Nessun compromesso in difesa dei viventi!

Milano, Venerdì 26 novembre

Anti Morini the week after
Giornata di azione e riflessione sui gravi fatti del 20 novembre a San Polo

20 novembre 2004, il corteo internazionale per la chiusura dell’allevamento Morini, che da 50 anni alleva e vende cani beagle e topi ai laboratori di vivisezione, è stato selvaggiamente caricato.
Si parla di una quarantina di feriti tra i manifestanti,

Dita, mani, polsi, gambe e teste di madri, adolescenti, anziani inermi spaccate dai manganelli della Pubblica Sicurezza. La stessa Pubblica Sicurezza invocata, solo qualche giorno prima, dai rappresentanti dei gruppi DS, Margherita e Pdci di Reggio per riportare la normalità nella cittadina sanpolese angariata, secondo i politici, dalle quotidiane proteste contro il feudo-lager Morini.

In 50 anni di torture l’amministrazione ‘rossa’ di San Polo non ha mai fatto mancare il suo appoggio all’aberrante commercio di esseri viventi destinati a finire nelle mani di sadici aguzzini al soldo delle multinazionali e delle esigenze di falsa sicurezza imposte dai governi prezzolati.

Due giorni dopo la protesta internazionale, dando seguito ad una decisione precedente, Morini ha riottenuto dall’amministrazione locale la licenza per vendere cani.

• Chi ha permesso che sabato 20 a San Polo si replicassero episodi che richiamano alla mente le violenze di Genova 2001?
  
• Chi ha messo a repentaglio il diritto alla protesta invece di tutelarlo?
  
• Che cosa ha a che fare la difesa di un potentato industriale, una piccola Arcore fondata e alimentata dal sangue degli animali, con i valori della 'civile' Sinistra?

Per saperlo ci recheremo
davanti alla
Sede DS
in via Fortezza, 1
angolo VIA VIPACCO fermata della metropolitana linea rossa
a partire dalle ore 11,30

La protesta si sposterà poi,

davanti alla sede della multinazionale cliente di Morini
Wyeth Lederle,
in via Puccini 3
a partire dalle ore 14.00

Invitiamo tutti coloro che sono interessati alle sorti dei diritti animali e umani nel nostro paese a partecipare al Anti Morini week after.

Razzisti, sostenitori di Brigitte Bardot e gerarchici in genere sono pregati di non presentarsi.

Gruppo animalista di base - Milano

che centra brigitte'

L'ex stella del cinema dovrà pagare un'ammenda di 5.000 euro
Nel testo attacchi agli immigrati "che danno l'assalto alle chiese"
"Quel libro incita al razzismo"

PARIGI - Brigitte Bardot, l'ex star di cinema, è stata condannata a un ammenda di 5.000 euro per i contenuti "razzisti" del suo ultimo libro, pubblicato a maggio 2003, "Un grido nel silenzio". La Bardot era già stata condannata nel 2001 per lo stesso reato. In quell'occasione si trattò della sua "lettera aperta alla mia Francia persa", nella quale criticava il numero eccessivo di immigrati musulmani in Francia e di moschee. Il procuratore della Repubblica di Parigi, che aveva chiesto la condanna, aveva definito il libro un "grido di odio", stigmatizzando il carattere violentemente antimusulmano del libro. Anche l'editore della Bardot è stato condannato al pagamento di 5.000 euro. B.B. dovrà inoltre versare un euro per danni alle parti civili e pubblicare un comunicato della sua condanna su due giornali.

Questa volta sono due associazioni francesi di lotta contro il razzismo e di difesa dei diritti umani che hanno trascinato l'ex diva, riconvertita in paladina della causa animalista, davanti al tribunale. E le frasi del manoscritto non lasciano dubbi: "Sono contro l'islamizzazione della Francia. Quest'obbedienza obbligatoria e questa sottomissione mi disgustano". E ancora: "Non abbiamo più il diritto di essere scandalizzati quando clandestini o mendicanti danno l'assalto alle nostre chiese per trasformarle in porcile umano, defecando dietro l'altare, pisciando contro le colonne, diffondendo i loro odori nauseabondi sotto le volte sacre del coro". Frasi che trasudano intolleranza: "Eccoci costretti a far venir fuori una dignità politicamente corretta nel mischiarci, nel mescolare i nostri geni, nel cancellare le nostre radici e lasciare così incrociare per sempre le nostre discendenze da predominanze laiche o religiose fanaticamente emerse dai nostri antagonismi più viscerali".

Repubblica online

di Giovedì, 10 Giugno 2004