Aeroporto invaso, volano le denunce
RIMINI - Interruzione di un ufficio di pubblica necessità, invasione di edifici, danneggiamento aggravato, disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, manifestazione non preavvisata. Sono i reati contestati dalla Digos della Questura di Rimini a dodici della cinquantina di no global che giovedì scorso hanno occupato l'aeroporto "Federico Fellini" per manifestare contro l'ipotesi, per la verità sempre più lontana nonostante l'opinione contraria del sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli, dell'arrivo di marine in transito per l'Iraq (via Kuwait e Bahrein) alla scalo riminese. L'accordo per ricevere voli della compagnia civile Usa World Airways dovrebbe essere presto rescisso anche se restano in ballo l'eventuale azione per danni che la società Usa potrebbe intraprendere nei confronti di Aeradria e le polemiche sulla vicenda. Intanto, a volare, sono le denunce. Sette dei dodici "okkupanti" individuati sono "disubbedienti" riminesi, gli altri cinque provengono da fuori (i denunciati hanno un?età compresa tra i 21 e i 42 anni). Ma le questure di altre città sono al lavoro per identificare tutti i responsabili dei danneggiamenti, e la lista è destinata ad allungarsi. Tutto finirà poi nel fascicolo del sostituto procuratore riminese Marino Cerioni.Tra le contestazioni non mancano delle curiosità: dall?uso molesto del megafono alle bruciature di sigarette inflitte alle poltroncine, al tirante della bandiera strappato.L'irruzione dei no global era stata fatta nella massima tranquiliità e aveva messo in evidenza le carenze nella sicurezza dello scalo. Gli intrusi si erano finti semplici turisti o potenziali acquirenti di biglietti entrando nell'atrio verso le 10.30. Poi, dopo aver oscurato una telecamera del circuito interno con un maglione erano saliti di corsa al primo piano occupando la sala riunioni dove, alle 14, si doveva tenere il consiglio d'amministrazione. Smontata una porta avevano poi issato a finestre e terrazza striscioni contro la guerra e i marine, concetti ripetuti con qualche scritta sui muri all'interno dell'aeroporto. Immancabile la classica "Yankee go home". Infine i no global, in gran parte ragazzi, avevno
chiesto e ottenuto di incontrare il presidente della Provincia di Rimini, Nando Fabbri, e il sindaco Alberto Ravaioli. Dopo un vivace confronto si erano finalmente trasferiti nel centro di Rimini per scandire slogan all'indirizzo delle finestre di Provincia e Comune: un?anteprima del corteo di sabato.La nota curiosa è che proprio un membro del Cda di Aeradria, l?azienda che si presume danneggiata, avanza la propria solidarietà ai denunciati: si tratta di Gino Maioli, assessore provinciale a Ravenna, Prc: ?Io ero lì e non mi pare abbiano fatto tanti danni?.
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