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post dinamico ftr atesia
by imc roma Saturday, Jul. 23, 2005 at 7:56 PM mail:

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Comunicato Precari Atesia-Accp-Cobas sui licenziamenti
by Precaritesia-Accp-Cobas Sunday, Jul. 24, 2005 at 11:37 AM mail:

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Testo del Volantino ( PDF ) distribuito Sabato 23 e Domenica 24 di fronte gli ingressi di ATESIA

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ATESIA - DOSSIER DELL'INGIUSTIZIA
by precari Atesia - Accp - Cobas Sunday, Jul. 24, 2005 at 11:40 AM mail:

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Il dossier presentato nell'assemblea Pubblica presso il municipio Roma X - Cinecittà relativo alla STORIA di Atesia, le evasioni contributive, lo sfruttamento di manodopera precaria, le complicità...

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Comunicato Precari Atesia su assemblee sindacali 14 luglio
by precari atesia Sunday, Jul. 24, 2005 at 11:44 AM mail:

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Il 14 Luglio dopo l'assemblea pubblica con la partecipazione di figure istituzionali, i Sindacati di CAtegoria, organizzano un'assemblea in Atesia.

Si presentano in 30. LA loro posizione viene contestata.

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Nuovo COMUNICATO STAMPA - ATESIA - Lunedì 25-7
by collettivo precari atesia Monday, Jul. 25, 2005 at 2:35 PM mail:

Il nuovo comunicato stampa del collettivo precari ATESIA

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Comunicato Stampa
Stop a 800 CO.CO.CO a TIM OUT e 4 licenziamenti

Atesia, gruppo COS, colosso europeo delle telecomunicazioni rappresenta in questi anni la fucina e il laboratorio della precarietà che ad oggi, ha prodotto figure professionali atipiche e senza alcuna garanzia per il lavoro e per il futuro dei lavoratori stessi.

Nello specifico, i 4.000 lavoratori dell'Atesia sono vincolati all'azienda da diverse tipologie di contratto:

dai co.co.co. si passerà agli apprendisti, ai somministrati, e l’inserimento a progetto. Una condizione che di fatto ''spezzetta'' i lavoratori del più grande call center d'Italia, rendendo ancora più disperata la loro condizione di precarietà e di ricattabilità.

Precari è sinonimo di co.co.co.: rinnovabili a volontà, a perenne rischio di non rinnovo. «Collaboratori» pur avendo un unico committente,una postazione e dei capi.

I contratti a progetto non sono altro che un'evoluzione dei co.co.co.: compenso libero e non legato ad alcun contratto nazionale, contributi inferiori al 20% della retribuzione, pagati in parte dal netto del lavoratore, e minori garanzie su ferie, maternità, malattia.

«Regolari» sarebbero in pochi, e in realtà ben lontani dalle garanzie dei subordinati classici: sapendo che la legge 30 ha prolungato l'apprendistato fino all'incredibile durata di 6 anni, non si capisce di che tipo di apprendistato abbiano bisogno operatori di call center, per giunta già in Atesia, in molti casi, dal 1989. Sono soltanto un grande risparmio per l'azienda, dato che il loro compenso è inferiore del 40% rispetto a un subordinato e i contributi previdenziali sono risibili, pari a una manciata di euro al mese.

Oltretutto nessuno assicura che verranno assunti a tempo indeterminato, così come non si garantisce nulla ai somministrati a tempo determinato e ai contratti di inserimento, che se non altro sono messi meglio dal punto di vista retributivo.

Dal mese di aprile, in maniera assolutamente autonoma e senza l’avvallo delle rappresentanze sindacali, un manipolo sempre crescente di “lavoratori scontenti” ha cominciato a riunirsi e a discutere riguardo l’alienante condizione di dipendenti precari, lasciati in balia di un futuro privo di garanzie e sfiduciati dal non sentirci adeguatamente supportati da chi dovrebbe tutelarci.

Tra queste, in particolare rivendichiamo:

1. Ripristino dei compensi abbassati nell’ultimo anno senza nessuna motivazione o rimodulazione degli stessi secondo criteri che rispettino e incentivino la condizione di lavoratore “a cottimo” .
2. Miglioramento delle condizioni dell’ambiente lavorativo ai sensi della legge 626/94
3. Sostituzione delle attuali tipologie contrattuali (Co.co.co e L.a.p. in scadenza 30/09/2005) con contratti a tempo indeterminato full-time o part-time
4. No alla cessione di rami d’azienda

La situazione sta precipitando proprio in questi giorni, con in sindacati che non si sentono in dovere di portare la voce dei lavoratori all’azienda (parole di Strazzullo Rosario SLC CGIL “ Non siamo postini”), e l’azienda stessa che si prende il diritto con lo stop di 800 operatori delle OUT TIM, e il licenziamento di quattro collaboratori facenti parte del collettivo Precariatesia di smontare quell’unico baluardo di libertà e di azione che si è creato in questi ultimi mesi per contrastare l’arroganza e lo sfruttamento padronale con la complicità del sindacato.
Crediamo che l’atmosfera di mobbing che da anni Atesia perpetra ai danni delle lavoratrici e lavoratori atipici e precari, sfruttando le persone e mantenendole sulla soglia di povertà, influisca oltre che sulla nostra economia anche sulla nostra vita, e che un processo così grande e latente non possa rimanere circoscritto alla nostra azienda, città o regione, ma debba essere portato all’attenzione nazionale.

Chiediamo quindi di contattarci ai numeri
COLLETTIVO PRECARIATESIA

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Atesia rassegna stampa DOMENICA 24 LUGLIO
by atezzia Wednesday, Jul. 27, 2005 at 11:35 AM mail:

ATESIA dal Manifesto ------------------------------------

Quattro licenziamenti all'antica
Ritorsione contro il Collettivo precari, attaccato dai sindacati
FRANCO PICCIONI

Quattro licenziamenti, infine, ad Atesia. E 800 «sospensioni dal servizio» per altrettanti lavoratori del call center, invitati a «farsi risentire» a settembre presso un numero telefonico che darà loro ragguagli su eventuali rimesse al lavoro oppure no.

Ma mentre per questi ultimi si può parlare di decisione motivata da ragioni «commerciali» (gli 800 erano addetti alla campagna «Tim out», attualmente finita), anche se il loro contratto era ancora in corso, per i quattro licenziati si tratta invece chiaramente di una ritorsione da parte dell'azienda.

I quattro sono infatti membri del «Collettivo precari Atesia», vicino ai Cobas, che negli ultimi mesi hanno promosso scioperi - anche riusciti, con molto seguito tra i lavoratori - contro l'attuazione dell'accordo firmato tra azienda e sindacati confederali. In quell'accordo, infatti, non c'era traccia della «stabilizzazione» richiesta da lavoratori che sono precari in azienda ormai da anni, ma spuntavano invece «i contratti di apprendistato e d'inserimento». Un'accettazione piena di quella «legge 30», che la stessa Cgil - in altre categorie, come i metalmeccanici o gli alimentaristi - rifiuta e cerca di eliminare.

Sull'opinione prevalente tra i lavoratori Atesia, insomma, non c'era molto da discutere: lo sciopero «autorganizzato» andato peggio ha ricevuto intorno al 50% di adesioni. Stupisce perciò il volantino affisso ieri in bacheca da Nidil-Cgil, Cisl e Uil che parla di «alcuni `prezzolati' da Atesia, infiltrati con lo scopo di creare caos e darle la scusa per non trattare con le OO.SS». Una «voce» oltretutto attribuita a non meglio specificati «collaboratori», nel peggior stile tardo-stalinista.

Tra i lavoratori licenziati e non, lo «stupore» è certamente minore, visto che le polemiche tra organizzazioni sindacali in Atesia hanno ormai una lunga storia. E certo non aiuta il «dialogo» il fatto che il volantino sia comparso proprio la mattina che l'azienda provvedeva ai licenziamenti dei quattro «avversari».

I quattro, venerdì mattina, hanno promosso un'agitazione contro gli 800 «allontanamenti», così come era avvenuto molte altre volte. Trattandosi formalmente di «collaboratori» (una delle tante ipocrisie che servono a mascherare la natura del rapporto di lavoro precario), la sospensione del lavoro avviene tramite la «messa in pausa» individuale. E in questo senso stavano sollecitando gli altri lavoratori.

La lettera di licenziamento immediatamente inviata ai quattro «cattivi» non brilla davvero per chiarezza. «Ella è stata notata dagli assistenti di sala (altra ipocrisia per «controllori») mentre disturbava i suoi colleghi» e «li esortava ripetutamente a sospendere l'attività lavorativa per partecipare a un'assemblea non autorizzata». Chiunque abbia la minima esperienza di lavoro sindacale sa che questa è l'assoluta normalità.

Misure come il licenziamento, per fatti del genere, venivano prese dai «padroni delle ferriere» all'alba del movimento operaio. E in posti come Atesia sembra proprio che lì si sia tornati.


Da Liberazione ---------------------------------------------

Roma, da domani restano a casa gli 800 operatori telefonici della campagna "Tim out". I sindacalisti del Collettivo ne discutono con i lavoratori in pausa. E il servizio va in tilt

Roberto Farneti

I 4mila precari di Atesia non ci stanno a essere trattati come strofinacci "usa e getta". E quindi si ribellano. L'ultimo episodio di un braccio di ferro che va avanti da mesi risale a venerdì scorso, quando all'improvviso l'azienda ha comunicato agli 800 operatori che lavorano per la campagna Tim out, quelli che offrono le promozioni ai clienti, che non c'erano più numeri da chiamare. E che, di conseguenza, non c'era più bisogno di loro: da lunedì tutti a casa.

Il colmo è stato raggiunto quando Atesia ha fornito ai poveri telefonisti un numero a pagamento per sapere, dopo qualche giorno, se c'erano nuove opportunità di lavoro legate ad un'altra campagna.

La reazione dei sindacalisti del Collettivo è stata dura e immediata: hanno invitato gli operatori a prendersi una pausa collettiva di mezz'ora mentre c'erano 200 telefonate in coda, mandando in tilt il 119 della Tim. Dopodiché si sono recati nel cortiletto interno per decidere come rispondere a questo atto di prepotenza. L'iniziativa sindacale ha mandato su tutte le furie i dirigenti del call center: per ogni chiamata non evasa, infatti, la società del gruppo Cos deve pagare una penale alla Telecom. Il danno economico è stato quindi rilevante.

Immediata è scattata la rappresaglia. «Ad un certo punto - racconta Valerio - io e altri tre miei colleghi del Collettivo autorganizzato siamo stati richiamati ai "piani alti", dove ci è stata comunicata la rescissione del contratto con valenza immediata.
In pratica il licenziamento. Nessuno di noi ha firmato questa lettera, che ci è stata poi spedita a casa». Le motivazioni del provvedimento disciplinare, riportate sulla lettera sono le seguenti: assemblea non autorizzata («il che non è vero perché il contratto non esclude il diritto alla pausa, che può essere esercitato in qualsiasi momento e senza limiti», precisa Valerio).

La seconda motivazione è l'interruzione di servizio, «con il pretesto che i lavoratori in pausa erano stati chiamati da noi».

Appena i precari hanno saputo dei licenziamenti si sono praticamente alzati tutti in blocco dalle postazioni e si sono riuniti davanti all'ingresso dell'azienda, chiedendo l'immediata riassunzione di Valerio, Mariella, Riccardo e Manuela. Da lì è partito un presidio spontaneo che si è concluso intorno alla mezzanotte.

Ieri, intorno alle 12, il presidio è ripreso per poi proseguire fino a tarda sera. Domani mattina è previsto un nuovo presidio nel corso del quale partirà una raccolta di firme per chiedere il reintegro dei quattro licenziati. «L'idea delle pause collettive di mezz'ora con le chiamate in coda - spiega Valerio - ci è venuta perché in occasione degli scioperi precedenti l'azienda ha girato le chiamate del 119 agli altri call center del gruppo Cos, riducendo gli effetti della protesta».

Conflittuale è anche il rapporto con i sindacati confederali. «Venerdì scorso quando siamo arrivati in azienda - riferisce ancora Valerio - abbiamo trovato un volantino a firma Cgil Cisl e Uil che accusava il Collettivo autorganizzato di essere pagato dall'azienda per creare caos e scompiglio e far saltare gli accordi del 24 maggio 2004».

Il 30 settembre prossimo scade il contratto per tutti e 4mila gli operatori di Atesia. L'intesa siglata dai confederali prevede dal primo ottobre la trasformazione dei co. co. co. e degli attuali co. co. pro in contratti di apprendistato, inserimento o di nuovo a progetto ma con tariffazione oraria e 90 ore mensili, il che significa uno stipendio di non più di 500 euro al mese. «E' vero che in questo modo il rapporto di lavoro per la gran parte degli addetti diventerà di tipo subordinato ma i contratti - obietta Valerio - restano comune precari, perché a termine, a fronte di paghe irrisorie». Come i 380 euro lordi per un part time a 20 ore settimanali su turnazione h 24, proposti a 216 operatori sotto i 24 anni. «Noi del Coordinamento invece - spiega Valerio - chiediamo l'assunzione effettiva di tutti i precari con contratto a tempo indeterminato, full o part time a richiesta del lavoratore».

Una vertenza «esemplare», dice Paolo Ferrero, che esprime solidarietà di Rifondazione ai quattro licenziati e ai lavoratori in lotta. Il Prc chiederà l'intervento degli assessori al Lavoro del Comune di Roma, della Provincia e della Regione «affinché si adoperino per il rientro dei licenziamenti e si apra un tavolo per un percorso che porti alla stabilizzazione, con tempi certi, di tutti i precari». Nel frattempo «rivolge un appello a tutte le organizzazioni sindacali perché si superino divisioni che giocano solo a favore dell'azienda». Negli ultimi due anni il fatturato del gruppo Cos è cresciuto del 140% «ma ai lavoratori di Atesia - sottolinea Ferrero - si offre come via di uscita dal precariato l'apprendistato professionale a 380 euro lordi al mese. E' perciò sempre più evidente - conclude il dirigente del Prc - la necessità di abrogare la legge 30 in modo da rendere impossibili forme di precarietà e di sfruttamento come quelle di Atesia e degli altri call center».

L’UNITA’ --------------------------------------------------

24 Luglio 2005 PRECARI

All’Atesia - «Lunedì non venite al lavoro»

Venerdì di passione per i lavoratori Atesia, l’azienda di telemarketing, comunicazione e telefonia di Cinecittà, facente capo ai gruppi Cos e Telecom. Alle 17 del pomeriggio è arrivata una comunicazione aziendale: «non presentarsi a lavoro lunedì, non ci sono campagne da seguire». Il messaggio è stato recapitato a 800 addetti al servizio «119 in out», quelli che si preoccupano di chiamare i clienti Tim per promozioni e simili. Si tratta di lavoratori a cottimo, assunti con contratti co.co.co o co.co.pro. La notizia ha surriscaldato il clima, già teso per via dell’imminente scadenza dei contratti (30 settembre).

Alle sette di sera 300 lavoratori erano nel cortile di via Lamaro 25 e ci sono rimasti fino a notte. Per protesta. Assemblea straordinaria che sarebbe costata il posto di lavoro a quattro precari. Tutti addetti al servizio «119 in». Gli è stata recapitata una lettera di licenziamento, che lì per lì si sono rifiutati di firmare. Licenziati per «interruzione di servizio e assemblea non autorizzata». I lavoratori del collettivo dei precari Atesia si difendono per bocca di Valerio Gentile dicendo che, essendo collaboratori a cottimo, non sono costretti a pause precise e regolari nel lavoro. I lavoratori del collettivo da tempo sono in contrasto con l’Atesia e con i sindacati confederati. Chiedono «stabilizzazzione immediata per tutti» i 4500 lavoratori: l’azienda propone part-time e apprendistati, il sindacato la considera una richiesta impossibile. Da parte sua, però, la Cgil, che in azienda ha una forte presenza, prende netta posizione contro le ultime deliberazioni della dirigenza Atesia. Il sindacato di categoria, il Nidil scrive che: «Ritiene errata e ingiustificata la sospensione temporanea anticipata». Il 27 luglio, chiederanno, in un incontro con i vertici aziendali, che nel tempo si stipulino contratti non atipici: «L’unica soluzione - dice la responsabile Lucia Triches - per uscire da questo impasse». Intanto il collettivo precari annuncia una manifestazione: lunedì alle 10 davanti l’azienda.

g.s.

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Atesia rassegna stampa LUNEDI' 25 LUGLIO
by atezzia Wednesday, Jul. 27, 2005 at 11:36 AM mail:

"La Repubblica" 25 LUGLIO

La vertenza
Licenziamenti Atesia, Ds chiedono ripresa trattative

<Il clima di tensione che si è creato in questi giorni all'aziensa Atesia va superato>.

Lo afferma marco Miccoli, responsabile lavoro dei Ds. <Dopo i licenziamenti del 22 luglio e la sopsensione di centinaia di lavoratori - continua Miccoli - Il difficile momento va siperato con il contributo di tutti. I Ds di Roma si adopereranno affinchè le amministrazioni locali convochino le parti e aviino una mediazione. roma non può infatti permettersi che in una grande azienda come Atesia (4.000 dipendenti), si sviluppi una tensione sociale così drammatica>

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"Liberazione" - 25 LUGLIO

Silenzio dall'azienda, ma c'è clima di paura
Atesia, dopo i licenziamenti i precari in assemblea

Ad Atesia, call center della Tim, continua la mobilitazione dei lavoratori dopo le lettere di licenziamento di sabato per i 4 rappresentanti del collettivo.

Ieri, davanti la sede di via Lamaro a Roma, si sono tenute tre divrse assemblee dei lavoratori, tutti con contratto precario, per discutere del nuovo giro di vite imposto dall'azienda. Azienda che dopo l'ultima "rappresaglia" non ha dato più notizie di sè, nè ha risposto all'invito a parteciapare all'assemblea.

Contemporeanamente però addetti al call center denunciano un clima di tensione e di stretto di controllo: <Gli assistenti di sala controllano ogni movimento e se qualcuno è visto parlare con membri del collettivo viene puntualmente "squadrato" - denuncia Valerio, rappresentante del Collettivo, uno dei 4 licenziati sabato scorso - hanno generato un clima di terrore, adesso fra i lavoratori c'è persino paura di parlare>. E continuano anche gli screzi con i sindacati confederali: <Dopo i licenziamenti ci aspettavamo sostegno, o perlomeno solidarietà. Invece la Cgil ha invitato i lavoratori a stare buoni perchè altrimenti fanno la nostra fine>.

A settembre Atesia proporrà ai dipendenti i nuovi contratti, molti dei quali sono di apprendistato ( anche a persone che lavorano da anni nel call center):<Questa è una proposta illegale, in contrasto addirittura con quanto prevede la legge 30: il numero di apprendisti in azienda deve essere uguae a quello dei lavoratori subordinati e qualificati che svolgono la stessa mansione, proprio perchè un apprendista, in teoria, dovrebbe poter apprendere. Il problema è che - conclude Valerio - qua di subordinati non ce ne sono>.
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MUNICIPIO - ROMA X - mozione approvata in sostegno licenziati
by atezia Wednesday, Jul. 27, 2005 at 12:08 PM mail:

COMUNE DI ROMA
Municipio di Roma X
_________

MOZIONE N.25
(Seduta del 26 luglio 2005)

Premesso:
• Che la Società Atesia S.p.A. ha ritenuto di licenziare “per giusta causa” quattro lavoratori con rapporto contrattuale di collaborazione
• Che i suddetti lavoratori sono stati ritenuti “responsabili” di partecipare ad una riunione non autorizzata oltrechè notati, nel peggiore stile persecutorio - spionistico, ad invitare i loro colleghi alla citata riunione;

Considerato:
• Che i contratti di collaborazione presso l’Atesia S.p.A. , nel numero di diverse migliaia, sono nella imminenza di scadenza (30 settembre);
• Che il comportamento aziendale, lo stile sbrigativo e selvaggio dei dirigenti suscitano allarme sociale e preoccupazione politica per la lesione dei diritti sindacali;

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA X
IMPEGNA

Il presidente del X Municipio ad investire dei gravi problemi sociali che derivano dall’atteggiamento di insensibilità di Atesia S.p.A. tutte le istanze dei governi locali di Comune, Provincia e Regione.
Esprime inoltre tutto il suo disappunto per i licenziamenti e censura nettamente il comportamento di Atesia S.p.A. per la sua interpretazione disumana della legislazione attuale.

(OMISSIS)

Il Presidente pone in votazione, per alzata di mano, la su estesa Mozione che viene approvata all’unanimità con 15 voti favorevoli.

IL PRESIDENTE
F.to )Walter LILLI SMITH)

IL SEGRETARIO
F.to (Geom. Lucinano MAIMONE)

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solidarietà in lotta
by LAVORATORI TIM Wednesday, Jul. 27, 2005 at 12:55 PM mail:

Negli ultimi mesi una vertenza per la stabilizzazione dei contratti precari dei nostri colleghi in Atesia, attraverso un percorso di unificazione delle lotte, è diventata una vertenza generale che a partire dalla questione della precarietà nei CallCenter, contro le esternalizzazioni ecc. sì è legata alla questione del rinnovo contrattuale, alla questione salariale, al miglioramento delle condizioni di lavoro nei callcenter, e nelle aziende di TLC in genere e così via.
I 4 sono stati licenziati perché Atesia/COS non può permettersi di avere ostacoli rispetto ai suoi piani di sfruttamento attraverso i quali garantisce il deperimento delle condizioni di lavoro anche dei callcenter delle aziende per cui lavora in appalto (TIM, Telecom in prima fila!!). Basti pensare a tutte le chiamate che vengono lì dirottate quando noi facciamo delle agitazioni, cosa succederebbe (come è già successo) se trovassero anche lì un muro contro cui sbattere.
Prima di tutto per questo vengono licenziati Valerio, Mariella, Riccardo e Manuela, non solo perché semplicemente rivendicavano salari e condizioni migliori per se stessi, ma perché l’ottenimento di ciò avrebbe immediatamente significato l’indebolimento delle aziende che si poggiano sul ricatto della precarietà per scardinare i diritti di quei lavoratori che ancora rientrano in un Contratto Collettivo Nazionale!
Tutto ciò accade sotto l’avallo dei sindacati collaborazionisti che hanno indicato per primi i lavoratori da licenziare per aver meglio le mani libere nel firmare l’ennesimo accordo-truffa estivo.
Ne sappiamo qualcosa anche qui con l’accordo del 23 luglio 2004!
Un’avvisaglia del terrore che crea ad aziende e sindacati collaborazionisti l’unione tra i lavoratori stabili e quelli precari si era già avuta il 22 giugno con il boicottaggio dello sciopero da parte dei sindacati confederali.
Per questo motivo dobbiamo esprimere tutta la nostra solidarietà concreta, nella lotta unitaria, con i lavoratori di Atesia licenziati e per tutti coloro che lottano per la stabilizzazione dei contratti.
Contro lo sfruttamento e la precarietà!
Per un salario adeguato, un contratto giusto e i diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici!
COMITATO LAVORATORI TIM (MILANO)
VOCI STONATE – Gruppo Lavoratori TIM
RSU Flmu-CUB TIM

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Se toccano uno toccano tutti
by ASSEMBLEA LAVORATORI Wednesday, Jul. 27, 2005 at 3:15 PM mail:

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ATESIA - VOLANTINO DISTRIBUITO ai CALL CENTER di PISA
by Cobas Pisa Thursday, Jul. 28, 2005 at 9:57 AM mail:

CERCASI STABILIZZAZIONE NEI CALL CENTER

ATESIA, gruppo Telecom, è un mega call center con circa 4500 lavoratori che ha prodotto nelle ultime settimane: quattro licenziamenti e ottocento sospensioni dal servizio.

Gli ottocento precari sospesi, sono stati invitati a farsi sentire a settembre presso un numero telefonico che darà loro ragguagli su eventuali rimesse al lavoro. Per questi l'azienda parla di decisione motivata da ragioni commerciali, visto che erano addetti alla campagna "Tim out", attualmente finita.

Per i quattro licenziati si può parlare di chiara ritorsione da parte della azienda. I quattro infatti sono membri del "Collettivo precari atesia", che negli ultimi mesi hanno promosso scioperi contro l'accordo firmato dall'
azienda e sindacati confederali.

In quell'accordo non c'era traccia della stabilizzazione richiesta da lavoratori che sono precari in azienda ormai da
anni, al contrario sono spuntate invece contratti di apprendistato e d'inserimento.

Una accettazione piena di quella legge 30, che la stessa Cgil, in altre categorie come i metalmeccanici e gli alimentaristi, rifiuta e
cerca di eliminare.

I quattro hanno promosso una agitazione contro gli ottocento allontanamenti, trattandosi formalmente di collaboratori - una delle tante ipocrisie che servono a mascherare la natura del rapporto di
lavoro precario - la sospensione del lavoro avviene tramite la messa in pausa individuale.

In questo senso stavano incitando gli altri lavoratori.
Chiunque abbia la minima esperienza di lavoro sindacale sa che questa è assoluta normalità.

I lavoratori dei call center del paese vengono spezzettati e confermati nella loro condizione di precarietà e di ricatabilità, tra cessioni, fusioni di aziende, e l'utilizzo di varie tipologie contrattuali si ottiene il
risultato di dividere i lavoratori a proprio vantaggio.

LOTTIAMO PER DIFENDERE I DIRITTI DEI LAVORATORI, PER ABROGARE LA LEGGE 30, PER CREARE MAGGIORE STABILITA' E SPAZZARE VIA LE FORME DI PRECARIETA' E SFRUTTAMENTO DI ATESIA E DEGLI ALTRI CALL CENTER

Confederazione Cobas Pisa, Cobas del Lavoro Privato
Via S. Lorenzo 38
Tel. 050 8312172.
E-mail: confcobaspisa@inwind.it

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NUOVO comunicato Collettivo Precari ATESIA - 27/07/05
by collettivo precari atesia Thursday, Jul. 28, 2005 at 1:53 PM mail:

CHI PRECARIZZA E POI LICENZIA
SFRUTTA ANCHE TE,
FACCIAMOLO SMETTERE!!!

A seguito dei quattro licenziamenti di venerdì 22, in azienda è venuto a crearsi un clima di paura e di tensione che ha reso difficile non solo il dialogo ed il confronto fra i lavoratori e le lavoratrici, ma anche lo svolgimento del lavoro stesso.

A noi del collettivo precariatesia sembra doveroso dare una risposta civile e democratica al terrorismo praticato sconsideratamente da chi vuole impedire, in maniera repressiva, la libera circolazione delle idee, senza accettare oltretutto alcuna forma di dialogo.

Rimanere passivamente in silenzio a seguito della ignobile rappresaglia di venerdì scorso (4licenziamenti e 800 sospensioni di colleghi delle outbound), significa partecipare di persona a questa inaccettabile violenza:

per questo invitiamo tutti e tutte a rialzare la testa partecipando all’assemblea cittadina che si terrà davanti atesia venerdì 29 luglio alle ore 18, alla quale parteciperanno anche rappresentanti di altre realtà lavorative, precarie o a rischio di precarizzazione. E’ giunta l’ora di riappropriarci della nostra dignità di lavoratori nonché di persone, contro coloro che, senza alcuno scrupolo, ci costringono a vivere in una condizione di selvaggia precarietà ed estrema incertezza per il futuro.

A tal proposito è giusto ricordare la scadenza contrattuale del 30 settembre, data in cui i nostri contratti verranno, se possibile, ulteriormente peggiorati: oltre alla precarietà della tipologia contrattuale(tutti i contratti previsti da ottobre sono infatti a termine), bisogna aggiungere che il rapporto si trasformerà a tutti gli effetti in lavoro subordinato(con orari fissi di entrata e di uscita) a fronte di uno stipendio irrisorio(vi ricordate dei 380euro lordi offerti a fine aprile con i contratti di apprendistato?).

L’ unico contratto accettabile e dignitoso è quello garantito e a tempo indeterminato.
Collettivo precariatesia

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Machette MANIFESTO di domani 29-07-05
by precari atesia Thursday, Jul. 28, 2005 at 1:55 PM mail:

Machette MANIFESTO d...
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Questa è la machette che uscirà domani a pagamento sul manifesto

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solidarietà dai precari istat
by coordinamento precari istat Thursday, Jul. 28, 2005 at 4:31 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/07/843320.php

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Comunicato solidarietà - Lavorat@ autorganizzati ACI Informatica
by ACI INFORMATICA Thursday, Jul. 28, 2005 at 5:32 PM mail:

TuttI all'assemblea di fronte ad Atesia domani 29 luglio 2005 ore 18

Atesia licenzia per impedire la lotta
delle lavoratrici e dei lavoratori

Venerdì 22 luglio la direzione di Atesia, il più grande call center italiano che impiega operatori precari (con contratti che scadono per tutti il prossimo 30 settembre), ha sospeso dal lavoro almeno fino a settembre (dunque senza reddito per almeno 2 mesi) diverse centinaia di lavoratrici e lavoratori delle campagne “out bound”.

In seguito a ciò il Collettivo PrecariAtesia, lavoratori autorganizzati di Atesia che da diversi mesi stanno lottando per ottenere contratti a tempo indeterminato, ha organizzato nel primo pomeriggio un'assemblea per discutere come contrastare questa decisione aziendale.
Per rappresaglia la direzione aziendale, al termine dell’assemblea, ha licenziato in tronco quattro lavoratori (Manuela, Mariella, Riccardo e Valerio) accusandoli, strumentalmente, di aver creato un disagio interrompendo il lavoro con l’organizzazione dell’assemblea.

Accusa che da un lato contrasta palesemente con la libera attività sindacale e dall’altro è assurda e provocatoria visto che essendo gli operatori Atesia lavoratori autonomi non sono soggetti ad orario di lavoro né ad una regolamentazione delle interruzioni dell’attività.

Questa grave iniziativa della Direzione è stata preceduta da un ignobile comunicato dei sindacati confederali diramato la mattina, in cui si accusavano i lavoratori in lotta di essere “prezzolati” e infiltrati da Atesia per seminare il caos, creando le premesse per la rappresaglia del pomeriggio.

Questo attacco della direzione all’agibilità sindacale del Collettivo PrecariAtesia, sostenuto dalla fattiva complicità dei sindacati confederali, è rivolto a spazzare via questa esperienza di autorganizzazione fortemente radicata fra le lavoratrici ed i lavoratori di Atesia in vista della scadenza contrattuale del 30 settembre in cui azienda e sindacati cercheranno di imporre (applicando un accordo del 24/5/04 firmato con i sindacati confederali ma contestato da lavoratori e lavoratrici attraverso scioperi, assemblee, manifestazioni ed iniziative in sede istituzionale) un ulteriore prolungamento della condizione di precarietà.

Il Coordinamento delegati e lavoratori autorganizzati di ACI Informatica esprime piena solidarietà ai lavoratori del Collettivo licenziati, Manuela Mariella Riccardo e Valerio, e in generale a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di Atesia in lotta contro la propria condizione di precarietà.
Il Coordinamento delegati e lavoratori autorganizzati di ACI Informatica, impegnata nella lotta contro la precarietà già con la partecipazione allo sciopero ed al corteo del 22 giugno scorso, si rende disponibile a contribuire alle iniziative di lotta che verranno organizzate a livello cittadino.

Invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori di ACI Informatica a partecipare all’assemblea che si svolgerà domani 29 luglio 2005 dalle ore 18 davanti alla sede di Atesia a via Lamaro 25 per richiedere:
- immediato reintegro dei licenziati e di tutto il personale sospeso;
- trasformazione di tutti i contratti di lavoro precario (progetto, apprendistato, a chiamata, inserimento, somministrazione, ecc....) in contratto a tempo indeterminato full o part time, a richiesta del lavoratore;
- adeguato inquadramento nei termini della professionalità acquisita nel corso degli anni per tutti i lavoratori e le lavoratrici;
- applicazione della normativa esistente in merito alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori ed eliminazione dei fattori di nocività sul posto di lavoro;
- NO ai processi di esternalizzazione e alla cessione di rami di azienda;
- salari adeguati a soddisfare i bisogni dei lavoratori.
Inoltre con altre realtà cittadine stiamo progettando l’avvio di una sottoscrizione per una cassa di resistenza in favore dei licenziati e delle licenziate di Atesia e per l’organizzazione delle lotte.


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COBAS SANITA' - solidali oltre ogni parola
by cobas sanità Saturday, Jul. 30, 2005 at 12:31 PM mail:

Il cobas Sanità Università e Ricerca del Policlinico Umberto I di Roma avendo lottato da sempre contro il precariato, in quanto strumento sia per i padroni pubblici che privati di divisione fra lavoratori, di ricatti e di maggior sfruttamento esprime tutta la sua solidarietà alla lotta dei lavoratori di Atesia ed ai compagni licenziati, rendendosi disponibile a diffondere la loro mobilitazione nel proprio posto di lavoro e nella federazione COBAS SANITA'UNIVERSITA' E RICERCA.

Solo la LOTTA per un salario garantito con contratti a tempo indeterminato può rispondere ai bisogni dei diretti interessati ed è lo strumento concreto per annientare la cogestione padroni-sindacati e l'appiattimento di una dignità umana fatta di libertà e diritti.

SOLIDALI OLTRE OGNI PAROLA...PER ESSERE UNITI E PIU' FORTI OLTRE OGNI APPARTENENZA!

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CONFEDERAIZONE COBAS - comunicato sui licenziamenti
by confederazione COBAS Saturday, Jul. 30, 2005 at 12:32 PM mail:

download PDF (34.8 kibibytes)

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Cgil Cisl e Uil scioperano tacendo sui 4 licenziati
by liberazione Friday, Aug. 05, 2005 at 11:00 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/08/847840.php

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