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Nome di Battaglia Lia
by l@torre.csa_roma Thursday, Jun. 03, 2004 at 7:08 AM mail: latorre@ecn.org

SABATO 5 GIUGNO 04 ORE 22 Dalla stessa compagnia teatrale di "Mai Morti"...

testo e regia Renato Sarti
con Marta Marangoni, Rossana Mola, Renato Sarti
musiche originali Carlo Boccadoro
Video BUZZ 2001
produzione Teatro della Cooperativa

con il patrocinio di
Associazione Nazionale Partigiani Italiani, Associazione Nazionale Ex Deportati, Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione Italiano, Federazione Italiana Associazioni Partigiane
Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia

Forse a volte ci si dimentica delle storie apparentemente periferiche. Ci si dimentica che al di là dei momenti alti e celebrativi, esiste un mondo fatto di episodi che fanno parte di una quotidianità ai più sconosciuta ma dal valore estremamente significativo.
Il quartiere di Niguarda è stato un punto di riferimento di primo piano per il movimento antifascista e per la lotta di Liberazione a Milano. E all’interno della sua storia un ruolo ancor più significativo lo rivestirono le donne dei suoi cortili e del Gruppo di Difesa delle Donne: quest’ultimo vantava a Milano ben 40.000 aderenti, 3.000 partigiane attive; era supporto indispensabile per le azioni dei G.A.P. e di altre formazioni militari; assisteva i militari abbandonati da un esercito allo sbando; assisteva economicamente le famiglie in cui il marito, il padre, era nei lager o in carcere; era parte integrante dei Gruppi Volontari della Libertà e del comitato cittadino nel C.L.N.; compiva manifestazioni e comizi improvvisati nei mercati rionali o in altre zone della città; forniva staffette in operazioni delicate; stampava Noi Donne, un foglio clandestino che può essere considerato precursore del femminismo e dell’emancipazione della donna. Erano donne, infermiere e suore, le organizzatrici delle fughe rocambolesche che si verificarono dall’Ospedale di Niguarda, dove venivano ricoverati appositamente partigiani e combattenti.
Inoltre, sulle spalle delle donne ricadeva gran parte del peso della realtà quotidiana, fatta di bambini - e anziani da accudire nel freddo, nella fame e nelle malattie.
All’interno della grande pagina dell’antifascismo, il quartiere di Niguarda a Milano, e le donne dei suoi cortili, ebbero un ruolo particolare. E lo spettacolo Nome di battaglia Lia, basato su una raccolta di testimonianze, mette in evidenza sia l’uno che l’altro.
Niguarda si liberò il 24 aprile 1945, con un giorno di anticipo su Milano. E fu proprio in quel giorno che si consumò uno degli episodi più tragici della Liberazione della città: colpita al ventre da una raffica di mitra di nazisti sulla via della fuga, moriva - incinta di otto mesi - Gina Galeotti Bianchi, nome di battaglia Lia, una delle figure più importanti del Gruppo di Difesa della Donna. Emblematica di questa tragedia una delle ultime frasi di Lia: “Quando nascerà il bambino non ci sarà più il fascismo”.
Un vivace ritratto della Niguarda resistente; un testo dedicato alle donne e al loro coraggio.

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