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AI DOMICILIARI UNO DEI KUMPA' ARRESTATI A BO
by kumpà Thursday, May. 26, 2005 at 1:15 PM mail:

Sgabbiato carmine, uno dei tre kumpà arrestati una settimana fa...

Sgabbiato Carmine, uno dei tre kumpà che stanno dentro per "eversione" una settimana fa. Si sperava in libertà piena invece solo domiciliari. Per gli altri domani c'e l'udienza al tribunale del riesame e c'e anche un presidio davanti al tribunale via garibaldi a BO.
Uno ne facciamo uscire altri 5 ne ingabbiano..

speriamo che finiscano il filo spinato..

Vik e fabiano fuori
fuori tutti

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Amorosi sulla vicenda degli arresti e delle politiche sociali
by gufetto verde Thursday, May. 26, 2005 at 2:11 PM mail:

AMOROSI ACCUSA: 'DICO NO A QUESTI VERDI'=

'COMANDANO I DISOBBEDIENTI, COPRONO IL PRC; PARLI PECORARO'
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(DIRE) - BOLOGNA- Con una gestione "estremista e suicida" del
partito, si sta attuando un disegno "per sovrapporre i Verdi a
Rifondazione comunista e farli cosi' sembrare un corpo unico. Si
vogliono cioe' coprire i 'buchi' del Prc usando i Verdi,
trasformandoli cosi' in una Democrazia Proletaria ante litteram,
cioe' riportandoli indietro di 30 anni". Criticato dal suo
partito (ma se lo sara' ancora verra' deciso nelle prossime ore)
perche' non rappresenterebbe a dovere il Sole che ride nella
giunta Cofferati, l'assessore comunale alla Casa, Antonio
Amorosi, contrattacca duramente, mettendo nel mirino soprattutto
l'attuale responsabile dei Verdi a Bologna, Carmelo Adagio, che
ha confermato l'esistenza del problema legato alla
rappresentativita' di Amorosi. Gia' qualche giorno fa aveva detto
apertamente che il Prc non ha ancora compreso cosa significhi
essere forza di governo, oggi Amorosi si rivolge ai Verdi con
parole altrettanto dure. "Per coprire i buchi di Rifondazione-
spiega- e' stato messo in atto, ormai da molti mesi, un disegno
piu' che evidente e profondo in cui si sommano componenti
marginali dei Verdi, per lo piu' composte da Disobbedienti, fino
a farle sembrare la voce del partito"; questo anche per "coprire
e insabbiare vicende gravi e preoccupanti sulla casa", accuse
Amorosi.
L'assessore non vuole entrare nel dettaglio delle vicende che
pur fa balenare ("di questo parlero' poi"), ma intanto annuncia
che "non mandero' i miei rappresentanti" al coordinamento del
partito di oggi pomeriggio, convocato per fare il punto sui
rapporti tra sindaco e coalizione. Amorosi non accetta, cioe', di
scendere su un terreno "destabilizzante rispetto all'unita' del
centrosinistra, trovata dopo due anni di lavoro. E questo quadro
destabilizzante la considero la cosa piu' grave". Cosi' come non
accetta di seguire la linea del partito, che si e' schierato a
favore delle occupazioni e in difesa dei tre no global arrestati.
"I Verdi alle ultime elezioni hanno conquistato 12 mila voti, ma
vi pare che questi voti, questi elettori, siano rappresentati
dalla solidarieta' dichiarata da Adagio a chi esercita tre
arrestati? Sono rappresentati da opzioni estremistiche e
demenziali? Io penso di no".
Adagio, poi, ricopre una carica istituzionale,
e' presidente del quartiere S.Vitale, e "non sapevo- prosegue
l'assessore- che chi ha simili responsabilita' dovesse accettare
intimidazioni, aggressioni e percosse come strumento di azione
politica" (le azioni, cioe', per le quali sono accusati i tre
attivisti del collettivo Passepartout per l'occupazione di via
del Guasto). Un presidente di quartiere "rappresenta tutti, e'
come un mediatore; un mediatore come e' l'agente di polizia tra
gli occupanti e i proprietari di case; ma se si fa saltare il
mediatore si lancia un messaggio di conflittualita'", che stride,
nel pensiero di Amorosi, con il ruolo istituzionale e di governo.
Ma l'assessore non si ferma: non dimentica, per esempio, che i
Verdi "non hanno mai fatto alcuna dichiarazione sulla commissione
comunale di indagine sugli alloggi, ne' sul dossier che ho
presentato, anzi Adagio diceva che forse non era opportuno
mostrare certe verita' su questo tema".
Messi in fila tutti questi elementi, Amorosi trova le conferme
al processo di metamorfosi dei Verdi: da quando lui non e' piu'
segretario (si dimise per entrare in giunta), "in 10 mesi i Verdi
hanno perso 2.300 voti e hanno fatto un congresso fallimentare.
Oggi sono piu' simili alla vecchia Democrazia Proletaria; non
sono piu' il partito con un progetto, ambientalista ed
ecologista, che ha la sua stella polare nella difesa dei diritti
dei piu' deboli, votato alle elezioni", bensi' una forza che,
come la vecchia Dp, "sostiene l'aggressione e l'intimidazione
come strumento politico. Martin Luther King si rivolta nella
tomba a sentire il loro concetto di non violenza". E, ai vertici
di questo partito ci sono "tutti coloro che si sono mossi contro
di me e che hanno collezionato la brutta figura del fallimento
del congresso e dopo aver chiesto collocazione negli enti, ora si
aggregano tra di loro per sovrapporre i Verdi al Prc".
L'assessore, quindi, si prepara a rompere con il suo partito?
"Rompere io? Sono loro- risponde Amorosi- a scgliere l'opzione
estremista e suicida".
In ogni caso, rottura o meno che sia con il
partito, Amorosi si sente vincolato alla giunta. Per sostenere
Cofferati "abbiamo costruito un partito di livello e di
credibilita', abbiamo sottoscritto un programma e lo stiamo
portando avanti. Non ci sono possibili opzioni differenti sul
programma, non possiamo fare altro che seguire quelle linee per
lealta' ai cittadini che hanno votato i Verdi".
Amorosi, pero', aspetta ora di sentire cosa ne pensa il leader
nazionale dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, che all'indomani
del flop congressuale, costitui' una gestione di garanzia del
partito in citta' affidata alla figura istituzionale, Adagio
appunto. "Spero che Pecoraro parli e siccome ha indicato lui
Adagio attendero' quel che dice, per vedere se lo conferma o
meno. Spero- continua Amorosi- che il dibattito evolva nel modo
piu' chiaro e netto possibile e che si possa assumere una
posizione rispetto a cio' che sta accadendo da quando non sono
piu' il segretario. Io comunque non ho mai fatto parte del
partito dei Disobbedienti e mai ne faro' parte. Amo i Verdi, ma
non il partito antagonista e litigioso fino all'esasperazione che
sono diventati. Chi rappresentano oggi?". In ogni caso, conclude
l'assessore, "spero che ci sia ancora spazio per una mediazione e
che si risolva la viceda in modo positivo".
(Mac/ Dire)



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