le penne prive di dignità e la questura, il governo e chi appende la bandiera dell’Italia felice di aver ritrovato la patria e convinto che sicuramente non sarà su quel treno o su quel metro, al pari dei pendolari, dei precari, degli studenti madrileni.
I precari e gli studenti ce l’hanno a morte con la guerra. In primo luogo perché stanno dalla parte della vita e producono la vita quotidianamente, nel loro lavoro, nella loro cooperazione, nella loro socialità. Poi perché la guerra li saccheggia continuamente, comprimendo diritto allo studio e accesso alla cultura e ai servizi: per quanto ancora dovremmo accettare che fondi e investimenti pubblici vengano spostati dall’istruzione alla guerra??? Poi, ancora, perché la guerra è anche controllo e militarizzazione delle città, utilizzazione dei prodotti dell’intelligenza collettiva messi al servizio delle politiche securitarie e repressive. Il legame tra precarietà e guerra è ancora più stretto se si pensa a quegli infami torturatori di provincia che abbiamo visto sorridere e con i pollici alzati. Si tratta, nel loro lato oscuro e disumano, di precari, guardie di custodia, disoccupati e vittime dell’esternalizzazione delle imprese garantite dal Nafta, di ex interinali e lavoratori del Mc Donald, di studenti universitari che non possono più permettersi di pagare le tasse e che trovano nell’arruolamento l’unica strada per poter completare gli studi. La guerra e l’efferatezza diventa un lavoro, dove la precarietà e la povertà è regola come accade in America, ma anche in Italia.
Lottare contro la guerra significa lottare contro la precarietà e viceversa, lottare contro la guerra significa impedire che i fondi per l’istruzione sostengano ricerca bellica o peggio ancora vengano dirottati verso le spese militari. Per questo studenti e precari hanno deciso di contestare la presenza di Bush. Per questo studenti e precari il 4 giugno fermeranno la fabbrica del sapere, la Sapienza, e bloccheranno la circolazione, si riprenderanno le strade, paralizzeranno la città, renderanno Roma ingovernabile e inservibile alle logiche della parata militare e della visita dell’Occupante, tenteranno di produrre lo sciopero generalizzato. Lo faranno a partire da un quartiere, San Lorenzo, che più di altri a Roma, porta sulla “pelle” le ferite della seconda guerra mondiale, dell’occupazione e della resistenza.
Hic sunt leones scrivevano i romani e i cartografi dell’antichità laddove, come in Africa, si estendevano terre inesplorate, meglio terre non addomesticate, non attraversate dagli stessi codici di comando. Insomma, hic sunt leones, un modo per dire “fuori controllo”.
Con forme comunicative ma determinate, facendo si che i blocchi siano pratiche reali, nomadiche, flessibili ma efficaci e nello stesso tempo mettendo in primo piano un attitudine aperta e creativa, includente, insomma con questa indicazione di affinità, precari e studenti di Roma intendono bloccare le strade e definire una nuova cartografia della città, indicando dove la guerra non passa, dove ci sono “leoni” e non carrarmati.
Tutti gli studenti, i precari, i lavoratori in nero, gli occupanti di case, gli intermittenti, i migranti sono invitati a partecipare…
Né una vita nè un euro né un cervello
a vostra disposizione
disertare la guerra globale permanente
precar@ e student@ controBush
4 giugno Roma
Punto di convergenza
Piazzale Aldo Moro ore 10:00
|