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hanno accatastato tutto. stanno distruggendo tutto. buttano giu' il tetto. devono rendere lo spazio inagibile per impedire che venga rioccupato. gli speculatori preferiscono un rudere morto piuttosto che un luogo vivo in cui si fa cultura e si sperimentano progetti!

dai è di contropiede!

Lorenzo Giudici a Castello

L'affarista Lorenzo Giudici sta da tempo intervenendo sull'area di Castello attraverso ristrutturazioni e nuove costruzioni realizzate o per le quali è in attesa di concessione edilizia.

Nell'area ex Domenichelli di via delle Panche 140, attraverso l'Immobiliare Le Quinte ha realizzato la sede dell'Infogroup, una società nata nel 1995per iniziativa della Cassa di Risparmio di Firenze, che sviluppa e produce sistemi informatici rivolti soprattutto al settore bancario e finanziario. Per ottenere la concessione dal Comune a variare la destinazione da industriale a terziario (uffici), nel 1989 fa apparire di voler solo ristrutturare l'edificio, iniziando i lavori nello stesso anno, e poi nel 1992 chiede una concessione per “rifunzionalizzazione per attività produttive”. Malgrado il Comune neghi questa seconda concessione, alla fine l'Immobiliare trasforma la destinazione, usufruendo anche del condono edilizio.

Lorenzo Giudici, questa volta insieme all'Immobiliare Quarto dei Cardini, vuole fare qualcosa di simile per l'area dell'ex Calzaturificio Pallanti in via di Quarto 19, occupata dal 1993 dal centro sociale autogestito ex Emerson: chiede la concessione per “demolizione e riedificazione di complesso a destinazione produttiva” ma quello che vuole realizzare in realtà è con tutta probabilità l'ampliamento dell'Infogroup e il progetto comunque prevede uffici e non attività produttive.

In Via delle Gore 18, ex Fonderia Bruni, Lorenzo Giudici con la s.r.l. Le Quinte ottiene nel 1998 la concessione per un intervento di nuove costruzione di edificio a destinazione residenziale. Inutile dire che sono abitazioni in vendita sul mercato. Nel corso della procedura amministrativa sono emerse preoccupazioni per l'effetto che la costruzione ha sui valori ambientali dell'area, ma vengono superate. Nel 2000 gli stessi soggetti ottengono la concessione per realizzare modifiche interne ed esterne dell'edificio.

In Via Aselli, Lorenzo Giudici con la s.r.l. Le Quinte nel 1999 ottiene la concessione per una nuova costruzione di edifici residenziali con 6 unità immobiliari e garage di pertinenza e già nello stesso anno chiede l'autorizzazione alla variante di quella concessione. La pratica sta ancora percorrendo il suo iter. La costruzione degli edifici è quasi completata.

Via Vittorio Locchi 19, 33, 35R Lorenzo Giudici e Carla della Ca' chiedono nel 2000 una concessione per ristrutturazione urbanistica per la “costruzione di edificio residenziale, previa demolizione di fabbricato esistente, per 16 appartamenti, 11 locali cantina e 18 box auto” e l'ottengono nello stesso anno. Il 1 febbraio 2001 Lorenzo Giudici questa volta con l'immobiliare Sandira srl, chiede ancora una volta una concessione che ha per oggetto una “variante per modifiche”, il cui iter non è ancora completato. La costruzione è quasi ultimata.

Lorenzo Giudici attraverso le innumerevoli immobiliari che crea, liquida o di cui cessa le attività, sembra ben intenzionato ad intervenire in molte delle aree dismesse o libere della zona, realizzando uffici per attività finanziarie, case in vendita e box auto. La scelta di queste funzioni avviene in base alla loro capacità di creare profitto: le attività che vi troveranno posto sono solo quelle che possono pagare di più. Chi non ha redditi sufficienti non potrà mai abitare in quelle case. Questi interventi a Castello, firmati Lorenzo Giudici, vanno a riempirele ultime occasioni di riqualificazione di questo quartiere, con funzioni che è difficile sostenere che rispondano ai bisogni sociali degli abitanti, di certo rispondono agli interessi di chi per lavoro si è scelto quello di usare il territorio come un qualsiasi settore di investimento da cui trarre profitti, mentre dovrebbe essere innanzitutto un luogo in cui tutti possano vivere senza discriminazioni e senza esclusioni. Questi interventi non tengono in nessuna considerazione i valori paesaggistici ed ambientali di cui, malgrado l'espansione urbana, quest'area è ancora dotata; né i bisogni degli abitanti; ne' considerano l'alto valore sociale dell'esperienza di centri sociali come l'ex Emerson, che anzi propongono di eliminare.

e chi e' l'impresario di fontamara?

>>>chiede la concessione per “demolizione e riedificazione di complesso a destinazione produttiva” ma quello che vuole realizzare in realtà è con tutta probabilità l'ampliamento dell'Infogroup e il progetto comunque prevede uffici e non attività produttive

e chi è il pagliaccio che ha scritto questa stronzata?
Se l'Infogroup produce sistemi informativi è normale che facciano degli uffici e non una catena di montaggio.
qualcuno gli spieghi a questo pagliaccio che la realizzazione di software è una attività produttiva, anche se non si avvitano bulloni

Per fortuna hanno vinto i DS, immaginate se vinceva AN opp. FI,

vi davano come minimo fuoco,

ma guarda caso a L'electro+, nessuno demolisce o sgombera niente.

...guarda caso non hanno sgomberato neanche cpa e ex-emerson...posti assegnati? o gabelle politiche?

Le occupazioni non si basano su paragoni ma su fatti.

L E+ è un'ittoccabile posso assegnato dai DS ai

giovani annoiati borghesi fiorentini.

uno sgombero =100 okkupazioni!
solidarietà totale ed attiva ai compagni del badaquà okkupato, ancora una volta si conferma che ai sinistrosi diessini non interessano che gli interessi delle cosche immobiliari.ma quale partito di classe, ma quali interessi dei più deboli la legge è del capitale e loro sanno bene come farla eseguire: distruggendo il desiderio di una cultura che non sia sempre in mano a chi ci vorrebbe come dei soldatini (più o MENO metaforicamente)
non staremo a guardare.
CONTRO LA REPRESSIONE OKKUPAZIONE

solidarieta' da un posto molto lontano... a tutti gli amichetti del BADA...