--

Gli israeliani, feroci con gli sciiti e i Palestinesi stanziati a sud, e bersagliati senza sosta da guerriglieri e kamicaze, stavano gradualmente ritirando i loro soldati e cedendo il controllo dei territori occupati all'Esercito del Libano Meridionale (ELM) di Haddad. Stavano anche armando altre milizie cristiane da mettere ai loro ordini.

All'inizio del 1985 il governo di Tel Aviv fece evacuare le ultime truppe rimaste, tenendosi lungo il confine una "zona di sicurezza" proclamata unilateralmente che fece controllare all'ELM con l'aiuto di alcuni soldati israeliani.
Dopo il ritiro degli israeliani, le milizie loro alleate si scontrarono con i partiti secolari della sinistra (che andavano oltre le appartenenze religiose) nei dintorni di Sidone, mentre a Beirut ovest proseguivano i combattimenti tra le milizie appartenenti a ù diverse fazioni sia religiose che politiche per aggiudicarsi il predominio della capitale.

In quel periodo, l'OLP tento' di riorganizzarsi all'interno dei campi che si trovavano in territorio libenese. Questa volta a contrastarne l'azione ci penso'la milizia sciita di Amal, alleata della Siria, la cui propaganda sosteneva che il ritorno dei palestinesi comportasse un altro intervento israeliano. In realta' volevano togliere all'OLP il controllo dei campi profughi.
Il 1985 e 1986 furono segnati da aspri combattimenti che ridussero ad un cumulo di macerie i gia' devastati campi e causarono migliaia e migliaia di vittime palestinesi.

Nell'estate del 1986 le forze di Damasco tornarono a Beirut ovest rafforzandosi nei mesi successivi. Essendo la potenza straniera piu' influente in Libano, la Siria riusci' ad imporre un precario stato di tregua.
In cambio della rimozione dell'assedio dai campi profughi di Beirut, l'OLP fu costretto a cedere il controllo dei campi alla stessa Siria.