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mayday...mayday!
by FlexWorkers let's unite! Monday, Apr. 18, 2005 at 10:27 PM mail: flexworkers@libero.it

may day ..... mayday!!

mayday...mayday!...
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Mayday non è soltanto un evento estemporaneo durante il primo di Maggio.
La parata della Mayday è un percorso che si manifesta ed espande il primo
Maggio per le strade delle città, trasformandole, e durante il resto
dell'anno invece si manifesta attraverso convergenze e complicità, quando
mettiamo in rete azioni persone e progetti con pratiche dal basso e
orizzontali.
Quest'anno piu' che mai in tutta la Europa si replicano svariate Mayday, e
anche in Italia, alle tradizionali scadenze di Milano e Palermo, si
aggiungono L'Aquila Viterbo e Napoli.

Chi fa la Mayday? Chi la convoca?
I precari/e stess*! Quelli che vedete stanchi in metrò andando o tornando
dal lavoro, quelli che vedete vendervi sorrisi, con il loro lavoro da
standisti, o quelli che non vedete perchè sono dietro le quinte.
Alla Mayday ci avete visto sorridere, esprimere, creare, ispirare.

Si aggira per l'Europa lo spettro della precarizzazione.
Ma non preoccupatevi, perchè per combattere questo spettro stiamo riunendo
forze, desideri, bi-sogni. relazioni.
Dopo quattro anni di Mayday, possiamo dire che siamo qui di nuovo a
guardare intorno a noi e decidere come continuare.

Una cosa è molto chiara: questa precarietà oggi non investe solo le
condizioni lavorative, ma è in grado di ristrutturare interamente la
nostra vita ed i luoghi in cui questa si svolge. Ci comprano, vendono,
ipnotizzano con i massmedia, ci trasformano in perfetti consumatori,
sfruttano, ci rubano e rivendono le nostre emozioni e i nostri desideri,
ma soprattutto ci atomizzano ci e isolano. Il peggiore destino è la
routine, soli ad orbitare tra ufficio, metrò, televisione, bar.

Mayday vuole essere una occasione per uscire, prima dall'isolameno mentale
e poi, un passo alla volta, dalla precarizzazione stessa.
Perchè Mayday semina complicità, crea convergenze, permette forme di
autorganizzazione dal basso.
Ma non soltanto il primo Maggio. Quest'anno in particolare, partiamo dal 2
aprile, giornata dedicata alle lotte dei migranti. Il 19 vi sarà il lancio
del countdown Mayday.

Sono sempre di piu' i tentativi di appropriazione dei prodotti del nostro
lavoro, della nostra immaginazione, delle relazioni, delle comunità.
La nostra precarizzazione viene usata come chiave per uno sfruttamento
sempre maggiore e per una sempre maggiore abilità nel controllo sociale,
che è uno dei principali fattori di annichilimento dei movimenti di lotta
e dello stesso concetto di umanita'.

Ogni aspetto della nostra esistenza di precari, di intermittenti, di
giovani, di vecchi, di cognitari o di lavoratori cosiddetti garantiti
viene sottoposto a continui ricatti, aggressioni e negazioni: dalle
condizioni abitative e ambientali al reddito eroso dalla morsa del
caro-vita e del lavoro sempre piu' intermittente e meno tutelato; dal
taglio delle pensioni all'impossibilita' di accedere a servizi pubblici
sempre piu' smantellati e privatizzati; dalla precarizzazione
dell'accesso ai saperi e alla formazione fino alla precarieta' piu'
assoluta della vita in un epoca di guerra globale permanente.
Precarieta' ben esemplificata infine dai migranti, che subiscono la
negazione assoluta delle liberta' civili e dei diritti sociali e di
cittadinanza.

A tutto questo vogliamo rispondere con una pluralita' ampia di pratiche
ed esperimenti, contro ogni logica esclusivistica e ogni affermazione di
gerarchie o centralita' di soggetti e forme di lotta.

Vogliamo l'abrogazione delle leggi xenofobe, la chiusura dei CPT (Centri
di Permanenza Temporanea, altrimenti noti come lager per migranti) e la
fine immediata delle deportazioni. Vogliamo diritti di cittadinanza e
libertà di movimento e circolazione per tutti i migranti e le migranti.
Non vogliamo più aspettare l'accesso a diritti e reddito, perchè la
nostra vita é qui ed ora, e non può attendere. Ci riapproprieremo di ciò
che é nostro per la nostra stessa condizione di esseri umani:
occuperemo case e spazi sociali; faremo autoriduzioni e nuove forme di
contrattazione sociale contro il caro-vita; garantiremo la libera
circolazione delle persone; chiuderemo le discariche che distruggono il
territorio, gli inceneritori e le fabbriche di morte.

Solidarizziamo incondizionatamente con chi a Roma, Milano, Genova,
Torino, Padova, Trento, Brescia, Bologna, Modena, Reggio Emilia,
Firenze, Pisa, Livorno, Napoli, Afragola, Bari, Taranto, Cosenza,
Messina , Palermo, Nuoro, Sassari, Scanzano, Civitavecchia, Acerra,
viene colpito dalla repressione, viene denunciato, arrestato, processato,
condannato - per aver fatto vivere queste pratiche di riappropriazione,
per aver reclamato diritti-bisogni negati, rivendicato giustizia sociale e
libertà fondamentali: già almeno 15.000 persone sono sotto inchiesta dal
'99 ad oggi, per reati che vanno "dal danneggiamento alla resistenza",
"dall'interruzione di pubblico servizio al blocco stradale-ferroviario" ,
"dall'estorsione
alla rapina aggravata" , "dall' associazione a delinquere a quella
sovversiva" , "dalla cospirazione all'eversione dell'ordine democratico".

Denunciamo la Santa Alleanza che puntualmente si crea fra Polo di
Centrodestra e l'Unione di Centrosinistra quando si tratta di trasformare
le lotte sociali in questioni di ordine pubblico e di limitare gli spazi
di agibilita' politica dei movimenti.
Sappiamo inoltre che il terreno del monopolio (da parte del potere)
della comunicazione, dei saperi e dei linguaggi, e' anch'esso oggi
assolutamente strategico sia per il controllo sociale che per la
valorizzazione del capitale, ed e' uno dei perni intorno ai quali ruotano
i processi di espropriazione e precarizzazione. A questo rispondiamo con
le pratiche di condivisione della conoscenza, di pirataggio e copyleft, di
autoformazione, autogestione e socializzazione dei saperi, come forme
ulteriori di riconquista di reddito, diritti e spazi di liberta'.
Ma siamo anche per la riappropriazione e creazione di nuove culture ed
immaginari della liberazione, da San Precario alla "operazione Serpica
Naro". Siamo contro l'espropriazione di questi nuovi immaginari da
parte dei partiti a fini elettorali, o delle aziende a fini di profitto.
Riaffermiamo quindi l'autonomia e l'alternativita' della MayDay Parade
rispetto alle celebrazioni del primo maggio dei sindacati confederali,
al concertone di Piazza San Giovanni a Roma così come alla manifestazione
nazionale convocata a Napoli-Scampia, perche' altri sono i nostri metodi
e contenuti.
Da un lato sta la corresponsabilita' dei sindacati confederali nei
processi di precarizzazione (appoggio di CGIL, CISL e UIL al Patto Treu
nel 1997, e di CISL e UIL alla Legge 30/Biagi nel 2003). Dall'altro lato
sta la nostra scelta
dell'autorganizzazione e del conflitto che metta al centro i bisogni ed i
diritti sociali, contro le logiche delle compatibilita', della
concertazione e della precarizzazione.

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questo simbolo fa schifo toglietelo
by bruno Tuesday, Apr. 19, 2005 at 10:05 AM mail:


questo simbolo fa schifo lo volete togliere o ve
lo dobbiamo bruciare
siete i peggiori traditori del conflitto capitale e lavoro
siete dei socialdemocratici venduti
alla logica del compromesso

il simbolo dei lavoratori e la falce e il martelo
sulla bandiera rossa

w il lavoro
w il comunismo
basta con la socialdemocrazia

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Ci sta bruno che è un orso...
by Precaritè Tuesday, Apr. 19, 2005 at 11:57 AM mail:

Certo che tra le ragnatele e le muffa, qualche nostaligico c'è sempre....


Mayday Ovunque......

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...
by ... Thursday, Apr. 28, 2005 at 8:47 AM mail:

Si però ma che palle! Fate tutte ste features per il 1° maggio e niente per il 25 aprile, quando di cose ce ne sarebbero state da dire eccome (vedi revisionismo)...

Ergo mailing list nazionale fate caà.
(per non parlare delle KAZZATE sulla liberazione degli ostaggi).

Bah... Viva il Comunismo.

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