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Azioni 12 ottobre in Chiapas-aggiornamento
by Ya Basta Sunday, Oct. 13, 2002 at 11:18 PM mail:

Il 12 ottobre nell'ambito della giornata continentale di resistenza al neoliberalismo in Chiapas sono stati effettuati 7 blocchi stradali

, alcuni della durata di 24 ore in punti strategici della rete stradale del sud est del Messico. I blocchi hanno visto la partecipazione di numerose organizzazioni civili e di comunita' intere, indigene e contadine colpite direttamente dai progetti del Plan Puebla Panama e dalla politica economica del neoliberalimo.
Le localita' sono state:
Yajalon nel nord
Marques de Comillas nel sudest
Trinitaria, sulla strada Panamericana direzione Guatemala
San Felipe, strada Tuxla-San Cristobal
Arriaga, zona costiera
Mazatan, Soconusco
Flamboyant, frontiera con Guatemala.

I blocchi hanno visto la partecipazione di migliaia di persone, si calcolano piu' di 10000 persone, uomini, donne e bambini in maggioranza indigeni e contadini delle comunita' rurali. Queste azioni sono state accompagnate da diversio membri della societa' civile in resistenza messicana e internazionale.
La mobilitazione, nonostante i tentativi di cooptazione da parte del governatore dello stato Pablo Salazar del PRD e di diverse organizzazioni priiste e perrediste ha assunto un carattere di vera e propria giornata di insurrezione civile, senza alcun danno alle persone e con una pacifica ma determinata presenza nelle strade del Chiapas. Le basi di appoggio dell'EZLN non partecipavano a titolo di orgnaizzazione ma erano mescolate ai contingenti delle diverse comunita' che protestavano. In particolare, nel blocco di Trinitaria erano presenti 150 comunta' della zona Selva Lacandona che si oppongono ai mega progetti di dighe idroelettriche Huixtan 1 e 2 proposti dal Plan Puebla Panama per la regione.
Nel corso dei blocchi sono state effettuate molte riunioni, assemblee ed e' stata proposto a tutti e tutte il testo della consulta continentale sull'ALCA che varra' discusso e votato secondo accordo dalle comunita' initeressate dai progetti.

Alle 0900 di domenica 13 sono stati aperti gli ultimi blocchi a Flamboyant e Trinitaria dopo 24 ore.

Da La Trinitaria:

La strada e' libera, i pochi camion e le poche auto che si sono avventurate sulla Panamericana nonstante gli avvisi ripetuti nei giorni precedenti sono adesso arenate sull'asfalto, il sole splende forte e l'aria e' dolce, gruppi di contadini indigeni, donne con i bambini fasciati sulla schiena, uomini con il cappello e i sandali come nella iconografia piu' classica accanto a miliziani con radio e paliacate siedono ai bordi della strada o nel mezzo, dove vogliono.
Pietre e pali del telefono, camionette e microbus in sciopero bloccano definitivamente il traffico. Attorno ad una tenda improvvisiata si fanno le riunioni, si lanciano messaggi e nel ordinato caos messicano il blocco della strada piu' importante di questa parte di Impero comincia a funzionare.
Con un lasciapassare ci dirigiamo in auto verso la forntiera, altri tre blocchi non previsti interrompono il traffico supersitite, la gente inizia a spostarsi a piedi o si ferma a partecipare alle assemblee in strada improvvisate dal palco di una camionetta. Non c'e' tensione, non si vede la polizia, l'esercito non esce dalle sue caserme e sta a guardare da dietro i reticolati. Lungo la strada incontriamo due garitte della polizia migratoria, la "migra" occupate e piene di scritte contro il neoliberismo, "poliziotti zecche di topo" e altre espressioni della creativita' popolare. A pochi km dalla frontiera nell'ennesimo blocco ci informano che alla radio un deputato priista della zona ha chiesto l'intervento dell'esercito, che non arrivera' mai e ci informano che alla frontiera con il Guatemala e' in corso la occupazione della frontiera stessa. Arriviamo quando la manifestazione e' finita, risaliamo una marcia silenziosa di piu' di 3000 persone, e' appena finita, mescolati con i manifestanti numerosi migranit, famiglie, uno di loro scherza "e' il libero commercio no !?". Il posto di frontiera e' in uno stato surreale, tutti i posti di controllo sono chiusi, coperti di scritte, la gente tranquillamente attraversa la frontiera a piedi, nessuno controlla, sono le 1630...e i blocchi continuano.
Dopo aver aver registrato questa incredibile legge d'eccezione con foto e video torniamo verso La Trinitaria. La Panamericana e' nuda, solo persone, a piedi, stipate su caminocini che vanno a singhizzo da un blocco all'altro, mercanzia e bagagli sulle spalle, il libero commercio di merci e uomini e' diventato semplicemente un pomeriggio di liberta' paradossale, flusso di moltitudini e dignita'.
La notte sulla strada trascorre tranquilla, si accumulano mezzi alle estremita' del blocco, inizia a piovere ma arriva il caffe' e delle radio maneggiate da alcuni miliziani dell' EZ "in borghese" aiutano il buon funzionamento della organizzazione.
Al mattino i mezzi di comunicazione cercano di minimizzare l'accaduto, gli occupanti tirano le somme e si danno appuntamento a Huixtan per il 26 di ottobre per discutere i risultati della Consulta sull'ALCA e le prossime azioni da fare. Gli autisti scaldano i motori e noi ci prepariamo a lasciare la Panamericana temporaneamente autonoma.
In questo angolo ribelle del sud est messicano...

(Vik e Benedetta)

Ya Basta Italia

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12 Blocchi in tutto il Chiapas
by Graffio Thursday, Oct. 17, 2002 at 5:09 PM mail:

Maggiori info e i reportage dei blocchi si possono trovare sul sito di Indymedia Chiapas, dove si legge: "In tutto lo stato del Chiapas hanno avuto luogo 12 blocchi stradali, convocati da pių di 50 organizzazioni sociali e contadine."

<a href="chiapas.indymedia.org">Indymedia Chiapas

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