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L’RSU DELLA MANIFATTURA VIETA LA LOTTA
by per l'autorganizzazione operaia Thursday, Nov. 25, 2004 at 9:03 PM mail: autorganizzazioneoperaia@yahoo.it

L’RSU FIOM-CGIL della Manifattura Tabacchi pratica l’eutanasia sugli operai, impedendo loro di scioperare ed arrabattandosi, con gran successo, nella mistificazione dei fatti.

L’RSU DELLA MANIFATTURA VIETA LA LOTTA
E IMPONE LA RASSEGNAZIONE!



L’RSU FIOM-CGIL della Manifattura Tabacchi pratica l’eutanasia sugli operai, impedendo loro di scioperare ed arrabattandosi, con gran successo, nella mistificazione dei fatti.
Con queste righe vogliamo denunciare tale vile comportamento, dire che il sindacato tratta gli operai ed i lavoratori tutti esattamente come le macchine da lavoro – che forse qualche delegato, se non è in permesso sindacale, ogni tanto usa – macchine che servono per produrre tessere, macchine che servono per produrre voti quando occorre far passare un accordo, macchine che servono per produrre numeri in occasione di qualche sciopero rituale, di quelli che fanno il solletico.
Lo sciopero del 16 novembre, organizzato di concerto con altre fabbriche della zona in via di ristrutturazione, contrariamente a quel che sostenevano i delegati della RSU era sindacalmente coperto, e in ogni caso, vista la prossima chiusura della Manifattura, si sarebbe anche potuto farne a meno. Nonostante ciò tutti i lavoratori sono entrati.
Diversamente alla SAMP, fabbrica della zona Fiera in cui 65 tra operai ed impiegati sono sotto licenziamento, i lavoratori hanno aderito allo sciopero di zona in numero consistente, scavalcando la loro rappresentanza sindacale ed occupando più volte per breve tempo la strada che passa davanti lo stabile. Da notare come, prima di passare alle vie di fatto, tra i lavoratori della SAMP vi sia stata una discussione nel corso della quale gli operai hanno proposto altre forme di lotta, come lo sciopero a singhiozzo e il blocco delle merci.
Occorre anche sottolineare il fatto che la RSU della SAMP e quella della Manifattura Tabacchi non hanno solidarizzato tra loro, il che dimostra palesemente come il sindacato non “apprezzi” certe forme di lotta e di conseguenza vi si opponga (come è accaduto davanti alla Manifattura), a meno che non venga costretta dai lavoratori (come è accaduto davanti alla SAMP).
Se una RSU, (teoricamente deputata alla difesa dei diritti dei lavoratori salariati), tramite i suoi delegati “invita” – con piglio autoritario – all’ingresso in fabbrica, qualcosa non va.
C’è il sospetto (in verità molto fondato) che la suddetta struttura sindacale abbia già preso accordi con le “alte sfere” aziendali, piegandosi così al volere padronale.
Hanno già deciso, facendo a meno di voi, di che morte dovete morire, senza che possiate esprimere il vostro dissenso, ancorché finale, ad una decisione presa, anzi imposta, tramite il raggiro e la menzogna ed ancor peggio con la subdola tattica del terrorismo strisciante, secondo la quale l’adesione allo sciopero del 16 novembre avrebbe comportato conseguenze disciplinari nei confronti degli operai.

“Entra, su! non fare sciocchezze …sai cosa rischi…dai…questo sciopero
non è sindacalmente coperto, dovrai portare giustificazione per la tua assenza!”

L’unica interpretazione che si dà a questo tipo di atteggiamento è che i cari sindacati – “giudici sul posto di lavoro del bene e del male”, manipolatori di coscienze, collusi fino alle mutande con i negrieri di fabbrica, (quelli che dei lavoratori e delle sorti delle loro famiglie se ne strasbattono per intenderci), abusano del loro potere per reprimere la volontà di reagire, di opporsi alla precarietà e alla fame mediante lo sciopero e il blocco della produzione e, non riuscendo a realizzare tale meschino intento con metodi “puliti”(e cioè con i corsi di lobotomia organizzata, ovvero assemblee sindacali), da bravi flilistei passano agli estremi rimedi: l’intimidazione vera e propria e le balle clamorose.
Non è ora di dire basta e di camminare senza la stampella, peraltro sghemba, del sindacato?
Non è tempo di determinare autonomamente la sorte che ci potrà toccare?
Perché delegare?
Non facciamoci più mettere la mano, sporca, sulla coscienza da dei servi! Decidiamo con la nostra testa come determinare il nostro futuro.
Loro hanno deciso di farsi uccidere dai padroni e di trascinarci nella fossa?
RIBELLIAMOCI!
Siamo ancora liberi di scegliere in solidarietà con gli altri lavoratori!
Parliamo il nostro linguaggio!
SCIOPERIAMO!

PER I NOSTRI INTERESSI, PER LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO,
SENZA I SINDACATI, NE’ SERVI NE’ SCHIAVI, AUTORGANIZZATI!


PER L’AUTORGANIZZAZIONE OPERAIA E PROLETARIA

Gruppo di fabbrica TITAN, Calcara – Lavoratori ALCISA, Zola Predona – DUCATI, Bologna – MINARELLI, Calderara – VODAFONE, Bologna – Indotto FIERA, Bologna – M.F., Imola – BONFIGLIOLI, San Lazzaro

Martedì dalle 21.30 in Via Pizzardi13/a – Bologna

e-mail: p.auto@email.it; gruppodifabbriacatitan@yahoo.it; autorganizzazioneoperaia@yahoo.it

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