Acerra: il 29 agosto manifestiamo per difendere salute e ambiente contro il termovalorizzatore della regione Campania.
La Cub sostiene le lotte, le proteste contro l’inceneritore e contro la repressione e invita alla partecipazione lavoratori e cittadini. Lo sviluppo che ci propinano è fatto di guerra, di riduzione dei salari e dei diritti e di inquinamento. La repressione usata contro le popolazioni di Acerra è la continuazione del tentativo di fermare il movimento e le lotte sociali: dal G8 di Genova a Melfi abbiamo dovuto imparare che ogni volta ci provano a fermarci. La ripresa e l’allargamento delle lotte e dei diritti rendono più difficile la repressione. Il business dei rifiuti ha portato privatizzazioni e peggioramento delle condizioni tra i lavoratori del settore, la nascita di diverse società specializzate che nascondono traffici loschi e nessun miglioramento per la popolazione. La produzione dei rifiuti è aumentata in modo abnorme: fino a pochi anni fa si producevano un quarto degli attuali rifiuti. Si riciclavano le bottiglie di latte, vino, birra acqua, ecc. e la spesa di pochi grammi non aveva “incarti voluminosi e complicati e pericolosi da smaltire”. La strada da percorrere (prevista da leggi europee e nostrane) dovrebbe essere la riduzione dei rifiuti e poi il reimpiego, il recupero, la raccolta differenziata di materiali riciclabili, il riciclo e quindi la riprogettazione delle merci e dei manufatti. I 70-100 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti annualmente giustificherebbero la ricerca e la nascita di nuove imprese con posti di lavoro duraturi riducendo l’impatto ambientale e salvaguardando salute e ambiente. L’inceneritore che vogliono imporre ad Acerra come in molte altre realtà fa parte dello stesso “sviluppo”: guadagni enormi per le ditte costruttrici, le banche che finanziano e danni per la popolazione e per l’ambiente. Attualmente la cosiddetta raccolta differenziata è in pratica una farsa e a volte diventa una separazione grossolana: in Italia si consumano 10 milioni di tonnellate di carta e cartone e di questi solo 1/3 viene riciclato e peraltro nelle cartiere arriva con impurità elevate, molta plastica e provoca problemi di gestione ai lavoratori. Il resto finisce nelle discariche e negli inceneritori come combustibile. La Regione Campania (Bassolino e la sua giunta) e il commissario straordinario (Catenacci) vogliono imporre con la “guerra” (1200 poliziotti) alla popolazione di Acerra e di tutta la Campania un piano sui rifiuti fatto di interessi per aziende, banche ed ecomafie. Il silenzio della gran parte delle forze politiche, sindacali e ambientaliste la dice lunga sulla democrazia nel nostro paese. Non credano questi signori che la lotta di Acerra potrà essere fermata ed isolata! L’insegnamento di Scanzano è vivo ed è ora che ci sia una vera inversione di tendenza rispetto ad uno sviluppo sostenibile che tenga conto prioritariamente delle esigenze ambientali, economiche e sociali della popolazione. La emergenza rifiuti oggi di Acerra e della Campania non può giustificare il perseverare di scelte sbagliate e controproducenti perciò si devono sospendere i lavori e chiudere il cantiere dell’inceneritore. Si al riciclaggio e allo smaltimento ecosostenibile dei rifiuti. Il 29 agosto ore 15 concentramento c.so Vittorio Emanuele – Acerra.
Info: Enzo de Vincenzo 3475159699 e Marcelo Amendola 3474299081 info@napoli.rdbcub.it e cubavellino@tin.it
www.rdbcub.it - http://www.bloggers.it/cubinformazione/
|