Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2005/05/794401.php Nascondi i commenti.

non odiare il tuo media, essilo!
by imc italy Thursday, May. 19, 2005 at 10:30 PM mail:

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by imc italy Thursday, May. 19, 2005 at 10:33 PM mail:

sommario

prima parte
  ::: come e' nata indymedia -  principi di unita'
  ::: indyfilosophy
  ::: il metodo del consenso

seconda parte
  ::: gli strumenti di indymedia italia
      :: la colonna centrale
      :: il newswire
      :: dossier, agenda, forum, chat
  ::: come si partecipa: le mailing-list
      :: piccoli consigli per la convivenza in mailin list
      :: le principali liste di indymedia italia
  ::: produzioni indy :::
      :: newsletter
      :: i print

terza parte
  ::: progetti correlati ad indymedia/italia
      :: ngvision
      :: supportolegale
  ::: nota finale: sul sequestro dei server



PRIMA PARTE

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::: come e' nata indymedia -  principi di unita' :::
-------

Nato per esigenze di copertura mediatica di un evento che i media
rischiavano di deformare, le proteste di Seattle contro il WTO, Indymedia
ha dimostrato possibile grazie a internet la creazione di mass media dal
basso, autogestiti, non-profit e indipendenti dai media istituzionali e
commerciali.
Ci sono attualmente circa oltre cinquanta Indymedia Centers (IMC) nel
mondo. Indymedia Italia, nata nel 2001 in occasione del vertice OCSE di
Bologna, è uno di questi.
Ogni IMC è un gruppo autonomo che ha obiettivi propri, si autofinanzia e
che prende decisioni con modalità specifiche.
L'appartenenza di ogni IMC al Network degli Indymedia Centers è definita
dal documento sui "Principi di Unità", che è il frutto di un'ampia
discussione svoltati in 18 mesi sulla lista IMC Process. Tali principi
sono stati discussi e dibattuti da cira 70 membri del network, provenienti
da tutto il mondo, durante la "Press Freedom Conference" svoltasi dal 27
al 29 aprile 2000 a San Francisco.
Principi di Unità
1. L'Independent Media Center Network (IMCN) è fondata sui principi di
uguaglianza, decentralizzazione ed autonomia locale. L'IMCN non deriva da
un processo burocratico centralizzato, ma da un collettivo autonomo
autorganizzato che riconosce l'importanza dello sviluppo di un progetto
unitario di reti di comunicazione.
2. Tutti gli IMC ritengono che lo scambio e l'accesso libero
all'informazione sia un prerequisito fondamentale per la costruzione di
una società più giusta.
3. Tutti gli IMC rispettano la scelta degli attivisti di non essere
fotografati e filmati.
4. Tutti gli IMC, che si basano sulla responsabilita' di chi contribuisce
e legge, usano piattaforme di pubblicazione libera via web, in modo che
individui, gruppi ed organizzazioni possano esprimere le proprie idee
liberamente ed, eventualmente, anche in maniera anonima.
5. L'IMC network e tutti gli IMC locali sono totalmente no-profit.
6. Tutti gli IMC riconoscono l'importanza dei metodi (utilizzati) per il
cambiamento sociale e sono impegnati nello sviluppo di relazioni non
gerarchiche ed antiaturitarie, sia per quanto riguarda le relazioni
interpersonali che le dinamiche di gruppo. Quindi, si autorganizzano
collettivamente adottando, per prendere decisioni, il metodo del consenso,
che si sviluppa in maniera partecipativa, orizzontale e trasparente nei
confronti del gruppo.
7. Tutti gli IMC riconoscono che un prerequisito per la partecipazione al
processo decisionale di ogni gruppo locale sia l'apporto individuale al
lavoro del gruppo stesso.
8. Tutti gli IMC si impegnano a provvedere a sostenersi l'un l'altro e
rispetto alle proprie comunita' sia in maniera collettiva che indivduale e
promuovono la condivisione delle risorse, incluse conoscenze, abilita' ed
attrezzature.
9. Tutti gli IMC utilizzano software libero quando possibile, in modo da
sviluppare le infrastrutture digitali e aumentare l'indipendenza del
network dal software proprietario.
10. Tutti gli IMC condividono il principio di uguaglianza di tutta
l'umanità, e non fanno discriminazioni di razza, sesso, età, classe o
network, siamo impegnati nel realizzare localmente esperienze
diversificate.


------
::: indyfilosophy :::
------

Il sito di indymedia e' un sito a pubblicazione aperta. Questo significa
che chiunque puo' contribuire i suoi contenuti sul newswire al fine di
raccontare le proprie storie, creare le proprie reti di relazioni,
costruire progetti, produrre analisi. Per farlo e' sufficiente cliccare sul
link "pubblica" nella home page del sito
e compilare il form con titolo, autore (ovviamente si puo' mettere un nome
qualunque ;) sommario, testo ed, eventualmente, le categorie in cui vuole si
vule inserire quel post
L' Open Publishing e' la stessa cosa del software libero : Pubblicazione
aperta significa che il processo di creazione delle notizie è trasparente
nei confronti del lettore. Il lettore può contribuire con una storia e
vederla apparire istantaneamente tra la serie di storie pubblicamente
disponibili. Quelle storie sono filtrate il meno possibile per aiutare il
lettore a trovare le storie che vuole. Il lettore può vedere le decisioni
editoriali che altr* prendono. Può vedere come partecipare ed aiutare
altr* a prendere quelle decisioni. Se pensa di conoscere un modo migliore
di usare il software di pubblicazione, può copiare il software, poichè
esso è libero, cambiarlo e iniziare il suo proprio sito. Se vuole
redistribuire le notizie, può farlo, preferibilmente su un sito a
pubblicazione aperta.
Ovviemante in tutto questo processo nessuno garantisce che la notizia
pubblicata sia veritiera, stara' al lettore valutarlo
Una volta pubblicati nel newswire i materiali possono venire nascosti
secondo la policy decisa collettivamente da indymedia italia. Nascosti
significa che sono sempre raggiungibili sul sito seguendo un link particolare
("leggi gli articoli nascosti") che trovate in fondo al newswire, ma che non
sono piu' visibili immediatamente sul newswire o nella ricerca

La policy
*  I messaggi palesemente razzisti, sessisti, fascisti vengono occultati,
ma non eliminati.
*  I messaggi che contengono palese spamming pubblicitario vengono
occultati, ma non eliminati. Sono inclusi in questa categoria lo spamming
elettorale e la propaganda di partiti e strutture istituzionali.
*  I messaggi che contengono dati personali (nome, cognome, indirizzo,
telefono, ecc..) - caso per caso - vengono editati nascondendo con delle
xxx solo questi dati. Pensiamo sia giusto nascondere cio' che è lesivo
della privacy delle persone perche' consideriamo fondamentale il diritto
al rispetto dell'anonimato (nostro, di chi legge, di chi naviga). Il
Newswire é uno strumento per informare e comunicare, e non per infamare o
minacciare...
*  I messaggi doppi o vuoti vengono nascosti.
*  Possono essere occultati o editati messaggi su richiesta di chi li ha
pubblicati. Scrivete un commento sotto al messaggio stesso, indicando cosa
volete sia nascosto o cambiato e perchè: provvederemo appena possibile.
*  I messaggi che utilizzino un linguaggio finalizzato al semplice insulto
o alla minaccia personale vengono nascosti.
*  I messaggi privi di alcun contenuto informativo vengono nascosti. Es:
frasi sensa senso; sequele di simboli; battibecchi privi di apporto
informativo.
*  ..altri messaggi, per quanto talvolta dubbi, ambigui, palesemente
scritti al Viminale oppure raccapriccianti, ce li teniamo: preferiamo che
sia un meccanismo naturale di risposta collettiva, a spazzare via
l'idiozia di qualcun*. E se proprio e' necessario, siamo noi stess*,
quell* che seguono le mailing list, a metterci di buzzo buono a contestare
con delle buone ragioni, le stronzate che altr* hanno postato.

Indymedia si propone di dare strumenti a chiunque per "creare il proprio
media", per poter essere in grado di informare su eventi e situazioni
spesso occultate o falsificate dai media mainstream.
Indymedia come entita', non e' il portavoce di nessun particolare punto di
vista, mentre molti degli organizzatori di Indymedia e della gente che
invia messaggi nel Newswire sono direttamente coinvolti nel movimento
'anti-globalizzazione' (o globalizzazione alternativa, anti-capitalista).
Per quanto riguarda piu' specificamente il collettivo redazionale di
Indymedia Italia, al suo interno sono presenti persone con differenti
punti di vista e che singolarmente fanno pratica politica in gruppi di
affinita' a volte molto differenti tra loro.
Nessuna impresa e' proprietaria di Indymedia, nessun governo ha a che fare
con la nostra organizzazione e non c'e' un unico ricco donatore che
finanzi il progetto. Indymedia non e' il portavoce di nessun partito
politico od organizzazione. La gente coinvolta in Indymedia ha una
varieta' ampia di punti di vista politici e personali. Chiunque puo'
partecipare ad Indymedia e chiunque puo' pubblicare notizie nel Newswire.
Partiti politici, organizzazioni o singole componenti del movimento
'anti-globalizzazione' possono pubblicare articoli sul Newswire, ma
facendolo debbono sapere che stanno invitando ad un pubblico dibattito
sulle posizioni che esprimono, da parte di chiunque dei lettori del sito;
qualsiasi lettore infatti puo' rispondere pubblicando i suoi commenti a
quel testo. Sicuramente, la maggior parte degli organizzatori di Indymedia
e di chi pubblica sul sito propri articoli o commenti fa parte dell'area
della Sinistra, a diversi livelli di coinvolgimento e nelle tante forme, a
volte antitetiche, con cui essa si manifesta, ma non e' scritto da nessuna
parte che chi vuol far parte di Indymedia debba avere una specifica
opinione politica. I valori minimi di riferimento dei materiali pubblicati
su Indymedia sono pero' l'assenza di contenuti esplicitamente fascisti,
sessisti o razzisti.


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::: il metodo del consenso :::
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In Indymedia e' stato adottato il Metodo del Consenso come metodo di
discussione e confronto tra posizioni.
Ilntesto che segue, scritto da Roberto Tecchio, non è stato redatto
originariamente per Indymedia ma aiutare l'assemblea dei soggetti italiani
del commercio equo e solidale a utilizzare una procedura decisionale
orientata al consenso, comunemente chiamata Metodo del Consenso (MC).
" Il MC è un procedimento che si svolge in varie fasi e in cui si usano
diverse tecniche di discussione, analisi e confronto, mediante il quale un
gruppo arriva a prendere le sue decisioni senza ricorrere alle votazioni.
Consenso indica che si è d'accordo su qualcosa, ma non significa
necessariamente accordo pieno di tutti su tutto, cioè unanimità.
L'unanimità può anche arrivare, ma non è certo un obiettivo: il consenso
punta a far convivere le differenze, non ad eliminarle. Perciò in una
decisione consensuale vi possono essere diversi gradi di accordo e molte
sfumature riguardo agli impegni che i diversi membri si assumono rispetto
a una determinata decisione, però il tutto avviene in modo esplicito e
globalmente accettato.
Così sembra che chiunque, magari dopo una lunga discussione, se gli gira
male può bloccare un grande gruppo negando il suo consenso alla decisione.
Ma questo non è altro che esercitare il cosiddetto potere di veto, che non
ha niente a che vedere col MC. Il MC dà effettivamente un grande potere al
singolo (a ogni singolo indistintamente!) perchè ne riconosce il valore,
la dignità, l'unicità. Ma il singolo può bloccare il gruppo solo se riesce
a mostrare la validità della sua opposizione, cioè che la decisione che si
sta per prendere è veramente dannosa per il gruppo e/o in contrasto con i
suoi principi fondanti. Se il gruppo riconosce la validità
dell'opposizione allora la decisione può essere bloccata, altrimenti alla
parte avversa viene rimandata la responsabilità di decidere cosa fare,
possibilmente dichiarandolo in termini chiari ed espliciti."



SECONDA PARTE

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::: gli strumenti di indymedia italia :::
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:: la colonna centrale ::

La colonna centrale delle categorie di indymedia italia e' costruita a
partire dalle proposte che singloli partecipanti o collettivi presentano
alla lista italy-editorial, elaborate poi da tutt* i/le partecipanti alla
lista secondo il metodo del consenso , anche se non applicato nelle forme
piu' strette, ma con una buona dose di buon senso.
Gli articoli della colonna centrale (le features), vengono possibilmente
tenuti continuamente aggiornati della liusta italy-editorial (vedi dopo),
anche se spesso gli aggiornamente piu' rapidi sono rappresentati dai commenti
ai post linkati.
Le feature infatti sono generalmente corredata da molti link, che
generalmente
rimandano ad articoli del newswire.
In generale le feature di indy cercano di mantenere un tono
coinvolto, ma non personale, cercando di dare un quadro generale
comprensibile alla maggior parte delle persone (non usando quindi ne' un
gergo eccessivamente sperimentale ne' eccessivamente ideologizzato) e
usando i link ad articoli per favorire l'approfondimento. Il tentativo che
spesso si cerca di realizzare con le feature di indymedia italia e' quello
di offrire spazio ai diversi punti di vista di movimento quando su un
argomento ve ne siano, ma questo dipende molto dalla discussione nella
lista.

:: Il newswire ::

Il newswire di indy e' uno spazio in cui chiunque puo' postare senza alcuna
forma di censura preventiva.
La possibilita' per chiunque di pubblicare articoli senza alcuna mediazione
editoriale o redazionale e' l'elemento cardine di indymedia, in
quanto progetto focalizzato sulla realizzazione di un media indipendente dal
basso.
Per poter pubblicare e' sufficiente clicckare su i vari link pubblica sparsi
nelle pagine di ogni sito indymedia.
L'articolo comparira' immediatamente sul sito, e potra' essere letto e
commentato, sempre in maniera del tutto anonima, da altri utenti.


:: dossier, agenda, forum ::

+ I dossier
Un dossier e' pensato come una struttura ordinata e ramificata su un
determinato argomento. Un dossier e' una sorta di macrofeature costituita da
un'introduzione e da una serie di capitoli e sottocapitoli, associata ad una
delle categorie di indymedia italia.
L'idea e' che sia una via di mezzo tra la colonna centrale e gli articoli sul
newswire, a cui partecipano in maniera coordinata chiunque ne abbia la
volonta'.
Tecnicamente su indymedia italia un dossier e' composto da:
introduzione: una feature (come un'articolo sulla colonna centrale) in una
eterminata categoria.
capitoli e sottocapitoli ramificati: articoli della stessa cateogria.
I dossier possono essere scritti, modificati, pubblicati, da chiunque. Non
servono password di amministrazione ne quant'altro, basta andare sulla pagina
di amministrazione dei dossier (http://italy.indymedia.org/dossier)per poter
aggiungere capitoli o articoli.

+ agenda
L'agenda e' uno spazio a pubblicazione aperta dedicato apposta alla
pubblicazione di appuntamenti. la policy che la regola e' la stessa del
newswire. Nel momento in cui posti un appuntamente, ti verra' dato una codice
tramite il quale potrai in seguito modificare quello che hai scritto

+ forum
Il forum e' uno spazio parallelo al newswire ma pensato apposta per ospitare
le discussioni e i dibattiti, regolato ovviamente dalla stessa policy e dagli
stessi principi del resto di indymedia. Sul forum e' possibile registrarsi
come utente o postare liberamente senza essere registrati
Ovviamente nessuno ti vieta di postare una notizia sul forum o una
riflessione
sul newswire, sta e te scegliere quello che ritieni essere lo spazio migliore



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::: come si partecipa: le mailing-list :::
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In generale, una mailing list e' un programma automatizzato che
distribuisce automaticamente un messaggio inviato al suo indirizzo a tutta
una serie di indirizzi. Sostanzialmente e' un meccanismo per automatizzare
la possibilita' di portare a termine una discussione via mail
collettivamente. Se voi inviate una mail all'indirizzo di una mailing
list, il messaggio verra' distribuito a tutti gli iscritti, voi inclusi.
Le mailing lists sono uno dei meccanismi di partecipazione diretta piu'
usati da Indymedia Italia. Tutte le discussioni e le decisioni riguardo a
Indymedia Italia vengono elaborate in mailing list. Il lavoro editoriale e
di organizzazione di Indymedia avviene attraverso le sue mailing lists.
Tutte le liste sono aperte e pubbliche; chiunque puo' iscriversi e
partecipare; chiunque puo' consultare vecchie e nuove discussioni e
progetti negli archivi.


:: piccoli consigli per la convivenza in mailin list ::

Alcune regolette di convivenza: no messaggi in html, no spamming, no pippe
personali e scazzi personali, no commenti generici su come va il mondo.
Considerate infine che in alcune mailing list sono iscritte molte persone:
significa che ogni messaggio alla lista, va a intasare le caselle di posta
di tante anime pie. che va benissimo, perche' e' il bello di Indy, pero'
e' nostra regola aurea invitare alla *indymoderazione*, insomma postate il
necessario!


:: le principali liste di indymedia italia ::

+ Italy list
E' la lista organizzativa e la lista di discussione generale. L'assemblea
permanente di Indymedia Italia. Isrivetevi a questa lista se volete capire
come funziona Indy e partecipare alla sua costruzione. Qui le persone che
partecipano attivamente al progetto discutono, progettano e ipotizzano
cosa potrebbe e dovrebbe fare Indymedia Italia e cosa fara'. Serve per
organizzare il lavoro di redazione, decidere la copertura degli eventi,
sviluppare collaborazioni e networking con altri media e organizzazioni.

+ Italy editorial
La lista italy-editorial e' il gruppo di lavoro dedicato alla stesura
degli articoli che vanno nella colonna centrale delle categorie di
indymedia italia.
Un tipico esempio di come lavora italy editorial e' il seguente:
1. la feature viene proposta (o come semplice testo da arricchire di link,
immagini ecc, o gia' in formato HTML) sulla lista italy-editorial
2. la lista discute, arricchisce e completa la proposta.
3. se non ci sono pareri discordi, entro 24 ore dalla data in cui e' stata
proposta la feature viene pubblicata completa di tutte le modifiche e i
suggerimenti da uno qualsiasi delle persone con la password di
amministrazione di indymedia italia
4. al momento della pubblicazione il testo completo della feature viene
inviato sulla lista editorial e sulla lista di discussione generale, italy
list,per conoscenza e per raccogliere eventualmente altri pareri
una volta pubblicata la feature rimane aggiornabile e modificabile
costantemente, con una breve discussione in italy-editorial nel caso di
cambiamenti radicali, o con la semplice notifica alla lista nel caso di
aggiornamenti e cambiamenti minimi.
Nel caso delle categorie tematiche l'iter e' identico se non che si valuta
caso per caso se proporre anche un piccolo richiamo in home page che
rimandi alla feature nella categoria tematica. Nel caso degli imc locali
la stesura delle ftr avviene con la stessa modalita' ma non sulla lista
italy-editorial, bensi' sulla lista dell'imc locale (o una eventuale
sottolista ad hoc che l'imc locale decida di creare). Una volta elaborata
dal collettivo locale la feature viene pubblicata nella categoria locale
e, se lo ritiene necessario, il collettivo locale propone un richiamo in
home page sulla lista italy-editorial.

+ Italy tech
Lista di coordinamento per la gestione tecnica di Italia Indymedia. Lista
di progettazione tecnica e grafica del sito e di altre iniziative di
comunicazione (newsletter, bacheche, stampa, radio, ecc. ecc.)

+ Italy-news
Lista dove vengono discussi gli hiding e la gestione del forum di indymedia.
Tutti gli admin del sito sono iscritti a questa lista; passano in questa
lista anche le richieste di hiding e le le discussioni sulla gestione del
newswire

+ WWW-it
Lista usata per le traduzioni dall'italiano in diverse lingue e viceversa di
materiali progettuali, dossier, articoli, ecc. ecc


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::: pruduzioni indy :::
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:: newsletter ::

In maniera piu' o meno periodicaviene stilata collettivamente una newsletter,
contenente un sunto delle features pubblicate sul sito, notizie varie, post
particolarmente interessanti, novita' interne al network e quant'altro. Per
iscriversi basta inserire il proprio indirizzo email nella casella che si
trova nella home page. Attualmente la frequenza delle spedizioni e'
grossomodo mensile o bimensile


:: il progetto print ::

Il progetto Print e' un tentativo di offrire un supporto cartaceo per le
notizie di indy. Autoproduzioni aperiodiche, solitamente monografiche,
dedicate ad un argomento ben preciso, delle dimensioni di un foglio A4 e
disponibili in una pagina apposita del sito in formato .pdf, un formato
adatto alla stampa. La composizione dei print viene discussa nella lista
italy-editorial






TERZA PARTE

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::: progetti correlati ad indymedia/italy - ngvision.org, supporto legale :::
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:: supportolegale.org ::

I conti di Genova sono ancora aperti, e quello della comunicazione è uno
dei terreni di conflitto più duro. Il movimento ha vinto le sue battaglie
con e nei media, soprattutto grazie alla presenza capillare di reti di
informazione indipendente, che hanno saputo incidere anche sulla
comunicazione dei mass media tradizionali. E' stato grazie al
mediattivismo di radio, videomaker, giornalisti, fotografi, che esistono i
documenti di ciò che centinaia di migliaia di manifestanti hanno visto con
i propri occhi a Napoli e a Genova: l'espansione del movimento e la
repressione poliziesca. I media indipendenti non proprietari, comunitari,
sono uno strumento con l'ambizione di dar voce "ai senza voce",
un'interfaccia dei movimenti sociali, un tentativo di autorganizzazione
potenzialmente esplosivo, se e quando si diffonde a macchia d'olio.
Nel clima di ostilita' e tensione che continua ad essere alimentato ed
alimentarsi proseguono i processi per i fatti del G8 di Genova 2001. Oltre
al processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per i
"fatti di strada", sono in corso il processo a carico di 47 fra
rappresentanti della polizia penitenziaria, polizia, e personale sanitario
per le torture inflitte nella caserma di Bolzaneto e il processo a carico
di 28 agenti di "pubblica sicurezza" per l'irruzione nella scuola Diaz la
notte fra il 20 e il 21 luglio 2001.
Il progetto Supportolegale - nato dalla volontà di alcuni mediattivisti
che partecipano alla rete di Indymedia e di attivisti di tutta Italia -
continua ad esistere e a lavorare con grande attenzione per sostenere la
Segreteria Legale e gli avvocati impegnati nei processi relativi al g8 di
Genova (incluso quello di Cosenza) e ai fatti di Napoli del marzo 2001.
Il gruppo di attivisti che lo porta avanti sta lavorando sodo, sia sulla
comunicazione e l'informazione che sugli aspetti più strettamente tecnici
ed economici. Da tre anni la Segreteria Legale di Genova, insieme agli
avvocati del Genova Legal Forum - e da maggio, ormai, con l'assist
tecnico-economico di Supportolegale - ha ottenuto risultati importanti.
Tra gli altri, il rinvio a giudizio dei 28 poliziotti della Diaz, la
scoperta dell'uso di spranghe al posto dei manganelli di ordinanza da
parte delle forze dell'ordine, la conferma del drammatico errore relativo
alla prima carica in via Tolemaide.

:: ngvision.org ::

dal sito http://ngvision.org:
"New Global Vision  e' un progetto che si propone di creare una rete di
canali
video online indipendenti e a costo minimo. Si sviluppa basandosi sulla
collaborazione di persone che lavorano in rete e dalla rete partono per
l'organizzazione del lavoro, la condivisione di conoscenze e risorse, la
diffusione dei saperi necessari alla prosecuzione del progetto e alla
veicolazione delle informazioni. Video in qualita' vhs da fruire localmente
attraverso il pc o da riversare su nastro o su cd. I contenuti devono poter
essere espressi dal movimento, dalle coscienze critiche, da chi produce
cultura e informazione in maniera libera.
Gli strumenti che attualmente utilizziamo, quelli che abbiamo costruito nel
tempo e quelli che abbiamo trovato disponibili non sono ne' sufficienti ne'
adeguati: la consapevolezza comune e' che ci troviamo quotidianamente sotto
la pressione di un sistema informativo potente e pervasivo che mira
esclusivamente al condizionamento del consenso e al sostegno politico.
Riteniamo che l'informazione sia altro: per combattere questo e' necessario
implementare l'efficacia degli strumenti che siamo in grado di gestire
direttamente e/o creare rapidamente. Sulla base delle nostre conoscenze ed
esperienze, intendiamo realizzare nuovi efficenti media cosi' come e' gia'
stato fatto in questi anni in differenti realta' collettive.
 NGV si basa sull'uso di tecnologie e software di pubblico dominio che
permettono di scaricare o pubblicare video.
Nel primo caso si presuppone l'uso di programmi di file sharing e si richiede
di mantenere i video in linea di modo che abbiano massima visibilta' nei
diversi circuiti share. Nell'archivio sono indicati circuiti e server che
vanno puntati. La presenza sulla rete di tutti i titoli dell'archivio e'
garantita dai server ftp riservati."


------
::: nota finale: sul sequestro dei server :::
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Giovedi' 7 Ottobre 2004, alle 18 circa, l'FBI si e' presentata presso la
sede americana di Rackspace, presso la cui sede inglese risiedono i server
che ospitano molti siti locali di indymedia, fra cui italy.indymedia.org.
Gli agenti hanno richiesto il sequestro di due macchine ed hanno preteso
la consegna dei dischi, portandoseli via.
Dopo una settimana di silenzi, voci, ipotesi, complimenti e solidarieta'
arrivano le prime conferme: giovedi' 14 ottobre abbiamo ricevuto la
conferma che l'ordine di aquisizione di informazioni su alcuni post
proveniva dalla pm di Bologna Morena Plazzi nel corso dell'indagine sulla
Federazione Anarchica Informale. L'ordine e' stato tradotto dall'FBI in un
sequestro che non e' stato convalidato proprio perche' un abuso rispetto
alla richiesta della magistratura. La non convalida ha portato mercoledi'
13 ottobre alla restituzione degli hard disk.

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