Ritorno al Lumière

Nei libri brutti e malfatti capita sempre che il colpevole ritorni sul luogo del crimine.

Dieci anni fa un gruppetto di gioventù (che in seguito ha militato e millantato sotto i nomi di Luther Blisset e di Wu Ming) interveniva alla proiezione del film “Il trasloco” con Franco Berardi ‘Bifo’, un film a suo modo sul ’77 bolognese. Fu una protesta greve, senza la minima ironia, con fitto tiro di uova marce e slogan tipo “Bifo fascista / sei il primo della lista”. Il film, effettivamente, era pessimo.

Sono passati dieci anni e intanto anche quei giovani contestatori di un tempo hanno finalmente scritto un loro film sul ’77 e ce lo fanno vedere. Stasera, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e dell’Ufficio delle Politiche Giovanili del Comune di Bologna (che hanno distribuito ben 400 ingressi gratuiti), in quella stessa Sala in cui avevano gridato ventenni le loro fantasie di rivolta si proietta “Lavorare con lentezza”.

Tutti i giovani talenti della città sono ansiosi di sfruttare l’opportunità di contestazione per mettersi in vista. Nel 2014 è infatti previsto un nuovo colossal sul ’77 e a questo punto le uova al Lumière rappresentano una tradizione che sarebbe indelicato non osservare.

I Luther Blissett contestarono "Il trasloco" con uova marce? E diedero a Bifo del "fascista"??
E' la prima volta che lo sento. Mi sa che anche Bifo e De Maria cadranno dalle nuvole. La solita leggenda metropolitana, ormai su LB e i WM qui su Indy - credo per pura invidia - si scrivono talmente tante cose inventate di sana pianta, che una più una meno...
Ci vorrebbe un "servizio antibufala" solo per le stronzate scritte sul loro conto :)
Su lutherblissett.net, dove c'è TUTTO l'archivio delle azioni e degli scritti di LB, non si trova traccia di nessun evento del genere.
Poi "Il trasloco" è del '95. In quello stesso anno, Bifo e i LB lavoravano insieme senza problemi, pubblicavano per lo stesso editore, scrivevano insieme su Derive Approdi, partecipavano agli stessi dibattiti (ne ricordo uno a Roma, al Forte, organizzato da Codici Immaginari: c'erano Bifo e Bui).
In quel periodo Bifo firmava le petizioni in solidarietà a LB per i suoi processi:
http://www.lutherblissett.net/archive/228_it.html
Poi rilasciava interviste entusiastiche su LB:
http://www.lutherblissett.net/archive/369_it.html
Scriveva di LB su Repubblica:
http://www.lutherblissett.net/archive/184_it.html
Poi ha recensito Q:
http://www.lutherblissett.net/archive/442_it.html

Il Trasloco è del 1991.
Esistono foto della contestazione.
I maligni dissero allora che lo contestavano per prenderne il posto.
Si sono messi d'accordo.

"Il trasloco" infatti è del 1991, ma io ero al convegno del Forte che veniva ricordato qui sopra, e ricordo che Bifo intervenne subito dopo Bui (oggi WM1) e disse qualcosa come:
"Anni fa mi sono preso un uovo in faccia, mi sono messo a parlare con chi me l'aveva tirato senza sapere chi fosse. Quand'è andato via ho chiesto come si chiamava, qualcuno mi ha detto 'mi sembra sia Roberto Bui', però tempo dopo mi hanno presentato Bui e non era quello dell'uovo!"
A quel punto intervenne Bui e disse: "Infatti io quella sera non c'ero, anche se non è la prima volta che lo sento dire".
Per il resto, Bifo e i Blissett hanno sempre fatto cose insieme.

Ma è proprio come oggi sul nw! quando non si sa a chi attribuire una cosa, si dice che sono i wuminghi camuffati, in combutta coi nazi pedofili e con gli ebrei satanisti testimoni di geova anti-Black Bloc. Anche all'epoca: chi era? Boh, sarà stato Bui. E così tutti hanno continuato (e continuano) a fare pubblicità a lui e ai suoi progetti :-)))))

Facile disseppellire asce di guerra da collezione. Meno facile fare i conti con la propria storia. Le asce nelle costole altrui quelle è meglio sotterrarle. Nel 1991 Bifo veniva dalle aperture e dalle tavole rotonde con i fascisti. La contestazione fu insieme motivata e penosa. Truculenta e stupida e arrogante. Da lì ha preso l’abbrivio il revisionismo illustrato da Bifo in Come si cura il nazi, e dai suoi imberbi impulsivi contestatori con la negazione delle camere a gas (“La ProvocAzione Revisionista”). Serendipità?

Va bene il mito, la mitopoiesi ecc., ma già gli antichi affiancavano al mito la critica del mito, alla leggenda il volto rugoso torbido sfatto del mondo. Erodoto e Tucidide, Lucrezio e Virgilio, Ariosto e Machiavelli, Ronsard e D’Aubigné, Sterne e Swift ecc. “Un motto arguto non è ancora un argomento” (Voltaire), una favoletta è solo parte dei cunicoli affollati della moltitudine.

Si può buttare tutto in farsa, ma alla fine non giova a nessuno. Le bugie hanno le gambe corte. Riconoscere l’altro vuol dire capire se stessi. O sono le moltitudini monologiche del sempreuguale quelle che sognate!? Ah le zie staliniste appollaiate sulle sedie impagliate del mito! Parlano con dolcezza come se non. E invece erano proprio loro. Apostoli duri e puri della Nefasta Utopia.

Ormai. Non capisco tutto questo scalpore posticipato. Eravamo pochi e abbiamo lasciato perdere. Del resto la cosa rischiava di non essere capita. Quanto alla pubblicità, a me basta la mia elementare libertà di critica e memoria. C’è qualcosa di male? Porc... il mito sotto i piedi. Ma il mito dell’autore è l’autore del mito, no? Cos’è? l’ombra di Banco vi tiene vivi?

Dài, Rudy, quest'anno ne fai cinquanta, ti pare serio continuare con queste bambinate?

Ma il messaggio qui sopra l'ha scritto uno sbirro?

"A quel punto intervenne Bui e disse: "Infatti io quella sera non c'ero"

... e se c'era dormiva!