Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2005/05/800223.php Nascondi i commenti.

Referendum e giochetti di partito
by Jeremy Sunday, May. 29, 2005 at 7:44 PM mail:

Come prendere in giro il proceso democratico e passarla liscia

Il 12 e 13 giugno gli italiani sono chiamati alle urne per poter modificare la discussa legge sulla fecondazione assistita. Io non voglio occuparmi dell’argomento del referendum, ma voglio più che altro concentrarmi sul passaggio precedente, quello legislativo. In vista delle votazioni, stranamente, la maggioranza ha cessato di essere una grande famigliola felice. Forse è, più di ogni altra cosa, la conseguenza del risultato delle elezioni regionali che hanno letteralmente distrutto la coalizione del nano pelato. E’ innegabile che, se mentre prima i partitoni e partitini della Casa delle Proprietà non facevano altro che tenersi per i coglioni, attribuendo una vergognosa forza decisionale ai trogloditi della Lega, oggi nella casetta i vari protagonisti non fanno altro che farsi le corna l’un l’altro, un giorno sì e l’altro pure. Tra ricatti, minacce, ultimatum, e chi più ne ha più ne metta, s’e infilato il referendum, che ha probabilmente colto di sorpresa le forze politiche di maggioranza ed opposizione. Ed è così che i fronti del “si” e del “non voto” vedono tra i propri componenti personaggi eterogenei…ma i vari Fini e Follini, che ora invitano alla libertà di coscienza di chi deve andare a votare, viene da chiedermi: in parlamento cosa fanno, lavorano a maglia? Eh si, perché questa legge, per entrare in vigore, qualcuno l’avrà dovuta pur votare, o no? Addirittura Stefania Prestigiacomo, Ministro per le pari opportunità, che ora definisce questa legge “ingiusta”, in parlamento non ha battuto ciglio e ha, senza esitazioni, spinto il pulsantino del “si”. Cosa vuol dire allora questo invito da parte di Fini e di Follini alla libertà di coscienza alle urne? Forse che, in parlamento, i vari rappresentanti regolarmente eletti dagli italiani non possano esercitare liberamente le proprie funzioni? Forse che i partiti e le coalizioni siano come delle lunghe ombre che impediscono al singolo individuo di scegliere secondo la propria coscienza? Ma quale novità! Ed è così che ora ci ritroviamo con una leggina approvata da quattro muli ignoranti che ora vi si dichiarano contrari…io sono stanco dei giochetti, degli equilibri delle coalizioni, degli schiaffi dati di nascosto, delle minacce e dei ricatti. Questi dovrebbero guidare il paese e non fanno altro che litigarsi tra loro, varare riforme per far piacere a qualcuno…hanno costruito una specie di calciomercato fatto di leggi, decreti e riforme costituzionali, e c’è ancora qualche stronzo che ha dubbi sul loro operato! Ma, come se questo non bastasse, ci sono forze politiche e cariche istituzionali che hanno il coraggio di invitare le persone a non andare a votare…delegittimare il referendum, l’unica forma di democrazia diretta concessaci, vuol dire essere dei presuntuosi ignoranti e medioevali…non è un caso, infatti, che in testa al “partito del non voto” ci siano la Lega e la Chiesa cattolica…i trogloditi ed i medioevali. Purtroppo il referendum permette alle forze politiche più deboli di vincere, basta invitare i poltroni italiani a non alzarsi dal divano e la vittoria è assicurata. Invitare all’astensione è la tipica posizione di chi ha paura di perdere, perché altrimenti non invitare ad andare a votare “no”? Io penso che si dovrebbe andare a votare, se non per quello che si pensa sui quesiti del referendum, quantomeno per l’indignazione che si dovrebbe provare per chi si fa gioco di noi e del proprio ruolo istituzionale, svendendo l’intero paese con luridi giochetti di partito.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

/* senza commenti */

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.