Cosa e' il Cannattack: Il cannattack e' un gesto provocatorio che consiste nella spedizione ad un soggetto istituzionale di un pacchetto contenente una canna e una lettera di presentazione. Il bersaglio sara' deciso di volta in volta (inizialmente la scadenza sara' all'incirca bimestrale) all'interno della mailing list antipro@ecn.org. La canna potra' essere vera o finta, la lettera potra' essere firmata o anonima, l'importante e' partecipare per dare visibilita' a questa campagna. Se poi volete iniziare a spedire canne a persone a caso prese dall'elenco del telefono o a tutti i parlamentari ben venga. Gli obiettivi del cannattack non riguardano solo la cannabis, ma l'antiproibizionismo nel senso piu' ampio del termine, e quindi una lotta su tutto il fronte proibizionista.
Per saperne di piu' riguardo la genesi del Cannattack leggiti questo stralcio del libro Provos di Matteo Guarnaccia - AAA edizioni.
Cosa vogliamo: LETTERA ANTIPROIBIZIONISTA APERTA
Siamo un gruppo multiculturale ed assolutamente pacifico, costituitosi senza scopo di lucro, al fine di denunciare le aberrazioni del sistema per quanto riguarda PROIBIZIONISMO, controllo sociale, ecologia, utilizzo del proprio corpo, diritti civili....
Dovrebbe essere vergognoso ed inconcepibile per dei popoli civili, quali si credono quelli occidentali, dichiarare guerra a delle povere piante, tentare con ogni mezzo di estinguerle, distruggere interi ecosistemi e culture millenarie, ammazzare gente innocente, contribuire a creare una cultura intollerante ed imperialista, diffondere fesserie spacciandole per scienza. Sono i nuovi inquisitori, che bruciano sul rogo oppio, coca e marijuana, rendendo a molta gente la vita impossibile, togliendo il diritto di usufruire del nostro corpo come piu' ci aggrada, arrivando a negare che esso ci appartenga.
Si, siamo dei consumatori di sostanze psicoattive ora illegali! Dalle relazioni ministeriali e' emerso che siamo in centinaia di migliaia solo in Italia. Perche' si e' stabilito che alcune sostanze si possano usare ed altre no? Possiamo bere fino a morirne, possiamo schiantarci con mezzi da duecento all'ora, possiamo imbottirci di psicofarmaci perfettamente legali, come fanno sempre piu' persone, forse senza rendersi conto che certe sostanze vendute legalmente causano molte piu' morti di tutte le "droghe" messe insieme.
Prendendo in considerazione la Cannabis ad esempio: i Governi, con qualche eccezione, le multinazionali e le narcomafie non vorrebbero farcelo sapere, ma la marijuana dovrebbe essere considerata un farmaco miracoloso: al pari della penicillina e' poco costosa (tolta la "tassa" della proibizione) e si e' rivelata utile ed efficace per svariati disturbi e malattie al posto di farmaci meno efficaci e piu' dannosi (nella cura di nevralgie, emicranie, tic douloureux, come agente di ritiro da assuefazioni da narcotici e alcool, ipotensivo intraoculare, antiepilettico, antispasmodico, antidepressivo, tranquillante, stimolante dell'appetito, analgesico, antiasmatico, broncodilatatore, antiinfiammatorio, anestetico topico, ipotermogenico, antidolorifico, antinausea da chemioterapici, ossitocico, anti-tosse, antibiotico). Praticamente assenti effetti collaterali che caratterizzano sempre i farmaci e non si e' mai registrato, un caso di morte per l'assunzione di questa sostanza. Nessun altro farmaco puo' vantare un tale indice di innocuita', come dimostrato da queste cifre riguardanti le cause di morte annuali negli Stati Uniti riportate da diverse pubblicazioni scientifiche:
Tabacco: 430700 Alcool: 110640 Reazioni avverse alla somministrazione di farmaci in ospedale: 32000 Farmaci (legali) e droghe (illegali): 16926 Farmaci antiinfiammatori come l'aspirina: 7600 Marijuana: 0
Anche l'indice di mortalita' da ecstasy e' minore di quello da aspirina (pur calcolando la percentuale sulle stime del numero di consumatori). Inoltre dalla canapa e possibile ricavare tessuti, carta, corde, sacchi, plastica biodegradabile, tavole, olio e semi altamente energetici, cosmetici ed anche combustibili ecologici. Vediamo come incoerenza pura spacciare il proibizionismo per "amorevole difesa della salute" e poi considerare legali sostanze che dal punto di vista medico si sono dimostrate piu' pericolose: sono decine di migliaia i morti per alcoolismo e tabagismo solo in Italia. Si rispetta cosi' il principio che ogni cittadino e' libero di decidere su cio' che e' dannoso o meno per se' stesso. Non vediamo perche' la stessa liberta' non debba essere riconosciuta ai consumatori di altre sostanze. Negare ai tabagisti la possibilita' di acquistare legalmente le loro sigarette vi sembrerebbe cosa sensata? Se vi proibissero di acquistare birra al supermercato non vi sentireste violati nei vostri diritti? Pensate inoltre che misure del genere farebbero diminuire i consumi di alcool e sigarette? O pensate piuttosto che servirebbero a far ingrossare i profitti di trafficanti e contrabbandieri? L'esempio storico del proibizionismo U.S.A. dovrebbe far riflettere in proposito.
Liberalizzare la Cannabis, aprire centri per la somministrazione controllata di eroina (ricordatevi che la maggior parte dei "danni da eroina" sono invece danni da proibizionismo sulla stessa: questa sostanza di per se non causa danni all'organismo, diverso e' il caso se, come nell'attuale regime proibizionista essa viene venduta a prezzo alto aumentando il tasso di criminalita' fra i consumatori abituali, senza controlli qualitativi ne' garanzie igeniche, tagliata con sostanze che possono dare reazioni allergiche o danneggiare la salute, con quantita' di principio attivo variabile dall'1 all'80% aumentando a dismisura il rischio di overdose...), instaurare una seria politica di riduzione del danno, significherebbe utilizzare risorse, attualmente impegnate nella repressione dei consumatori, in settori piu' utili per la societa'. Il proibizionismo oltre a essere ingiusto e inutile e' estremamente costoso.
I tribunali si vedrebbero liberati del peso di migliaia di processi che rallentano il corso della giustizia e anche il sovraffollamento delle carceri, e i suoi costi per la societa' si ridurrebbero (circa 500 mila lire giornaliere per detenuto.). I dati delle relazioni ministeriali dicono da diversi anni che una cifra intorno al 30% dei circa 50.000 detenuti nelle carceri italiane e' tossicodipendente: una meta' entra direttamente per violazione della cosiddetta legge "antidroga" e un'altra meta' per reati diversi, ma pur sempre legati alla necessita' di procurarsi il denaro per l'acquisto clandestino delle sostanze. E' dunque prioritario "decriminalizzare" la figura del consumatore, superando normativa e l'ottica della proibizione.
La storia ci insegna che l'uomo ha sempre fatto uso di sostanze che alterano lo stato di coscienza. Accettare questa realta', significa sforzarsi per cercare di ridurre il danno, che puo' essere causato dal consumo di queste sostanze (come di altre oggi legali). Le politiche proibizioniste, accanendosi contro i consumatori, hanno generato danni sociali e individuali di gran lunga maggiori di quelli che, presumibilmente, avrebbero voluto evitare. Il diritto penale deve progressivamente ritrarsi dalla questione "droghe", riducendo i rischi della marginalita' e dell'esclusione sociale per i consumatori, eliminando qualsiasi forma di sanzione per il consumo di tutte le sostanze e liberalizzando Cannabis e derivati.
Avremo anche potuto tacere e farci gli affari nostri, pero', noi siamo interessati a costruirci un futuro piu' sereno senza imposizioni che limitano la liberta' individuale a meno che non intralci quella altrui.
Siamo stufi di essere trattati come minorenni minorati, ci costringete al crimine, e ci arrestate se lo commettiamo, ci emarginate e vorreste un mondo senza di noi... Pero' noi ci siamo! E vogliamo denunciare le intolleranze egli abusi perpetuati. L'opinione pubblica e' condizionata e facilmente manipolata in un epoca in cui le guerre imperialiste si spacciano per umanitarie e sono sostenute moralmente dalla maggior parte della popolazione plagiata dai media. Vogliamo un'informazione chiara, corretta, onesta e realmente scientifica! Basta persecuzioni! Basta intrighi e leggi per coprire interessi politici ed economici. Vogliamo giustizia!
Chiediamo: - Depenalizzazione dell'uso di qualsiasi sostanza. - Cancellazione dalle tabelle della 309/90 della cannabis e dei suoi derivati (con conseguente liberalizzazione del consumo, produzione e vendita degli stessi) - Depenalizzazione dei reati connessi all'uso di sostanze. - Decarcerizzazione dei tossicodipendenti detenuti per reati connessi all'uso di sostanze. - Nuove e piu efficaci politiche di riduzione del danno, seguendo gli esempi di Svizzera, Olanda, Germania (liberta' e possibilita' di cura per i tossicodipendenti, realizzazione di interventi a bassa soglia, realizzazione di locali per la somministrazione di eroina)... - L'inizio di una sperimentazione di somministrazione controllata di eroina. - L'inizio di una sperimentazione per l'uso medico della canapa, giusto riconoscimento alle proprieta' della pianta, mentre al tempo stesso siamo molto dubbiosi riguardo l'utilizzo dei suoi derivati (semi)sintetici che permetterebbero alle aziende farmaceutiche di lucrare sulla salute dei pazienti.
BrigateVerdi
(per informazioni http://www.ecn.org/brigateverdi )
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