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An e no global, la guerra dei cortei
by apo Thursday, Mar. 10, 2005 at 6:01 PM mail:

RIMINI - Corteo contro corteo: da una parte i no global (no allo sbarco dei marines a Miramare) e dall’altra Alleanza nazionale (sì). Giorno e luogo dell’incontro? Sabato nel centro storico.



An e no global, la guerra dei cortei

RIMINI - Corteo contro corteo: da una parte i no global (no allo sbarco dei marines a Miramare) e dall’altra Alleanza nazionale (sì). Giorno e luogo dell’incontro? Sabato nel centro storico.. La presenza dei social forum è annunciata da un paio di giorni (raduno alla stazione alle 14.30), ieri pomeriggio gli esponenti di An hanno garantito: ci saremo anche noi. Lo ha detto il sotto segretario alla difesa Filippo Berselli che aderirà all’iniziativa organizzata da Oronzo Zilli.Ha detto il candidato alle regionali: “Sabato dalle 12 alle 20 organizzerò una manifestazione per esprimere la solidarietà dei riminesi alle nostre forze armate in Iraq e per criticare chi si oppone all’arrivo dei marines”. Zilli (che inviterà via fax anche le associazioni di categoria) distribuirà volantini e altro materiale.Da Roma, Berselli ha informato Prefetto e Questore che affiancherà Zilli con tanto di bandiere tricolori. Ha quindi commentato: “Riteniamo di interpretare il pensiero della maggioranza dei riminesi, l’immagine della città non viene compromessa dall’arrivo di aerei civili, ma dall’arrivo dei no global”.“Inoltre. “Esprimeremo la nostra sacrosanta critica nei confronti di quelle forze politiche e istituzioni come Provincia e Comune che hanno operato e operano per impedire l’arrivo dei marines per odio ideologico verso gli americani e per contestare la decisione del governo di mantenere il nostro contingente militare in Iraq”.Le due manifestazioni verranno in contatto?Per quanto riguarda i pacifisti, Manila Ricci (Laboratorio Paz), fa sapere che “i manifestanti arriveranno a Rimini su treni occupati, dal resto dell’Emilia Romagna, Marche, Veneto e Piemonte”. Tradotto, i ragazzi dei centri sociali saliranno sui convogli senza biglietti poi “contratteranno” titoli di viaggio a “prezzo politico”.Alle 14,30 concentramento in stazione, poi corteo: via Roma, Bastioni, via Castelfidardo, IV novembre, piazza Tre Martiri, Corso d’Augusto, ancora Bastioni, piazza Malatesta e infine piazza Cavour. Non solo per dire no all’operazione dei marines, peraltro non sicura al cento per cento, ma anche per sensibilizzare rispetto “a un ordine mondiale imposto con le armi, che ora vuole invadere anche le autonomie locali”.Ad esempio, “i vigili urbani che danno la caccia ai venditori abusivi e ai migranti clandestini in spiaggia; la Regione che ha aperto due centri di detenzione temporanea, sempre per i migranti, a Modena e a Bologna, e un carcere per tossicodipendenti a Castelfranco”. Insomma i marines al Fellini sono solo l’ultima goccia, quella che ha fatto traboccare il vaso.“Per questo - spiega Manila Ricci - quella riminese di sabato sarà solo la prima di una serie di manifestazioni che faremo in tutt’Italia” poichè “di fronte a questa situazione di guerra globale permanente non basta più fare testimonianza, servono azioni di sabotaggio, pacifico. Ad esempio boicottaggio di prodotti le cui ditte sono a qualsiasi titolo legate alla guerra”.Sabato invece “faremo performance teatrali contro la guerra, davanti a Comune e Provincia, simboli di queste politiche di guerra, e prigionieri delle categorie economiche”.Nessun pericolo per le vetrine, è stato chiarito. Future azioni analoghe sono annunciate all’aeroporto, qualora l’operazione dei marines vada in porto. Il Laboratorio Paz, infine, punta il dito contro “le associazioni pacifiste riminesi, cattoliche, ma anche Arci e Cgil, che non hanno aderito alla manifestazione” e si augura che “tanti semplici riminesi vengano per dire no ai marines e a questo sistema (abbiamo già contattato i collettivi degli studenti), per fare la più grande e bella manifestazione che Rimini abbia mai avuto”.Secondo Manila Ricci, “la manifestazione di An ci sembra un po’ una provocazione nei nostri confronti. Credo proprio che non verremo in contatto e che non vi sarà alcun problema di ordine pubblico. Almeno lo spero. Però questo fa capire bene come certe forze politiche si pongano nei confronti della guerra”.

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