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Tentato suicidio al CPT "Vulpitta" di Trapani
by TAZ laboratorio di comunicazione libertaria Friday, Sep. 06, 2002 at 2:17 PM mail:

Trapani - "Serraino Vulpitta"

Nel pomeriggio di ieri 5 settembre 2002, si sono presentate davanti agli occhi di due compagni del Coordinamento per la Pace di Trapani diverse agghiaccianti scene di quotidiana disperazione.
Durante la loro visita al Centro di Permanenza Temporanea "Vulpitta", visita che come tante altre viene fatta per vigilare sulle condizioni degli immigrati reclusi per offrire loro qualunque tipo di sostegno e consulenza, hanno scoperto la presenza di due ragazzi reclusi in una cella di "isolamento" che sedevano per terra con ai loro piedi due scodelle.
Quando ancora ci si stesse chiedendo il perché di un simile trattamento, l'attenzione dei due compagni è stata attirata dalle urla e dal chiasso proveniente da un reparto che è sotto il controllo dei Carabinieri.

Accorsi sul posto gli attivisti hanno assistito a un tentativo di suicidio: uno dei reclusi con un lenzuolo al collo legato come una corda stava per impiccarsi mentre una decina di suoi compagni di sventura cercava di strapparlo dalle corde della cancellata su cui si era arrampicato.
Grazie a questo provvidenziale intervento non è successo l'irreparabile. Immediatamente il ragazzo che era in forte stato confusionale è stato portato di peso in infermeria per essere sedato, così come ha beatamente confermato un ispettore di Polizia.

Si è poi saputo dai racconti degli altri immigrati, che il ragazzo era stato preso dallo sconforto alla notizia che il fratello era morto nel suo Paese.
Da altri racconti fatti da diversi reclusi ai due compagni di Trapani è emersa una situazione di grave abuso giuridico che a quanto sembra rientra nei canoni della normalità: persone fermate a Lampedusa in data 21/8/2002 sono state trattenute nel CPT in attesa della convalida del fermo che è stata emessa successivamente in data 2/9/2002.
Dato che per legge i trenta giorni di reclusione nel CPT vanno contati dal giorno della convalida del fermo, molte persone si trovano nella condizione di essere trattenute tredici giorni in più del dovuto.

In attesa di una prossima visita al CPT "Vulpitta" nei prossimi giorni, invitiamo tutti i compagni alla massima vigilanza e alla massima mobilitazione in tutte le città in cui sono operanti queste prigioni per immigrati.
La lotta contro i CPT continua perché non si è mai fermata.
Seguiranno aggiornamenti.

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